Materie: | Appunti |
Categoria: | Chimica |
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Data: | 09.10.2001 |
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Il petrolio è un idrocarburo ed è tra i più diffusi del mondo.
Gli idrocarburi sono composti di C e H e altri elementi tra cui N, O e S.
Gli idrocarburi si possono distinguere in:
1. Idrocarburi naturali
a) Idrocarburi solidi e semisolidi (asfalto, bitume, ecc.)
b) Idrocarburi liquidi (petrolio grezzo)
c) Idrocarburi gassosi (metano, butano, etano ecc.)
Il petrolio ricade nella categoria degli idrocarburi liquidi
GENESI DEL PETROLIO
Il petrolio deriva essenzialmente da fonti organiche vegetali e animali.
L’azione della temperatura, pressione abbinata all’attività catalitica dell’argilla e all’azione batterica sono i fattori determinanti nella genesi del petrolio.
Ambienti favorevoli alla formazione del petrolio:
a) Acqua marina salmastra e dolce in grado di ricevere abbondante materiale organico;
b) Subsidenza accentuata e continua concomitante con un’abbondante apporto argilloso;
c) Zone e aree deltizie lagunari, ed in generale, zone di transizione da un ambiente neritico ad acque relativamente profonde.
LE SERIE PETROLIFERE
Sono chiamate petrolifere le serie stratigrafiche, di origine sedimentarie, che presentano giacimenti di petrolio.
Dal punto di vista litologico le serie petrolifere complete si compongono della roccia-madre, ossia del sedimento organogeno da cui trae origine il petrolio, la roccia-serbatoio, roccia permeabile per porosità o fessurazione, in cui il petrolio si raccoglie e la roccia di copertura, impermeabile, che limita verso l’alto il giacimento petrolifero.
La genesi di un giacimento petrolifero, ossia di un accumulo sufficientemente grande da consentire una produzione industriaòle, richiede in generale tre condizioni principali:
a) Presenza di una roccia-serbatoio (sabbie, arenarie, calcari, dolomie, ecc.), che dreni le roccie madri e convogli i fluidi, ossia acqua e idrocarburi dispersi, verso gli “alti strutturali”;
b) Presenza di una roccia di copertura capace di filtrare o, comunque, ostacolare il passaggio degli idrocarburi e gli ioni dispersi o disciolti nell’acqua di strato;
c) Una conveniente configurazione della roccia-serbatoio e di quella di copertura che consenta l’afflusso di grandi masse di fluidi verso le “trappole”
ll maggior numero di giacimenti petroliferi noti sono formati da alternanze di sabbie, argille o marne. Accanto a queste litologie è possibile trovare dei giacimenti in rocce carbonatiche e dolomitiche.
Le serie petrolifere sono, in generale, povere di fossili macroscopici per la povertà di ossigeno che caratterizza l’ambiente propizio alla genesi del petrolio.
Le serie petrolifere hanno spesso potenze di migliaia di metri che denota la loro genesi in fosse marine soggette a una forte subsidenza.
MORFOLOGIA E STRUTTURA DEI GIACIMENTI
Tutte le situazioni geologiche che danno luogo ad accumuli di petrolio, quali che siano i loro caratteri, prendono il nome di trappole petrolifere.
Tipi di trappole:
1. Trappole strutturali
a) Accumuli di idrocarburi in anticlinali o in cupole strutturalmente chiuse
b) Accumuli di idrocarburi per chiusura da faglia
c) Accumuli di idrocarburi in fratture prodotte da deformazioni tettoniche
2. Trappole stratigrafiche:
a) Accumuli di idrocarburi in lenti sabbiose, canali, barre costiere, bioherme
b) Accumuli di idrocarburi in lenti di porosità (zone porose isolate)
3. Trappole miste:
a) Accumuli di idrocarburi in rocce serbatoio troncate a “monte”, ossia verso l’alto, da una discordanza;
b) Accumuli di idrocarburi in rocce-serbatoio, ad assetto monoclinale, con una perdita di porosità verso l’alto
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