chimica

Materie:Appunti
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Testo

RELAZIONE DI
CHIMICA
DI RIVETTI ASSUNTA

Struttura di un atomo

L’atomo è una parte infinitesimale caratterizzante un elemento chimico. É costituito da un nucleo di dimensioni pari a circa un decimillesimo del diametro .All’interno è costituito da particelle aventi cariche elettro-positive chiamate protoni determinanti anche il numero atomico dell’atomo. Altre prive di cariche chiamate neutroni, aventi la stessa massa dei protoni. Attorno al nucleo ruotano percorrendo orbite predefinite gli elettroni, costituiti da cariche elettro-negative . Un atomo possedente un ugual numero di elettroni e protoni, ma uno diverso di neutroni, quindi differenziato da un altro atomo dello stesso elemento, è definito isotopo. La forma isotopica più abbondante dell'idrogeno (prozio) è costituita da un solo protone, intorno al quale orbita un unico elettrone. Ne esistono però altre due: il deuterio, costituito da un protone e un neutrone, e il trizio che ha due neutroni ed un protone.
Per ciascun elemento viene fatta una classificazione a seconda dell’elettrone presente sull’ultima orbita che divide gli elementi chimici in otto gruppi come descritto nella tavola di Mendeleev, e ne determina il comportamento. Le orbite dei vari atomi contengono elettroni in modo regolare, dal primo livello fino al settimo, e ciascuno di esse può avere un numero massimo definito di elettroni. Il primo livello è completo quando contiene due elettroni, il secondo può contenere otto elettroni, il terzo diciotto, e così via. Il settimo livello non è completo in alcuno degli elementi esistenti in natura. Perlopiù si effettuano diverse legami tra vari gruppi costituiti da uno o più elementi. I legami più facili sono quelli tra metalli e non metalli. I metalli sono elettropositivi, e hanno la funzione di cedere uno o più elettroni, abbinandosi così, con gli atomi dei non-metalli che sono elettronegativi e che hanno la capacità di acquistare facilmente uno o più elettroni.
Ossidi (metallici)
L’ossido si ottiene dalla combinazione di un metallo con l’ossigeno( reazione di ossidazione).

Tenendo presente il valore di questa formula si possono ottenere le seguenti composizioni:

2Li+O=Li2O= perossido di Litio 2/1
Ca+O= CaO= ossido di Calcio 1/1
2Al+3O= Al2O3 sesquiossido di Alluminio 2/3
Si+2O= SiO2 biossido di Silicio

Anidridi
Le anidridi si ottengono dalla combustione di un non metallo con l’ossigeno:

In base a questa formula sono verificabili le seguenti leghe:

C + O2= CO2 anidride carbonica
C + O = CO monossido di carbonio
S + O2= SO2 anidride solforosa
S + O3=SO3 anidride solforica
NX + OY =NX OY anidride dell’azoto
P X + OY = P X OY anidride del fosforo
NX + O2=NX O2 anidride nitrosa

Idrossidi
L’idrossido si ottiene dalla reazione di un ossido più acqua. La caratteristica degli idrossidi è quella di possedere sempre il gruppo OH, detto anche radicale o ossidrile monovalente.

Grazie al valore di questa formula possiamo scrivere le seguenti composizioni:

Li2O+H2O=2LiOH
CaO+H2O=Ca(OH) 2
Al2O3+3H2O=2Al(OH) 3
Mg2O+H2O=2MgOH
Acidi
L’acido si ottiene dalla reazione di un anidride più acqua. La caratteristica degli acidi è quella di essere sempre formati da ioni idrogeno, H+, e da un gruppo detto radicale dell’acido. Genericamente gli acidi si formano tra l’idrogeno e gli elementi del settimo gruppo o anche se non sempre del sesto. Inoltre gli acidi a seconda della loro lega possono presentarsi ossigenati o non.

Tenendo conto del valore di questa formula possiamo ottenere le seguenti composizioni di acidi .
H+F=HF acido Fluoridrico
H+Cl=HCl acido Cloridrico
H+Br=HBr acido Bromidrico
H+I=HI acido Iodico
SO2+H2O= H2SO3 acido solforoso
SO3+H2O= H2SO4 acido solforico
N2 O5+H2O =2HNO3 acido nitrico
Sali
I Sali si formano dalla reazione tra un idrossido e un acido.

Tenendo conto di questa formula possiamo scrivere diverse composizioni come:

NaOH HF
LiOH HCl
CsOH HI
K OH HBr

NaOH+HF= NaF+H2O fluoruro di sodio + acqua
NaOH+HCl=NaCl+H2O cloruro di sodio + acqua
Alcalino- terrosi Alogeni
Ca(OH) 2 HF
Mg(OH) 2 HCl
Mn (OH) 2 HI
Radioattività
La radioattività è un fenomeno che ha la capacità di subire trasformazioni spontanee in tempi inferiori a 1010 anni; altrimenti, è considerata stabile. I nuclei stabili possono diventare radioattivi se sottoposti a opportuna sollecitazione, ad esempio, mediante il bombardamento con particelle alfa o neutroni. In questo caso, si parla di radioattività indotta o artificiale. Nel tempo passato non si conoscevano elementi sufficientemente radioattivi da giustificare l’intensità delle emissioni osservate,solo in tempo avanzato si dedusse che il minerale analizzato conteneva, oltre all’uranio, altre sostanze ignote estremamente instabili; scoprendo quindi due nuovi elementi radioattivi: il polonio e il radio. Oggi si conoscono diversi tipi di radioattività; che si differiscono per energia e forze , ma seguono tutti la stessa legge di decadimento. Il decadimento radioattivo di un nucleo instabile può avvenire in diversi modi e produrre risultati differenti. Può comportare l’emissione di una o più particelle, con conseguente trasformazione del nucleo padre in un nucleo chimicamente diverso; può produrre soltanto il rilascio di una certa quantità di energia sotto forma di radiazione elettromagnetica o la scissione del nucleo in due frammenti.
L’energia cinetica delle particelle emesse durante un decadimento, varia in genere a seconda dell’isotopo da cui vengono emesse. Le particelle prodotte dal decadimento del polonio hanno energia sufficiente a compiere nell'aria un percorso prima di arrestarsi. La misura della distanza percorsa dalle particelle permette dunque di identificare gli isotopi emittenti.
Susygirl 14

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