La lepre, fauna europea

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Testo

LEPRE

FAUNA – EUROPA

LEPRE BRUNA (Lepus capensis)

La Lepre, Lepre "bruna" per essere esatti, appartiene al folclore europeo del quale costituisce uno dei personaggi essenziali, come pure l'animale che qui lo insegue: la Volpe. Nel romanzo che ha per titolo il nome stesso di quest'ultimo animale, la Lepre viene chiamata "Codardo". Questa parola è però sinonimo di "pauroso" e si avrebbe torto a prenderlo alla lettera. La Lepre non è meno coraggiosa degli altri animali, ma essa sa che la sua salvezza risiede nella forza e nella rapidità delle sue lunghe zampe. Lepre "cappuccina" del centro della Francia o grande Lepre rossa dell'Europa centrale, esse hanno tutte la stessa reazione quando il cane o l'uomo le scovano: partire a piccoli passi, saltellando sulle loro zampe, la schiena rotonda, poi, sempre in direzione della salita, prendere il gran galoppo, a sessanta chilometri all'ora, tanto che solo i levrieri sono capaci di seguirla. La Volpe non va così veloce: si lascia distanziare, certamente, ma conosce i passaggi, i rifugi della sua preda; inoltre prende la precauzione di piazzare bene il suo complice nel miglior luogo. Generalmente è la femmina che insegue ed il maschio che sta in agguato. Se quest'ultimo manca al suo dovere, non è raro sentire nella notte le sue grida d'angoscia quando si lascia picchiare dall'inseguitrice affamata. Lepri e Volpi vivono così, in eterna competizione, ma non bisogna assolutamente pensare che le seconde si nutrano essenzialmente delle prime. Non sarebbe vero: la Lepre non è che una selvaggina occasionale e la base del menù della Volpe resta la collezione di magri roditori: topi, topi selvatici, sorci, topi di fogna, inoltre anfibi, uccelli malati o azzoppati che si catturano senza troppe difficoltà. Certamente il pollame tenta, soprattutto se è mal difeso e soprattutto se lo si sa. Spetta agli uomini difenderlo comprando della rete di buona qualità!... Per quel che concerne la Lepre, la sua vita è esemplare: nasce il leprotto in primavera, generalmente in un solco ornato con erba secca; è curato dalla madre, la Lepre femmina, che resta a poca distanza e l'allatta regolarmente. Una Lepre piccola può essere presa tra le braccia e vezzeggiata; purtroppo si addomestica raramente e muore generalmente molto presto se la si separa dalla madre. La qualità della carne della Lepre ed il suo peso ne fanno una selvaggina ricercata, il che la minaccia di estinzione in alcune regioni dove abbondava un tempo. E', nonostante ciò, un animale ammirevolmente adattato alla sua vita, dalle abitudini appassionanti ed ancora semisconosciute.

LEPRE ALPINA (Lepus timidus)

La Lepre alpina, soprannominata "bianchina" dai Savoiardi, vive nelle Alpi, in Irlanda, nel nord della Scozia, nella Russia settentrionale e nella penisola scandinava. Essa è più piccola, più rotonda, più "coniglio" della lepre ordinaria ed ha le orecchie più corte, largamente bordate di nero. La sua coda, per contro, non è nera nella parte superiore. Essa, nelle isole britanniche, a volte non muta colore, ma ciò avviene sempre nelle Alpi (oltre i mille metri d'altezza, poiché la sua zona si trova tra questa altezza ed i tremilasettecento metri) ed in Scandinavia. In Inverno, nella neve, la Lepre alpina diventa veramente invisibile e bisogna decisamente cascarci sopra per vederla; essa possiede la preziosa facoltà di assumere il colore del paesaggio al fine di passarvi inosservata. E' una forma di mimetismo automatico, probabilmente determinato dall'aumento o la diminuzione del calore solare.
E' un animale relativamente raro, molto poco conosciuto tranne che dai cacciatori locali e che meriterebbe di essere protetto.

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