Il sistema scheletrico

Materie:Appunti
Categoria:Biologia

Voto:

1.5 (2)
Download:224
Data:26.11.2001
Numero di pagine:3
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
sistema-scheletrico_1.zip (Dimensione: 4.93 Kb)
trucheck.it_il-sistema-scheletrico.doc     24 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

IL SISTEMA SCHELETRICO

La funzione principale dello scheletro è quella di sostenere l’organismo e dargli la forma.
Ci sono tre tipi di scheletro:
IDROSCHELETRO: camere con liquidi incomprimibili, mantengono la turgidità del corpo
CITOSCHELETRO: composto prevalentemente da chitina, è molto rigido e flessibile solo in prossimità delle articolazioni
ENDOSCHELETRO: caratteristico dei vertebrati, è interno ed ha molteplici funzioni.Oltre al sostegno serve a
1. Proteggere gli organi interni;
2. permettere il movimento attraverso le articolazioni, che sono i punti di legame coi muscoli; attraverso delle leve è garantito il piegamento delle ossa;
3. attuare l’emopoiesi, cioè produrre globuli rossi, globuli bianchi e piastrine da immettere nel circolo sanguigno; questa funzione è assolta dal midollo osseo, la parte spugnosa dell’osso stesso
4. permettere la diffusione dei segnali acustici nell’orecchio (martello, incudine, staffa)

La struttura ossea nei mammiferi si è evoluta nel seguente modo:
Condroitti o condrostei (pesci con scheletro cartilagineo)
Osteiti (pesci con ossa vere e proprie)
Anfibi
Rettili tetrapodi
Uccelli
Mammiferi

Lo scheletro si divide in due parti:
1. Scheletro assile: parte che permette il mantenimento della postura eretta (vertebre, cranio, cassa toracica)
2. Appendici: articolazioni delle gambe e delle braccia, zona cito-pelvica e cito-scapolare

LA CARTILAGINE
La cartilagine si trova all’esterno delle ossa, nelle orecchie, nel naso, nei legamenti, nella laringe, negli anelli della trachea e dei bronchi, nei dischi intermedi della colonna vertebrale, nelle articolazioni.
Le cellule che formano la cartilagine sono i condrociti, che producono abbondante matrice extracellulare (collagene); hanno un metabolismo ridotto e sono poco irrorate da vasi sanguigni, perciò in caso di lesioni si riparano molto lentamente o non lo fanno affatto.

IL TESSUTO OSSEO
Le ossa hanno una parte compatta e una spugnosa. Sono formate da condrociti (condrostei), ma soprattutto da osteoblasti (sono indifferenziati, da questi derivano gli osteociti) e da osteoclasti (eliminano, sistemano, riparano il tessuto rovinato contribuendo al rimaneggiamento osseo, cioè la sostituzione delle parti più fragili. Gli osteoclasti sono le cellule che spazzano via le parti danneggiate che devono essere ricambiate.
Le ossa devono la loro rigidità al collagene e soprattutto al deposito di fosfati di calcio (Ca2+PO42-), di cui le ossa sono i principali depositi. Quando la concentrazione di calcio diminuisce nel sangue sono proprio le ossa a riportare i livelli alla normalità. Per far questo si hanno due ormoni: la calcitonina, che fa trattenere il calcio nelle ossa, e il paratormone, che lo fa rilasciare nel sangue. Il tessuto osseo è maggiormente irrorato rispetto alla cartilagine, poiché i condrociti sono disposti attorno ad un canale attraverso cui scorre un capillare sanguigno.

PRINCIPALI OSSA DELL’ORGANISMO UMANO
ARTI SUPERIORI: Omero (diafisi), radio, ulna, ossa carpali (carpo, metacarpo, falangi, falangine, falangette)
ARTI INFERIORI: Femore, rotula, tibia, fibula (perone), tarso, metatarso, tarsali (falangi, falangine, falangette), astragalo, calcagno
CINTO PELVICO: Anche, pube, ischio, ileo, osso sacro (coccige)
TORACE: sterno, costole, clavicola, scapola, colonna vertebrale
CRANIO: ossa temporali, frontali, occipitali, parietali, osso nasale, mandibola, osso zigomatico

ARTICOLAZIONI
Le articolazioni possono essere di due tipi:
a ginglino: quelle di braccia e gambe, funzionano come leve
enartrosi: quelle fra l’anca e il femore, fra l’omero e la clavicola, si presentano come concavità nelle quali si inseriscono le ossa mobili.
Le articolazioni a ginglino sono mosse da due muscoli opposti: il muscolo flessore che è detto anche agonista e il muscolo estensore, che è detto anche antagonista.
Si definisce origine del muscolo il tendine che lo collega alle ossa che sono fisse, ancoraggio il punto di attacco con le ossa che si muovono.

Esempio