Colture batteriche

Materie:Appunti
Categoria:Biologia

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Testo

Esperienza n°5
Titolo: Colture batteriche
Scopo: preparazione di un terreno di coltura e successivo impianto batterico
Materiali:
- Capsula di Petri
- Pipetta graduata
- Acqua (quantità variabile )
- Agar (5 ml.)
- Stufa termostatica
- Contacolonie
Schema:
Stufa termostatica

Involucro superiore
Capsula di Petri
Acqua
Agar
Vista aerografica della capsula di Petri dopo alcuni giorni dall’inseminazione
Colonie
batteriche
Penna contacolonie agar
Procedimento: per la realizzazione di questa esperienza è stata, per prima cosa prelevata un quantità di agar (è una sostanza gelatinosa, nonché nutrimento per certe forme di microrganismi) pari a 5 ml. ≈ e deposta all’interno di una capsula di Petri. Secondariamente è stata prelevata una quantità (variabile tra i diversi gruppi operativi) d’acqua non pura ed è stata inserita nella capsula, sopra allo strato di agar cercando di uniformare la sua concentrazione sulla superficie gelatinosa. Una volta fatto solidificare il nutrimento microbiotico,è stata posta sopra il sistema la copertura, e la capsula così chiusa è stata rivoltata così che la parte più pesante (parte inferiore) esercitasse una pressione sul coperchio in modo da non permettere l’entrata di altra aria. Il tutto è stato poi posto all’interno della stufa termostatica ad una temperatura di 37°C per un tempo di 110 ore ca.
Il tipo di inseminazione sopra descritta prende il nome di “inseminazione per inclusione” dal momento in cui l’acqua è stata introdotta senza contatto alcuno con altri corpi estranei, a differenza di come avviene per “l’inseminazione per striscio” la quale prevede lo strofinio di una bacchettina “di materiale inerte e sterilizzato” la quale deve essere passata sopra qualsiasi superficie esposta e successivamente all’interno della capsula gia dotata di agar (questo tipo di inseminazione è stata operata da un solo gruppo operativo). Dopo essere trascorso il tempo necessario, è stato prelevato il sistema lasciato nella stufa termostatica è sono state osservate le colonie batteriche formatesi. E’ stato fatto anche un conteggio di quest’ultime grazie al supporto di un contacolonie. Tale strumento,

Penna
Contacolonie Contatore
Reticolo
Lente
Osservazioni e risultati a confronto:
- Dall’osservazione della capsula lasciata a riposo per 5 giorni ca, è stato possibile notare la formazione di piccoli nuclei addensati di colore variabile sulla scala del giallo. Le piccole goccioline formatesi sulla piastra non sono altro che colonie batteriche formatesi grazie ad una riproduzione accelerata dei microrganismi gia presenti in quantità esponenzialmente inferiori nell’acqua prelevata per l’analisi. Come è stato possibile osservare, le colonie si sono formate non in maniera uniforme sull’intera superficie della capsula, ma in maniera del tutto casuale e dipendente dalla maniera in cui l’acqua vi era stata collocata (uniformemente o non).
- Confrontando le capsule delle diverse unità di laboratorio, è stato possibile renderci conto che non tutte le colonie si sono diffuse allo stesso modo ma, come già detto parlando per la singola unità, in maniera casuale, la sola differenza è stata che in alcuni gruppi, assieme ai batteri vi è stata anche la formazioni di muffe. L’unico importante appunto da fare è il risultato ottenuto confrontando una capsula qualsiasi, appartenuta ad un qualsiasi gruppo operativo, la cui inseminazione era stata realizzata per inclusione, con la capsula inseminata per striscio, nella quale le colonie formatesi non sono collocate casualmente ma seguono il verso in cui la bacchettina era stata passata sulla superficie in seguito al contatto con i capelli di un nostro compagno. In oltre nella stessa capsula era stata fatta anche un impronta imprimendo un dito sull’agar. Il diretto contatto del dito con il nutrimento microbiotico a fatto in modo che la quantità di batteri proliferasse in maniera quasi sorprendente.
Conclusioni:
grazie a questa esperienza è stato possibile vedere in maniera tanto eccellente per quanto inaspettata la prolificazione delle colonie batteriche; l’unica nota che deve essere presa in considerazione è il tempo con cui solidifica l’agar, il quale essendo molto ridotto necessita di una certa velocità nel prelievo, pena l’impossibilità di ottenere un risultato soddisfacente.

Relazione di:
Sani Emiliano

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