Materie: | Appunti |
Categoria: | Arte |
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Data: | 29.09.2008 |
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IL GRUPPO DIE BRUCKE
Nel 1905 quattro studenti interrompono i propri studi per dedicarsi alla pittura. Nasce così Die Brucke ( Il ponte). Questo si configura come un gruppo diverso dai precedenti poiché i suoi affiliati possono anche non essere artisti. Il cemento della Brcke sta nell’ideologia che accumuna i suoi componenti. Tra i giovani fondatori ricordiamo Ernst Ludwig Kirchner, l’esponente di maggior spicco; Erich Heckel che emerse come ideologo del gruppo ed infine Emil Nolde, uno degli elementi trainanti.
Gli intenti della Die Brucke sono imbevuti della filosofia di Nietzsche ( da cui prende anche il nome), il cui ideale è quello del superuomo, l’unico che, elevandosi dalla massa, è capace di intendere la realtà del mondo (tra le sue opere (Così parlò Zarathustra. Il Die Brucke vuol porsi come l’ideale ponte tra vecchio e nuovo, contrapponendo all’Ottocento realista e impressionista un Novecento violentemente espressionista e antinaturalista. Il gruppo dei Die Brucke elaborò nel 1906 un manifesto. L’espressione di un impulso creativo accomuna tutte le personalità del gruppo. I soggetti sono abbastanza eterogenei: essi sono tratti da scene di realtà metropolitana, sono nudi nel paesaggio o interni, gruppi di ballerine e scene di circo. Nei dipinti si riscontra un enfatizzazione dei colori e una voluta spigolosità delle forme, legate da un’ironia sottile, dolorosa e a volte macabra.
EMIL NOLDE
Emil Nolde, pseudonimo di Emil Hansen, dal nome del paese natale, proveniente dalle arti applicate, ammirò molto Van Gogh e, come Gauguin, effettuò un lungo viaggio tra le culture primitive del Pacifico. I suoi soggetti sono a sfondo religioso e, nella loro blasfema crudezza, rimandano alla tradizione germanica primitiva e ai tetri bestiari medioevali.
BALLERINA
Nella Ballerina una litografia del 1913, Nolde spezza ogni schema disegnativo, rappresentando una ballerina che si esibisce seminuda. Ella è colta in un atteggiamento di furia scomposta, quasi animalesca. Si tratta di una moderna e tragica reinterpretazione della menade danzante di Skopas. La ballerina è ricca di fortissimi richiami sessuali; una sensualità vista attraverso la lente deformante di una moralità così intransigente da far apparire tutta la realtà come torbida e peccaminosa. La ballerina è un mostro impazzito e denuncia un mondo capace di rapportarsi al corpo femminile solo con la superficiale brutalità di chi non sa più pensare, comprendere e amare.
Il messaggio impressionista è un tragico grido di dolore lanciato contro l’indifferenza della società borghese. E la violenza espressiva, talvolta volgare e ripugnante, non è altro che il tentativo disperato di aprire un varco nelle coscienze addormentate.
ERICH HECKEL
Erich Heckel, il teorico del gruppo, maturò uno stile angoloso e tagliente. Egli parte da un intenso colorismo alla Van Gogh per approdare a una semplificazione quasi geometrica delle forme e a un rigoroso controllo del colore.
GIORNATA LIMPIDA
In Giornata limpida il tema della fanciulla che fa il bagno è riproposto in termini di contrapposizione uomo-natura. Le esagerate rotondità dei seni e del ventre della donna ricordano le Veneri preistoriche e sono geometricamente contrapposte alla tagliente spigolosità della natura circostante. Le nubi pungenti rimandano al tema del cristallo, uno dei più cari alla fantasia espressionista.
ERNST LUDWIG KIRCHNER
Ernst Ludwig Kirchner, l’ispiratore della Brucke, ha una formazione che attinge dal Cinquecento tedesco, dall’arte primitiva e dal gusto per le stampe giapponesi. Forti sono anche le suggestioni che ricava dall’espressionismo coloristico di Gauguin e Van Gogh.
CINQUE DONNE PER LA STRADA
In Cinque donne per la strada Kirchner rappresenta un gruppo di prostitute in attesa. L’atmosfera è ambigua e squallida. I bagliori dei lampioni gettano luce che fa risaltare i lunghi abiti delle donne. Queste, agghindate esageratamente, paiono tanti uccelli spettrali. I loro lugubri volti, imbellettati, hanno contorni taglienti. In essi è possibile riconoscere chiare influenze d’arte come se si trattasse maschere magiche. Kirchner interpreta le dispensatrici di sesso come tetre forme animalesche, torbide dispensatrici di morte, simbolo della degenerazione morale e dell’inaridirsi dei sentimenti umani.