Apollo e Dafne

Materie:Appunti
Categoria:Arte
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Testo

Gianlorenzo bernini
Titolo:apollo e dafne
Autore:g.bernini-> 24 ANNI
Anno:1622/1625
Committente:cardinale Scipione borghese
Collocazione:villa borghese, roma
* Con tecnicismo magistrale e virtuosismo insuperabile, il Bernini fissa nel marmo, traducendo in immagine, la favola di Apollo e Dafne tratta dalle “Metamorfosi” di Ovidio. Fino a quel momento vi era stata solo una trasposizione figurativa in pittura (Pollaiolo);
* Il voto di castità e il suo desiderio di verginità vengono tutelati nel modo più estremo e crudele dalla Madre Terra, che trasforma la ninfa in un albero di alloro (sotto sua richiesta).
IL MOTO DELLA SCULTURA
* La composizione si basa tutta su una diagonale che parte dal piede di Apollo e culmina nell’effetto a sorpresa delle mani di Dafne;
* Direzionalità compositiva che dà il senso del movimento;
* Altri due sensi di movimento sono: la postura di Apollo, che scatta per raggiungere Dafne, e lo slancio di lei che tenta di sfuggire inarcandosi all’indietro;

* la torsione dei corpi a spirale;
* le dita dei piedi di Dafne, nel momento in cui Apollo la tocca, si allungano in radici e si radicano nel terreno;
* sulla base del gruppo marmoreo vi è scritto:”chi ama seguire le fuggenti forme dei divertimenti, si ritrova foglie secche e bacche amare nelle mani”, incisione in latino che giustificava la presenza di una statua così sensuale nella casa di un cardinale;
* l’immagine coglie l’azione nel suo divenire, come in uno scatto fotografico;
* il fotogramma ferma il palpito vivo dei corpi: i capelli sono scomposti e il drappo di Apollo svolazza;
* il movimento è sintetizzato in un’unica immagine;
* la bocca aperta di Apollo manifesta lo stupore per la trasfigurazione in atto;
* la bocca aperta di Dafne e lo sguardo rivolto all’indietro sono l’espressione delle sue urla sconvolte;
* tutto il gruppo ha un effetto di teatralità che chiama l’osservatore a partecipare emotivamente;
* la luce scivola sui corpi giovani e ben proporzionati dei due protagonisti, fatti di superfici ondulate, sinuose e morbide.

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