Antonello da Messina

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ANTONELLO DA MESSINA

Il suo vero nome è Antonio De Antonio e probabilmente nacque nel 1430 e morì nel 1479. Suo padre era un modesto scalpellino. Fu un importante artista meridionale ma della sua primissima attività non abbiamo notizie. Lavorò soprattutto a Napoli dove fu allievo del Colantonio, dal quale ebbe l’influenza dell’arte fiamminga.
Nel 1457 Antonello si trovava a Messina dove aprì una propria bottega. Antonello, inoltre, fu conosciuto anche in Calabria, infatti nel Museo Nazionale della Magna Grecia a Reggio sono conservate due tavolette realizzate da lui.
Nel 1460 Antonello fece un viaggio probabilmente nell’Italia centrale dove conobbe artisti come Piero Della Francesca e cominciò a interessarsi alle regole prospettiche. Poi rientrò a Messina dove stette fino al 1465, ma non restano opere di questo periodo poiché due terremoti distrussero tutte le sue opere.
Si ipotizza poi un altro viaggio e dal 1471 è di nuovo a Messina. Nel 1475, invece, andò a Venezia dove fu un artista molto ricercato. In seguito ritornò a Messina, forse passando da Milano, e negli ultimi due anni della sua vita non lavoro molto poiché aveva problemi di salute.

Vergine annunciata è un opera che si trova al museo civico a Como ed è la prima opera attribuita ad Antonello. Nel dipinto manca l’angelo che si presuppone sia di fronte a Maria e il fondo è oro e finemente decorato. Il velo della Madonna è molto prezioso arricchito dal panneggio. In basso c’è l’iscrizione “Ave Maria grazia plena”, cioè Ave Maria piena di grazia”.

Crocifissione Sibiu si trova a Bucarest. Il paesaggio ricorda uno nell’Italia del Sud, forse fu realizzato dopo un viaggio dell’autore, oppure si ipotizza che sia stato realizzato in 2 momenti temporalmente diversi. La parte in primo piano è tipica dell’arte fiamminga, perché il terreno sembra scivolare verso il basso e i personaggi sono resi voluminosi dal panneggio delle vesti. Inoltre, c’è una realizzazione attenta dello spazio e di tutti gli elementi presenti, come le case e i ladroni crocifissi.

San Gerolamo penitente è a Reggio Calabria. E fu dipinto intorno al 1460. E’ una tavoletta piccola, forse perché faceva parte di un gruppo di opere più grandi. Il paesaggio è fiammingo, con rocce spugnose, alberi ricchi e un leone che sembra finto. Sul terreno c’è un drappo rosso vicino a San Gerolamo che è inginocchiato e guarda il crocifisso. Anche qui troviamo l’effetto del terreno che scivola verso il basso e c’è un grande interesse verso la profondità spaziale.

Visita dei tre angeli ad Abramo è a Reggio Calabria. E’ una tavoletta che forse è stata tagliata a destra e doveva, invece, continuare con la raffigurazione di Abramo di cui resta solo una parte del mantello rosso. Il volume dei corpi degli angeli è sottolineato dal panneggio delle vesti. Il paesaggio è curato e al centro c’è la realizzazione di un tavolo che ci riporta all’arte italiana.

Ritratto d’uomo è a Cefalù. E’ il più antico ritratto realizzato da Antonello. Secondo alcuni studiosi l’uomo è un marinaio, invece, secondo altri è un semplice uomo. L’opera porta dei segni di danneggiamento. L’uomo è posto di ¾, posa tipica dell’arte fiamminga, inoltre ha un copricapo, abito scuro e una camicia bianca che cattura la luce e dà luminosità al volto facendo risaltare i particolari. Lo sguardo, inoltre, è obliquo e coinvolge l’osservatore.

Ritratto Trivulzio detto anche Ritratto di Mercante fu realizzato nel 1476 e ora è al museo civico di Torino. Il viso del personaggio è ammiccante ed è incorniciato dal copricapo e dal colletto della camicia. Lo spazio è tridimensionale e compare il parapetto e il cartiglio con la firma e la data di realizzazione.

Eccehomo è il ritratto di Cristo ed è conservato a New Jork. E’ molto danneggiato e il corpo appare massiccio e ruotato, invece, il volto è rivolto verso l’osservatore. Le ciocche dei capelli sono sparse sulle spalle e colpisce lo sguardo sofferente e la corona di spine. Anche qui c’è il cartiglio.

Eccehomo è il ritratto di Cristo. E’ conservato a Piacenza e risale al 1470-1474 ed è successivo a quello conservato a New Jork. Dietro le spalle è visibile la colonna che lo regge e un muro molto lontano. Il busto è rotato, mentre il volto è frontale. C’è un perfetto intreccio della corona di spine e le ciocche di capelli sono distribuiti sulle spalle. Gli occhi sono sofferenti e ci sono delle lacrime che creano un grande effetto.

Polittico di San Gregorio è a Messina. Fu realizzato per la chiesa di S. Gregorio ed è composto da 6 tavole dipinte, ma una manca e forse doveva raffigurare un pietà (Cristo morto con gli angeli) o l’imbalsamazione di Cristo. Nelle tavole laterali c’è l’Angelo e Maria annunciata. In basso al centro c’è la Madonna in Trono affiancata da due Santi. La Madonna è realizzata con grande cura dei particolari e il mantello nero probabilmente fu ridipinto. Il bambino non ha un anatomia perfetta e Maria gli porge una ciliegia rossa, simbolo di passione, mentre il bambino ha un frutto rotondo, simbolo del peccato originale.
In basso c’è un rosario che pende dal pavimento e appare il cartiglio.

Annunciazione Palazzo Acreide è a Siracusa. Fu realizzato forse nel 1474 ed è molto danneggiato. L’ambientazione è fiamminga e il pavimento aveva forse una costruzione italiana. La luce proviene di fronte, di dietro e dalla finestra di un’altra stanza. Lo spazio tra l’angelo e la Madonna è diviso da una colonna.

Salvator Mundi è conservato a Londra. Fu realizzato da Antonello quando era a Venezia. E’ un cristo benedicente del 1475, c’è il parapetto e il cartiglio. Lo sfondo è nero e i capelli sono lucidi, la mano è scorciata ed è vista dal basso, mentre la veste con le pieghe è vista dall’alto. La prospettiva è fiamminga.

Madonna Benson è a Washington e risale al 1473-1475 (forse). Il viso del bambino è ovale e le forme sono perfette perché c’è l’influenza di Piero della Francesca. L’opera ha una purezza espressiva.

Crocifissione di Anversa è ad Anversa e fu realizzata a Venezia nel 1475. Il primo piano è reso in modo prospettico e c’è drammaticità nella Madonna e S.Giovanni. Lo sfondo è profondo e raffigura lo stretto di Messina e ci sono degli uccelli. I due ladroni hanno delle corde ai piedi.

Pala di S. Cassiano è stata divisa e venduta in pezzi ora sparsi nel mondo. L’opera presentava la Madonna con il bambino su un alto podio e dei santi disposti naturalmente. Sono collocati davanti un’abside. Sono rimasti solo tre pannelli che ora sono a Vienna. A sinistra c’è S. Nicola con un libro e un Bacoro pastorale in parte di cristallo. La Maddalena ha un bicchiere con degli unguenti e a destra c’è S. Domenico che legge e San Dorsola. Il bambino legge da un libro la benedizione. La veste della Madonna è ricamata in oro. Forse l’opera è un imitazione di un opera di Bellini.

Pietà a Madrid è realizzata a Messina negli ultimi anni di vita dell’artista. L’opera fu completata dal figlio Jacobello, che realizza il paesaggio di Messina con il Duomo e il porto e anche il panneggio della veste che è quasi cartaceo. Antonello, invece, realizza il Cristo e l’angelo che ha una lacrima sul volto. L’anatomia è morbida e naturale.

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