Recensione de "Il fu Mattia Pascal"

Materie:Scheda libro
Categoria:Antologia

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Data:20.09.2005
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Testo

Recensione de “Il fu Mattia Pascal”
di Luigi Pirandello
Il fu Mattia Pascal è un romanzo di Luigi Pirandello scritto nel 1904.
Il titolo già di per sé indica il contenuto della novella.
Il genere è umoristico, il che mi ha molto attirato.
I temi che vengono affrontati nel "Fu Mattia Pascal" sono molteplici ma tra i principali si ricordano il tema della maschera, il tema della famiglia e il tema dell'identità.
Il tema della maschera
Tutti noi abbiamo una maschera, diversa gli uni dagli altri, ma se noi cerchiamo improvvisamente di cambiare il nostro modo di essere oppure non ci riconosciamo più in questa raffigurazione ci saranno conseguenze gravissime come è accaduto a Mattia.
Il tema della famiglia
Il secondo tema principale è la famiglia, che può essere vista sia come un luogo di rifugio, come la famiglia d'infanzia, che come un luogo da evadere, come la convivenza con la moglie e la suocera.
Il tema dell'identità
Un altro tema importante è l'identità, che Mattia prima caccia via e poi riottiene e accetta. L'identità è qualcosa di importante che ognuno deve difendere per far si che il suo ricordo rimanga per sempre.
La trama
Narra le vicende di Mattia Pascal, il bibliotecario di un piccolo paese della Liguria, Miragno (si tratta di un paese inventato).
Il padre di Mattia, aveva accumulato molte ricchezze con il gioco d'azzardo e con quei soldi aveva acquistato molte proprietà nel suo paese natale. Ma alla sua morte, lascia il governo di tutte le sue ricchezze ad un amico, Malagna.
I soldi pian piano iniziano a scomparire a causa della mal gestione di Malagna e Mattia, sua madre, e suo fratello sono così sommersi da debiti e costretti a vendere pian piano tutte le loro proprietà.
Gli anni passano e Mattia cresce, maturando un carattere impulsivo, allegro e spensierato.
L'odiato Malagna non riesce ad avere figli dalla prima moglie malata e per questa situazione soffre moltissimo.
Dopo la morte della moglie decide di mettere le mani sulla bella Oliva rovinando così la storia d'amore di Mattia con quella ragazza.
Malagna si risposa ma il figlio che Oliva mette alla luce non è suo: è di Mattia. Decide di crescerlo ugualmente come se fosse stato suo, visto il suo grande desiderio di diventare padre ora realizzabile.
Da Malagna intanto si trasferiscono la vedova Pescatore e la bella figlia Romilda. La ragazza piace moltissimo a Pomino, amico di Mattia.
Il giovane Pascal inizia a frequentarla per conto dell'amico ed involontariamente tra i due nasce un amore. Mattia è costretto a sposarsi, nonostante il parere contrario della vedova Pescatore ed una rovina finanziaria ormai troppo evidente.
Da questo momento la vita di Mattia inizia a precipitare rovinosamente; infatti l'amore con la consorte inizia pian piano a diminuire, i figli che nascono muoiono uno dopo l'altro e in più la suocera rovina l'armonia della casa maltrattando sua madre.
Così Mattia entra in depressione e un bel giorno, all'insaputa di tutti, parte per Montecarlo dove grazie all'aiuto della fortuna riesce a vincere 82.000 lire; con questi soldi potrà così riscattare qualche debito e riacquistare qualche proprietà perduta.
Un giorno, casualmente, legge su un giornale un articolo di cronaca che lo dichiara morto.
Infatti in quell'articolo veniva dichiarato che il signor Pascal si era suicidato vicino ad una sua proprietà ed era stato riconosciuto dalla moglie.
Questa notizia sconvolge Mattia che decide di abbandonare tutto e di iniziare una nuova vita.
Cambia il suo aspetto esteriore, cambia il nome in Adriano Meis e così facendo si crea una nuova identità.
Da questo momento in poi la vita di Mattia-Adriano è un continuo viaggiare per l'Italia e per la Germania, su un piroscafo, visitando le città più belle e famose, il tutto nella più completa solitudine e libertà.
Ma una vita del genere, senza affetti, amicizie e legami stanca presto: Adriano si accorge che la sua libertà è solo il frutto di un errore e che non potrà mai continuare una vita nella menzogna.
Così decide di ritornare in Italia e di vivere in una camera mobiliata a Roma.
A Roma conosce la famiglia Paleari con il singolare e buffo Anselmo, la figlia Adriana e la signorina Caporale. Adriano inizia pian piano ad innamorarsi di Adriana e questo nuovo amore è diverso da tutti i precedenti ed è sicuramente più puro, fatto di sguardi e di intese, visto il carattere timido della ragazza.
L'armonia della casa viene interrotta dall'arrivo di Terenzio Papiano, il cognato di Adriana, marito della sua defunta sorella.
È costui un tipo losco che vuole sposarsi con la giovane ragazza per non dover restituire la dote ad Anselmo, ma così facendo ostacola l'amore tra Adriano-Mattia e la giovane ragazza.
In questo periodo Adriano subisce un intervento chirurgico per eliminare un difetto all'occhio e deve restare per molti giorni rinchiuso al buio.
Terenzio allora organizza una seduta spiritica nella quale, con l'aiuto del fratello, peraltro malato, deruba a Mattia-Adriano 12.000 lire.
Inizia così una nuova crisi per Adriano-Mattia, che nella sua falsa identità non può denunciare Terenzio e non può nemmeno sposare la ragazza.
Allora trova un pretesto per far terminare il loro amore: ingelosendo Adriana con la moglie di un pittore spagnolo che era in visita alla loro casa; il marito della donna spagnola, offeso, sfida ad un duello mortale Mattia-Adriano che ancora una volta scopre un suo limite.
Non potrà mai avere testimoni e farà la fine del vigliacco non presentandosi al duello con lo spagnolo il giorno dopo.
Adriano inizia a riflettere e decide così di affrontare le sue responsabilità e di ritornare a casa.
Lascia un bigliettino su un ponte insieme ai suoi vestiti ed il giorno dopo leggerà, per la seconda volta, sul giornale la notizia della sua morte.
Riprende l'aspetto estetico di prima e ritorna a Miragno. Si reca quindi dal fratello, il quale stupito dalla sua apparizione, lo informa che la moglie si è risposata con un ricco amico di nome Pomino.
Giunge allora alla casa di Pomino sconvolgendo tutti perché con la sua presenza dimostra che il nuovo matrimonio non è più valido.
Allora Mattia decide di non sconvolgere il matrimonio e di vivere in disparte nel paese recandosi ogni giorno al cimitero a portare i fiori alla sua tomba, da vivo.
Il narratore
Il narratore della vicenda è lo stesso Mattia che in prima persona ricorda le vicende accadute. Il tipo di focalizzazione è interna.
Fabula e intreccio
Fabula e intreccio non coincidono. Infatti il libro inizia proprio dalla narrazione di eventi già accaduti.
Luogo
I due luoghi principali dove si svolge la vicenda sono Miragno, suo paese natale, e Roma, dove risiede presso la famiglia Paleari. Durante la narrazione Mattia compie molti viaggi visitando sia città estere che italiane, come Montecarlo, Torino e Colonia.
Tempo
L'autore non riferisce precisi elementi che riescano a determinare l'anno preciso dell'ambientazione dell'opera, ma, grazie alle informazioni che da di Roma, ormai diventata capitale del Regno d'Italia, si sa che si svolge tra il 1870 e l'inizio del ‘900.
Personaggi
Sono molti i personaggi analizzati da Pirandello, tutti con caratteristiche psicologiche molto particolari.
Mattia Pascal
È il protagonista e narratore della vicenda. Mattia non è particolarmente bello: ha un volto placido e stizzoso, è minuto, ha il naso molto piccolo, come il mento, del resto, ed è costretto a portare un paio di occhiali tondi per curare lo strabismo di uno dei suoi occhi; ma era pieno di salute, e questo gli bastava. Si preoccupa del proprio aspetto solo durante la trasformazione Mattia-Adriano, per un fine preciso. Con l’operazione all’occhio capisce di amare di più sé stesso. Tra il protagonista della vicenda e la madre c'è un ottimo rapporto di stima, rispetto e tenerezza. Tra Mattia e Roberto, il fratello, il rapporto è più di complicità.
Roberto Pascal
È il fratello maggiore di due anni di Mattia Pascal. Viene presentato inizialmente, quando il protagonista parla della sua infanzia. I due hanno un ottimo rapporto di complicità, soprattutto durante l'infanzia e la prima giovinezza. Sono due amici e insieme a Mino Gerolamo formano un gruppo inseparabile.
Berto, questo è il suo soprannome, al contrario di Mattia, è bello di volto e di corpo (cap. III), molto vanitoso e curato nell'aspetto. Da adolescente non combina tutti i guai sentimentali del fratello e lo ritroviamo verso la fine della vicenda un uomo maturo, serio ed abbastanza fortunato, capace di compensare il dissesto finanziario subito in gioventù: Grazie alla sua avvenenza riesce a contrarre un matrimonio felice con una giovane più ricca di lui e vive con lei e la famiglia di questa ad Oneglia.
La madre di Mattia
È molto pacata, placida, quasi infantile. Ha una voce e una risata nasale che sembra la faccia vergognare. È molto gracile e spesso malata dopo la morte del marito, anche se non si lamenta mai dei propri mali. Ciò che probabilmente più la preoccupa è la sorte dei due figli, rimasti praticamente senza nulla dopo la morte del padre e dopo che la stessa signora Pascal aveva lasciato tutte le sue ricchezze e proprietà sotto l'amministrazione di Batta Malagna, poiché inetta a questo genere di faccende: non è capace di gestire da sola la grande ricchezza lasciata dal marito e lascia l’intera amministrazione dei suoi affari e delle sue proprietà al Malagna. Non accorgendosi degli imbrogli fatti alle sue spalle può solo facilitare la sua rovina.
Batta Malagna
Batta Malagna è l'amico a cui il padre ha dato il controllo delle sue ricchezze dopo la sua morte, controllo che ha portato alla rovina della famiglia di Mattia.
Ha un viso lungo incorniciato da baffi melensi e pizzo; il pancione languido (cap. I) che sembrava arrivasse fino a terra, le gambe corte e tozze: insomma, secondo Mattia, aveva il volto e il corpo che più non si addicevano ad un ladro come Malagna. Anche in altre cose, come l'amore, Malagna è sempre pronto a rovinare tutto, come nel caso di Olivia, ragazza amata da Mattia ma successivamente sposa di Malagna. È un personaggio negativo.
Romilda Pescatore
È la moglie di Mattia. All'inizio Mattia è molto attratto da questa ragazza e vuole a tutti i costi innamorarsi di lei; ma successivamente, a causa dei contrasti con la suocera e alle malattie dei figli, Mattia inizia a ripudiarla e a non provare più niente per lei.
La vedova Pescatore
La mamma di Romilda Pescatore, ovvero la terribile suocera del povero Mattia, è paragonabile ad una strega. Sempre pronta a criticare e a offendere, è la rovina della madre di Mattia.
Adriana Paleari
È la figlia di Anselmo Paleari, proprietario della pensione di via Ripetta a Roma dove Mattia Pascal, sotto l'identità di Adriano Meis, alloggia durante il suo soggiorno nella capitale.
È una ragazza pura, gentile, educatissima, tenera e discreta ma allo stesso tempo è responsabile di sé stessa e di tutta la famiglia. È molto amata da Mattia proprio per queste sue doti particolari che la rendono unica.
Terenzio Papiano
Terenzio è il cognato di Adriana (era il marito dell'ormai defunta sorella della fanciulla) e cerca a tutti i costi di sposarsi con la ragazza per non perdere la dote. È un uomo spietato pronto a fare di tutto per il denaro. È proprio lui che durante la seduta spiritica deruba del denaro a Mattia. È un personaggio negativo che sfrutta anche il fratello malato.
Zia Scolastica
È la sorella del padre di Mattia, è completamente differente dalla sorella e Mattia se ne accorge fin da piccolo. Aveva molta più paura di lei che dei leggeri rimproveri della madre. Spesso apre gli occhi alla sorella su ciò che avviene attorno al lei ed è l’unica donna capace di vincere una lite contro la vedova Pescatore, perché ha un carattere ancora più forte e duro di lei e sicuramente più saggio.
IMPRESSIONI
Le mie impressioni per quanto riguarda il tipo di scrittura sono positive perché anche se è un romanzo di Pirandello che impiega termini e forme di scrittura di metà ottocento, sono molto comprensibili. Mi è piaciuta molto la frase che ha aperto il romanzo.
Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia
Pascal
VOTO:
1

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