MORFOLOGLIA E FISIOLOGIA

Materie:Appunti
Categoria:Anatomia

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Testo

Chiara Schiavi 5I
PIANO DI LAVORO ESTIVO 4I 2004/05
MORFOLOGLIA E FISIOLOGIA
1 – Descrivete brevemente, iniziando dai poriferi, le caratteristiche e i vantaggi evolutivi di ciascun phylum degli invertebrati: spiegate in breve il significato di ognuno dei termini o delle seguanti espressioni: sistema circolatorio aperto/chiuso – cefalizzazione – esoscheletro/endoscheletro.
Gli invertebrati sono eterotrofi pluricellulari privi di colonna vertebrale.
I principali criteri di classificazione riguardano il numero di strati del tessuto embrionale, l’organizzazione di base e la disposizione delle parti del corpo, la presenza o l’assenza di cavità corporee e il modello di sviluppo dall’uovo fecondato all’adulto.
Le spugne (phylum porifera) presentano un livello di organizzazione intermedio tra una colonia di cellule e un vero organismo pluricellulare, sono essenzialmente sistemi filtranti formati da tipi differenti di cellule e come molti altri animali sessili la maggior parte di esse è ermafrodita.
Gli cnidari (meduse, anemoni di mare, coralli) sono caratterizzati da una simmetria radiale. La loro organizzazione corporea è a due strati, in cui due tessuti, l’epidermide e il gastroderma, sono separati da una sostanza gelatinosa, la mesoglea;hanno una cavità gastrovascolare. Gli organismi adulti possono avere forma di polipo o di medusa.
Gli animali di tutti i rimanenti phyla hanno simmetria bilaterale con un’estremità anteriore e una posteriore, distinzione dovuta alla cefalizzazione, evento che riguarda l’aggregazione nel capo dei vari organi di senso e dei relativi gruppi di cellule nervose preposte a rielaborare le informazioni sensoriali. Essi hanno inoltre tre strati di tessuti embrionali: ectoderma, mesoderma e endoderma.
I più semplici animali a simmetria bilaterale sono i platelminti caratterizzati da un corpo appiattito e da un apparato digerente ramificato con una sola apertura.
I nemertini sono gli animali più primitivi dotati di un semplice sistema circolatorio e di un tubo digerente a due aperture che permette un’alimentazione continua e la specializzazione dei vari segmenti del tubo per le diverse fasi digestive.
I nematodi hanno un’organizzazione basata sullo pseudoceloma una cavità piena di liquido che si sviluppa tra l’ectoderma e il mesoderma che aumenta l’efficienza delle contrazioni muscolari fungendo da scheletro idrostatico.
Una delle innovazioni più significative nel corso dell’evoluzione animale è rappresentata dalla comparsa del celoma, una cavità piena di liquido che si sviluppa nel mesoderma all’interno della quale i sistemi corporei possono curvarsi e ripiegarsi su se stessi aumentando così le loro superfici funzionali e riempiendo, svuotando e facendo scivolare un organo sull’altro; così come lo pseudoceloma costituisce anche uno scheletro idrostatico che dà consistenza al corpo.
Basandosi sulla somiglianza della larva trocofora si pensa che i molluschi e gli anellidi derivino da un comune antenato.
I molluschi si suddividono in tre classi principali: i bivalvi hanno sue conchiglie tenute unite da un legamento; i gasteropodi possiedono un’unica conchiglia per esempio le lumache; i cefalopodi sono quelli più attivi e intelligenti (comprendono calamari, seppie e polpi). L’organizzazione di base del corpo è comune a tutti i molluschi: hanno un piede una massa viscerale e un mantello che secerne la conchiglia. Con eccezione dei cefalopodi hanno una circolazione aperta, cioè il sangue non circola interamente entro i vasi, ma è raccolto dalle branchie, pompato attraverso il cuore e liberato direttamente negli spazi presenti tra i tessuti, da cui ritorna alle branchie. I cefalopodi invece, la cui vita attiva richiede grandi quantità di ossigeno e molecole nutritive, hanno un tipo di circolazione chiusa, in cui vasi continui e cuori accessori spingono il sangue nelle branchie. Per quanto riguarda il sistema respiratorio, l’ossigeno entra nel corpo attraverso la superficie umida del mantello e delle branchie. Organo caratteristico dei molluschi è la radula, una struttura mobile e dentellata che convoglia nel tubo digerente le sostanze nutritive; i rifiuti azotati prodotti dalle attività metaboliche sono eliminati dai nefridi, strutture tubulari a due aperture.
Gli anellidi hanno il corpo diviso in segmenti ben visibili che comportano una chiara ripartizione anche di tutti i sistemi interni; hanno un sistema circolatorio chiuso.
Gli artropodi che comprendono gli aracnidi, i crostacei e gli insetti costituiscono il più vasto phylum animale per numero sia di specie che di individui. Sono animali segmentati dotati di un esoscheletro, un rivestimento esterno rigido, contenente chitina, che è una difesa contro i predatori, in alcune forme terrestri protegge l’animale dalla disidratazione e fornisce una possibilità d’attacco per i muscoli. Riveste completamente l’animale ma non cresce, così deve avvenire la muta, processo grazie al quale si elimina il vecchio esoscheletro e se ne forma uno più grande.
Gli artropodi sono anche caratterizzati da un sistema circolatorio aperto e un sistema nervoso costituito da una serie di gangli collegati tra loro da un doppio cordone nervoso ventrale.
I fattori principali che hanno permesso il loro straordinario sviluppo sono sicuramente l’esoscheletro, le dimensioni generalmente piccole, la notevole specializzazione sia nella nutrizione sia nell’habitat, la capacità di volare e la metamorfosi completa che consente una competizione ridotta tra adulti e forme immature.
Gli echinodermi sono caratterizzati da uno scheletro interno i endoscheletro munito di spine protettive, costituito da minuscole piastre contenenti calcio tenute unite da tessuti epidermici e da muscoli. Hanno un’organizzazione corporea pentamera a simmetria radiale negli adulti e una loro caratteristica peculiare è la presenza di un sistema acquifero formato da canali che collegano il canale anulare pieno d’acqua ai pedicelli ambulacrali,cilindri cavi terminanti con ventose, grazie ai quali molti echinodermi riescono ad aderire ad un substrato a muoversi e afferrare le prede.
Si pensa che gli echinodermi siano gli invertebrati più strettamente correlati ai cordati sulla base del loro sviluppo embrionale, infatti essi come i cordati sono deuterosomi, cioè l’ano si sviluppa in coincidenza o nelle vicinanze della prima apertura embrionale, mentre la bocca si apre in un secondo momento all’estremità opposta del tubo digerente. I molluschi, gli anellidi e gli antropodi sono invece protosomi infatti la bocca si sviluppa in coincidenza della prima apertura embrionale.
2 – Tracciate la linea dello sviluppo evolutivo dei vertebrati iniziando dal più semplice e proseguendo progressivamente sino al più complesso.
I vertebrati sono caratterizzati dalla colonna vertebrale, un sostegno flessibile generalmente osseo che racchiude il cordone nervoso.
I pesci oggi viventi appartengono a tre classi: agnati (senza mascelle), condroitti (con scheletro cartilagineo;squali e razze) e osteitti (con scheletro osseo).
Il passaggio alle terre emerse è stato facilitato dallo sviluppo di polmoni semplici e da robuste impalcature scheletriche che potessero sostenere il corpo del pesce fuori dall’acqua.
Gli anfibi comprendono tre ordini: apodi(privi di arti), anuri(privi di coda da adulti come rane e rospi) e urodeli(muniti di coda anche da adulti, come le salamandre). Gran parte degli anfibi moderni non sono ancora completamente adattati alla vita terrestre e devono trascorrere parte del loro ciclo vitale nell’acqua.
I vertebrati sono diventati veramente terrestri con lo sviluppo, nei rettili, dell’uovo amniotico che riuscendo a conservare il proprio rifornimento d’acqua, può sopravvivere sulla terraferma.
I rettili comprendono tre ordini:coricati(come i coccodrilli), cheloni (come le tartarughe), e squamati(che comprendono sauri, come la lucertola, e ofidi, come i serpenti).
La diversificazione dei rettili diede origine agli uccelli e ai mammiferi.
Gli uccelli sono animali endodermi, cioè mantengono la temperatura del corpo elevata generando calore per via metabolica, sono rivestiti di penne e di piume, specializzati nel volo; oltre alle ali possiedono speciali sacchi aerei, ossa pneumatiche, cave e molto leggere e muscoli robusti che sorreggono le ali. Si ritiene che il volo si sia evoluto dall’abitudine di alcuni rettili di saltare da un albero all’altro o da tentativi di fare balzi per inseguire le prede più velocemente.
I mammiferi sono vertebrati caratterizzati dal fatto di possedere ghiandole mammarie e di essere rivestiti di peli. Sono anch’essi endodermi e si dividono in tre classi: monotremi(gli unici mammiferi ovipari come l’ornitorinco), marsupiali(con il marsupio per lo sviluppo dei piccoli) e placentati (con la placenta che collega utero ed embrione).

3 – Definite l’omeostasi e spiegate cosa può accadere se l’omeostasi viene danneggiata.
L’ omeostasi è l’insieme dei processi che mantengono costanti le condizioni dell’ambiente interno dell’organismo intervenendo con meccanismi di controregolazione ogni qualvolta si ha un allontanamento dalla situazione di equilibrio.
Se l’omeostasi venisse danneggiata i cambiamenti dell'ambiente esterno e il funzionamento delle cellule provocherebbero la variazione dell’equilibrio interno dell’organismo,la cui costanza è indispensabile per la sopravvivenza dell'organismo.
4 – Quali comuni strategie per il mantenimento dell’omeostasi vengono condivise dagli apparati digerente, respiratorio ed escretore?
Questi tre apparati condividono la regolazione dell’ambiente chimico interno agendo sulla termoregolazione, sulla regolazione osmotica e sull’escrezione.
L’apparato digerente controlla la concentrazione di sostanze nutritive; in particolare il livello di glucosio nel sangue è regolato dal fegato che lo accumula sintetizzando glicogeno quando è in eccesso e scinde quest’ultimo quando il livello di glucosio è basso.
L’apparato respiratorio gestisce la concentrazione di ossigeno e di anidride carbonica presenti nel sangue e conseguentemente anche il pH ematico poiché la CO2 legandosi all’acqua viene quasi completamente convertita in acido carbonico(H2CO3) che dissociandosi in ioni idrogeno e ioni bicarbonato agisce come tampone.
L’apparato escretore controlla l’eliminazione dei prodotti azotati di rifiuto tossici, il controllo dei livelli di ioni e di altri soluti nei liquidi corporei e il mantenimento dell’equilibrio idrico.
5 – Perché i sistemi a retroazione negativa sono più importanti di quelli a retroazione positiva nel mantenimento dell’omeostasi?
La retroazione è un meccanismo di controllo che al cambiamento della condizione dell’organismo da cui dipende né provoca la cessazione (feedback negativo) o la continuazione (feedback positivo).
Siccome l’omeostasi deve mantenere costante l’equilibrio interno, i sistemi a retroazione negativa saranno più adatti ad essa in quanto al discostarsi di una condizione dall’equilibrio la ripristineranno, mentre quelli a retroazione positiva la accentueranno.
6 – Con l’aumentare della complessità degli organismi animali si fanno più complessi anche i loro sistemi circolatori. Descrivete in breve i gradi di complessità osservabili nel sistema circolatorio dall’ameba all’uomo.
In un’ameba potremo vedere che il citoplasma è percorso da tanti canalini, delimitati da esili membrane, che formano il reticolo endoplasmatico. Lo scopo di questa rete sembra è la comunicazione tra l'interno della cellula e l'esterno. Infatti, questi partono dalla membrana cellulare e arrivano molto vicini al nucleo, formando una specie di sistema circolatorio della cellula.
Negli organismi dotati di una cavità gastrovascolare il trasporto delle sostanze è garantito da questa in comunicazione con il canale circolare che con i suoi flagelli convoglia e favorisce la circolazione del liquido. Questo trasporto è però sufficiente solo per gli animali le cui cellule corporee siano disposte su un unico strato in modo che le sostanze debbano compiere una distanza molto breve per diffondersi, ma non è adeguata per gli organismi che presentano più strati di cellule che necessitano di un apparato specializzato contenente un liquido altrettanto specializzato, il sangue.
Si è così affermato l’apparato circolatorio aperto, così chiamato perché il sangue non circola solamente nei vasi ma scorre anche tra le cellule dei tessuti, quindi non vi è separazione tra sangue e liquido interstiziale e nemmeno un vero e proprio cuore ma muscoli sempre più specializzati.
I vertebrati hanno un apparato circolatorio chiuso costituito da un cuore e da una rete di vasi all’infuori dei quali non si trova sangue;questi si possono suddividere in arterie(che trasportano il sangue dal cuore) vene(che riportano il sangue al cuore) e capillari(che fanno passare in ciascun organo il sangue dalle arterie alle vene).
I pesci hanno un cuore suddiviso in un atrio che riceve il sangue e un ventricolo che pompa il sangue verso i capillari delle branchie dove dopo essersi ossigenato viene trasportato ai tessuti. Questo tipo di circolazione è detta sistemica (poiché vi è un flusso di sangue ossigenato verso i tessuti e uno di ritorno di sangue deossigenato) e semplice perché il sangue passa una sola volta dal cuore.
Nel cuore degli anfibi ci sono due atri (uno riceve sangue ossigenato dai polmoni e l’altro sangue deossigenato dalla circolazione sistemica) che si immettono entrambi in un unico ventricolo (circolazione doppia incompleta), ma nonostante ciò il mescolamento del sangue è limitato dalla contrazione non sincronizzata dei due atri. Nei rettili un setto interventricolare incompleto rende minimo il rimescolamento di sangue ossigenato e deossigenato. Negli uccelli e nei mammiferi il cuore è suddiviso in due organi che hanno funzioni diverse: il cuore destro riceve il sangue dai tessuti e lo pompa ai polmoni dove si ossigena; dai polmoni il sangue ossigenato va al cuore sinistro dove viene pompato ad alta pressione nei tessuti(circolazione polmonare). Questo efficiente sistema circolatorio è necessario per mantenere l’elevato tasso metabolico necessario, che a sua volta permette di mantenere l’alto livello di attività di questi animali e una temperatura corporea relativamente costante.

7 – Per quale motivo a tuo parere si è evoluto il sistema linfatico?
In un primo tempo il sistema linfatico si è evoluto per raccogliere il liquido che rimane nei tessuti e ricondurlo alla corrente sanguigna. Successivamente anche per contrastare le infezioni grazie ai linfonodi, masse di tessuto spugnoso che producono linfociti, globuli bianchi specializzati responsabili della risposta immunitaria.
8 – Un mucchio di sabbia frana seppellendo un muratore fino al mento. Un collega si dà da fare per aiutare la vittima a respirare mantenendogli la bocca e il naso liberi dalla sabbia, ma il muratore muore ugualmente per soffocamento. Perché?
Essendo seppellito fino al mento, la gabbia toracica non ha potuto espandersi a sufficienza facendo sì che la pressione dell’aria negli alveoli fosse minore di quella atmosferica. A causa dell’equivalenza tra pressione interna ed esterna non vi è stato uno spostamento d’aria tale da garantire all’uomo la quantità di ossigeno necessaria alla sopravvivenza.
9 – Spiega in che modo i nervi e gli ormoni intervengono nella regolazione del processo digestivo.
La fase iniziale della digestione è controllata dal sistema nervoso e si sviluppa in risposta a un insieme di segnali che coinvolgono la vista, l'odorato, il gusto e a volte l'idea stessa di cibo, oltre all'attività muscolare della masticazione.
Questi stimoli provocano nella cavità orale la secrezione di saliva, mentre lo stomaco è raggiunto da una serie di impulsi nervosi che stimolano la produzione di acido cloridrico e dell'ormone gastrina che stimola la secrezione dei succhi gastrici. La stessa dilatazione dello stomaco dovuta alla presenza di cibo stimola la contrazione muscolare e segnali che incrementano la secrezione gastrica. Un’elevata acidità o un alto contenuto di lipidi nell’intestino tenue sollecita la secrezione di ormoni che rallentano il processo digestivo per favorire un contatto più duraturo del cibo con gli enzimi digestivi. Oltre alla gastrina altri ormoni che controllano la digestione sono l’insulina(che attiva l’assorbimento di glucosio) la secretina ( stimola la secrezione di bicarbonato da parte del pancreas), la colecistochinina (stimola la secrezione di enzimi pancreatici e il rilascio della bile) e l’eterogastrone(che stimola la secrezione di insulina in presenza di glucosio e acidi grassi).
10 – Provate a spiegare perché è necessario nutrirsi con un pasto ricco di carboidrati e povero di grassi, quando si vuole affrontare uno sforzo notevole, come una gara in bicicletta o un’arrampicata in montagna.
Per affrontare un notevole sforzo fisico è necessaria una fonte di energia immediata per la respirazione cellulare. Benché sia i carboidrati che i lipidi siano fonti energetiche l’azione dei carboidrati è più rapida poiché vengono assorbiti più velocemente dei grassi innalzando la glicemia che a sua volta provoca la secrezione di insulina, la cui risposta è quella di facilitare l’assorbimento di glucosio da parte delle cellule e anche di immagazzinarlo nel fegato sotto forma di glicogeno. I lipidi invece non determinano un effetto immediato sulla glicemia ma ne determinano un tardivo incremento prolungato, non soddisfando il bisogno tempestivo di risorse energetiche.
11 – Esponete in una pagina il vostro pensiero in difesa o in opposizione alla seguente affermazione: “un uomo non può sopravvivere senza reni”.
Le cause dell’alterazione della funzionalità renale sono numerosissime e sono da ricercare in una rilevante disidratazione, in gravi infezioni, nell’assunzione di particolari farmaci o nelle complicanze di un intervento chirurgico, come vi possono essere anche cause genetiche.
Una persona senza reni non può sopravvivere poiche non si ha più la capacità di eliminare le sostanze di rifiuto derivanti dalle attività metaboliche; l’accumulo di queste sostanze nel sangue può portare a un’intossicazione che con il passare del tempo potrebbe anche causare danni irreversibili a numerosi organi quali per esempio il cuore, il fegato, i polmoni.
Se ci fosse soltanto un’insufficienza renale potrebbero bastare dei cambiamenti nella dieta come la riduzione della quantità di proteine e la dialisi, che consiste nella purificazione del sangue con un rene artificiale attraverso un sistema di filtri; ma è una terapia da seguire molto frequentemente e dura a lungo. Oltre all’emodialisi esiste anche una dialisi peritoneale che utilizza come membrana filtrante il peritoneo del paziente, ma la forma più efficace di “terapia” sarebbe sicuramente quella del trapianto che non sempre è possibile sia per eventuali problemi di rigetto, sia per la scarsa disponibilità di materia prima.
12 – Paragonate i problemi osmotici ed escretori che vengono affrontati da un pesce d’acqua dolce, da un pesce d’acqua salata e dall’uomo e descrivete il modo in cui ciascun organismo risolve tali problemi.
Un pesce di acqua dolce avendo liquidi interni ipertonici rispetto all’ambiente circostante tenderebbe per osmosi ad assorbire continuamente acqua. Per risolvere questo problema preleva ioni dal cibo durante la digestione e dall’acqua attraverso le branchie, mentre i reni producono in grandi quantità urina ipotonica rispetto ai liquidi interni in modo da eliminare l’acqua in eccesso ma trattenere i soluti.
Un pesce d’acqua salata ha invece liquidi interni ipotonici e tende a perdere continuamente acqua per osmosi. Per compensare questa perdita beve l’acqua di mare eliminando gli ioni attraverso le branchie ed elimina i sali con la produzione di piccole quantità di urina isotonica rispetto ai suoi liquidi interni. Tutti i pesci essendo animali acquatici espellono le sostanze azotate di rifiuto sotto forma di ammoniaca che viene dispersa nell’acqua per diffusione.
L’uomo essendo un animale terrestre non può scambiare acqua con l’ambiente per osmosi e ne perde continuamente attraverso la respirazione e l’eliminazione delle sostanze di rifiuto. La assorbe durante la digestione dei cibi e lo strato di cellule morte della pelle dona impermeabilità in modo da evitare la disidratazione.
L’uomo non può nemmeno eliminare le sostanze azotate sotto forma di ammoniaca perché non potendola diffondere nell’aria tanto velocemente come nell’acqua dovrebbe trattenerla; ma questa sarebbe troppo tossica per essere immagazzinata nel corpo in quanto tenderebbe ad aumentare il pH dei liquidi interni e interferirebbe con i trasporti di membrana. Per risolvere questo problema l’organismo(nonostante debba spendere energia) sintetizza a partire dai gruppi amminici l’urea, una molecola organica molto meno tossica dell’ammoniaca e molto solubile in acqua, così da poter essere trattenuta in soluzione concentrata ed essere espulsa con una limitata perdita d’acqua.
13 – Descrivete perché nell’organismo si libera adrenalina, quali sono le cellule bersaglio e quale effetto essa eserciti.
In risposta alle situazioni di stress l’ipotalamo invia dei segnali nervosi che, attraverso le cellule del midollo spinale che si estendono fino alla midollare surrenale, stimolano il rilascio di adrenalina e noradrenalina(o epinefrina e norepinefrina) che,per potenziare lo stato di vigilanza e la capacità di risposta a uno stato di emergenza, accelerano e potenziano il battito cardiaco, aumentano la pressione sanguigna, stimolano la respirazione e dilatano le vie respiratorie, aumentano la concentrazione di glucosio ematico stimolando l’attività dell’enzima che scinde il glicogeno; al tempo stesso riduce quelle attività non immediatamente coinvolte nella risposta allo stress come quelle digestiva e renale.
14 – Alcune ghiandole endocrine sono necessarie più di altre per la sopravvivenza: escludendo ipotalamo e ipofisi elenca tre ghiandole tra le più importanti e una di importanza minore.
Le più importanti ghiandole endocrine dopo ipofisi e ipotalamo sono la tiroide, le ghiandole surrenali e il pancreas poiché il loro malfunzionamento può causare delle patologie molto gravi fino ad arrivare alla morte, per esempio il diabete, ma anche ipotiroidismo e l’ipertiroidismo. Di minore importanza può essere la ghiandola pineale o le gonadi.
15 – Spiegate la differenza tra retroazione negativa che mantiene costante il livello di testosterone nel sangue, e la retroazione positiva, che scatena il travaglio del parto.
Nel caso della retroazione(feedback) negativa, l’aumento dei livelli di testosterone nel sangue inibisce i fattori che avevano contribuito a farlo innalzare (quindi inibisce sia la sintesi dell’ormone di rilascio dell’ipotalamo, sia di conseguenza il rilascio di LH) mentre nel caso della retroazione positiva, le contrazioni uterine causate da quantità crescenti di ossitocina e prostaglandine stimolano a loro volta la produzione di queste in modo da amplificare l’effetto determinando l’espulsione del bambino.
16 – Il mifrepistrone è sia un contraccettivo che impedisce l’impianto dell’ovulo fecondato nell’utero sia un farmaco abortivo. In che modo agisce e che effetti provoca nei due casi?
Il mifrepistrone è uno steroide che occupa i recettori del progesterone nell’apparato genitale femminile bloccando l’azione di questo che normalmente associato agli estrogeni mantiene integro l’endometrio, quindi permette di interrompere la gravidanza. Inoltre ammorbidisce e dilata la cervice e rende più sensibile il miometrio alle contrazioni indotte dalle prostaglandine favorendo l’espulsione dei tessuti embrionali. Nel caso non fosse avvenuto il concepimento provocherebbe la mestruazione.
17 – Scrivete una breve relazione in cui, in forma chiara e coincisa, vengano descritti e collegati fra loro i seguenti concetti riguardanti il sistema nervoso: canali sodio/potassio; potenziale di riposo; potenziale di azione; nodi di Ranvier; “tutto o niente”.
L’unità funzionale del sistema nervoso è il neurone. Dal corpo cellulare del neurone partono due diversi tipi di fibre:i dentriti, fibre corte e ramificate che ricevono gli stimoli, e gli assoni, costituiti in molti neuroni da una sola fibra, che inviano stimoli alle altre cellule. Gli assoni sono avvolti in una sostanza isolante chiamata guaina mielinica che si interrompe periodicamente in alcuni spazi, detti nodi di Ranvier, presso cui gli ioni sodio e potassio possono uscire dall’assone:in questo modo l’impulso salta da un nodo all’altro senza dover percorrere tutta la membrana aumentando enormemente la velocità di propagazione. Questo perché l’impulso nervoso è generato dal cambiamento del potenziale di membrana. In condizioni di riposo, è presente una differenza di carica elettrica tra l’interno e l’esterno della membrana assonica (dovuta all’ambiente interno della cellula sempre negativo rispetto all’esterno) detta potenziale di riposo. Uno stimolo opportuno genera una temporanea inversione della polarità della membrana (provocata dal passaggio degli ioni attraverso i canali sodio-potassio) detta potenziale d’azione. Il potenziale d’azione che viaggia lungo la membrana dell’assone è dunque l’impulso nervoso. Tutti i potenziali d’azione sono della stessa intensità, qualunque sia l’intensità dello stimolo che lo ha provocati:la risposta del neurone allo stimolo è del tipo “tutto o niente”, cioè se lo stimolo è abbastanza forte si generano potenziali d’azione, altrimenti essi non vengono prodotti. Ciò che varia è la frequenza, infatti più è intenso lo stimolo, più potenziali d’azione vengono generati nell’unità di tempo.

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