Voltaire scrittore ha dato il meglio di sé nelle opere storiche, delle quali la cultura moderna apprezza sempre più la forza innovatrice, negli scritti polemici e nell'epistolario. Le tragedie si riducono a una debole imitazione di Corneille e di Racine; le commedie sono di una piattezza che contrasta con la consueta arguzia dell'autore; la critica lett
Letteratura
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La pubblicazione dell’Henriade, poema epico ispirato alla figura di Enrico IV, consolida la sua notorietà.
In questo periodo Voltaire frequenta i salotti parigini e l’ambiente teatrale, intrecciando varie relazioni amorose con nobildonne e attrici. Il suo spirito ribelle, combinato a una vena satirica graffiante, gli costa una celebre bastonatura in
oscillando tra le vane speranze e il vano dolore (vani perché terreni).
ovunque vi sia qualcuno che, avendolo provato, sappia cosa sia Amore.
Ma ora mi rendo ben conto di come fui per molto tempo una favola
per tutta la gente ignorante, visto che
io stesso mi vergogno di me,
e del mio perdermi dietro a cose vane sono conseguenze ~~~
Viaggiò moltissimo attraverso l’Europa, i suoi erano viaggi tormentati, tumultuosi e frenetici. Tornato da tali viaggi visse a Torino in una vita vuota che non lo appagava, poi ebbe la vocazione di scrivere, lesse tutti i grandi classici, poi scrisse soprattutto tragedie (dove rappresentava il conflitto tra l’eroe e il mondo).
PENSIERO: la sua era u
L’Alfieri ricorda di non essere stato perseguitato per i suoi scritti contro la tirannide proprio per questo motivo: i sovrani europei non li ritenevano pericolosi, vista l’”assuefazione” del popolo ad un governo di tipo assolutista. Se è vero che non basta uno scritto contro la tirannide per generare nel popolo un istinto immediato di ribel
Tornato in Italia nel Maggio del 1772, da vita a Torino a un circolo letterario ispirato alla cultura francese dove vengono studiati Montesquieu, Voltaire, Rousseau e i classici come vite parallele del greco Plutarco.
Trova poi un’altra vocazione, le tragedie, la prima fu Cleopatra, rappresentata al teatro Carignano di Torino.
Abbandona il Piem
L’ideologia del letterato~eroe – A. detestava la sua origine piemontese per l’arretratezza culturale e sociale della regione; ma mancando egli di ogni fondamento nella reale società civile del suo paese, il suo desiderio di rottura resta astratto e irrealizzabile. Critica l’Ancient Régime e difende i propri privilegi da intellettuale; infatti
Scrisse così la sua prima tragedia, Cleopatra, e subito dopo il Filippo e il Polinice. Da questo momento la sua vita sarà interamente dedicata alla poesia. Solo adesso Alfieri si dedica davvero allo studio, con quel furore, che lo induce persino a farsi legare alla sedia dal suo servo.
Morì a Firenze nel 1803 e su sepolto in Santa Croce.
Nato e cresciuto ai margini geografici della cultura italiana, in un Piemonte più vicino alla lingua francese che alle radici toscane della lingua letteraria, l’atteggiamento dell’Alfieri andò subito delineandosi nella ricerca e nella riappropriazione di quella tradizione, prima con il gesto eclatante, ma anche velato di demagogia, del rifiuto di ogni o
Da quel momento l’Amore si impadronisce completamente dell’anima dell’autore, portandolo ad andare in giro per la sua città nella speranza di vedere Beatrice, definita come essere angelico, quindi donna-angelo.
Viene qui affermata l’identità fra Amore e Ragione, contrastando così il pensiero cavalcantiano: Dante afferma che la visione dell’amata cos