4.4. Essere ed esistenza
Nell’opera Essere e tempo, Heidegger si domanda Che cosa è l’essere? Ora, se ogni domanda è determinata da 3 cose, 1° ciò che si domanda, 2° ciò a cui si domanda e 3° ciò che si trova, quello che si domanda è l’essere stesso, ciò che si trova è il senso dell’essere, ma ciò che si interroga cos’è? Questo è il primo
Filosofia
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Ora i nuovi grandi stati(siamo nel periodo della trasformazione politica iniziata da Alessandro Magno) non hanno più bisogno dell’intervento politico dei cittadini e tanto meno dei consigli dei filosofi. C’è quindi una frattura tra individuo e collettività.
Il filosofo si rinchiude nel proprio io alla ricerca di un’intima perfezione morale e di un a
Categorie:sono quantità, qualità, relazione, modalità. Ricavate dalle forme di giudizio della logica formale. Pensiero e intelletto che sintetizzano /
onoscenza intelligibile:facoltà con cui pensiamo attivamente i dati offerti dalla C.Sensib.L’intuizione sensib + le categorie(=concetto puro a priori)danno il concetto(=funzione dell’intelletto che u
Ebraismo e infelicità:gli ebrei leggono il diluvio come un tradimento della natura loro madre, vedono invece dio come estraneo ad essa e quindi in sua contrapposizione. Dio è l’unico che vuole a loro bene ma esige un rapporto di fedeltà esclusiva, che comporta una non commistione con qualsiasi altro popolo, è ad essi precluso ogni rapporto di amicizia c
Per tale fondazione è infatti necessario ridurre l’ambito dell’incontrovertibile a quella dimensione (l’Apparire), la cui indubitabilità Cartesio considerava invece solo come un primo passo verso la conoscenza di verità metafisiche. La “rivoluzione copernicana” di Kant consiste nella rinuncia ad una conoscenza dell’Oggetto (Objekt) inteso come indipend
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