Disse così e con le nere sopracciglia Zeus accennò, le chiome divine del re si scompigliarono: scosse tutto l’Olimpo. I due si lasciarono: ed ella si tuffò nel mare dall’olimpo, Zeus andò alla sua casa: tutti gli dei si alzarono; nessuno osò attendere che giungesse, ma tutti lo ricevettero in piedi.
Il dio si sedette sul trono; ma era vide e compres
Epica
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• Clio (colei che celebra), della storia;
• Euterpe (colei che allieta), della poesia lirica e della musica;
• Melpomene (colei che canta), del canto e poi della tragedia;
• Tersicore (lieta della danza), del canto corale e della danza;
• Erato (l’amabile), della poesia amorosa;
• Urania (la celeste), dell’astronomia;
• Polinnia
Achille gli rispose dicendo: “ Questo sarà fatto come tu ordini, Scamandrio divino! Ma sicuramente non smetterò di uccidere i troiani, prima di averli chiusi n città e combattuto Ettore cosi che si possa proclamare il vincitore”.
Dicendo così balzò tra i troiani come un dio, allora il fiume parlò ad Apollo: “ Ohimè, Apollo, figlio di Zeus, non segu
Sono giunte ai nostri giorni ben sette "Vite" di Omero, tutte romanzate e fantastiche.
Biografia attribuita a Erodoto
La più antica e particolareggiata, falsamente attribuita dagli antichi ad Erodoto, risale al V secolo a.C. In essa si racconta che Creteide, un'orfana di Cuma eolica, fu sedotta ed abbandonata, ed il suo tutore per sfuggire
Femio e Demodoco sono i due cantori presenti nell’Iliade; anche Omero forse era un aedo perché le suo opere non sono firmate, quindi potrebbe essere la risultante del lavoro di più aedi.
A noi i due poemi sono giunti scritti, ma al suo tempo non esisteva la scrittura, le opere vennero riscritte con Pisistrato, tiranno di Atene nel VI secolo a.C., i
L’eroe con la spada inseguiva Afrodite, sapendo che non è una dea guerriere e quindi non è Atena o Eniò. Raggiunse la dea a scagliò la lancia che la ferì il polso; l’asta penetrò nella pelle attraverso al peplo divino, a cui lavorarono le Grazie, all’altezza del polso, il sangue immortale della dea sgorgò, l’icore, quello che scorre negli dei. Essi non
“ Se ebbene tu sia abile con le parole, non tentare di ingannarmi!; Ho divino Achille tu non mi inganni cosi, ne mi riesci a convincere! ( Vv. 174-177). I Vv. 178-179 rappresentano quasi una domanda retorica: “ Dunque tu potrai tenere la tua preda( la schiava Briseide) invece io resterò senza la mia schiava( Criseide)? E tu imponi che Criseid
Ma acconsento di renderla anche così, se è meglio; voglio un esercito sano, e che non soccomba. Però preparatemi subito un dono; in modo che non resti solo io privo di doni fra i Greci, non è equo.
Quindi guardate quale altro dono mi deve toccare.
Allora intervenne Achille, dal piede veloce:
-Gloriosissimo figlio di Atreo, avidissimo più di