Il calibro

Materie:Appunti
Categoria:Tecnologia Meccanica
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Testo

Il calibro a corsoio
La storia della strumentazione dimensionale ha inizio con l'invenzione dei nonio, intuito dal portoghese Pedro Nunes, che nel 1542 pubblicò la descrizione di un ingegnoso sistema per misurare piccoli archi con sufficiente precisione. Al tedesco Ciavius (1604) si deve il perfezionamento dei nonio, e al francese Pierre Vernier (1631), da cui è derivato il nome «verniero», si deve l'attuale forma dei calibro a corsoio.
Il calibro a corsoio è lo strumento di misura più largamente usato nelle officine meccaniche.
Esso è adoperato per effettuare misurazioni con approssimazione di frazione di millesimo. Il calibro è formato da un’asta che da una parte è millimetrata, e dall’altra è divisa in pollici e sedicesimi di pollice. Inoltre presenta due beccucci B per misurazioni esterne, due beccucci B’ per misurazioni interne ed una linguetta L per misurazioni di profondità.

Con il calibro si ottengono approssimazioni di un decimo, un ventesimo e un cinquantesimo di millimetro, mediante il dispositivo dei nonio, o verniero. Il nonio è un'asta mobile, scorrevole sull'asta fissa graduata in millimetri; la lunghezza del nonio è divisa in n parti uguali che corrispondono alla lunghezza di n - 1 parti dell'asta fissa. Ogni divisione dei nonio ha quindi una lunghezza pari al rapporto (n - l)/n. Per esempio nel calibro decimale ogni divisione dei nonio risulta essere pari a (10 - 1)/10 = 9/10 di millimetro. Questa lunghezza risulta più piccola di quella dell'asta fissa di una quantità k, detta approssimazione dei nonio. Infatti:

Si hanno tre tipi di nonio:
a) nonio decimale: su una lunghezza di 9 mm sono segnate 10 divisioni;
b) nonio ventesimale: su una lunghezza di 19 mm so- no segnate 20 divisioni;
e) nonio cínquantesimale: su una lunghezza di 49 mm sono segnate 50 divisioni.
Nella lettura dello strumento possono presentarsi tre diversi casi:
l. Il tratto dei nonio segnato con zero è allineato con un tratto dell'asta fissa millimetrata. Questo tratto individua in millimetri la misura che risulta essere un numero intero; in figura 1 si leggono 3 mm.
2. Il tratto dei nonio segnato con zero cade nell'intervallo tra due tratti dell'asta fissa millimetrata: la misura risulta formata dal numero intero in millimetri corrispondente al tratto dell'asta fissa immediatamente a sinistra dello zero dei nonio(fig.2). Si individua poi quale tratto dei nonio è allineato con un tratto dell'asta fissa. In figura 2, che rappresenta un nonio decimale, al tratto dell'asta fissa corrisponde il numero 9 dei nonio e la misura risulta essere: 3 mm + 9110 mm.
3. Nessun tratto dei nonio è allineato con un tratto dell'asta fissa, ma si hanno due tratti dei nonio compresi fra due tratti dell'asta fissa. In figura 3 sono così disposti: il tratto 5, indicato con n, e il 6 con n + l. Si possono eseguire due letture, entrambe inesatte, perché se si considerano coincidenti i due tratti a sinistra (5 dei nonio e 9 della scala fissa), si ha una lettura per difetto; se si considerano invece coincidenti i due tratti a destra (6 dei nonio e 10 della scala fissa) si ha una lettura per eccesso. La misura reale è quella compresa tra le due letture. Con questo terzo caso si introduce il concetto di approssimazione, che può essere definita come la differenza tra la misura in eccesso e quella in difetto; nel nostro esempio questa è pari a 1/10 di millimetro = 0,1 mm.
I calibri a nonio maggiormente usati sono quelli ventesimali (fig. 1.3), il cui nonio ha una lunghezza di diciannove millimetri con venti divisioni, o cinquantesimali (fig. 1.9), il cui nonio misura quarantanove millimetri ed è diviso in cinquanta parti.
Per evitare errori di lettura dovuti alla difficoltà di individuare la coincidenza della tacca dei nonio con una tacca della scala fissa, si è realizzato il calibro a orologio (fig. 1.10), in cui il beccuccio mobile indica la parte intera della lettura, con scansione in multipli di 10 mm, e la lancetta la frazione rimanente, in millimetri e ventesimi di millimetro.
Ancora più pratici e immediati sono i calibri à corsoio con visualizzatore a cristalli liquidi.

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