Compito di TDP

Materie:Appunti
Categoria:Tecnologia Meccanica

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Testo

COMPITO DI TECNOLOGIA DISEGNO E PROGETTAZIONE (TDP).

DOMANDE:
1- elencare le dimensioni del formato A0; A1; A2; A3; A4.
2- Classificazione degli schemi elettrici: principio, unifilare, montaggio, funzionale, ecc.
3- Definisci: deviatore, commutatore, invertitore.
4- Spiega i vantaggi degli impianti a relè.
5- Definisci: IP44, IP55,IP66.

RISPOSTE:
il formato dei fogli da utilizzare per il disegno tecnico è fissato dalle norme UNI 936 e 737.
Nella tabella 1 sono riportate le designazioni normalizzate dei formati comuni finiti e la dimensioni consigliate in (mm) per la squadratura dei fogli comuni finiti.
TABELLA 1- DESIGNAZIONE E DIMENSIONE NORMALIZZATE DEI
FORMATI E DELLE SQUADRATURE DEI FOGLI
Formato dei fogli formato della squadratura
Designazione dimensioni dimensioni
A0 841 X 1189 820 x 1169
A1 594 X 841 574 x 820
A2 420 X 594 400 x 574
A3 297 X 420 285 x 400
A4 210 X 297 200 x 285
A5 148 X 210 138 x 200
I fogli possono essere usati sia in orizzontale che in verticale e devono riportare, un riquadro all’interno del quale vengono scritte tutte le indicazioni necessarie per la costruzione e il riconoscimento di quanto riprodotto nel disegno.
Secondo le norme UNI la scala di un disegno può essere:
- al naturale 1:1
- di riduzione 1:2,5 1:5 1:10 1:100 ecc.
- di ingrandimento 2:1 5:1 10:1 20:1 50:1
per scala si intende il rapporto tra le dimensioni del disegno di un oggetto e le corrispondenti dimensioni effettive dell’oggetto stesso.
La scelta del tipo di scala va fatta in base a diversi criteri tra i quali:
- le dimensioni dell’oggetto da rappresentare;
- le dimensioni del foglio sul quale l’oggetto deve essere rappresentato;
- la chiarezza della rappresentazione;
- la quantità di particolari da mettere in evidenza.
Le quote da indicare nel disegno devono essere quelle effettive dell’oggetto e non quelle risultanti dall’adozione delle scale.

2) classificazione degli schemi elettrici
secondo le norme CEI (comitato elettrotecnico italiano) i criteri di classificazione degli schemi elettrici sono quattro; tuttavia per definire uno schema non è necessario indicare tutte e quattro le denominazioni.

Le classificazioni possono essere:

- In base alla estensione della rappresentazione;
- In base alla completezza di rappresentazione delle parti costitutive di un impianto;
- In base alla rappresentazione dei conduttori;
- In base al modo di rappresentazione.

La classificazione in base alla estensione della rappresentazione contiene:
1. Schema panoramico; è lo schema che rappresenta il complesso degli impianti e delle reti di trasporto e di distribuzione, indicando la potenza degli impianti e le caratteristiche meccaniche ed elettriche delle linee;
2. Schema d’assieme; è lo schema che rappresenta i circuiti elettrici di un intero impianto;
3. Schema parziale; è lo schema che rappresenta una determinata parte d’impianto.

La classificazione in base alla completezza di rappresentazione delle parti costitutive di un impianto contiene:

1- schema completo: Rappresenta, con tutti gli elementi costitutivi disegnati fino all’ultimo dettaglio, un circuito o insieme di circuiti relativi ad un impianto o una parte di impianto, con tutte le indicazioni necessarie alla perfetta identificazione degli elementi stessi;
2- schema semplificato: è lo schema nel quale si omette o si indica soltanto in modo sommario, una parte degli elementi ritenuti non essenziali allo scopo per cui il disegno viene tracciato;
3- schema di principio: indica nel modo più semplice il concetto di funzionamento di un determinato circuito o assieme di circuiti, senza particolare riguardo alla realizzazione pratica.

La classificazione in base ai conduttori contiene:
1. schema multifilare: è caratterizzato dal fatto che ciascun conduttore di un sistema a due o più fili vi è indicato con una linea;
2. schema unifilare: è caratterizzato dal fatto che tutti i conduttori di un sistema a due o più fili vi sono indicati con un'unica linea.

La classificazione in base al modo di rappresentazione contiene:
schema ordinario: è lo schema in cui macchine ed apparecchi sono disposti nella posizione più opportuna per semplificare la rappresentazione delle connessioni, senza alcun riferimento all’effettiva disposizione topografica dei vari elementi;
Schema di montaggio: mostra le connessioni tra i diversi elementi di un’apparecchiatura o di un impianto rispettando le loro posizioni reciproche, mettendo in particolare rilievo i terminali e le morsettiere ed indicando la distribuzione ed il tipo dei conduttori; lo schema di montaggio può essere adottato sia per circuiti di potenza sia per quelli di comando, di misura, di protezione, ecc.
Schema topografico: è lo schema in cui i vari elementi di un impianto o di una parte di impianto vengono rappresentati rispettando la loro posizione reciproca; i conduttori vengono raggruppati in cavetti e il loro numero viene indicato in basso o a destra con la sezione del conduttore.
Schema funzionale: è basato sulla rappresentazione successiva dei circuiti nell’ordine, per quanto possibile, in cui intervengono nella sequenza normale delle manovre; scinde, pertanto, macchine, ed apparecchi nei loro elementi costitutivi; lo schema funzionale non viene adottato in genere per i circuiti di potenza; quando si parla di schema funzionale di un impianto, si intende quindi alludere ad uno schema in cui figurano circuiti di comando in forma funzionale ed i circuiti di potenza in forma ordinaria; negli schemi i contatti sono sempre rappresentati nella posizione che compete loro (aperti o chiusi) quando gli apparecchi a cui si riferiscono sono a riposo.

3) l’apparecchio che permette di realizzare il comando è l’interruttore.
Il contatto mobile dell’interruttore può assumere due posizioni, aperto (lampade spente) chiuso (lampade accese) e va inserito, per interrompere la continuità elettrica, sul conduttore di fase.
L’alimentazione alle lampade va portata con due conduttori isolati (cavi), la cui sezione deve essere proporzionale al carico.

Il deviatore ha tre morsetti e due posizioni di comando, pertanto la parte mobile del contatto fissata alla vite centrale è sempre collegata elettricamente con uno degli altri due morsetti.

Il commutatore (doppio interruttore) è un apparecchio di comanda solitamente, due o più luci.

L’invertitore (è un doppio deviatore modificato) viene messo come punto di comando fra due deviatori (se il comando è fra tre punti), al suo interno è composto da quattro morsetti uguali due a due.
4) i vantaggi del relè sono i seguenti:
- mi permette di comandare tramite una bassa tensione un’alta tensione;
- posso usarlo in luoghi di alta pericolosità ad esempio una stanza che contiene materiali altamente infiammabili.
- Gli apparecchi di comando (pulsanti) sono tutti simili e possono avere basso grado di isolamento.
Gli svantaggi dei relè sono:
- rumore prodotto dall’attrazione della parte mobile dell’elettromagnete;
- il malfunzionamento del dispositivo che, quindi, potrebbe non effettuare il comando.
I principali tipi di relè sono:
- relè interruttore;
- relè commutatore;
- relè a tempo.

5) IP44= resistente contro i corpi solidi superiori ad 1 mm (es. utensile fine),resistente contro gli spruzzi dell’acqua da tutte le direzioni.
IP55= resistenza contro i depositi nocivi di polveri e i contatti delle parti sotto tensione, resiste ai getti d’acqua da tutte le direzioni.
IP66= resistente contro contatti della parte sotto tensione e penetrazione di polvere, resiste alle ondate del mare di materiale posto sul ponte di navi.

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