L'ETA' DELL'IMPERIALISMO

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Categoria:Storia

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L’ETA’ DELL’IMPERIALISMO

La fine dell’800 non era stata molto positiva; infatti c’era stata una sovrapproduzione di grano da parte degli USA che aveva portato gravi problemi ai contadini europei, che si trovarono senza lavoro dal momento che il frumento americano aveva un prezzo molto più basso. Questo è il periodo della GRANDE DEPRESSIONE.
L’industria era ad i suoi albori, soprattutto in Italia, che era un paese agricolo e che quindi fu messo in crisi dalla grande depressione.
All’inizio del ‘900 c’è la grande spinta dell’IMPERIALISMO, che trova il suo culmine nella COLONIZZAZZIONE.
L’imperialismo è il tentativo di dominare il mondo attraverso un atteggiamento di comando (la colonizzazione) e, secondo alcuni (ad esempio Lenin) era la fase suprema del capitalismo (che è basato sul mercato e quindi sull’incremento del capitale).
L’espansione coloniale fu quindi una delle forme più appariscenti in cui si sviluppò l’imperialismo.
Un’altra grande innovazione del XIX secolo fu lo sfruttamento delle fonti energetiche. I gas naturali e il petrolio greggio non furono una scoperta del 1800, gli antichi li conoscevano già, ma non immaginavano che i gas naturali potessero essere adoperati come fonti energetiche. All’inizio il petrolio veniva usato per l’illuminazione, in sostituzione dell’olio di balena; successivamente nacque anche l’attività di raffinazione per ottenere prodotti più leggeri, tra cui la benzina, per gli usi della motorizzazione.
Alla fine dell’800 tutta l’Europa inizia a cercare nuovi mercati e uno dei luoghi a cui si guardava con maggiore interesse fu l’Africa. I paesi europei maggiormente coinvolti furono Inghilterra, Francia, Germania, Belgio e Italia.
-INGHILTERRA: l’Inghilterra, dopo aver conquistato l’Egitto e il Sud Africa, vuole creare una fascia di terre britanniche che colleghino queste due colonie, da nord a sud.
-FRANCIA: la Francia voleva creare una fascia di terre francesi che andasse da ovest a est dell’Africa. Nel1882 scoppiano disordini ad Alessandria, che richiesero l’intervento dell’Inghilterra e procurarono l’occupazione dell’Egitto. La Francia, che pure era stata invitata a partecipare alle operazioni e aveva rifiutato, protestò contro l’insediamento britannico in un paese tradizionalmente legato alla sua influenza. Da questo momento si aprì un periodo di forte contrasto tra Francia e Inghilterra che si scontrarono nel 1898. Successivamente, con l’accordo franco-inglese del 1899 si spartirono il Sudan.
-GERMANIA: l’espansione tedesca in Africa fu facilmente contenuta dall’Inghilterra, che riuscì a far firmare al governo tedesco un accordo con il quale le due potenze si dividevano l’Angola e il Mozambico, accordo che assicurò alla Gran Bretagna la neutralità tedesca quando questa fu coinvolta in una dura guerra con i Boeri, che alla fine dovettero cedere.
-ITALIA: dalla fine dell’800 aveva conquistato l’Eritrea e parte dell’Etiopia, ma alla fine rimangono solo pochi possedimenti. Nel 1911 l’Italia conquista la Libia(territorio della Turchia, che si stava sgretolando)., conquista che le viene riconosciuta con la pace di Losanna del ’12. L’Italia fu appoggiata da tutti, anche dai socialisti, perché si pensava che questo potesse migliorare la sua condizione economica; ma non fu così. La Libia era infatti uno “scatolone di sabbia”, nel quale verrà scoperto il petrolio dopo la II guerra mondiale, quando non sarà più colonia italiana.
-BELGIO: Il re del Belgio, Leopoldo, crea un possedimento personale nel Congo.

Fino alla fine dell’800, l’Inghilterra non aveva avuto rivali nel campo del commercio, ma la sua supremazia assoluta viene presto messa a repentaglio dalla Germania, dagli USA e dal Giappone.
Infatti, fino alla metà dell’800 la Germania era molto arretrata e si basava ancora su un’organizzazione di tipo feudale; ben presto però è coinvolta in una grande crescita economica che porta all’aumento del suo prodotto interno lordo, che all’inizio del ‘900 supera quello britannico. In Germania si assiste ad il passaggio da una economia agricola ad una industriale.
Iniziata la politica imperialistica della Germania, nasce la forte rivalità anglo-tedesca.
Anche gli USA, dopo la guerra di secessione, attraversano un periodo di grande crescita, che porta al benessere della maggior parte della popolazione fino agli anni ’20(crollo del ’29). Inoltre, i prodotti statunitensi, divenuti ormai una costante nei mercati d’Europa, vincevano la concorrenza delle massime potenze europee. Anche la politica americana seguì in questi anni direttive imperialistiche, ma con caratteri diversi dalla dominazione colonialistica europea; la politica americana, infatti, era interessata soprattutto alla ricerca di fonti energetiche per alimentare l’industria e Theodore Roosevelt, repubblicano, che assunse la presidenza degli USA nel 1901, sostenne fortemente gli interessi economici dello stato. L’imperialismo statuniteste fu esercitato soprattutto nell’America Latina e in Estremo Oriente. Nel 1913 venne eletto presidente degli USA Wilson, che promosse varie riforme a vantaggio degli operai, istituì un ministero del lavoro e e numerosi controlli pubblici sull’attività bancaria.
Un’altra potenza emergente era il Giappone, che iniziò a guardare con interesse all’occidente, cercando di imitare la sua industrializzazione.
La Cina era in una grande crisi che culminò nel suo spezzettamento da parte delle potenze europee.

TRIPLICE INTESA/TRIPLICE ALLEANZA

La contesa della Cina, che era ormai molto debole, fu fra Russia e Giappone nella guerra russo-giapponese del 1904-05, nella quale prevalsero i giapponesi, facendo crescere il loro prestigio in Europa e in Asia.
Successivamente nacque la Triplice Intesa, composta da Inghilterra, Francia e Russia, che si opponeva alla Triplice Alleanza di Germania, Austria e Italia.

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