La Seconda Guerra Mondiale.

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

Voto:

1 (2)
Download:448
Data:03.04.2007
Numero di pagine:17
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
seconda-guerra-mondiale_32.zip (Dimensione: 20.61 Kb)
trucheck.it_la-seconda-guerra-mondiale.doc     67.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

Responsabilità
1.non ci sono dubbi che ebbe importanza rilevante la teoria espansionistica portata avanti da Hitler e quindi dalla Germania nazista;
2.anche le altre potenze hanno le loro responsabilità. C’era stato a Monaco l’illusione di aver placato a Germania con la regione dei Sudati.
OTTOBRE 1938: Hitler aveva pronti i piani per l’occupazione della Boemia e della Moravia (parte più popolata e sviluppata della Cecoslovacchia).
Operazione scatto MARZO 1939: fu facilitata dallo sfaldamento della campagna statale cecoslovacca. Mentre la Cecoslovacchia si proclamava indipendente con l’aiuto tedesco, Hitler dava il via al protettorato di Boemia e Moravia. La distribuzione dello stato cecosvolacco determinò una svolta delle potenze occidentali.
MARZO – MAGGIO 1939: accantonata la politica dell’appeasement, Gran Bretagna e Francia danno il via ad un’offensiva diplomatica, volta a contenere l’aggressività dell’Asse e a creare alleanze. Furono stipulati patti con Belgio, Olanda, Grecia, Romania, Turchia. Il più importante quello con la Polonia (primo obiettivo tedesco). Infatti, Hitler rivendicava il possesso della Danzica e il diritto di passaggio attraverso il corridoio che univa la città al territorio polacco.
L’alleanza si concluse in aprile, fu importante perché significava che le potenze erano disposte ad affrontare un conflitto per salvare la Polonia dalla stessa sorte della Cecosvolacchia.
ITALIA. Il radicalizzarsi delle contrapposizioni, tolse ogni spazio di manovre all’Italia.
Mussolini cercò di contrapporsi alle iniziative di Hitler, con l’occupazione del Regno d’Albania, perché poteva essere una base di penetrazione nei Balcani. Ma l’operazione fallì e fece aumentare la tensione fra Italia e democrazie occidentali. Un mese dopo, Mussolini, convinto che l’Italia non poteva rimanere fuori dal conflitto e sicuro della superiorità della Germania, accettò le richieste di Hitler di trasformare l’Asse Roma – Berlino in una vera e propria alleanza militare definitiva.
Il patto d'acciaio
se una delle due si sarebbe trovata impegnata in un conflitto, l’altra sarebbe scesa al suo fianco. Mussolini e il ministro degli esteri accettarono pur sapendo che l’Italia non era pronta ad un conflitto non sarebbe avvenuto prima di due o tre anni, invece, già stava preparando l’attacco alla Polonia.
L'unione sovietica
Altro problema era ora l’atteggiamento dell’URSS, in quanto per Hitler averla contro sarebbe stato problematico perché avrebbe dovuto portare avanti due conflitti, su due fronti.
Così le trattative con l’URSS furono compromesse da una serie di differenze nei confronti dei governi occidentali:
quella dei sovietici sospettavano che gli occidentali mirassero a scaricare su di loro l’aggressività provata nei confronti della Germania;
gli occidentali attribuivano ai sovietici ambizioni territoriali verso l’Europa dell’Est;
i polacchi non volevano concedere all’URSS, il permesso di attraversare il territori perché come temevano l’invasione tedesca così temevano quella russa.
Quindi alla fine i sovietici non soddisfatti delle offerte occidentali prestarono maggiore attenzione alle proposte di Hitler.
Così il 23 agosto 1939 i ministri degli esteri tedeschi e russi, Ribbentrop e Molotov, firmarono il PATTO DI NON AGGRESSIONE; ciò rappresentò un grosso colpo di scena per due regimi così ideologicamente contrapposti.
In questo modo l’URSS allontanava la minaccia tedesca e otteneva anche mediante un protocollo segreto, un riconoscimento delle sue aspirazioni territoriali (Stati baltici, Romania, Polonia).
E Hitler rinviò la guerra con il nemico storico (Russia).
1 SETTEMBRE 1939 le truppe tedesche attaccarono la Polonia.
3 SETTEMBRE 1939 Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla Germania. Mentre l’Italia, il giorno stesso dichiara la sua “non belligeranza” (rispetto al primo, questo viene accentuato dal carattere totale della guerra, fu più ampia la mobilitazione di tutti), la Germania applicava la tecnica della GUERRA LAMPO, infatti, la prima settimana della guerra fu sufficiente per sbarazzarsi della Polonia. Era un nuovo metodo e si basava sull’uso contemporaneo di aviazione più forze corazzate. Questo accade nella Campagna Polacca, e mentre le armate reich già assediavano Varsavia, sovietici secondo il protocollo segreto s’impadronivano delle regioni orientali del paese. Entrambe imponevano un REGIME DI OCCUPAZIONE. Cessò di esistere la Repubblica polacca e la guerra a occidente restò congelata per mesi.
L’Europa visse una fase di attesa che i francesi chiamarono guerra per finita, e ciò aggravò sempre i tedeschi. Ora il teatro di guerra si sposta nell’Europa del Nord.
Gli attacchi dell'URSS
Questa è l’URSS a prendere l’iniziativa, attaccando la Finlandia perché aveva rifiutato alcune modifiche che riguardavano i confini. I Finlandesi resistettero per un po’ creando anche danni agli avversari ma a marzo dovettero cedere ai sovietici mantenendo però l’indipendenza. A questo punto subentra di nuovo la Germania a sorprendere tutti per evitare un’avanzata degli anglo – francesi verso il nord – Europa attaccando Danimarca e Norvegia. Dopo una resistenza soprattutto norvegese, nella primavera del 1940 Hitler controllava su una parte dell’Europa centro – settentrionale.
IL 10 MAGGIO 1940 ebbe inizio l’offensiva tedesca sul fronte occidentale; il successo fu clamoroso e travolgente (Francia). A provocare la sconfitta francese pur possedendo un esercito potente furono gli errori dei comandi francesi, ancora legati ad una concezione della guerra statica e troppo fiduciosi delle fortificazioni lungo la linea di Maginot, che in realtà coprivano solo la linea franco – tedesca lasciando scoperto il confine con Belgio, furono invasi anche Olanda e Lussemburgo, dopo aver sfondato le linee nemiche nei pressi di Sedan.
Le truppe tedesche dilagarono e francesi, belgi e inglesi furono bloccati e rimbarcati nel porto di Durkerque. Per la Francia la sconfitta era ormai inevitabile e il 14 giugno i tedeschi entrarono a Parigi. Dopo ciò Petain aprì subito le trattative per l’armistizio e il 22 giugno fu firmato. In base all’armistizio, il governo stabilì la sua sede a Vichy, conservando la sua sovranità nella parte
centro – meridionale e nelle colonie.
A Vichy l’assemblea nazionale si spogliò dei suoi poteri e affidò tutti i poteri del presidente del Consiglio e anche quello di promulgare la nuova Costituzione; tutto ciò provocò un ritorno all’ancien regime: culto dell’autorità, della famiglia e organizzazioni di stampa corporativo.
Il regime di Vichy, provocò una totale subordinazione alla Germania e fu interrotto ogni contatto con gli inglesi che poi attaccarono i francesi per evitare che cadessero in mano tedesca in Algeria.
L'intervento italiano
Nell’estate del 1939 dichiarò lo stato di non – belligeranza, giustificando il fatto di non aver rispettato il patto d’acciaio con la giustificazione di non essere pronti ad affrontare la guerra in ogni ambito (equipaggiamento psicologico), erano impoveriti dalla guerra in Etiopia e Spagna. Il crollo repentino della Francia valse a spazzar via le ultime esitazioni di Mussolini, della classe dirigente e dell’opinione pubblica e il 10 giugno 1940 il duce annuncia l’entrata in guerra dell’Italia. Attaccarono la Francia sulle Alpi contro un avversario già sconfitto, si risolse in una prova di inefficienza; la penetrazione fu relativa e le perdite umane molte. La stessa cosa avvenne poi contro gli inglesi nel Mediterraneo e in Africa settentrionale.
Successivamente a ciò, fu offerto a Mussolini da parte di Hitler un aiuto che lui rifiutò perché convinto che l’Italia dovesse condurre una guerra parallela a quella tedesca, ma non erano in grado di affrontarla.
L'Inghilterra
Ormai da sola nel 1940 a combattere una guerra contro Hitler e i suoi alleati; Hitler fu pronto a trattare purché gli fossero riconosciute le conquiste ma la tregua non fu voluta da tutti e il principale interprete di questa volontà di lotta, fu il primo ministro conservatore CHURCHILL che enunciò nel suo programma come unico obiettivo la vittoria. Tutto ciò diventò realtà quando Hitler inizia l’invasione dell’Inghilterra “OPERAZIONE LEAVE MARMO”, la battaglia fu soprattutto aerea e furono colpiti centri militari e industriali. Gli attacchi furono però contrastati dagli inglesi della Royal Air Force ed ora per la prima volta dall’inizio la Germania ha una battuta d’arresto.
L'Italia
Ottobre 1940 l’esercito italiano attacca la Grecia e l’attacco fu determinato soprattutto da ragioni di concorrenza con la Germania (si muoveva in Romania). Ma l’attacco fallì perché i greci contrattaccarono e l’Italia si vede costretta a schierarsi sulla difensiva. Ciò provocò una crisi di sfiducia dell’azione nei confronti dei vertici militari. Con la sconfitta in nord – Africa, inflitta all’Italia dagli inglesi in Libia, Mussolini fu costretto ad accettare l’aiuto della Germania e vengono inviate truppe tedesche con il generale Rowell , grazie a ciò l’Italia si riconquista i territori della Libia. Ma ciò non fu possibile per l’Africa orientale. Con l’intervento tedesco, l’Italia ritenta nel 1941 l’attacco alla Jugoslava e Grecia e nel frattempo gli inglesi abbandonarono il continente europeo ed è per Hitler ora il momento dell’attacco all’Unione Sovietica.
Estate 1941. La guerra entra in una nuova fase. Partì l’offensiva tedesca: operazione Barbarossa dal mar Baltico al mar Nero e i russi colti impreparati facilitarono i tedeschi. In due settimane penetrarono le armate Reich in territorio sovietico. A ciò prese parte anche un corpo di spedizione italiana. L’attacco si muoveva per due direzioni principali, a nord (regioni baltiche), a sud (per le zone petrolifere del Concaso).
L’attacco decisivo fu però quello verso Mosca ma in questo momento i sovietici lanciarono la controffensiva e dalla guerra lampo si passa alla guerra d’Ursula, in cui l’elemento decisivo era quello a favore dei sovietici capaci di compensare rapidamente il logorio degli uomini e dei materiali.
INTERVENTO AMERICANO
Allo scoppio del conflitto, gli Stati Uniti avevano tenuto la linea del non intervento. Ma nel 1940 rieletto per la terza volta Rousevolt si impegnò per una politica in appoggio alla Gran Bretagna. Nel 1941 fu approvata la legge AFFITTI e PRESTITI che favoriva le forniture di materiali bellici.
Nel 1941 avvenne un incontro fra Rousevolt e Churchill e da ciò ne uscì fuori la CARTA ATLANTICA suddivisa in 8 punti, in cui si ribadiva la condanna dei regimi fascisti:
rispetto dei principi di sovranità popolare;
autodecisione dei popoli;
libertà di commercio;
libertà per mari;
cooperazione internazionale.
A trascinare gli Stati Uniti nel conflitto fu l’aggressione subita improvvisamente nel Pacifico dal Giappone, principale alleato della Germania e dell’Italia “ PATTO RIPARTITO”.
7 dicembre 1941 l’aviazione giapponese attaccò la flotta ancorata a Pearl Harbor e la dittatura. Nei mesi successivi a ciò raggiunsero gli obiettivi che si erano prefissati e nel 1942 controllarono Filippine, Indonesia Olandese, Malesia e Birmania.
Pochi giorni dopo Pearl Harbor, anche l’Italia e Germania dichiararono guerra all’Inghilterra.
Mussolini non entra subito in guerra e invade il Regno d’Albania. Mussolini ed il primo ministro si schierano a favore della Germania non entrando in guerra perché l’Italia non era pronta alla guerra: STATO D’ATTESA. In questo stato ci si trovano anche altre potenze europee, Francia e Inghilterra,perché stavano studiando delle tattiche (nel 1939). Inizialmente la guerra è solo tra Germania e Polonia; la Russia intanto aiuta la Germania per il patto di non aggressione.
L’intento di Hitler era di procedere con guerre lampo per sconfiggere immediatamente il nemico.
La guerra inizialmente si svolge in Europa dell’Est. Cade la Repubblica Polacca quando la Germania e Russia la occupano. Qui si congela la guerra dello spostamento verso nord; la Russia occupa i Paesi Bassi e la Finlandia, la quale non crolla.
I tedeschi occupano Norvegia e Danimarca: completo controllo dell’Europa settentrionale da parte della Germania. La guerra si sposta in occidente dove trovano la linea Maginot, linea difensiva costituita dalla Francia per difendersi dagli attacchi: la Germania non attacca la Francia dalla parte fortificata ma invade il Belgio per poi entrare a Parigi (1940).
Fu però subito firmato l’armistizio tra Francia e Germania: ARMISTIZIO DI VICHY, in seguito al quale, al Francia si divide una parte (nord) è occupata dai tedeschi, l’altra (sud) ha un governo collaborazionista, teoricamente indipendente dalla Germania, segue una politica nazista e questo governo viene subordinato, collabora con la Germania.
Prima della guerra con Chamberlain aveva una politica di appeasement, ora cambia la politica; si diventa intransigenti per difendere l’indipendenza inglese (Churchill): l’Inghilterra si impegna alla resistenza contro l’invasione tedesca (battaglia d’Inghilterra estate 1940). La forza dell’Inghilterra fu l’aviazione. La prima battuta d’arresto tedesca è dovuta dagli inglesi. In tutto ciò interviene l’Italia che decide di attaccare la Francia già debole ma non ci riesce. Mussolini quando entra in guerra, la sua battaglia si svolge soprattutto in Africa, il suo obiettivo è l’espansione sui territori coloniali. Mussolini conduce la Campagna d’Africa, dove incontrò varie difficoltà, specie per gli inglesi. Il progetto del Duce era condurre la guerra parallela. Lui autoritariamente voleva perseguire propri obiettivi: riconquistare l’impero coloniale, stendere i domini anche alla Grecia.
Mussolini voleva creare un impero italiano in Grecia, in Africa. L’esercito italiano non era però adatto a livello, non c’erano neanche sostegni bellici. La Germania intervenì a favore dell’Italia, quando fallisce il progetto di guerra parallela. Hitler si riconcentrò nell’URSS.
Nel 1941 sferra l’offensiva al cuore dell’URSS: OPERAZIONE BARBAROSSA e poi mira a progettare la soluzione finale del problema degli ebrei nel progetto di sterminio contro essi. L’operazione barbarossa fu fatta all’improvviso. L’Italia interviene ad aiutarli. La guerra era su due fronti, verso ovest, verso est (verso Caucaso). L’attacco decisivo fu verso Mosca in cui i sovietici attaccarono e la guerra di lampo diviene decisiva anzitutto perché Stalin aveva una strategia della terra bruciata, cioè ripiegavano all’avanzata tedesca se gli bruciavano tutte le risorse, i viveri e si inoltrarono sempre di più in URSS dove poi l’inverno russo, con l’attacco stesso dei russi, fece crollare il progetto della guerra lampo. I russi erano abituati alla resistenza. A questo punto compare l’America. Tutto comincia quando è eletto per la terza volta Rousvelt che seguiva una politica che voleva aiutare l’Inghilterra. Rousvelt emana la CARTA ATLANTICA in 8 punti e fu questa alleanza con l’Inghilterra a portarla in guerra. Infatti il Giappone attacca la flotta americana a Peal Harbour e i giapponesi si impossessarono dei territori come Malesia e Filippine.
La prima battuta d’arresto per i tedeschi fu la BATTAGLIA D’INGHILTERRA nel 1940. Dopo, la guerra si sposterà nell’occidente perché aggirando a nord la linea Maginot, linea di fortificazione, i tedeschi realizzarono e concretizzarono la guerra lampo in Francia: in giugno viene occupata Parigi e a questo punto si creano due parti in Francia. Nell’estate del 1940 avviene la crisi dell’espansione della Germania: Hitler propose la pace all’Inghilterra e cambia la politica inglese con Churchill d’intransigenza e riporta la pace. L’Inghilterra s’impegna con la resistenza e avviene la Battaglia d’Inghilterra in cui c’è resistenza contraerea inglese e fu proprio l’aviazione, il loro punto di forza. Intanto l’Italia in un primo momento aveva appoggiato moralmente la Germania, in uno stato di non belligeranza, popi quando la Germania occupa la Francia, Mussolini decide di entrare in guerra con i tedeschi nel giugno 1940, svolgendo guerra parallela in campo coloniale.
L’esercito italiano affrontò gli inglesi in Africa settentrionale. Si trova in difficoltà: gli inglesi liberano l’Etiopia e sarà la Germania ad intervenire in loro aiuto con un corpo dell’esercito chiamato “AFRICA KORPS”. Un’altra campagna di Mussolini fu quella della Grecia. Già nel 1939 Mussolini aveva occupato l’Albania e dopo l’entrata in guerra avviene l’invasione della Grecia difesa dagli inglesi. Anche qui fu sostenuto dai tedeschi. Questo blocca l’idea di guerra parallela: Mussolini aveva l’illusione di rendersi indipendente rispetto all’espansione della Germania.
L’Italia si avviava ad essere uno stato satellite della Germania: l’Italia non poteva espandersi senza l’aiuto della Germania.
Intanto Hitler si avviava all’operazione Barbarossa, all’invasione della Russia che avveniva nel 1941 in cui c’è una sistematica distruzione della razza ebraica, quella che lui chiama “soluzione finale”. Stalin credeva ancora nel patto di non aggressione ed è colto di sorpresa. I tedeschi credevano di condurre in Russia una guerra lampo, che fallì per la resistenza del popolo russo, anche perché Stalin aveva ideato la strategia della Terra bruciata. La campagna in Russia è quindi ostacolata da varie difficoltà. Nel 1941 viene bloccato a Mosca però qui la guerra diviene d’Ursula perché l’armata russa tampona l’avanzata tedesca. Nel 1942 – 1943 dopo la sconfitta dell’Italia in Grecia e Africa, l’esercito tedesco torna in Russia e prosegue l’invasione, c’è una battaglia fondamentale, la Battaglia di Stalingrado in cui l’esercito tedesco riceve la sua sconfitta più significativa. I tedeschi dopo essersi liberati dall’impegno d’aiutare, gli italiani, tornano in Russia ma secondo una strategia: Hitler spezzò in 2 fronti l’esercito, uno attaccava la regione montuosa del Caucaso, l’altra procedeva verso il nord, verso Stalingrado. Questa divisione fu un errore, la città di Stalingrado fu messa sotto assedio ma resistette così tanto da ribaltare la situazione. L’esercito russo passò alla controffensiva che accerchiò i tedeschi. La città da assediata, diviene assediante. Nel 1943 i tedeschi dichiararono la resa anche perché iniziarono una ritirata faticosa in cui parteciparono contingenti italiani. Questa sconfitta provocò una definitiva crisi del regime fascista perché Mussolini aveva coinvolto nelle campagne belliche l’Italia che era impreparata e c’erano gravi condizioni economiche dopo tutto questo. Così si toglie la popolarità al regime fascista che dimostra una grande fragilità perché si basa sul culto della personalità del duce quando viene messo in discussione, il regime crolla. A Mussolini viene consigliato di ritirarsi ma lui voleva andare avanti e nel 1943 si trovò ad essere isolato da ogni classe sociale, tra cui quelle imprenditoriali che lo avevano appoggiato, perse l’appoggio del popolo demotivato nella guerra, e perse l’appoggio del re e dei suoi stessi compagni di partito.
Il re comincia a pensare nell’estate del 1943 ad un complotto per destituire Mussolini e organizza un colpo di stato ma è anticipato da un evento che determina la fine del fascismo: una seduta del gran consiglio del fascismo che avviene nel luglio 1943 perché questa seduta è data dal precipitare della situazione e per la controffensiva degli alleati, Americani e inglesi che si erano coalizzati per muovere una controffensiva contro la Germania a cui si unì poi l’URSS.
Il primo atto concerto di quest’alleanza è lo sbarco in Sicilia.
Germania, Italia, Giappone contro Francia, Inghilterra e America. Il 1941 è importante non solo per la soluzione finale degli ebrei ma anche per l’allargamento del conflitto con Giappone e America. Il Giappone voleva creare una corrispondente sfera d’influenza nell’Asia orientale e creare una sorta di spazio vitale.
Il Giappone era da tanto in guerra con la Cina perché voleva appropriarsi d’alcune zone orientali della Cina. Il Giappone dà fastidio alle potenze europee perché invade alcune loro colonie come l’Indocina francese e poi perché la sua espansione avrebbe limitato traffici economici delle grandi potenze sui mercati orientali perché li avrebbe mobilizzati. Quando il Giappone invade l’Indocina, l’America e l’Inghilterra attuano un embargo: un blocco economico, provvedimento che impedisce al Giappone di importare o esportare dai paesi alleati con l’Inghilterra. Il Giappone fece un atto a sorpresa verso gli USA e scatena la guerra.
Il 7 dicembre del 1941 gettano a Peal Harbour la bomba, distruggendo la flotta americana. Gli Stati Uniti sono chiamati a difendere i propri interessi nell’Oceano Pacifico. Poi mentre il Giappone continua l’espansione occupando possedimenti americani in Asia come Hong Kong ma, viene tamponata dagli americani che hanno anche significative vittorie, invane battaglie navali. La Germania chiede al Giappone di sostenere in Russia l’avanzata tedesca ma il Giappone rifiuta perché non gli interessava il conflitto con la Russia e trascurare i propri interessi. Gli alleati inglesi e americani prendono il loro provvedimento con l’allargamento del conflitto. L’Inghilterra e gli Stati Uniti si uniscono tra loro e anche la Russia si allea con loro. Si ritrovarono alleati pur così diversi tra loro.
I tre grandi statisti che operano quest’alleanza sono ROUSVELT, CHURCHILL E STALIN. Nell’anno 1943 inizia l’offensiva degli alleati che si riuniscono in quest’anno per due volte in due diverse conferenze per decidere la strategia anti-tedesca nelle conferenze di Casablanca e Teheran. La prima conferenza vide solo Rousvelt e Churchill e decisero di continuare ad attuare la guerra fino alla completa distruzione della Germania perché Rousvelt aveva un atteggiamento conciliante verso la Russia; Stalin, invece, si preoccupò che gli alleati l’avrebbero lasciato affrontare da solo il conflitto con la Germania. Voleva la certezza che l’avrebbe sostenuto fino alla fine, voleva garanzie. Nella conferenza del 1943 gli alleati confermano l’obiettivo di continuare la guerra fino alla sconfitta totale della Germania. Nella seconda conferenza in cui c’era anche Stalin, si presero decisioni strategiche, si decise che tipo d’intervento doveva essere organizzato per attaccare la Germania che intanto aveva avuto la prima sconfitta con la Russia. Già nel 1943 gli alleati avevano iniziato l’offensiva sbarcando in Sicilia. Si decide di attuare l’attacco decisivo sbarcando in Normandia ma in questa conferenza la decisione non è tranquilla. Churchill non era tanto d’accordo perché temeva che iniziando l’offensiva dalla Francia, gli alleati avrebbero dato libero spazio a Stalin di espandersi all’est. Aveva paura che si potesse approfittare delle divisioni dei fronti. Stalin riuscì, infatti, ad organizzare stati satelliti perché fu dato spazio libero alla sua espansione in URSS (Polonia, Romania, ecc…). Vinse alla fine lo sbarco in Normandia.
In Italia gli alleati, dopo aver liberato Roma il 25 aprile 1945, arrivarono a Milano e la liberarono. Le operazioni degli alleati vengono attuate velocemente anche perché il nazismo e il fascismo si segregano e si sviluppa all’interno una dissidenza. A Stalingrado c’è stato l’inizio del declino per la Germania. Hitler e Mussolini crollano. Mussolini è giustificato e Hitler si uccide. La guerra continua tra gli USA e il Giappone nonostante già nel febbraio del 1945 i tre grandi si riunirono nella Conferenza di Yalta; lì si stabilirono i criteri di riorganizzazione dell’Europa e la fine della guerra. Venne inoltre deciso di smembramento di Berlino in quattro zone d’influenza, ognuno assegnato ai paesi vincitori tra i quali la Francia. Questo fu l’inizio dei problemi del dopoguerra. Alla fine della guerra vi è una contrapposizione tra est filo – sovietico e ovest filo – americano. Finché Rousvelt fu al potere ci fu una collaborazione tra USA e URSS. Poi arriva Thrumann che immaginò una politica di difesa contro il comunismo.
Gli eventi che contribuirono a far finire la guerra, sono:
SBARCO IN NORMANDIA (1944)
CONTROFFENSIVA RUSSA già iniziata con la sconfitta tedesca a Stalingrado.
La tragedia degli alleati accerchia i tedeschi e li costringono ad arretrare (da una parte la Russia e dall’altra gli alleati) fino a ritirarsi a Berlino. In Italia nel 1943 a seguito dello sbarco in Sicilia, vi è la crisi del fascismo ed il re prospetta la destinazione di Mussolini. Il 4 luglio 1943 ci sarà una riunione del Gran Consiglio del Fascismo con alcuni dissidenti tra i quali il genero del duce, Gallazzo Ciaro. Da lui e da Dino Grandi nacque la proposta di un ordine del giorno che mettesse come primo punto la destituzione di Mussolini. Votarono contro il duce. Tutto ciò favorì il colpo di stato del re. Il giorno dopo (25 luglio 1943), il re chiama Mussolini e gli comunica che è stato destituito ed ha affidato il governo al generale Badoglio. Il re così come aveva favorito l’ascesa al fascismo, al momento di difficoltà fu la pedina che lo fece crollare. C’erano stati scioperi di protesta contro la guerra e le classi sociali avevano fatto fronte comune contro la guerra. La figura del duce crollò di fronte al gran bleff di fronte al popolo e agli alleati; facendo loro credere di possedere i mezzi per continuare autonomamente la guerra. Ma in realtà cade con la Germania, Mussolini viene confinato al Gran Sasso e Badoglio prende le redini del governo. Sempre un governo autoritario ma si affretta a firmare l’armistizio nel settembre del 1943 con gli alleati. Inizialmente è tenuto segreto perché si ha paura dei tedeschi ma l’8 – 09 – 1943 viene divulgato l’armistizio.
Ma dal 1943 al 1945 la situazione precipita; infatti, la guerra continua. Gli alleati sbarcano in Sicilia, poi iniziano a liberare le varie regioni. Ma l’Italia si divide in due parti, il sud subito è liberato ma il centro – nord è sotto il dominio tedesco. La linea Getica divideva in due l’Italia. Viene liberato Mussolini dai tedeschi e riorganizzato il partito fascista con i suoi adepti, si organizza in uno stato indipendente la Repubblica di Salò. Al sud si rifugia il governo ed il re prima a Brindisi poi a Salerno, vista la situazione critica, preferiscono farsi proteggere dagli alleati. Il popolo italiano si organizza nella Resistenza, soprattutto in Italia centro – settentrionale. Nel sud c’era un governo di coalizione nazionale al quale partecipano anche i comunisti tra i quali Parmiro Togliatti. Mentre nel nord si continua a combattere, il governo del sud affronta subito i problemi post – bellici. Uno è quello di stabilire il nuovo assetto italiano. Monarchia o Repubblica? Il re risultava compromesso perché era stato partecipe all’ascesa del fascismo. Quindi ci si trova di fronte a questo problema. Ancora una volta ci sono due Italie riunite nel 25 aprile con la liberazione di Milano. Qui inizia il nuovo cammino dell’Italia. Mussolini viene preso con la sua amante e appeso nella piazza di Milano
Fine e conseguenze della guerra
Situazione di caos in Italia dopo l’armistizio. Ora si mettono in discussione le istituzioni e la cultura del ventennio fascista. L’invasione riportò dignità nell’Italia. La resistenza coinvolgeva diversi orientamenti politici contro la destra formato da tutti quei partiti aboliti dal fascismo. Questi si ricostruiscono nuovi partiti come quello COMUNISTA, DEMOCRAZIA CRISTIANA, PARTITO SOCIALISTA ai quali s’ispiravano le diverse brigate (Garibaldi, Matteotti a seconda del loro orientamento). Questi partiti s’istituiscono in un organismo chiamato il Comitato di Liberazione Nazionale, organismo di collaborazione.
La diverse forze politiche potevano decidere o di scatenare una guerra civile contro la monarchia o collaborare per la liberazione dell’Italia. Si scelse la seconda opzione e Togliatti disse che bisognava accantonare la diverse ideologie e collaborare per la liberazione. Negli anni 1943 – 1945 c’è un ripensamento critico per ciò che era accaduto durante il ventennio fascista. Questo coinvolgeva anche il ruolo dell’intellettuale e nasce il Neo – Realismo. Il sogno di questi intellettuali era quello che la letteratura servisse a qualcosa. Sotto il fascismo la cultura era ipocrita e non c’era stato un impegno vero degli intellettuali per combattere ciò. Nei fatti nessuno si è moso, Montale afferma la sua dignità ma più di tanto non ha concretizzato rifugiandosi in una “ torre di cristallo”. I neo – realisti dovranno alla letteratura un significato diverso, cioè che rende migliore la vita: il letterato entra nella realtà sociale e politica attivamente, in questo modo il letterato riacquista la vera dignità. La resistenza stessa è stata vista come risorgimento di idee e di libertà negativa sotto il regime, anche se brutale. La cultura italiana era stata sottomessa al regime ma anche la società non dava la possibilità ai letterati di muoversi liberamente e concretamente (viene fortemente criticata).

Esempio