La rivoluzione francese

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

LA RIVOLUZIONE FRANCESE
La rivoluzione francese fu l’insieme degli avvenimenti politici e
sociali che portarono la Francia dalla Monarchia alla Repubblica
fino all’affermazione della dittatura di Napoleone.
Lo sviluppo economico del paese nel corso del sec. XVIII aveva
contribuito a far crescere ed arricchire la classe borghese a fronte dell’
impoverimento generale della gran parte dei contadini sottoposti a
duri prelievi fiscali.
Il Re Luigi XVI (fig.1) non concedeva
né ai nobili, né all’alto clero e né all’alta
borghesi di governare, ma questi erano
intenzionati a far valere i loro diritti.
Furono convocate molte assemblee(fig.2)
ma Luigi XVI non concesse loro nessuna
richiesta, anzi il re era fermamente convinto
di imporre le proprie idee.
Così che i rappresentanti del terzo stato si
allearono proclamandosi Assemblea Nazionale
decisi a portare avanti le loro richieste.
Luigi XVI radunò le truppe a Versailles (fig.3)
per tentare un colpo di stato, ma fu preceduto dall’
insurrezione del popolo di Parigi (fig. 4) che costituì
la Guardia Nazionale: il popolo occupò la città ed assaltò la Bastiglia - 14 luglio 1789 – .

In tutta la Francia scoppiarono insurrezioni e il 26 agosto 1789
viene approvata la “Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del
Cittadino”, che proclamava i diritti della Libertà, Fraternità e
Uguaglianza di tutti gli uomini.
Per far fronte all’enorme deficit che si era creato in Francia, venne
deciso di vendere le proprietà della Chiesa.
Ma questo contribuì ad arricchire sempre i borghesi ed i nobili.
La situazione del paese era sempre più difficile.
La nobiltà prese la via dell’esilio così pure Luigi XVI, ma fu
riconosciuto, arrestato, ricondotto a Parigi e sospeso dalle sue funzioni.
Luigi XVI fu condannato a morte e giustiziato il 21 gennaio 1793 (fig.5).
I veri trascinatori di questa svolta rivoluzionaria erano Robespierre,
Danton e Marat (fig.6) che presero in mano il potere del paese.
Seguì il così detto “Periodo del Terrore” nel quale furono adottate
misure eccezionali contro chi veniva anche solo sospettato di essere
contrario alla Rivoluzione: dal semplice arresto si arrivava anche alla
ghigliottina.
Ma questa politica repressiva condotta da Robespierre nei confronti
degli alleati e dei più stretti collaboratori gli fu fatale: con un colpo di
Stato Robespierre ed una ventina di sostenitori furono arrestati e
ghigliottinati.
Nel periodo 1795/1797 ci furono ancora rivolte popolari, ma con
l’arrivo del giovane generale Napoleone Bonaparte (fig.7) furono sconfitti
gli Austriaci e prese in mano la situazione del paese con un colpo di Stato:
Napoleone ne assunse il comando.
Si concludeva così la fase rivoluzionaria e apriva la stagione delle grandi
campagne Napoleoniche che avrebbero sconvolto l’assetto europeo.

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