La nascita degli Stati Uniti d'America

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LE ORIGINI DEGLI STATI UNITI D’AMERICA

C’è un collegamento tra il pensiero illuminista francese che porterà in seguito alla rivoluzione e la guerra d’indipendenza americana

L’AMERICA NEL 1700
La pace del 1714 aveva bloccato il progetto francese di allargare le sue frontiere contro l’espansionismo inglese. Negli anni successivi la sproporzione in termini di popolazione era ancora aumentata, poiché il numero dei sudditi americani dei sovrani inglesi era di circa 1500000, mentre i francesi erano poco più di 80000.

LA PACE DI PARIGI (1763)
A partire dal 1754 gli scontri di frontiera divennero delle vere e proprio guerre, così la guerra dei sette anni cominciò nelle colonie con due anni d’anticipo e la pace di Parigi (1763), stipulata dalle potenze in guerra perché stremate economicamente delle spese per il conflitto, stabilì che la Francia cedesse il Canada all’Inghilterra e che la Spagna per riottenere Cuba cedesse la Florida. Con questa pace la Francia pose fine ai suoi progetti di alleanza con i pellirosse, rinunciano in favore della Spagna ai suoi diritti sulla Louisiana.

DOPO LA PACE
A guerra finita l’Inghilterra non ritirò subito le sue truppe dalle colonie perché c’era ancora il rischio di possibili scontri con gli indiani, infatti nel 1763 c’era stata una rivolta indiana che indurre il governo di re Giorgio III a proibire ai coloni di insediarsi a ovest.
La conseguenza più evidente della pace di Parigi è che l’élite politica inglese si rese conto di avere una vocazione imperiale e di aver tolto alla Francia ogni possibilità di continuare ad essere pericolosa.

LE COLONIE INGLESI
In America nacquero, con modalità molto diverse tra loro, 13 colonie che non costituivano assolutamente un complesso unitario tra di loro; erano sempre in lotta fra loro o per questioni di confine, o per rivalità economiche erano sempre in lotta fra loro.
➢ SUD: c’erano 5 colonie caratterizzata da un’economia di piantagione e dalla forte diffusione della schiavitù. Qui la classe dirigente era un’aristocrazia terrier molto simile a quella inglese.
➢ CENTRO: in queste 4 colonie si trovavano le città e i porti più importanti del complesso territoriale, una parte consistente della popolazione era costituita da immigrati tedeschi, scozzesi ed irlandesi, quindi qui il pluralismo e la tolleranza religiosa aveva qui più radici che nel sud.
La maggioranza della popolazione era costituita da agricoltori ed era molto diffusa la piccola proprietà privata, al contrario di quanto avveniva nel sud dove era molto diffuso il latifondo.
➢ NORD: queste 4 colonie, chiamata Nuova Inghilterra erano caratterizzate da una popolazione interamente inglese. Anche se questa zona forniva molto legname ed aveva un’attività di pesca molto sviluppata, comunque la maggioranza della popolazione si occupava della coltivazione dei cereali in piccole proprietà private.
In tre di queste colonie esistevano ancora i discendenti degli antichi fondatori considerati proprietari delle colonie, mentre le altre 10 erano divenute col tempo dirette colonie regie.
Tutte le 13 erano poi governate secondo lo stesso modello costituzionale: un’assemblea elettiva provvedeva alla legislazione ed il suffragio era molto ristretto e basato sul censo

I COMMERCI CON L’INGHILTERRA
Tutte le colonie dovevano sottostare a una legislazione mercantilistica che limitava fortemente la loro produzione.
La logica di questa pratica era che le colonie non dovevano mai danneggiare la madrepatria che assicurava loro protezione, e tanto meno tornare a vantaggio di una potenza straniera.
In pratica queste colonie dovevano commerciare solamente con l’Inghilterra e non potevano produrre da sé ciò che potevano acquistare dalla madrepatria.
Però gli americani non rispettavano molto queste regole ed il contrabbando era universalmente diffuso.

TASSE & BOLLI
Il primo ministro inglese Grenville voleva par valere il suo principi secondo il quale anche gli americani dovessero pagare le tasse, così iniziò a rendere più efficienti gli uffici doganali americani: nel 1764 istituì un dazio sullo zucchero, mentre nel 1765 ne istituì un altro, lo Stamp act, che impose l’applicazione di marche da bollo su molti prodotti soprattutto sui giornali.
A molti sembrava ingiustificabile questa imposizione; sembrava ingiusto addossare ai coloni le spese per una guerra fatta per gli interessi della borghesia mercantile londinese e le spese per il mantenimento dell’Impero Indiano.
Le reazioni dei coloni allo Stamp Act fece decidere il nuovo governo a revocare la legge raccogliendo le sollecitazioni degli ambienti commerciali che temevano un possibile boicottaggio.

IL PARLAMENTO E LE COLONIE
Gli americani chiedevano dei essere rappresentati in parlamento (Alcuni membri in una delle due camere), ma gli inglesi ritennero questa loro richiesta arrogante e decisero di escluderli.
Intanto nelle colonie non si era mai arrivati ad una proposta di indipendenza perché la loro unione era debolissima e le proteste non riuscirono ad essere coordinate perché così frammentarie non riuscivano ad acquisire un significato politico.

1773
In questo anno un nuovo intervento del parlamento avviò la situazione al precipizio.
La compagnia delle indie stava affrontando un periodo di crisi e l’Inghilterra per andarle incontro decise di consentirle di vendere il suo the alle colonie americane. Questo dimostrava che il parlamento inglese era totalmente asservito agli interessi di questa compagnia, così un gruppo di bostoniani rovesciò in mare le casse di un carico di the da una nave delle compagnia delle indie ancorata nel porto della città.
In seguito a questo episodio il parlamento fece passare una serie di riforme repressive: il governatorato del Massachussetts fu affidato ad un militare ed il suo potere notevolmente esteso; il porto di Boston fu chiuso finché la compagnia delle indie non fu risarcita.

IL CONGRESSO DI FILADELFIA
Un congresso di delegati si riunì a Filadelfia invitando gli americani ad un boicottaggio delle merci inglesi.
Nel 1775 le truppe inglesi si preparavano all’accerchiamento di Boston e vennero al primo conflitto con le truppe americane, intanto che l’Inghilterra organizzava un esercito mercenario nelle colonie.
La notizia spinse i coloni a costituire un esercito di liberazione al cui comando fu messo un latifondista del sud: George Washington.
Tuttavia la mossa definitiva tardò ancora un anno perché gli americani temevano le conseguenze di quello che stavano per fare.
In ogni caso ciò che stavano chiedendo era la libertà, ma non una libertà totale perché valeva solo per i bianchi.

LA DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA
Nel 1776 alcune colonie aprirono i loro porti anche alle navi straniere e gli stati cominciarono a darsi delle costituzioni ed anche il consiglio di Filadelfia si mosse in questa direzione adottando il 4 luglio 1776 una Dichiarazione d’indipendenza. Questa dichiarazione non si limitava a scagliare sul re capi d’accusa, ma fondava le origini degli Stati Uniti su una dottrina politica compiuta.
Nonostante ciò le sorti della rivoluzione furono assai precarie soprattutto perché i coloni non erano bravi combattenti. Gli inglesi con facilità occuparono molte colonie e se non fosse stato per gli aiuti economici della Francia, della Spagna e dell’Olanda la guerra sarebbe stata subito vinta dagli inglesi.
Francia e Spagna difendevano le loro colonie, mentre l’Olanda aveva un doppi interesse: impedire che gli inglesi andassero nelle loro colonie e incentivare la libera circolazione delle merci.
Così, con l’aiuto di Francia e Spagna il fronte di guerra si allargò e dopo la vittoria decisiva di Washington furono le ragioni economiche ad affrettare la fine dei conflitti.

LA PACE DI VERSAILLES
La fine della guerra d’indipendenza venne sancita dalla pace di Versailles (1783).

L’AMERICA DOPO LA DICHIARAZIONE DEGLI STATI UNITI
L’indipendenza accrebbe le preesistenti differenze tra le colonie del nord e del sud, ormai non si trattava più di differenze solo economiche (Piantagioni / industria), ma anche culturali. Infatti in Virginia (sud) si erano diffusi ei Gentlemen rurali letterati ed eleganti: essi conoscevano i latini, trapiantavano in America lo stile neoclassico ecc…
Assai diverso era il mondo dinamico degli affari del centro-nord

LA CONFEDERAZIONE1 DEL 1781
Ci si chiedeva che assetto bisognasse dare a questa America così diversa al suo interno.
Nel 1777 il congresso di Filadelfia aveva proposto un progetto di costituzione approvato in seguito da tutti e 13 gli stati.
Questa prima costituzione sanciva la priorità degli stati sulla confederazione: essi erano nati e si erano dati delle costituzioni proprie e perciò non intendevano rinunciare alla loro sovranità. Così i poteri del congresso rimasero molto deboli e limitati solo alle relazioni internazionali e alla risoluzione dei contrasti fra i singoli stati.

LA RIFONDAZIONE
Appena ristabilita la pace ci fu una crisi economica che spinse il congresso ad un radicale rimaneggiamento dello stato.
L’impulso più consistente venne dagli ambienti più progrediti economicamente che desideravano dare un maggiore impulso alle loro industrie.
I punti della rifondazione erano sostanzialmente la creazione di una banca centrale e di un governo centralizzato.
Nel maggio 1787 si riunirono quindi a Filadelfia i delegati degli stati e alla fine dello stesso anno nacque un progetto costituzionale.
Questa nuova costituzione entrò in vigore nell’autunno del 1788 e venne eletto G. Washington come presidente.

LO SVILUPPO DEL COTONE
Fino al 1790 la piantagione del cotone aveva avuto nel sud un’importanza secondaria rispetto alle colture tradizionali, ma dopo il 1793, anno in cui fu inventata una macchina per separare la bambagia dal seme, lo sviluppo di questa coltivazione non conobbe più limiti
Questo portò di nuovo al sud il centro propulsivo dello sviluppo come prevedeva il piano del presidente Jefferson ponendo fine al dualismo tra gli interessi industriali del Nord e quelli agricoli
del sud

I PELLIROSSE
Il primo contatto tra i pellirosse e l’occidente (Gli Spagnoli) risale ai primi anni del ‘500 in Florida dove gli Spagnoli furono sterminati dalle malattie tropicali e dagli indiani.
In questo periodo l’America aveva 3 milioni di abitanti. Come tutti gli indiani d’america non conoscevano né l’aratro né la ruota erano molto meno evoluti rispetto alle altre popolazioni del centro e sud america (Aztechi / Maya / Incas).
Gli indiani possono essere distribuiti secondo quattro grandi aree:
1. i cacciatori e i pescatori di salmone sulle coste del Pacifico. L’incontro con queste tribù avvenne solo nel ‘500.
2. Messico e California dove abitava il gruppo più importante: i Ploeglos che praticavano una coltivazione poco progredita del mais.
3. Dall’Atlantico al Mississipi abitavano delle tribù che coltivavano il mais con il bastone da scavo e si dedicavano alla caccia e alla pesca. Erano gruppi fissi.
4. Dal Mississipi alle montagne rocciose vivevano delle tribù che si occupavano della caccia e dell’allevamento del bisonte. Erano gruppi nomadi, ma si spostavano ancora a piedi.

Gli Spagnoli introdussero il cavallo che solo alla fine del ‘600 si diffuse nelle praterie dopo essere passati nella zona dei Ploeglos. I cavalli si moltiplicarono e gli indiani cominciarono ad addomesticarlo e ad usarlo per la caccia solo alla fine del ‘700.
La comparsa delle armi da fuoco poi rende più facile la caccia.
Gli europei cominciarono a scontrarsi con queste popolazioni relativamente tardi e soprattutto gli Anglosassoni li sterminarono. I Francesi con gli indiani commerciavano le pellicce e si coalizzavano in funzione antiinglese.
Gli indiani per salvarsi potevano emigrare verso ovest, però crepavano perché non era il loro habitat naturale, o cercare di instaurare rapporti con gli occidentali, però morivano comunque perché venivano uccisi o morivano di malattie sconosciute portate dagli occidentali stessi
Così la civiltà dei pellirosse morì, si videro portare via la terra con contratti truffaldini, alcuni emigrarono, altri vennero deportati.

LA COSTITUZIONE AMERICANA
Gli Stati Uniti si diedero una prima costituzione nel 1781 e poi un’altra nel 1787.
Con queste due costituzioni gli americani inaugurano l’era delle costituzioni scritte. All’inizio indicano quali devono essere i principi da seguire per formare tutte le leggi (Principi fondamentali), poi vengono analizzati i diritti e i doveri del cittadino e infine viene stabilito l’ordinamento della repubblica.
Gli Stati Uniti inventarono la costituzione scritta come sfondo allo stato, ordinato secondo i principi fondamentali di Libertà, Vita e Ricerca della felicità (Costituzione dell’’81).
La costituzione del,’’87 si fonda prevalentemente sulle teorie di Montesquieu e soprattutto sulla divisione dei poteri escludendo però che il presidente potesse sciogliere le camere, e il presidente potesse sfiduciare le camere.
➢ Il numero dei membri della camera era diviso tra i diversi stati in base alla popolazione
➢ Gli schiavi erano esclusi dal voto, però gli stati del sud volevano che fossero contati nella popolazione per poter in questo modo avere più membri di rappresentanza nelle camere, ma così gli stati non schiavisti si sentivano svantaggiati da questa proposta. Si giunse così ad un compromesso: 5 uomini neri valgono come 3 bianchi.
➢ C’era una banca centrale ed una zecca per tutti gli stati
➢ In senato ogni stato aveva due rappresentanti.
Si delinearono da subito tre problemi:
1. la riflessione sul federalismo contro il quale si schiererà il partito repubblicano
2. problemi razziali legati alla presenza di molti negri e all’uso di schiavitù
3. differenziazione economica tra nord e sud. Il sud sarà iperproduttivo per quello che riguarda il cotone, mentre il nord è più vicino al modello industriale europeo. Il sub ha bisogno del libero scambio, mentre il nord ha bisogno del protezionismo per evitare che i prodotti esteri blocchino i propri. Questo problema sarà portato avanti fino alla guerra di secessione.
1 CONFEDERAZIONE: associazione di stati che affidano una parte dei propri poteri agli organi confederali, ma i singoli stati mantengono la loro identità.
FEDERAZIONE: la federazione al contrario è uno stato vero e proprio: i cittadini degli stati federali sono soggetti ai poteri federali e a quelli del singolo stato di appartenenza; gli stati federali non hanno una propria politica estera e non sono soggetti del diritto internazionale.
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