La Francia di Luigi XIV

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Testo

L'EUROPA DI LUIGI XIV
L'EUROPA NELLA SECONDA META'DEL SEICENTO
L'ESTINZIONE DELLA DINASTIA D'ASBURGO IN SPAGNA
Dopo che Filippo IV rinunciò definitivamente ad eliminare le autonomie e i privilegi della Catalogna, dell'Aragona e di Valenza e ad ogni altro intervento riformatore, la Spagna si avviò verso una situazione di crisi economica e politica. L'unico bene che conservava ancora la Spagna erano i campi, ma l'agricoltura Spagnola era molto arretrata, e solo ai proprietari di grandi latifondi era assicurata l'agiatezza.
Nel 1665 Filippo morì lasciando il trono a un bambino di 5 anni, Carlo II, un re dalle cattive condizioni di salute e probabilmente afflitto da sterilità. Per questo si prospettò il problema della discendenza. La sorella di Filippo IV, alla quale sarebbe spettato il trono, aveva sposato il re di Francia Luigi XIV, ma con il matrimonio ella rinunciava ai suoi diritti di successione sul trono Spagnolo.
LA SITUAZIONE ITALIANA DURANTE IL DOMINIO SPAGNOLO
Durante il dominio Spagnolo tra le città italiane solo Venezia riuscì a mantenere una certa autonomia, e difese strenuamente dai turchi i suoi possessi sul Mediterraneo. Dovette rinunciare a Creta, ma tolse ai turchi il Peloponneso. Anche i Duchi di Savoia tentarono di rendersi indipendenti dalla Spagna, indirizzando le proprie mire all'espansione in Italia, e con lo scopo di annettere il Monferrato e Liguria e lombardia, diedero inizio ad alcuni conflitti durante i quali cambiarono spregiudicatamente le loro alleanze. Il ducato cominciò a gravitare nell'ambito degli interessi della Francia, che in questo periodo stava sostituendo la Spagna come potenza egemone nel paese. Il governo francese riuscì a portare Messina alla rivolta.
LA GERMANIA DOPO LA GUERRA DEI 30 ANNI
Il territorio della Germania si trovava frammentato e di conseguenza pieno di barriere doganali insormontabili, e vi era l'impossibilità di navigare da un paese all'altro a causa del continuo mutare della sovranità territoriali che esigevano nuovi dazi. Tutto ciò era molto infruttuoso per l'economia del paese. La dieta inoltre, divenne incapace di prendere decisioni, in quanto era diventata come un congresso internazionale. Infatti, in Germania cominciarono ad esservi influenze politiche notevoli da parte della Svezia e della Francia. Un eccezione nel panorama politico tedesco era costituita dal ducato di Brandeburgo-Prussia, che aveva instaurato una sorta di assolutismo. Federico Guglielmo instituì poi una burocrazia efficiente. Aveva un esercito ingente che riuscì a tener testa anche alla Svezia, in tempo di pace. Vi fu un rapido sviluppo, e la capitale Berlino passò da 10.000 a 40.000 abitanti.
L'INGHILTERRA DALLA RESTAURAZIONE ALLA RIVOLUZIONE PACIFICA
In Inghilterra si era instaurato un equilibrio di potere fra la corona e il parlamento. Il problema più grande era la minoranza cattolica nel paese.Nel 1673 il parlamento aveva approvato il test act, che imponeva a chiunque dovesse svolgere funzioni pubbliche, un giuramento di totale dissociazione dal Papa e dai dogmi della chiesa Romana. Carlo II sembrava invece favorevole alla libertà di religione. Il successore di Carlo, Giacomo II, era cattolico, ed entrò in conflitto con il parlamento perché voleva abolire il Test Act. La nascita di un erede maschio a giacomo II lasciò temere una lunga dinastia di re cattolici. Il parlamento dunque si rivolse a Guglielmo d' Orange, un comandante militare olandese che aveva sposato la figlia di Giacomo, Maria Stuart. Giacomo II fu costretto a fuggire in Francia. In seguito Maria Stuart e Guglielmo d' orange furono proclamati sovrani d'Inghilterra, dopo aver ratificato una Dichiarazione dei Diritti (Bill of Rights), che stabiliva i principi fondamentali del nuovo regime istituzionale Inglese. Venivano garantite le libertà individuali (di religione, stampa, di tutela personale-habeas corpus-). L'attività legislativa spetta al re e al parlamento.
LA FRANCIA DI LUIGI XIV
LA POLITICA DI ACCENTRAMENTO DI LUIGI XIV
Subito dopo la morte di Mazzarino, Luigi XIV prese il potere in Francia. Si circondò di ministri e consiglieri appartenenti alla borghesia, come ad esempio Colbert, che aveva diversi incarichi, tra cui controllore generale di finanze e ministro della marina.
Egli fu anche il principale collaboratore di Luigi nel tentativo di dare alla Francia una certa unità d uniformità su tutti i campi. Questo progetto fu tuttavia realizzato solo in parte, in quanto trovò diversi oppositori.
Quanto al sistema fiscale, Colbert tentò di eliminarne le disparità, ma fu difficile. Continuavano ad esistere dei privilegi fiscali, inoltre i finanzieri privati anticipavano allo stato l'ammontare dell'imposta e quindi provvedevano di persona a riscuoterla, cosa che dava luogo a corruzioni e soprusi.
IL "COLBERTISMO", UNA VERSIONE AGGIORNATA DEL MERCANTILISMO
Colbert potenziò la flotta commerciale Francese e creò 5 principali compagnie monopolistiche: quella del LEVANTE, quella delle INDIE OCCIDENTALI, quella del Senegal(limitata al traffico di schiavi), quella del NORD e quella delle INDIE ORIENTALI. Colbert si adeguò al mercantilismo, e per impedire l'ingresso di merci straniere bastavano elevati dazi doganali e divieti di importazione. Inoltre dava aiuti più o meno consistenti ai produttori nazionali, e introdusse prodotti che potessero sostituire quelli stranieri. Tuttavia questo non riuscì ad impedire l'ingresso delle merci di contrabbando.
LA POLITICA RELIGIOSA
Luigi XIV aveva inizialmente riconfermato l'editto di Nantes, ma presto aveva cominciato a consentire persecuzioni contro i calvinisti per spingerli a ritornare al cattolicesimo.
Molti ugonotti emigrarono in Svizzera, olanda, Inghilterra e germania portando con sé le loro competenze di artigiani tessili, e dando un duro colpo all' economia francese.
Luigi inoltre si trovò a dover affrontare un nuovo credo: il giansenismo, dal nome del teologo fiammingo giansenio, accusati, di gravi concessioni al calvinismo. Ma Luigi non voleva accettare il primato di Roma sulla chiesa francese, e combattè contro il Papa la sua terza guerra religiosa. Il re mantenne il diritto di nomina dei vescovi.
IL TRASFERIMENTO DELLA CORTE A VERSAILLES
Nel 1682 per volere del re la corte e il governo vennero trasferiti da Parigi a Versailles. Egli volle in questo modo legare la sua immagine a qualcosa che desse il senso della sua potenza.
Versailles divenne quindi il centro culturale principale in Francia.
Luigi volle mettere a suo servizio tutti gli artisti del paese. Inoltre affiancò alla nobiltà di toga, per tenerla sotto controllo, la burocrazia degli intendenti.
La vita a Versailles era piena di Intrighi di corte e vizi delle famiglie nobili, trasformatisi in cortigiani e posti in un gioco di illusioni e finzioni.
LA PREPONDERANZA FRANCESE
LA POLITICA DI ESPANSIONE E LA GUERRA CON L'OLANDA
Luigi XIV invase il Beglio e la Franca Contea, e tendeva ad un'espansione notevole. Questo preoccupò l'Olanda, che preferiva la vicinanza con la Spagna che con la Francia, benchè con quest'ultima fosse in buoni rapporti da tempo. Si formò quindi una lega su iniziativa Olandese, la TRIPLICE ALLEANZA, formata da inghilterra, Svezia e paesi che potevano essere minacciati dall'espansione francese. Quest'alleanza convinse Luigi alla pace, stipulata ad Aquisrana, con la quale dovette abbandonare la Franca Contea.
I rapporti tra Francia ed Olanda si erano ormai deteriorati, e Luigi, dopo essersi alleato con alcuni principi tedeschi e Carlo II, attaccò l'Olanda. La diplomazia si mise in movimento formando una seconda lega, formata da prussia-Brandeburgo e dalla Spagna. Dopodichè fu stipulata la pace di Nimega, la Francia ottenne l'annessione della franca contea e avanzò ancora un po’ nelle Fiandre Spagnole, prendendo Cambrai e altre città.
Inoltre, riuscì a prendere anche, oltre ai possedimenti di Mets, Toul e Verdun, l'Alsazia, Strasburgo compresa.
Il territorio fu coperto di fortificazioni e piazzeforti. L'Austria non fu in grado di combattere, in quanto troppo occupata nelle guerre contro gli ottomani.
L'EUROPA SI COALIZZA CONTRO LUIGI XIV
La guerra riprese nel 1688 su iniziativa di Luigi XIV. Il re aveva sconvolto l'intera Europa, con la sua revoca dell'Editto di Nantes. Si formò ad Augusta una lega contro l'espansionismo francese, con le adesioni dell'imperatore Leopoldo I, di molti principi tedeschi, di Spagna, Svezia e Olanda, e dopo la salita al trono di Maria Stuart e Guglielmo III aderì alla lega anche l'Inghilterra, e in seguito anche il Duca di Savoia Vittorio Amedeo II.
Il pretesto ufficiale per questo conflitto era il presunto tentativo francese di espandersi in Germania. E infatti la Francia cominciò la sua invasione della Germania nel 1688. Con questa mossa la Francia si vedrà contro tutta l'Europa per ben 9 anni.
Indirettamente, la Francia aveva un alleato negli Ottomani che erano contro l'Austria.
Il conflitto sebbene portò conseguenze disastrose non riaprì focolai di peste. Portò in compenso carestie (dovute al fatto che i Francesi continuavano a incendiare e devastare i raccolti Europei), epidemie, infezioni ecc.
Il duca di Savoia si separò dalla lega e stipulò una pace separata. Ma alla fine tutti gli stati si riunirono in un congresso generale di pace tenutosi in Olanda. La Francia dovette rinunciare a tutti i territori occupati tranne Strasburgo.
GLI ASBURGO E L'IMPERO OTTOMANO
LE NUOVE CONQUISTE DELL'IMPERO OTTOMANO
Mentre ad occidente veniva combattuta la guerra contro la Francia, ad oriente permaneva il pericolo degli Ottomani, potenza superiore rispetto agli altri regni europei.
Il dominio del sultano includeva, oltre alla Turchia, la regione Balcanica e Danubiana, alcuni possedimenti in Asia e Africa, la Crimea e altri. Nel 1661 i Turchi si mossero contro la Transilvania ed entrarono nel territorio Austriaco anni dopo puntando su Vienna, mentre l'Imperatore Leopoldo I si rivolgeva a tutti i sovrani cristiani per radunare un esercito e fronteggiare gli invasori. La sconfitta dei Turchi si ebbe a 80 Km da Vienna il 1 agosto del 1664.
LA RIVOLTA ANTIASBURGICA IN UNGHERIA
La pace stipulata dall'impero asburgico segnò una tregua di 20 anni, ma lasciò la Transilvania sotto la sovranità turca. Gli Asburgo erano più che altro occupati ad affermare l'assolutismo nei loro territori. Leopoldo I aveva posto le sue mire sull'Ungheria, sulla Croazia e sulla Boemia. La nobiltà ungherese guardava con grande preoccupazione alle iniziative dell'imperatore, e tentò una sollevazione per liberarsi degli Asburgo. L'operazione fallì in pieno, e il paese venne occupato dalle truppe austriache. Iniziava così un'opera brutale di sradicamento dell'eresia da parte dei gesuiti.
L'ASSEDIO DI VIENNA E L'ARRESTO DELL'AVANZATA TURCA
In quegli anni lo sforzo militare turco non si era interrotto, ma aveva cambiato direzione. Invasero la Polonia, ma furono sconfitti l'anno dopo dal nuovo re polacco Sobieski. Poco dopo l'esercito ottomano invase l'Ucraina russa. La successiva mossa doveva essere Vienna. Essa subì un lungo assedio da parte dei turchi, comandati dal gran Visir Qara Mustafa, aiutata solamente dal re di Polonia Sobieski. Le fortificazioni Viennesi ressero bene e le artiglierie si dimostrarono superiori a quelle ottomane.
La pace venne firmata solamente nel 1699 in Serbia, il sultano rinunciò ai territori già persi e gli Asburgo ebbero il dominio dell'Ungheria. Gli Asburgo si trovarono dunque a possedere un impero del tutto nuovo, che continuava ad espandersi verso i Balcani, e a combattere contro gli ottomani.
IL SISTEMA POLITICO EUROPEO
LA GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA
GLI ASBURGO DI SPAGNA VERSO L'ESTINZIONE
Essendo Carlo II in pessime condizioni di salute, e non essendo in grado di avere dei figli, la sua successione al trono spettava alla sorella Maria Stuart, che tuttavia sposandosi con Luigi XIV aveva rinunciato ai suoi territori, in cambio di un ingente pagamento in denato. Tuttavia il denaro non era mai stato pagato, e perciò il contratto poteva definirsi nullo. LA probabilità che il territorio spagnolo passasse ai francesi, preoccupò i paesi che fino ad ora avevano combattuto contro l'espansionismo di Luigi. Carlo morì e lasciò il territorio a Filippo di Borbone, nipote di Luigi. Subito si coalizzò una lega antiborbonica formata da Austria, Inghilterra, Olanda, Savoia, Portogallo, Prussia-Brandeburgo, e molti stati tedeschi.
LE VICENDE DEL CONFLITTO
Nella prima metà del 1700 si svolse la guerra di successione spagnola. La Spagna dovette combattere su due fronti, quello portoghese e quello Catalano. Inizialmente Filippo V riuscì a far valere i suoi diritti sul territorio Spagnolo più di ogni altro candidato. Una seconda svola venne nella successione austriaca. A Leopoldo I, era succeduto il primogenito Giuseppe, che tuttavia morì senza lasciare figli. Il suo fratello minore Carlo IV, che mirava anche ai possessi spagnoli, ereditò il trono d'Austria.
I TRATTATI DI PACE
Un primo congresso di pace si tenne a Utrecht e pose fine al conflitto tra Francia e Inghilterra, l'anno successivo venne firmata a Rastatt la pace tra Francia e Austria. Filippo V venne riconosciuto come re di Spagna in cambio della sua riuncia ad ogni sua pretesa sulla corona francese, mentre Carlo VI d'Asburgo ottenne i Paesi Bassi, e alcuni possessi Spagnoli in Italia, Milano, napoli, Sardegna. La Sicilia fu assegnata al duca di Savoia.
Dalla guerra di successione spagnola l'Inghilterra trasse molti vantaggi in campo strategico e commerciale, come il possesso di Gibilterra con il controllo dell'accesso al Mediterraneo e il contratto (asiento) con la Spagna che dava agli Inglesi il diritto di rifornire di schiavi neri le colonie americane e vendere alle colonie annualmente ogni genere di merci.
GLI INIZI DELLA POLITICA DI EQUILIBRIO
Le guerree del'700 portarono un grande spiegamento di forze militari, ma anche un grande movimento per impedire l'avvento di qualsiasi egemonia in Europa. L'Inghilterra si era alleata con l'Austria per impedire il rischio di un dominio francese sul continente, tuttavia vi era una prevalenza del potere Austriaco che cominciava a farsi sentire.
LA RUSSIA DI PIETRO IL GRANDE
L'EGEMONIA SVEDESE NEL BALTICO
La monarchia svedese aveva una grande importanza economica e strategica in Europa, col possesso delle attuali Estonia e Lettonia, alcune città mercantili tedesche, la Pomerania occidentale e altri territori. I re svedesi avevano introdotto nel paese l'assolutismo, e si preparavano alla competizione con i paesi vicini, come la Russia.
LA RUSSIA DI PIETRO IL GRANDE
Pietro Romanov era diventato zar nel 1682. Egli, essendo ancora molto giovane passò i primi tempi a dirigere esercitazioni e ad immaginare un futuro di potenza navale per la Russia.
Aderì all'alleanza antiturca fra Austria e Polonia, e fece costruire un cantiere navale sulle acque dell'alto Don.
Inoltre, per migliorare le sue tecniche cantieristiche navali, soggiornò per lungo tempo in Olanda e Inghilterra, dove osservò scrupolosamente ogni cosa.
Lo zar voleva realizzare in pochi anni un'opera di radicale trasformazione del suo paese. Una parte di questa riforma riguardò la potenza militare: egli fece aprire fabbriche di cannoni e armi moderne, e creò un esercito permanente.
Riformò anche il sistema di numerazione e il calendario, e impose ai boiari di tagliarsi la barba e vestire secondo la moda occidentale. Fondò una nuova capitale, Pietroburgo.
LA GUERRA DEL NORD
Nel 1700 era cominciata nel Baltico una guerra generale simultanea a quella di successione spagnola.
Si formò una coalizione tra Danimarca, Polonia e Russia contro la Svezia.
Carlo XII, re di Svezia, allora 18enne inflisse molte sconfitte alla coalizione, soprattuto alla Polonia, mettendo in fuga il suo re.
Carlo convocò una dieta nella quale venne stabilita la sovranità di Stanislao Leczynski. In seguito la Svezia rivolse le sue mire alla Russia, ma improvvisamente il suo assedio si spostò verso l'Ucraina, dove non trovò le rivolte contadine che si aspettava, ma si imbattè in un grande e gelido inverno.
In seguito furono firmate le paci nel 1719-21, e i possessi Svedesi vennero frammentati tra Prussia, Danimarca e Russia.
GUERRE, RIVOLTE E RIVOLUZIONI
LA GUERRA DEI TRENT'ANNI
DIVISIONI POLITICHE E RELIGIOSE IN GERMANIA
Agli inizi del XVII secolo, la Germania si trovò in una situazione di crisi. I motivi erano vari:
-L'impero era diventato un caotico agglomerato di ducati, principati, città libere e vescovati;
-Con il principio del "cuius regio eius religio" ciascun principe sceglieva la religione dei suoi sudditi;
-La pace di Augusta vietava ai sovrani di nazionalizzare i beni della chiesa, ma ciò non veniva rispettato;
-Sopavvento della diffusione del Calvinismo, confessione non presa in considerazione dalla pace di Augusta;
I 7 grandi elettori del se erano per la maggioranza cattolici, ma solo di un solo voto.
Nel 1617 la dieta dei nobili Boemi elesse re Ferdinando II d'Asburgo, che divenne poi imperatore. Egli era un gesuita e un rigido sostenitore della controriforma. Ciò si scontrava con la diffusione dell'utraquismo, una variante del cristianesimo che dava una forte autonomia alla chiesa boema. I boemi volevano difendere la propria identità nazionale dalla minaccie unificatrici dell'impero Asburgico.
LA FASE BOEMO-PALATINA DELLA GUERRA
Nel 1618 una folla impazzita entrò nel castello reale di Praga e gettò dalla finestra 2 rappresentanti del re. I due non morirono, ma la defenestrazione di Praga fu un primo passo verso la rivoluzione che avrebbe fatto decadere Ferdinando.
La corona di Boemia venne offerta a uno degli elettori imperiali, Federico V del Palatinato, che inizialmente esitò, ma poi accettò l'incarico entrando a Praga.
I suoi possedimenti da quel momento furono minacciati dal Duca di Baviera per conto dell'imperatore (in Boemia) e dal ramo Spagnolo degli Asburgo con le truppe di Ambrogio Spinola (nel Palatinato). Egli fuggì da Praga che fu saccheggiata dalle truppe tedesche.
Il paese fu riaperto ai gesuiti che in breve operarono uno sradicamento dell'eresia.
In seguito Ferdinando abolì il carattere elettivo della corona boema ed emanò l'editto di restituzione, che restituiva tutti i beni espropriati dopo il 1552.
Ma vi furono degli impedimenti all'affermazione della controriforma, da parte della Svezia. Il protestante Gustavo Adolfo sbarcò in Pomerania nel 1630, e si alleò col duca di Sassonia. Vi furono dei grandi inseguimenti tra l'esercitò Svedese, guidato dal cattolico Albrecht von Wallenstein, e quello imperiale. Il primo conseguì la vittoria nel 1632, ma il re Svedese morì.
Anche i protestanti tedeschi e i paesi bassi erano contro l'espansione asburgica e si allearono con la Francia, paese cattolico, ma contro gli Asburgo.
I Francesi conseguirono un vittoria a Rocroi.
LA PACE DI WESTFALIA: LA GERMANIA SMEMBRATA
Ferdinando III salì al trono dopo la morte del padre, e prese coscienza della sconfitta dell'impero asburgico.
Ma la vera sconfitta fu la Germania, che ebbe grandi perdite su tutti i fronti. Il paese era ormai smembrato. La Francia prese la sovranità su Mets, Toul e Verdun e parte dell'Alsazia.
Altri teritori vennero spartiti tra Svezia, Danimarcae Brandeburgo. I duchi di Baviera diventarono elettori.
I calvinisti ricevettero la libertà di culto.
CRISI E RIVOLTE NEI DOMINI SPAGNOLI
L'INSTABILE UNIFICAZIONE SPAGNOLA
Filippo II continuava a regnare sull'Aragona, Valenza e Catalogna, e in più sul Portogallo. Questi tre domini erano tuttavia separati tra loro, come se fossero stranieri. Inoltre il re aveva molto ridotto il potere delle cortes Castigliane, tuttavia le altre cortes erano d'impiccio al re.
Dopo la guerra dei 30 anni fruttò molto alle finanze spagnole la tregua stipulata con i Paesi Bassi.
Il nuovo sovrano Filippo IV, tuttavia, era un incapace, e scelse come consigliere Olivares, il quale affrontò abilmente 2 principali problemi: la riconquista dei Paesi Bassi e alcune riforme, economiche, fiscali ed Istituzionali.
LE RIVOLTE CATALANA E PORTOGHESE
Le cortes continuavano a negare i loro contributi in denaro, e uomini, e la Catalogna giunse all'insurrezione, seguita dal Portogallo.
In seguito i Portoghesi affidarono la corona ad un principe nazionale, Giovanni di Braganza.
La ribellione Catalana impegnò tutte le forze della Castiglia, e questo diede luogo alla catastrofe finanziaria, e Barcellona cadde sotto assedio.
Nel 1659 viene stipulata una pace con la Francia, e nel 1668 viene concessa l'indipendenza del regno Portoghese.
LA RIVOLTA NAPOLETANA
Nel 1647 tra i popolani di Napoli scoppia un tumulto contro l'introduzione di una nuova gabella sui beni di prima necessità. Il capo della rivolta fu Masaniello che venne ucciso da un sicario durante un'insurrezione.
Gli aiuti da parte della Francia erano esigui e non disinteressati. Così venne proclamata l'indipendenza del paese e l'istituzione della repubblica. Tuttavia Napoli venne in seguito rioccupata dagli Spagnoli.
L'AFFERMAZIONE DELL'ASSOLUTISMO IN FRANCIA
LA FRANCIA DOPO LE GUERRE DI RELIGIONE
Il problema principale di Enrico di Borbone era quello di ricostruire l'autorità e le strutture dell'amministrazione pubblica. Crescevano le ostilità dei nobili nei confronti della borghesia, la nobiltà di toga minacciava quella di spada.
Il 14 maggio 1610 Enrco fu ucciso da un cattolico fanatico, e salì al trono il giorno successivo Luigi XIII, di soli 9 anni, che nominò reggente la madre, Maria dei Medici.
LA POLITICA INTERNA DEL CARDINALE RICHELIEU
Nel 1624 Luigi nominò primo ministro il cardinale Richelieu, che tolse ogni privilegio agli Ugonotti(come le fortezze tutelate dall'editto di Nantes), e fece assediare la Rochelle. Tolti questi privilegi agli Ugonotti, restava tuttavia loro la libertà di culto.
Inoltre egli inviò nelle città degli intendenti che operavano nel controllo di finanze e giustizia.
L'AZIONE DEL CARDINALE MAZZARINO
Dopo che morì Richelieu, seguito da Luigi XIII, che venne successo da Luigi XIV, le redini del governo furono prese dal cardinale Mazzarino, di origine Italiana. Egli volle continuare l'opera di rafforzamento dello stato iniziata dal suo predecessore, ma trovò molti oppositori. I ceti popolari erano oppressi dagli alti costi della guerra, la borghesia mercantile era impossibilitata nei movimenti, i nobili vedevano ridotta la loro autonomia, e tutti nutrivano un'avversione per il cardinale, che operava a suo piacimento nella politica francese.
LA FRONDA CONTRO LA MONARCHIA
Il malcontento generale sfociò in molte rivolte contro la politica della monarchia, che presero il nome di "fronda".
Una prima fronda fu condotta dal parlamento contro gli intendenti, che fece ritirare Mazzarino, pronto ad assediare la capitale. Una seconda fronda esplose un anno più tardi guidata dai nobili che pretendevano il potere e si opponeva all'assolutismo, ma anche alla nobiltà borghese di toga.
Quando Mazzarino rientrò a Parigi represse la fronda nobiliare. Egli sapeva che gli interessi degli insorti erano troppo diversi tra loro per durare.
LA RIVOLUZIONE INGLESE
L'AVVENTO DEGLI STUART
Dopo Elisabetta, morta senza eredi diretti, la corona Inglese passò a Giacomo IV, re di Scozia e figlio di Maria Stuart. Egli unificò le corone di Scozia ed Inghilterra per la prima volta. Convivevano nel regno diversi credi, i cattolici, gli anglicani (molto rigidi, i quali potevano usare solo il "book of common prayers"), e moltissimi gruppi di dissidenti, puritani e altre sette. Ciò che accomunava questi oppositori religiosi era soprattutto il rifiuto dell'autorità vescovile e la ricerca di un sistema democratico.
CARLO I E IL CONFLITTO CON IL PARLAMENTO
All'avvento del nuovo sovrano Carlo I ai disordini religiosi si venne ad aggiungere il conflitto tra il re ed il parlamento, che non gli concedeva la libertà di imporre tasse senza il proprio consenso("petizione dei diritti").
Carlo I sciolse quindi il parlamento e non lo convoco per parecchi anni.
In Scozia come soluzione a questa politica del sovrano scoppiò l'insurrezione, che il re potè sedare solo convocando nuovamente il parlamento, che cominciò ad emanare leggi contro l'assolutismo.
Inoltre Carlo I si trovò a dover fronteggiare anche la rivolta dell'Irlanda.
LA RIBELLIONE DEL PARLAMENTO E LA RIVOLUZIONE
Il re fuggì quindi da londra e si preparò a combattere il parlamento, appoggiato dagli anglicani. Dietro questo scontro politico/religioso però, vi era anche un conflitto sociale tra la vecchia aritocrazia e la borghesia cittadina.
L'esercito della fazione filoparlamentare era guidato da Cromwell un puritano appartenente alla gentry, che sconfisse carlo I. Il potere era dunque nelle mani del parlamento, nel quale spiccavano le figure dei levellers, che volevano la libertà religiosa e la sovranità popolare.
LA SECONDA GUERRA CIVILE E IL PROCESSO A CARLO I
Il re ormai prigioniero continuava a respingere le proposte di libertà popolare che gli venivano offerte. Venne stabilito un Patto del Popolo che richiedeva uguaglianza e abolizione dei privilegi derivanti dalla nascita e dalla proprietà.
Carlo I riuscì a fuggire, e porre fine ad ogni dibattito, facendo così nascere una seconda guerra civile, che fini alla ricattura del re, che venne condannato a morte e decapitato nel 1649.
LA POLITICA DI CROMWELL E LA RESTAURAZIONE DI CARLO II
Cromwell rivelò eccellenti qualità politiche, abolì la camera dei Lord e proclamò la repubblica (Commonwealth).
In seguito sciolse il parlamento e prese il potere come dittatore. Fece proclamare un "atto di navigazione" che riservava esclusivamente alle navi inglesi il commercio diretto alle isole britanniche(mercantilismo). Ebbe delle proteste da parte degli olandesi, che furono però messi a tacere con una sconfitta.
Alla morte di Cromwell, l'Inghilterra fu colta dalle incerrtezze. Il suo successore, il figlio Richard declinò l'incarico reputandosi troppo impari a quel compito.
Restaurazione della monarchia indetta dal parlamento: Carlo II salì al trono e riportò l'equilibrio in inghilterra.
L'EUROPA ORIENTALE
L'AVVENTO DEI ROMANOV IN RUSSIA
Dopo la morte di Ivan IV il terribile prese il potere, dopo un periodo di crisi, Michele Romanov.
LA DECADENZA DELLA POLONIA
La polonia aveva cominciato un periodo di declino, la monarchia era sempre più debole di fronte alla nobiltà feudale.
Le carestie ricorrenti inoltre causavano continue insurrezioni da parte dei contadini e dei cosacchi.
LA POLONIA E LA RUSSIA DOPO LA GUERRA DEL NORD
Nel 1648 Mosca era insorta contro le tasse dello Zar, e in seguito l'intera Russia meridionale fu sconvolta da un'immane jaquerie contadina in grado di far tremare il trono dello zar. In Russia era molto diffusa la servitù della gleba, ormai cessata in occidente.

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