La conquista dell'America

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

Voto:

1.3 (3)
Download:889
Data:04.01.2010
Numero di pagine:5
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
conquista-america_2.zip (Dimensione: 7.2 Kb)
trucheck.it_la-conquista-dell-america.doc     35 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

09/02/2008 pag 281-283
Selvaggi sono gli americani o gli europei ? :
(Michel de Monatigne)
La scoperta di nuovi popoli è spesso accompagnata da reazioni di disprezzo e rifiuto. I “nuovi” vengono giudicati barbari o selvaggi solo perché hanno usanze diverse da quelle a cui siamo abituati, perdono così qualsiasi valore o dignità e vengono messi al di sotto delle bestie.
Questo atteggiamento l’avevano già adottato i greci con i popoli che non capivano. In questo caso gli indios vengono considerati così dai conquistadores solo perché risultavano apparentemente arretrati, e vengono definiti degli “omuncoli” che devono essere sottomessi, e che è lecito sottoporli a violenze pur di fargli conoscere la Bibbia (v. Sepulvèda).
In questo brano , il moralista francese Montaigne, denuncia la sprezzante superiorità assunta dagli europei, definendo che il fatto di dichiararsi “superiori” nasce dall’incapacità di comprendere il diverso.
Ma visto i comportamenti degli spagnoli c’è da chiedersi “chi è il barbaro e chi il selvaggio ? “
Nel nuovo mondo non vi è nulla di barbaro o selvaggio, ma ognuno chiama barbarie ciò che non è nei suoi usi.
Quei popoli sono molto vicini alla loro semplicità originaria, li governano leggi naturali non ancora imbastardite.
Loro avevano degli oggetti a loro sconosciuti, per loro è stata un’ enorme sorpresa vedere uomini arrivare da parti che per loro erano sconosciute, su dei cavalli, e con armature, loro che si stupivano davanti alle cose che brillavano.
Ora mostrate ai conquistadores queste disparità e non si sentiranno più tanto vittoriosi.
09/02/2008
Gli aztechi raffigurano la loro tragica fine:
Gli aztechi fissano con pitture, i momenti che segnano il crollo della loro civiltà, questi offrono una cronaca visiva dell’incontro – scontro tra il popolo azteco e gli spagnoli, opponendo alla versione dei conquistadores la propria tragica verità.
- Viene rappresentata e sottolineata l’ospitalità riservata dagli indios a Cortès, ed al tradimento di Malinche, che tradì il suo popolo.
- Viene raffigurata la scena in cui gli spagnoli cercano di penetrare nel tempio per saccheggiarlo e non esitano a fare scempio dei corpi aztechi per raggiungere i loro scopi.
-Viene messa in evidenza anche la divisione interna delle truppe spagnole, viene infatti rappresentato lo scontro tra due capitani spagnoli, nel quale vengono coinvolti anche degli indios.
Gli atechi riuscirono anche a mettere in difficoltà gli spagnoli, viene infatti ---- rappresentata una scena in cui gli spagnoli sono all’interno delle mura, grazie alle loro armi e Malinche, mentre al di fuori delle mura vi sono gli aztechi che tentano di riprendere possesso della città.
- Poi vittorioso Cortès riceve tributi ed i simboli del potere dagli indios
- Da qui per gli indios inizia il periodo di sfruttamento nei lavori, nei quali molti muoiono , viene rappresentata una croce simbolo del Dio cristiano (potrebbe essere intesa anche come il martirio del popolo azteco)
I conquistadores vogliono inoltre imporre la loro religione, distruggendo le statue delle loro divinità per cui avevano particolare devozione.
09/02/2008 Gli orrori della conquista :
(Bartolomè de Las Casas)
I conquistadores maltrattano e sfruttano le popolazioni americane, numerose voci si alzano contro le autorità locali e l’imperatore Carlo V , tra queste risalta quella dell’ ex encomendero, poi frate domenicano Las Casas, il quale essendo stato a contatto con le popolazioni, prima come colono, poi come militante per i diritti degli indios, vede le atrocità commesse.
Ma tuttavia non vuole interrompere il processo di colonizzazione, poiché vuole diffondere il cristianesimo in questi popoli, vuole invitare quindi i suoi connazionali ad una maggiore considerazione dell’umanità degli indios, ma invitare all’imposizione ai popoli sottomessi, del modello di vita, della religione e dei costumi dei conquistatori.
Per sostenere queste tesi scrive una lettera nella quale descrive gli indios come una popolazione umile, pacifica e sottomessa, che non merita di essere maltrattata, ma che possiede, invece, un’attitudine a ricevere la fede cattolica.
Scrive inoltre come gli sfruttamenti abbiano spopolato alcune zone, ritiene che le maniere con le quali sono state estirpate tante nazioni, siano state:
- La guerra ingiusta : contro coloro che non si volevano sottomettere ai conquistatori
- La schiavitù : riducendo in bestie i superstiti delle guerre
All’inizio gli indios consideravano i cristiani come “discesi dal cielo”, poi ne hanno subito le ingiustizie.
09/02/2008 La conquista narrata dai vinti:
(Bernardino de Sahagùn)
Per molto tempo la conquista dell’ America è stata narrata solo dalle fonte europee, ma la testimonianza dei vinti non fu ascoltata.
Racconti orali tramandati nelle lingue locali ed in seguito per iscritto, ci mostrano lo stupore dei popoli americani davanti alle cose mai viste (come gli archibugi, navi e cavalli) degli europei, visti come “dei venuti dal cielo” , il cui arrivo era previsto proprio per quegli anni secondo le profezie azteche, perciò il re Montezuma II assume un atteggiamento rassegnato e di rispetto di fronte agli invasori, e di questo ne approfitta Cortès, il quale, venuto a conoscenza delle credenze azteche, si presenta come messaggero degli dei. Di tutto questo prende nota il frate Bernardino de Sahagùn, il quale ricostruisce le vicende e le indirizza agli indios perché conservino memoria delle vicende narrate.
Gli indigeni ed in particolare il re Montezuma prestano una calorosa accoglienza agli invasori, poiché scambiano gli spagnoli per le divinità che aspettavano, è quindi pronto a cedergli il trono ed il potere sulle terre azteche, qui c’è Malintzin, la donna azteca che farà da interprete a Cortès, fornendogli inoltre informazioni sulle tradizioni locali, tradendo così il suo popolo.
Appena i sovrani locali lasciano il re solo con gli ospiti, gli spagnoli lo rapiscono, e prendono possesso del palazzo, davanti allo sconcerto degli aztechi, sconvolti dalle armi da fuoco ,viste come “trombe da fuoco”, descrivendo le sensazioni che provano davanti a quei “prodigi” .
Subito dopo gli spagnoli cominciarono a fare ordinare da Montezuma ciò che a loro occorreva, e trattandolo con disprezzo.
Poi gli chiesero dove fosse l’oro , e Montezuma ce li condusse, e loro saccheggiarono tutto e sparsero i preziosi tesori, prendendo il metallo e l’oro.
Viene sottolineata l’avidità e la violenza degli spagnoli, questo serve a spiegare il disorientamento di Montezuma, che pian piano capisce che i nuovi arrivati non possono essere degli dei.
09/02/2008
Non uomini ma “omuncoli” :
(Juan Ginés de Sepùlveda)
Sepulveda è a favore della conquista degli spagnoli e della sottomissione delle popolazioni locali, definendo gli indios come selvaggi e incivili.
Giustificando i maltrattamenti affermando che l’imposizione della religione cattolica rendeva giustificabile ogni mezzo. Lui al contrario di Las Casas , dipinge gli indios come malvagi e privi di cultura.
“Confronta la temperanza, l’umanità e la religione degli spagnoli con l’ incivilità degli indios, definiti come degli “omuncoli”, i quali si nutrivano di carne umana, e si facevano guerra in continuazione, ma che nonostante questo è bastato un esiguo numero di spagnoli per assoggettarli”.
Con questo afferma che alcuni uomini sono superiori ad altri per ingegno, mentre altri sono inferiori per natura, ed è quindi giusto che vengano sottomessi.
Praticano un’ empia religione sacrificando vittime umane, e venerando il demonio come Dio, attribuiscono valore alle cose terrene.
Ritiene che sia stata una fortuna per gli indios che siano arrivati proprio gli spagnoli, che erano stati definiti come l’identità cattolica.
Anche Aristotele sostiene che chi è inferiore deve essere sottomesso, e distingue due categorie per inferiorità :
chi è inferiore per natura e chi lo è per schiavitù.

Esempio