Il predominio asburgico in Europa

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

Il predominio Asburgico in Europa
I Confini dell’Europa si allargano.
Con la scoperta di nuove terre oltreoceano e l’incalzare della flotta turca in Oriente, le grandi potenze marinare si videro costrette a cercare nuove rotte verso l’Occidente, in modo da non dare il monopolio commerciale ai Turchi.
Si trasforma l’assetto politico ed economico dell’ Europa.
Vi furono dei cambiamenti sociali ed economici.
Le grandi industrie manifatturiere italiane conobbero una forte decadenza, l’agricoltura era legata ancora a antiquati sistemi di lavorazione.
L’organizzazione economica e sociale della campagna era ancora la grande proprietà fondiaria in mano alle signorie.
Vi fu un allargamento dei commerci che portarono ad un cambiamento di stile di vita dei mercanti, che si comportavano come gli aristocratici terrieri.
Il commercio era in mano a mercanti dell’Europa centro occidentale,dove importanti banchieri, come i Fugger tedeschi, controllavano la vita economica europea.
Questo era dato anche dalla mancanza di liquidi che, o erano stati investiti in terre, oppure accumulati dai singoli cittadini che in questo modo sottraevano il denaro alla circolazione.

Questo ristagno provocò un immancabile aumento del costo del denaro.
Ciò costrinse gli Asburgo a cercare l’appoggio dei banchieri Fugger che chiesero in cambio lo sfruttamento delle miniere d’argento e la gestione delle entrate.
Questo rendeva lo stato asburgico in forte debito crescente verso questi gruppi capitalisti privati.
La scoperta della via delle Indie.
Questa scoperta avvenuta grazie ai Portoghesi diede nuovo impulso al commercio e alla produzione di navi in grado di sopportare un viaggio molto lungo.
La flotta infatti entrati nell’oceano Atlantico, costeggiavano l’Africa doppiando il Capo di Buona Speranza, arrivando così nell’Oceano Indiano senza passare nel Mar Mediterraneo, ormai egemonizzato dalla flotta turca.
L’Egemonia di Carlo V
Federico di Aragona Massimiliano d’Asburgo
↕ ↕
Isabella di Castiglia Maria di Borgogna
↕ ↕
Giovanna La Pazza ↔ Filippo
Carlo V
CarloV ereditò da parte del padre i possedimenti della casa di Borgogna, la Franca Contea e le province dei Paesi Bassi.
Divenne, con la morte di Ferdinando il Cattolico, re di Spagna e di Castiglia.
Con la morte del nonno,Massimiliano d’Austria ottenne i domini austriaci e il titolo di re di Germania.
Carlo V si vide dunque nelle sue mani un impero vasto e molto eterogeneo che voleva unificare in un ideale di unità religiosa e cristiana.
L’egemonia d Carlo V preoccupava gli stati Europei non soggetti a lui, in quanto il suo territorio chiudeva sia ad Oriente che ad Occidente.
Carlo V ottiene il trono imperiale.
Candidati alla successione del trono imperiale erano Francesco I, Re di Francia e Enrico VIII re d’Inghilterra.
Carlo V mostrò le sue straordinarie doti di Politico, ottenendo grazie all’appoggio dei Fugger una ingente somma di denaro da utilizzare nella corruzione e nel compenso dei nobili a cui spettava l’elezione.
Inoltre iniziò ad allestire un esercito con il quale dimostrò di voler agire anche con la forza se ce ne fosse stato bisogno.
Carlo V, dunque venne nominato Imperatore.
Le Guerre Franco-Asburgiche
L’elezione di Carlo V come imperatore, inasprì ancora di più i rapporti con i sovrani europei.
Francesco I, re di Spagna, cercò di far perno sul Ducato di Milano, che aveva una posizione geografica importante in quanto divideva i possedimenti austriaci di Carlo V con quelli spagnoli.
Francesco I cercò di trovare un punto sul mare che gli servisse da appoggio, assime al dominio milanese per riequilibrare il potere.
Il disegno di Francesco I seppur astuto non sfuggì a Carlo V.
Questa fu la premessa per lo scoppio della guerra tra i due sovrani, che portava nuove guerre allo stato italiano già stremato.
Carlo V riuscì a farsi appoggiare sia da Enrico VIII che dallo stato pontificio.
Il consenso di quest’ultimo era essenziale per le pretese che CarloV aveva sul Ducato di Milano. In cambio egli assicurava protezione e indipendenza allo stato pontificio.
1) 1525 Battaglia di Pavia
Carlo V cerca di conquistare il Ducato di Milano. Sconfigge Francesco I che gli aveva mosso battaglia, facendolo addirittura prigioniero.
Trattato di Madrid:
• Ducato di Milano diviene di Carlo V
• Cessione della Borgogna alla Spagna
Come garanzia del trattato vennero presi in ostaggio i figli dell’imperatore, che fu liberato.
Seppur avesse stabilito un’alleanza piuttosto che una diretta soggezione degli stati italiani, rendendo agli Sforza il ducato milanese e proclamandosi tutore della casa dei Medici, sia gli stati italiani che lo stato pontificio divennero maggiormente più ostili.
Francesco I approfittando dell’incertezza papale e italiana cercò di formare un’alleanza contro la potenza Asburgica: la Lega di Cognac (Francia, Venezia, Firenze, Milano e il Papato).
Era un’alleanza debole in quanto gli stati italiani si alleavano per convenienza.
2) 1527 il Sacco di Roma ad opera dei Lanzichenecchi
vi furono 8 mesi di assedio in cui Roma fu saccheggiata barbaramente dall’esercito tedesco, in quanto non potevano essere pagati dall’imperatore stesso.
Genova, da sempre alleata della Francia, si allea con l’imperatore, guidato da Andrea Doria.
3) 1529 Pace di Cambrai
A causa della grave crisi politico-religiosa tedesca dovuta alla Riforma Luterana, Carlo V preferì comporre rapidamente il conflitto.
Grazie alla madre di Francesco I e la zia di Carlo V si giunse alla Pace di Cambrai.
Francesco riottenne la Borgogna e gli furono restituiti i figli.
In questo modo l’influenza francese in Italia era sparita, lasciando a Carlo V la possibilità di riordinare l’assetto politico italiano.
Il 24 febbraio 1530 Carlo V, a Bologna, fu incoronato Re d’Italia e Impero del Sacro Romano Impero.
L’Impero minacciato dai Turchi di Solimano il Magnifico
L’avanzata turca divvene minacciosa in quanto, avanzando nell’Europa centrorientale e dopo la conquista di Rodi, potevano entrare in qualsiasi zona dell’Europa occidentale indebolita dalla lotta tra gli stati cristiani.
Carlo V fu costretto ad intervenire personalmente, arrivando ad occupare Tunisi la base più importante della flotta barbaresca.
4) 1536 Dopo un’alleanza tra i principi protestanti e il sultano Solimano, Francesco I interviene nuovamente.
Per la terza volta Francesco I nel 1536 intervenne. Occupò il Piemonte minacciando il Ducato di Milano.
Carlo V riuscì a farsi appoggiare dal Papa e dal ducato di Venezia che si allearono contro Francesco I e Solimano.
5) 1538 Tregua di Nizza
Questa tregua serviva ai due sovrani come ulteriore tempo per sconfiggere l’avanzata Turca per quanto riguardava CarloV, mentre per Francesco I tempo per cercare nuove alleanze.
Entrambi fallirono nel loro intento.
6) 1544 Pace di Crèpy
Posizioni invariate.
Durante questo periodo Carlo V cercò di affrontare i principi tedeschi, ma il suo impero era troppo vasto e con troppe contraddizioni per essere unito.
7) 1552 Enrico II, figlio di Francesco I, muove guerra all’imperatore
Dopo la morte del padre, restaurate le alleanze con i principi luterani e i turchi mosse guerra all’imperatore.
Carlo V ormai stanco di lottare sospese le ostilità con la Tregua di Vaucelles, e con la Pace di Augusta le ostilità con i principi protestanti.
La Pace di Augusta si basava su due principi:
1. Cuius regio eius religio, secondo i quali i sudditi di uno stato dovevano professare la religione dello stato, chi non lo volesse fare dovrà lasciare lo stato stesso. Questo valeva sia per i Cristiani che per i Protestanti.
2. Reservatum ecclesiasticum, secondo il quale i principi ecclesiastici convertiti al protestantesimo dovevano rinunciare ai loro feudi imperiali.
Carlo V abdica ripartendo i suoi domini tra il fratello Ferdinando e il figlio Filippo.
1. I possessi della casa d’Austria con la Boemia e l’Ungheria furono assegnati al primo.
2. Il Milanese, il Regno di Napoli, la Sicilia, la Sardegna, i Paesi Bassi e le colonie americane e restarono alla Spagna governata dal secondo.
La Pace di Cateau Cambresis
Vi fu una ripresa del conflitto a causa dei contrasti tra il Pontefice e Filippo II.
L’Italia fu teatro, nuovamente della guerra,sino a che nel 1559 si stipulò la Pace di Cateau Cambresis che poneva fine alla guerra e che regolava l’assetto politico e territoriale dei loro domini.

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