Il periodo della distensione

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Testo

Dalla metà degli anni Cinquanta alla fine degli anni Sessanta ci fu un periodo storico molto interessante dal punto di vista politico ed economico. Il secondo dopoguerra con il suo carico di distruzione di città, di ricchezze, di uomini, non lasciava immaginare che l’Europa nel giro di un ventennio non solo si sarebbe ripresa ma avrebbe anche avviato un processo di sviluppo economico e tecnologico elevatissimo, tale da influire nelle mentalità, nelle psicologie collettive e nel modo di essere e sentirsi cristiani. Dal punto di vista politico ci furono momenti di sostanziale mutamento nei rapporti tra le due superpotenze: USA e URSS. Infatti dalla guerra fredda si passa prima alla distensione dei rapporti interni ed esteri, iniziata dal leader russo Nikita Kruscev, il quale al XX Congresso del PCUS (Partito Comunista Unione Sovietica) nel 1956 denunciò “il culto della personalità” e le “purghe” di Stalin; poi alla coesistenza competitiva, cioè la disponibilità delle due superpotenze a gareggiare per migliorare le condizioni di vita delle loro popolazioni, risolvere i problemi mondiali della fame e della miseria e progredire nel campo scientifico e tecnico-spaziale; infine , alla coesistenza pacifica, basata sui rapporti delle due superpotenze fatti di dialoghi e di incontri. Le grandi figure della coesistenza pacifica sono: Kruscev, Kennedy e papa Giovanni XXIII.
LA DISTENSIONE, LA COESISTENZA
COMPETITIVA E LA COESISTENZA PACIFICA
Il decennio che va dalla metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Sessanta fu caratterizzato da eventi che si svilupparono quasi parallelamente a pochissimi anni di distanza.
• Il primo, la distensione, delineava un clima meno aggressivo dalla politica sovietica, all’interno e nei confronti con gli USA e l’Occidente, iniziato nel 1956 dal successore di Stalin, Nikita Kruscev, al XX Congresso del Partito Comunista dell’Unione sovietica, in cui denunciò le stragi di Stalin (destalinizzazione).
• Il secondo, la coesistenza competitiva, indicava il periodo in cui le due superpotenze gareggiavano per migliorare le condizioni di vita delle loro popolazioni attraverso una più alta produzione agricola e industriale per risolvere i problemi mondiali della fame e della miseria e per progredire nel campo scientifico e tecnico-spaziale.
Ma per ottenere questo era necessario che i responsabili delle due superpotenze adottassero una politica estera ispirata ad una coesistenza pacifica, fatta di dialoghi. I fattori che portarono URSS e USA prima alla distensione e poi alla coesistenza competitiva e pacifica furono:
Primo fattore: L’EQUILIBRIO DEL TERRORE
Sia gli Stati Uniti che l’Unione Sovietica avevano armi sempre più sofisticate e micidiali che se fossero state messe in azione avrebbero portato alla distruzione del Pianeta. La coscienza che la sorte dell’umanità dipendesse da un gesto irresponsabile venne detto equilibrio del terrore e portò le due superpotenze ad un dialogo per “diminuire gli armamenti”. Questa politica portò il presidente americano Nixon e quello russo Breznev nel 1972 ad un accordo sulla limitazione delle armi strategiche, proseguita dai loro successori.
Secondo fattore: L’ELEZIONE DI NIKITA KRUSCEV A SEGRETARIO DEL PARTITO COMUNISTA RUSSO.
LA DESTALINIZZAZIONE E LA ROTTURA CON LA CINA.
Nel 1953, in Russia, dopo la morte di Stalin fu eletto Nikita Kruscev, che tre anni dopo nel 1956, al XX Congresso del Partito comunista, denunciò “gli eccessi della dittatura staliniana”. Era la famosa destalinizzazione . Iniziò così il periodo del disgelo caratterizzato:
• da una certa libertà nel mondo della cultura;
• da una maggiore partecipazione del popolo alla vita politica;
• da una possibilità di incontro con il mondo occidentale;
Kruscev fu protagonista di un nuovo corso politico: in politica estera iniziò un dialogo di distensione con Stati Uniti e il mondo occidentale. Per sviluppare l’economia del Paese imitò il capitalismo occidentale: istituì premi in denaro per chi produceva di più e si fece promotore di una certa autonomia di alcune regioni industriali; sperava così di superare in campo economico gli USA, ma non avvenne: i conservatori si opposero alla sua politica fino a destituirlo nel 1964. Capo del PCUS fu nominato Breznev che ritornò ad una politica conservatrice, divenuto capo del governo nel 1977. Conseguenza della politica di Kruscev fu la rottura dei rapporti tra Russia e Cina, i Cinesi con Mao-Tse tung accusarono Kruscev di aver cambiato gli ideali comunisti diventando simili agli occidentali. Altra causa fu il rifiuto da parte dei Russi di fornire ai Cinesi la bomba atomica promessa da Stalin, questo provocò nei dirigenti cinesi il timore di un imposizione della leadership sovietica con le armi.
Terzo fattore: LA NUOVA FRONTIERA DEL PRESIDENTE
AMERICANO J.F. KENNEDY
Nel 1960 fu eletto presidente degli Stati Uniti il democratico John Fitzgerald Kennedy. Egli promosse un programma politico che doveva portare gli Statunitensi alla conquista di una Nuova Frontiera (un nuovo traguardo di progresso, ricchezza, uguaglianza e pace). I suoi obbiettivi erano:
1. promuovere nuove conoscenze nel campo scientifico e tecnologico;
2. operare affinché regnasse la pace nel mondo;
3. risolvere i problemi della fame e della miseria;
4. cancellare i pregiudizi razziali negli Stati Uniti.
Questo programma fu realizzato solo in parte. Tentò anche di colmare il divario tra bianchi e negri, concedendo a questi ultimi la parità giuridica, guidati da: Malcolm X, capo del Movimento radicale “pantere nere” e Martin Luther King, pastore negro, capo del movimento moderato, assassinato nel 1968. Perciò suscitò enormi entusiasmi e fece nascere speranze di pace e di giustizia; ma il 22 novembre del 1963 fu assassinato a Dallas.
Quarto fattore:L’ELEZIONE AL SOGLIO PONTIFICIO
DI GIOVANNI XXIII, IL TERZO UOMO DELLA DISTENSIONE E DELLA PACE
Nel 1958,alla morte di Pio XII, fu eletto papa Giovanni XXIII. Si adoperò per dare un nuovo volto alla chiesa , per tre anni esercitò il suo ministero papale proprio mentre in Russia governava Kruscev e negli Stati Uniti Kennedy, tre uomini che il destino aveva accomunato per far comprendere agli uomini che bisogna “amare” anche gli avversari, i nemici, e “viaggiare” con loro, se si vuole raggiungere la vera pace. Ha tracciato una strada che i suoi successori non potevano non seguire. Insegnò che anche i “comunisti ” non dovevano essere trattati da nemici, ma anche se ideologicamente lontani si poteva tessere un dialogo e lavorare di comune accordo. Su questa strada proseguirono Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, il polacco Karol Wojtyla.
NUOVE CRISI E NUOVE TENSIONI NEL MONDO
Nonostante la “coesistenza pacifica”, il mondo continuava a restare diviso in due blocchi, quello orientale sotto l’influenza russa e quello occidentale sotto l’influenza statunitense. La Cina, dopo la rottura con la Russia, si avviava ad essere un terzo polo di influenza, a cui guardavano con fiducia i Paesi del Terzo Mondo. Russi e Americani, pur dialogando tra loro, erano sempre pronti a difendere la propria leadership (influenza mondiale).
LA CRISI DI BERLINO E IL MURO DI SEPARAZIONE
Nel 1949 la Germania era divisa in due repubbliche, quella Federale Occidentale e quella Democratica comunista. Anche la città di Berlino era divisa in due zone. La Repubblica Federale Tedesca , quindi Berlino Ovest, con gli aiuti degli Americani aveva compiuto progressi enormi in campo economico. Al contrario, nella Germania Orientale lo sviluppo era lento e il tenore di vita modesto. Perciò molti tedeschi orientali fuggivano nella parte occidentale attirati dal benessere, allora i responsabili della Repubblica Democratica Tedesca nel 1961 fecero costruire un muro di divisione per separare la due parti della città. Il fatto provocò un inasprimento dei rapporti tra i due blocchi, ma il muro non fu abbattuto e molti, nel tentativi di scavalcarlo, morirono.
LA CRISI DI CUBA (1962)
L’isola di Cuba si trova di fronte all’America Centrale ed è uno degli Stati Uniti d’America. Nel 1959, una rivoluzione guidata da Fidel Castro vi instaurò una Repubblica di tipo comunista. Gli Stati Uniti si preoccuparono e tentarono di rovesciare Castro, ma il tentativo fallì. Il generale cubano per rafforzare l’isola, con l’aiuto dei Russi, vi costruì delle rampe di lancio per missili, puntate contro gli Stati Uniti. Gli statunitensi si preoccuparono, così il 22 ottobre 1962 Kennedy ordinò un blocco navale nel mare di Cuba, per impedire che le navi russe, con a bordo i missili, raggiungessero l’isola. Fortunatamente Kennedy e Kruscev decisero di non arrivare ad uno scontro: le navi russe invertirono la rotta e gli USA promisero di non invadere l’isola. Nel 1963 i due statisti convocarono la conferenza di Mosca, dove fecero un accordo “per la limitazione delle armi nucleari”.
L’INTERVENTO SOVIETICO IN CECOSLOVACCHIA
Nell’agosto 1968 ci fu l’invasione di Praga da parte di truppe russe, ungheresi, belgare, polacche e tedesco- orientali. La Cecoslovacchia, che faceva parte del patto di Varsavia e dei Paesi allineati con la Russia, aveva tentato di realizzare un socialismo diverso da quello staliniano, con una maggiore libertà. Fu la cosiddetta primavera di Praga, che fu giudicata un nuovo corso pericoloso, perciò il 21 agosto 1968 Praga venne occupata e fu instaurato un nuovo governo con elementi allineati alle direttive sovietiche e conservatrici. Nell’occupazione di Praga gli Stati Uniti non intervennero perché la “coesistenza pacifica” aveva consigliato, in particolare agli USA, di non intervenire per non guastare il dialogo aperto tra i due blocchi.
IL MIRACOLO GIAPPONESE
Nel periodo del disgelo e della coesistenza pacifica, il Giappone entrò nell’orbita occidentale e divenne una grande potenza economica. Dopo la guerra, sotto l’occupazione americana, aveva visto affermarsi un sistema politico ed economico di tipo occidentale. Nel ’46 il Giappone subì l’imposizione di una nuova Costituzione che trasformava l’assolutismo imperiale in una monarchia costituzionale, con ampi poteri al Parlamento, in vigore dal 1947. Nel 1949, quando in Cina si instaurò il regime comunista e nel febbraio ci fu un accordo di amicizia cino- sovietico, gli Stati Uniti per controbilanciare l’influenza dei regimi comunisti nell’Asia, con il trattato di S. Francisco dell’8 settembre 1951, restituirono al Giappone la piena sovranità, legandoli al mondo occidentale. Nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta lo sviluppo fu elevatissimo, quello economico fu così prodigioso che diventò il terzo Stato più ricco e industrializzato. Questo boom fu possibile perché il sistema giapponese era basato su pochi ma grandi complessi industriali e su moltissime medie e piccole aziende che invadevano il mondo con i loro prodotti. A questo si aggiunge un’elevata capacità tecnica. Infine vi fu una stabilità politica basata su un lungo governo di tipo liberal- democratico.
CURIOSITA’
Per i diritti civili dei neri
Tutto iniziò una sera in una cittadina dell’Alabama. Una donna nera, Rosa Parks, tornava a casa in autobus e poiché tutti i posti riservati ai neri erano occupati, la donna si sedette nel settore dei bianchi. Subito fu fatta scendere. Martin Luther King invitò allora i neri a non usare più i mezzi pubblici. Da questo prese vita il movimento per i diritti civili e Martin Luther King utilizzò come mezzo di lotta la disobbedienza. Nel 1955 King guidò il boicottaggio dei mezzi pubblici: lo scopo era quello di protestare per l'arresto di Rosa Parks, donna di colore che si era rifiutata di cedere il proprio posto a un passeggero bianco. Nel corso della protesta, durata 381 giorni, King fu arrestato e imprigionato, e fu minacciato di morte più volte. Il boicottaggio terminò nel 1956 con la sentenza della Corte che dichiarava illegale la segregazione razziale sui trasporti pubblici della città: l'evento rappresentò una grande vittoria per il movimento di protesta non violenta e il prestigio di Luther King aumentò notevolmente.
Amelia Boynton Robinson, paladina dei diritti civili degli Afroamericani
. Amelia Boyton Robinson, donna di colore oggi ultranovantenne, descrive l’incredibile arretratezza in cui vivevano ancora i neri negli anni Trenta in Alabama, nel “profondo sud degli USA”. Qui Amelia iniziò al fianco del marito, la sua militanza nel movimento per i diritti civili degli afroamericani e il suo impegno crebbe sempre più: durante gli anni Sessanta la sua casa, divenuta un quartier generale, fu frequentata anche da Martin Luther King. Oggi è considerata l’eroina per i diritti civili dei neri.

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