Il crollo dell'Asse

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Il crollo dell'Asse
Con la politica di alleanza tra l'Italia e la Germania, fissata il 23 ottobre 1936 e denominata "Asse Roma-Berlino" , le principali questioni internazionali videro affiancate l'Italia fascista e la Germania nazista, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. Nel 1942 il conflitto aveva giа raggiunto quelle caratteristiche di "guerra totale" teorizzate da Hitler: una guerra senza mediazioni e compromessi, nella quale veniva legittimato il ricorso a qualsiasi arma e strumento di morte, mobilitando tutte le energie dei singoli paesi. Deportazioni di manodopera dai territori occupati, razzie e rapine di beni, rappresaglie feroci contro le popolazioni civili andarono intensificandosi, mentre nei campi di concentramento nazisti gli ebrei e gli altri "esseri inferiori" venivano usati, oltre che per il lavoro forzato, anche come cavie per "esperimenti scientifici". Coloro che non servivano e che rappresentavano soltanto bocche da sfamare venivano soppressi ancor prima di giungere ai luoghi di segregazione. Nel frattempo il fronte orientale della guerra continuava a spostarsi avanti e indietro, lungo una linea lunghissima. Nel maggio del 1942 i Tedeschi sferrarono la loro seconda grande offensiva a sud, con l'intenzione di occupare l'intero territorio caucasico e l'Ucraina. Si giunse cosм, nell'agosto 1942, alla grande battaglia di Stalingrado, protrattasi fino al febbraio del 1943 e risoltasi in una gravissima sconfitta per i Tedeschi. L'avanzata tedesca venne bloccata mentre gli anglo-americani sbarcavano in Africa settentrionale. Con il moltiplicarsi degli insuccessi militari il regime fascista era entrato in crisi, abbandonato a se stesso anche dagli ambienti imprenditoriali. In luglio lo sbarco alleato in Sicilia accelerт il processo di dissoluzione del regime. L'irresolutezza di Mussolini ad avviare trattative per una pace separata e la conferma dell'alleanza con la Germania ebbero come conseguenza la rivolta di palazzo che portт alla sfiducia del Duce da parte ordine del Gran Consiglio riunitosi nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1943. Con 19 voti a favore e 7 contrari venne approvato un ordine del giorno in cui si chiedeva di ricercare una soluzione politica in grado di risparmiare all'Italia ulteriori distruzioni. Recatosi l'indomani dal re per presentargli una nuova lista di ministri, Mussolini fu arrestato e trasferito nell'isola di Ponza, poi in quella della Maddalena e infine a Campo Imperatore, sul Gran Sasso. La direzione del nuovo governo venne affidata al generale Pietro Badoglio, la cui linea di condotta contribuм ad aggravare la situazione. Pur preparandosi a negoziare la resa, il nuovo governo confermт l'alleanza con la Germania, lasciando a Hitler tutto il tempo per rafforzare la presenza militare tedesca nella penisola, prima che fosse firmato l'armistizio, l'8 settembre 1943. Hitler si servм poi di Mussolini, liberato da un reparto tedesco, per dar vita al governo-fantoccio della R.S.I. (Repubblica sociale italiana, o Repubblica di Salт). I tedeschi consolidarono la propria linea difensiva a sud di Roma, e solo all'inizio del nuovo anno gli alleati poterono riprendere l'avanzata puntando verso il nord dove le formazioni partigiane conducevano un'intensa battaglia contro i tedeschi e contro i fascisti della Repubblica di Salт. Con la mobilitazione di tutte le risorse economiche e umane degli Stati Uniti la "guerra totale" teorizzata da Hitler finм col ritorcersi contro la stessa Germania. Il giugno 1944 con lo sbarco in Normandia veniva aperto il "secondo fronte" occidentale. Alla fine di luglio erano sbarcati oltre un milione di uomini che iniziarono l'avanzata verso est. Contemporaneamente, le forze americane sbarcavano nel sud della Francia e il 26 agosto Parigi veniva liberata. Da questi sbarchi trassero notevole giovamento anche i russi, la cui superioritа numerica e strategica sulle forze tedesche divenne schiacciante. L'ultima controffensiva tedesca si ebbe nelle Ardenne (dicembre 1944): gli Alleati ripresero ad avanzare e attraversarono il Reno nel marzo 1945. Sul fronte italiano, dopo la liberazione di Roma e di Firenze (giugno-agosto 1944), l'avanzata si era arrestata sulla linea gotica e solo nella primavera successiva le forze alleate poterono irrompere nella valle padana, senza incontrare piщ alcuna resistenza. Sul fronte orientale l'avanzata sovietica aveva portato le armate ucraine nei Balcani, provocando ovunque il crollo dei governi in carica, grazie anche all'appoggio dei movimenti di resistenza partigiana costituitisi in tutti i paesi dell'est europeo, fatta eccezione per l'Ungheria. Opposta a quella ungherese si presentava la situazione in Iugoslavia, dove si era costituito un esercito popolare di liberazione sotto il comando del comunista Josip Broz, detto Tito, le cui formazioni avevano liberato gran parte del paese congiungendosi nel settembre 1944 con l'Armata Rossa. Nell'aprile del 1945 le truppe sovietiche occupavano Vienna; il 25 aprile le forze americane e sovietiche si incontravano sull'Elba e il I maggio entravano a Berlino. Prima che fosse occupata la Cancelleria, Hitler si suicidт nel bunker in cui si era rifugiato. Tre giorni prima Mussolini era stato catturato e fucilato da una pattuglia partigiana mentre tentava la fuga in Svizzera. La guerra si protrasse in Asia fino al 2 settembre 1945, poichй il Giappone decise di arrendersi solo dopo il lancio delle bombe atomiche sulle cittа di Hiroshima e Nagasaki. Si trattт di un'operazione dovuta sia alla necessitа di portare a termine una guerra che rischiava di causare ancora migliaia di morti, sia, come ebbe a dire l'ammiraglio William D. Leahy, il lancio era giustificato dalla necessitа di "sperimentare" la nuova arma, date le enormi somme investite dagli Stati Uniti nel progetto: due milioni di dollari.

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