Guerra fredda

Materie:Tesina
Categoria:Storia

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Testo

Il mondo alle prese con la guerra fredda
La seconda guerra mondiale aveva cambiato in modo definitivo gli equilibri internazionali e aveva sancito la fine del dominio politico dell’Europa. Sulle sue rovine superpotenze dominanti, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. La Francia non avendo partecipato alla conferenza di Yalta del febbraio 1945, protestò contro le decisioni raggiunte, che determinavano la suddivisione del mondo in due zone d’influenza, ad esclusivo vantaggio dell’Urss e Usa. Una volta venuta meno l’unità d’azione contro le forze nazifasciste, i paesi vincitori avevano assunto posizioni ben distinte e si era delineato lo scontro tra due sistemi politici: democrazie occidentali e comunismo sovietico. Le prime manifestazioni di contrasto emersero nell’ambito del grande processo che si tenne presso il tribunale internazionale per i crimini di guerra, nel 1946 a Norimberga. La sfiducia tra le potenze occidentali e l’Urss erano andati crescendo, specialmente dopo l’improvvisa morte di Roosvelt e l’ascesa al potere di Harry Truman. La diffidenza nasceva in primo luogo da un profondo dissenso sui criteri di applicazione dei patti relativi alla divisione delle zone di influenza stabiliti a Yalta. Per questo motivo i paesi europei si andarono a poco dividendosi in due blocchi contrapposti: quelli dell’Europa orientale, retti da regimi tipo socialista sotto la diretta influenza dell’Unione Sovietica; e quelli dell’Europa occidentale, retti a loro volta secondo il modello delle democrazie e strettamente legati agli Stati Uniti. In questo periodo si ebbe la “guerra fredda”, una guerra che, si tradusse ben presto in un deciso antagonismo e si polarizzò in un’ideologica “scelta di campo” non solo per gli stati europei, ma anche per quelli asiatici. L’espressione più tipica della “guerra fredda” fu senz’altro la questione della città di Berlino. Infatti, in base a quanto deciso dalla conferenza di Yalta, la Germania fu divisa in quattro settori a ciascuno dei quali fu affidato il controllo di uno degli eserciti alleati (Inglese, americano, sovietico e francese). Ben presto le potenze occidentali sentirono la necessità di riunificate l’intera area, per paura che cadesse sotto l’influenza di Mosca. I sovietici si opposero e nell’intento di costringere gli altri paesi a rinunciare ai loro disegni ed abbandonare Berlino, bloccarono tutti gli accessi alla città. Così, ben presto costituirono nella Germania occidentale la repubblica federale tedesca, retta dal cancelliere Adenauer, grazie agli aiuti americani riuscii a realizzare un rapido risanamento economico del Paese. I sovietici, dettero vita nella Germania orientale alla Repubblica democratica tedesca, guidata da Grotewoht. Così, il disaccordo tra gli ex alleati finì per consacrare la divisione della Germania e per trasformare il Paese in una vera e propria zona di frontiera; con la costruzione del muro di Berlino. Intanto la contrapposizione tra i due blocchi andava radicalizzandosi. Negli Usa si era affermata la dottrina di Truman, che prevedeva un aiuto incondizionato ai regimi democratici minacciati dai movimenti interni o da manovre militari esterne miranti ad imporre un ordinamento di tipo comunista. Nell’Urss, fu istituito Kominform, una riedizione della terza internazionale tesa ad organizzare l’attività dei partiti comunisti e dei paesi occidentali.
La ricostruzione economica e sociale non portò buone soluzioni al paese in quanto la scelta anticomunista e l’influenza americana diedero valorizzazione solo alla proprietà privata, al libero mercato e ad una politica monetaria liberistica, secondo il modello capitalistico.
Successivamente, la ripresa fu facilitata grazie agli aiuti degli Stati Uniti, con il piano Marshall, gli aiuti americani permisero anche ai paesi europei di affrontare i problemi sociali in un momento in cui le condizioni di vita delle popolazione, erano state rese drammatiche dalla guerra. Gli aiuti americani non furono accettati dai sovietici, poiché temevano di perdere l’indiscusso ascendente ormai esercitato sui paesi dell’est europeo e una limitazione della propria libertà d’azione.
Per favorire la ricostruzione dell’Europa orientale i sovietici crearono a loro volta il Comecon, un organismo per lo sviluppo economico e commerciale dei paesi dell’ Est. Le cui vicende vennero di fatto dominate dalla dittatura staliniana, sulla base del modello comunista sovietico: economia controllata dallo stato, incentrata sullo sviluppo dell’industria pesante, nella convinzione che solo lo sviluppo di questo settore avrebbe consentito un deciso progresso a vantaggio di tutto il paese, a scapito della produzione di beni di consumo.
Dopo la divisione politica ed economica del mondo in due blocchi contrapposti e l’inizio della cosiddetta guerra fredda, si passò alla divisione militare. Lo stato di permanente sospetto e di accesso rivalità venne ingigantito dalla corsa agli armamenti nucleari, dopo che il 29 agosto del 1949 l’Unione Sovietica era riuscita a sperimentare la sua prima bomba atomica. Furono create delle vere e proprie alleanze militari, a cominciare dal patto atlantico, tra gli Stati Uniti, Canada e quasi tutti gli stati dell’Europa occidentale compresa l’Italia. Sulla base di tale alleanza si procedette alla creazione di un’organizzazione militare comune, Nato, che sarebbe intervenuta in caso di attacco sovietico persino ad uno solo dei paesi firmatari.
Questa corsa agli armamenti finì comunque per impegnare la maggior parte delle risorse di Usa e Urss nella struttura difensiva invece che nella produzione di beni di consumo e nella prestazione di servizi sociali alle classi disagiate, e divenne pertanto un fattore di peggioramento delle condizioni di vita soprattutto in Unione Sovietica. Nel frattempo la ripresa economica dei paesi europei cominciò a divenire una realtà, che non poteva restare troppo a lungo sotto gli aiuti dell’America; sentirono quindi l’esigenza di avviare un autonomo processo di sviluppo, con la prospettiva di un’unificazione europea, che inizialmente investì solo il campo economico. Allo scopo di intensificare i rapporti tra i paesi membri si formò il Consiglio d’Europa, con sede a Strasburgo, con lo scopo di istaurare attraverso frequenti scambi di idee una reciproca comprensione e un più profondo spirito di collaborazione. Questo processo trovò la sua prima concreta attuazione con la creazione della Ceca (comunità europea del carbone e dell’acciaio), regolato da un’autorità sovranazionale e indipendente dai governi degli stati membri, divenne un utilissimo strumento di collaborazione economica. Oltre alle Ceca ci furono anche la Cee (comunità economica europea), la Mec (mercato comune europeo), mirante a liberalizzare e a facilitare al massimo il commercio tra gli stati europei e l’Euratom(comunità europea dell’energia atomica) la quale tendeva a riunire ed organizzare gli studi dei vari paesi sull’energia atomica e sulle sue possibilità di sfruttamento a fini pacifici.
Nell’ambito degli organismi internazionali un cenno a parte va fatto a proposito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, che prevedeva e prevede non solo la tutela della dignità e dell’uguaglianza degli individui e degli stati, grandi o piccoli, ma anche la pratica della tolleranza e della collaborazione reciproca e la difesa della pace, della libertà,del progresso civile e della sicurezza internazionale per tutti i popoli. La sua attività risulta essenzialmente basata sul funzionamento di due organi fondamentali: un organo deliberativo ( Assemblea generale) e un organo esecutivo (consiglio di sicurezza).
In Cina si era sciolta l’alleanza antigiapponese fra i nazionalisti di Chiang Kai-Shek e i comunisti di Mao Tse-tung,tra i quali si aprì una guerra civile, conclusasi con la vittoria di Mao. Chiang allora si rifugiò a Taiwan, mentre Mao dava vita alla repubblica popolare cinese. Dopo aver stretto un’alleanza con Mosca, Mao avviò la modernizzazione del paese secondo un modello collettivistico(riforma agraria e cooperative ). Preoccupati dall’espansione economica in Asia, gli Usa appoggiano la Corea del Sud, che era stata invasa dalle truppe della Corea del Nord, politicamente legata al marxismo. Ne scaturì una guerra durata tre anni e finito con un armistizio, che confermò la divisione della Corea al 38° parallelo. Il nuovo quadro politico in Estremo Oriente aveva spinto gli Usa ad allearsi con il Giappone, considerato come sicuro baluardo contro il comunismo. Finita l’occupazione militare americana con gli accordi di pace del 51,il paese adotto un regime parlamentare e puntò sull’industrializzazione, diventando in brevissimo tempo la terza potenza industriale del mondo. In altre aree dell’Asia si stava intanto avviando la decolonizzazione, destinata ad aprire una breccia nella politica dei blocchi. Nel medio oriente si erano indipendenti Siria e Libano, si era formato il regno dì Giordania con annessa la Palestina, ed era sorta la lega araba a difesa degli Stati islamici. L’area venne, però sconvolta dalla progettata creazione di uno stato israeliano, verso il quale si era indirizzata una massiccia emigrazione ebraica. Ciò accrebbe l’ostilità degli Arabi, che esplose, quando una risoluzione dell’ONU sancì la creazione in Palestina di uno stato israeliano a fianco di uno stato arabo. Dopo la proclamazione dello stato d’Israele, la lega araba dichiarò guerra agli israeliani (prima guerra arabo-israeliana), ma subì una dura sconfitta. Israele accrebbe considerevolmente i propri territori a spese dei palestinesi e Gerusalemme venne divisa in due parti:una araba, l’altra ebraica. I Palestinesi, rimasti senza patria e ridotti alla condizione di profughi, dettero vita, nel 1964, all’OLP(organizzazione per la liberazione della Palestina). Nel 1947 divenne indipendente anche l’India. L’insanabile contrasto tra induisti e musulmani portò alla divisione del paese in due stati(India e Pakistan), che tuttavia non fece cessare le violenze e i massacri (assassinio di Gandhi, 30 gennaio 1948). Il successore di Gandhi, Nehru, scelse la via dell’industrializzazione e delle riforme, ma non riuscì a risolvere i gravi problemi dell’India(fame, arretratezza e crescita demografica). Anche i paesi del Sud-Est asiatico raggiunsero in quel periodo l’indipendenza. Particolarmente travagliata fu la vicenda del Vietnam, che fu diviso nel 1954,sulla base del 17° parallelo,in Vietnam del Nord, sotto la presidenza di Ho Chi Minh, e Vietnam del Sud, con un governo anticomunista.
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Esempio



  


  1. clara

    tesine sul boom economico dopo la seconda guerra mondiale