Gregorio Ronca

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Ronca Gregorio, marinaio e scienziato

Gregorio Ronca, scienziato della marina italiana in un periodo in cui le conquiste della scienza e della tecnica portarono importanti trasformazioni sulle navi da guerra italiane, nacque a Solofra (Avellino) il 14 dicembre del 1859 in una famiglia benestante con una lunga tradizione culturale. Orfano di madre fu educato dalla nonna paterna, cugina di Carlo Pisacane e nutrita di ideali di libertà e di patria che diventarono nel giovane impegno di vita profuso negli studi scientifici.

Insieme al fratello Alessandro intraprese la carriera militare, questi nell'esercito lui nella marina, un'arma di grande prestigio nel Regno di Napoli da cui attinse gran parte la Marina del nuovo Regno. Nel 1879 fu assegnato prima alla "Amedeo", poi alla "Caracciolo" (1881) con la quale partecipò, al comando dell'ammiraglio Carlo de Amezaga, ad un viaggio di circumnavigazione intorno al globo che realizzava un programma di conquiste commerciali e scientifiche e che utilizzò la nuova via del Mediterraneo aperta col taglio dell'istmo di Suez.

Con la funzione di "Ufficiale sott'ordine alla rotta", il Ronca partì da Napoli (27 novembre 1881) con rotta Rio de Janeiro (26 gennaio 1882) e Montevideo (2 marzo 1882), dove iniziò l'attuazione delle missioni assegnate all'equipaggio.
Il 7 giugno 1882 il viaggio proseguì attraverso lo stretto di Magellano e lungo le coste del Cile, dove in una baia, non citata sulle carte, si procedette ad una ricognizione di tutto il bacino con rilevamenti delle coste, delle numerose isole e dei monti, che presero i nomi dei marinai impegnati mentre all'insenatura fu dato il nome di "Baia Caracciolo". A Valparaiso e Callao (Perù) la nave restò ferma per gli impegni del viaggio per un intero anno (giugno 1882-giugno1883) per poi partire per Tahiti (14 luglio 1883), le Figi e Sidney (settembre 1883) e, attraverso lo stretto di Torres allora ancora poco conosciuto e il canale della Sonda, approdare nel porto di Macassar (6 marzo 1884) dove furono raccolte le testimonianze del terribile "disastro della Sonda" causato dallo scoppio del vulcano Kratatoa completamente scomparso nel mare.

Le tappe seguenti furono Singapore, Sumatra e Cylon, dove nel porto di Colombo si conobbe un'opera idraulica di grande efficacia, quindi le Seichelle e Aden, da dove iniziò (28 luglio 1884) la traversata del mar Rosso poi dello stretto di Suez, fino a Venezia (21 settembre 1884) dove il viaggio terminò. Tra i risultati ci furono preziose collezioni di antichità americane e malesi, di minerali, di piante e di animali esotici donate ai musei italiani tra cui una raccolta zoologica del Ronca che andò al Museo dell'Università di Roma.
Il Ronca fu quindi alla Scuola Cannonieri di La Spezia, imbarcato sulla "Cavour" e sulla "Palestro", dove iniziò gli studi sulle armi subacquee e sull'"elettricità applicata", in cui si specializzò passando alla "Lauria", una nave predisposta per questi esperimenti. Qui lo scienziato applicò per la prima volta un motore elettrico ai proiettori, creando il primo "proiettore di scoperta manovrabile a distanza", una invenzione che eliminava il complicato sistema di manovra dei proiettori di luce delle navi non più adatto alle nuove velocità.
Per l'importanza dei suoi studi il Ronca fu destinato all'Accademia navale di Livorno (1889) come insegnante di Artiglieria e Balistica, due discipline che ebbero una rapida evoluzione a causa delle nuove armi a grande gittata, al cui sviluppo egli collaborò con l'aiuto del matematico Alberto Bassani creando un nuovo sistema di calcolo della traiettoria dei proietti fuori la canna del cannone (detto Ronca-Bassani).

La nuova disciplina fu sistemata in vari scritti, che divennero pilastri degli studi navali, ai quali si aggiunse una raccolta ("Manuale del tiro") di tutte le norme per eseguire un nuovo metodo di guida dei cannoni nello sparare, detto "tiro navale migliorato a salve" ("Tiro Ronca"). Lo scienziato riuscì a spingere il tiro con grande precisione ad oltre cinque miglia di distanza, visto che con le navi più veloci e con armi a gittata maggiore le distanze per il combattimento erano divenute molto ampie.

Il metodo fu adottato da molte marine, tra cui quella giapponese che si modernizzò proprio sulla base delle tecniche sperimentate dalla marina italiana ad opera dell'Ammiraglio Togo, che usò la nuova tecnica di tiro durante la guerra tra il Giappone e la Russia (1905) ed a cui si deve la distruzione della flotta russa (35 navi) nei pressi delle isole di Tsun-Shima.
Durante gli anni dell'insegnamento a Livorno il Ronca diresse la "Garibaldi", dove erano applicati i risultati dei suoi studi ed alla quale egli donò la "preghiera del marinaio" che aveva ottenuto dall'amico poeta Antonio Fogazzano e che fu adottata da tutta la marina italiana; poi fu trasferito a Napoli per dirigere la sezione "Armamenti e Artiglieria", dove studiò la "trasmissione di ordini a distanza" dati i nuovi bisogni della guerra sul mare.

Nel 1904 Gregorio Ronca fu incaricato di guidare la nave oceanica da guerra "Dogali" in un viaggio alle Antille con vari compiti tra cui la ricerca di sbocchi al commercio e di contatti con gli emigrati italiani per colmare una carenza della emigrazione italiana che aveva visto partire molta gente perdendone le tracce mentre per altre nazioni essa era diventata una linfa vitale.

Questo viaggio, narrato dal Ronca in un libro, "Dalle Gujane alle Antille all'Amnazzonia", e iniziato nel febbraio del 1904, ebbe come tappa le Antille, poi le Gujane, infine l'Amazzonia, che fu visitata con una coraggiosa risalita del Rio delle Amazzoni fino ad Iquitos e a Santa Fè, a 2285 miglia dal mare, dove mai era giunta una nave e dove fu dato il nome di "Dogali" ad un isolotto al centro del fiume. Il viaggio, che si rivelò utile dal punto di vista economico, politico, militare e geografico e i cui risultati furono pubblicati sia dalla "Rivista geografica" che dalla "Rivista Marittima", fu illustrato dallo stesso Ronca a Roma e a Milano, dove lo scienziato ebbe l'apprezzamento di Guglielmo Marconi.
Poiché il "Tiro Ronca" si mostrava sempre più adatto alle nuove esigenze delle navi al Ronca fu affidata una Scuola di Tiro per Ufficiali sulla corazzata "Sardegna", dove dopo due anni nel mare di Liguria, si ebbe un saggio di ciò a cui poteva giungere il nuovo sistema di tiro.

Nel 1911, colpito da un male repentino, morì a Napoli dove ebbe solenni funerali. Il paese natale gli dedicò una tomba monumentale, l'intestazione di una strada e di un Istituto Tecnico, Avellino gli intestò una strada, Ostia una piazza e la Marina il bolipedio di Viareggio.

Opere di G. Ronca:
Studi pubblicati sulla "Rivista Marittima", su "La Corrispondenza" e sulla "Rivista d'Artiglieria e Genio" negli anni 1895-1901: Trattato di Matematica e balistica; Contributo alla soluzione razionale del problema balistico (con A. Bassani) (anche Forzani, Roma, 1895); Sulla soluzione del problema balistico; Sulla soluzione del problema balistico. Esempi e tavole balistiche (con A. Bassani); Sopra un contributo alla soluzione del problema balistico (con A. Bassani) (anche Voghera, 1896); Sopra un contributo alla soluzione razionale del problema balistico e confutazione degli appunti dell'On. Siacci (anche Forzani, Roma, 1897); Note sul Tiro. Abbachi del tiro; Note sul tiro navale. Regole di tiro; Formule di perforazione; Determinazione delle distanze col sussidiario della carta; Errore battuto e zona battuta; Norme e regole pratiche di tiro tra navi; Probabilità pratiche nel tiro di fucileria; Abbachi della balistica; Lezioni di Balistica interna; Lezioni sul tiro delle navi da fuoco. E poi: Manuale di balistica, Livorno, 1901; Balistica razionale, Livorno, 1901; Trattato di balistica esterna (con A. Bassani), Livorno, 1901; Manuale del tiro, Livorno, 1901; Manuale di Balistica esterna, Livorno, 1901; Telemetri Ronca e lettura continua, Livorno, 1901; Proiettore Ronca manovrabile a distanza ed altri apparecchi Ronca; Istruzioni sul puntamento e tiro. Puntamento e tiro, Livorno,1901-1903; Studio sulla Tattica navale moderna; Riflessioni sul combattimento fra navi; Norme e regole pratiche di tiro fra navi, Napoli, 1910; Dalle Antille alle Gujane all'Amazzonia in "Rivista marittima", Roma, 1906 e "Annali della società geografica", Roma, 1908

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