Gli avvenimenti storici della rivoluzione francese

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Testo

La rivoluzione francese

Nel corso degli anni 80, a causa della gravità della situazione finanziaria, Luigi 16° si vide costretto ad abolire alcuni privilegi del clero e dell’aristocrazia. Al suo inizio, chiamata la fase nobiliare, nel 1788 la rivoluzione si presentò come resistenza alle misure volute dal dispotismo ministeriale. Questa opposizione ebbe anche l’appoggio di parte del popolo. Una soluzione al problema sembrò risiedere nella convocazione degli stati generali che non venivano convocati da 175 anni. Questa convocazione però fa riaffiorare il conflitto fra ordini privilegiati e il Terzo Stato. La situazione dell’assemblea resto incerta fino al 17giugno, giorno in cui i deputati del terzo stato si dichiararono Assemblea Nazionale. Il 20 giugno, gli stessi, pronunciarono il giuramento di non separarsi fin quando non fosse stata stabilita la nuova costituzione del regno: l’assemblea nazionale si proclamava così “assemblea nazionale costituente. Intanto a Parigi, una sempre peggiore situazione, culminata con le dimissione di Necker, impostegli dal re, convinsero i parigini a ricorrere alle armi e ad occupare la Pastiglia (14 luglio 1789). Parigi restò così, sotto il governo di una municipalità, a capo della milizia cittadina fu posto “La Fayette. Il 17 luglio la municipalità fu riconosciuta dal re Luigi 16° che intanto aveva richiamato Necker. Contemporaneamente la rivolta dilagava nella campagne. Di fronte all’insorgere dei contadini, il 5 agosto fu proclamata la fine dei diritti feudali da parte dell’assemblea nazionale costituente: in questo modo ebbe fine l’ancien règime. La fine di quest’ultimo però, fu resa ufficiale solo il 26 agosto con la “ dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino” nel quale erano enunciati: i diritti naturali dell’uomo ( la libertà, la sicurezza personale, l’uguaglianza davanti alla legge, la libertà di coscienza e di espressione) e la divisione dei poteri. Intanto il 5 e il 6 ottobre 1789, una folla composta anche di donne armate, marciò su Versailles costringendo il re a trasferirsi a Parigi; anche l’assemblea nazionale costituente fece la stessa cosa. All’interno dell’assemblea non vi erano schieramenti abbastanza precisi: agli aristocratici che volevano tenere in piedi parte delle strutture dell’ancien règime si opponeva la maggioranza dell’assemblea che desiderava una collaborazione tra il re e i rappresentanti della nazione. AL di fuori dell’assemblea, i deputati, per discutere, si ritrovavano sei “clubs”. Il più importante era quello dei Giacobini,con sede nel convento di S. Giacomo, da cui successivamente, si staccarono il club dei Cordiglieri, e quello dei Foglianti. Nonostante ssembrava prevalere la concordia, il problema finanziario continuava ad affliggere tutti. Per arginare questa situazione venne approvata la proposta di Talleyrand di nazionalizzare i beni ecclesiastici. Venne anche riaffrontato il problema della riforma del clero, già trattato nella dichiartiazione dei diritti.: furono aboliti i voti perpetui, furono eliminati le discriminazioni contro gli ebrei restituendo loro i beni confiscati, e furono soppressi gli ordini religiosi che non erano socialmente utili. Per questa riforma del clero fu preparata la Costituzione civile che fu votata il12 luglio 1790. Ciò suscitò la protesta del papa Pio 6°. Il 5 agosto del 1791 fu completata la Costituzione: il potere legislativo fu affidato ad una sol camera limitando ad un diritto di veto non assoluto le competenze del re a cui però fu affidato il potere esecutivo. Dal punto di vista amministrativo la Francia fu divisa in 83 dipartimenti divisi a loro volta in comuni e cantoni governati da amministratori elettivi.
Il 30 settembre 1791 l’assemblea nazionale costituente si sciolse e i problemi passarono in mano all’assemblea nazionale legislativa. Dei 745 deputati ne facevano parte 260 del club dei Foglianti che era contrario ad un ritorno al passato, 130 erano Giacobini: esprimevano interessi medio borghesi, erano liberali in politica e liberisti in economia, contrari a sommosse violente. Il centro dell’assemblea, comunque, era formato da 300 deputati che non avevano un’appartenenza definita. I primi problemi che si presentarono all’assemblea furono: l’aumento dei prezzi, la carenza di generi alimentari, i disordini rurali, le resistenze del clero, la rivolta degli schiavi neri nelle colonie. Il problema più importante era però, la minaccia di un intervento estero dell’Austria e della Prussica, spinte da aristocratici francesi trasferitisi. Ciò non si rivelò solo una minaccia: il 20 aprile 1792 l’assemblea legislativa votò per la guerra. La scelta si rivelò infelice in quanto l’esercito francese subì numerosi insuccessi. Un ruolo importante incominciavano ad averlo i sanculotti,ai quali si affiancarono poi i federati. Il 1 agosto i delegati austro-prussiani redassero un documento con il quale minacciavano chiunque avesse fatto del male al re o alla sua famiglia. Questo convinse ancora d ipiù i francesi dell’esistenza di un complotto,ordito dallo stesso re, contro la rivoluzione. Tra il 9 e il 10 agosto migliaia di sanculotti e di federati, guidati da Danton, sostituirono la municipalità con una nuova Comune. Essi si diressero subito dopo a Tuileries dove, dopo un cruento scontro con le truppe regie, lo stesso re fu catturato e una volta dichiarato decaduto, fu imprigionato con gli stessi familiari nella prigione del Tempio. La giornata del 10 agosto 1792 fu fondamentale: fu ufficializzato il nuovo potere: la Comune di Parigi, che sanciva il passaggio di mano della rivoluzione dai notabili agli artigiani e ai militanti delle sezioni. Nell’estate del ’92 si verificarono i massacri di settembre: migliaia di uomini penetrarono nelle prigione dove uccisero più di mille prigionieri senza alcuna distinzione; a ciò seguì un calo del consenso di cui la rivoluzione godeva all’interno dell’Europa. Le elezione per la Convenzione quindi, si tennero in un clima turbato. I suoi 749 deputati erano divisi in 3 gruppi: i Girondini, i Montagnardi e la cosiddetta Palude. I primi, formati da notabili, si opponevano alla Comune di Parigi, erano favorevoli ad un ordinamento politico decentrato e perciò si opponevano al ruolo di Parigi, erano contrari al dirigismo economico

A loro si contrapponeva il 2° gruppo favorevole ad un centralismo amministrativo e all’intervento statale in materia economica, inoltre erano ben disposti verso una democrazia di tipo roussoniano.
Per quanto riguarda la Palude invece, si schierava a volte con i girondini, a volte con i Montagnardi. Fin dalla prima seduta, il 21 settembre fu proclamata la repubblica. Intanto Luigi 16° fu dichiarato colpevole e fu ghigliottinato il 21 gennaio 1793. Per quanto riguarda la guerra, le truppe francesi incominciarono a riportare qualche vittoria sui prussiani e a passare all’offensiva. Un altro problema era costituito da i moti controrivoluzionari che non volevano guerre estere ma solo il controllo della situazione interna, erano rimasti fedeli alla chiesa, ed erano rimasti sconcertati dall’esecuzione del re.
La Convenzione riorganizzo ancora una volta il potere esecutivo cosicché venne ad avere un ruolo molto importante il Comitato di salute pubblica istituito il 6aprile del 93 con il compito di sovrintendere l’azione dei ministrie di coordinare le misure della difesa interna ed esterna della Repubblica, furono messi fuori legge gli aristocratici, fu permesso l’armamento delle sezioni popolari, fu soppressa l’inviolabilità dei deputati, ecc.. Ogni decisione acutizzava lo scontro tra i Giacobini e i Girondini. Dopo settimane di scontri il 2 giugno 1793 la Comune fece arrestare gli esponenti girondini. Da questo momento il potere passò in mano a i Montagnardi.Un altro compito della convenzione era quello di dare alla Francia una nuova costituzione, il cui testo fu approvato il 24 giugno. Esso prevedeva un assemblea legislativa, la nomina di un consiglio esecutivo di 24 membri, la possibilità del popolo di esprimersi sulle leggi proposte. Alla costituzione fu preposta una dichiarazione dei diritti che in linea di massima riprendeva i principi della medesima redatta nel 1789.La costituzione rimase un punto di riferimento ma in realtà non fu mai applicata. Il potere così fu esercitato da vari comitati. Per riprendere il controllo del paese, la Convenzione adottò una politica di forte accentramento ( la politica del terrore). Tra le sue prime vittime vi furono i girondini precedentemente arrestati e l’ex-regina Maria Antonietta. Intanto la Francia era sconvolta dalla rivolta federalista e dalla guerra civile. Il movimento federalista, era nato per opporsi agli arresti dei Girondini e alle scelte di Parigi es. quella di imporre con la forza la propria volontà al resto del paese). Durante l’estate del 1793 si intensificò anche il movimento armato della Vandea che però subì una sconfitta da parte dell’esercito nazionale. I Vandeani cercarono quindi di fuggire ma la maggior parte fu massacrata. Nello stesso anno si verificò l’omicidio, da parte di una giovane donna, di Marat. Sul fronte esterno, grazie ad una riorganizzazione dell’esercito, furono respinti gli spagnoli (sui Pirenei), gli Austriaci, e fu riconquistata la Savoia.
Si formò un nuovo gruppo: gli hèberisti, fautori della campagna di decristianizzazione che prese una piega violenta tanto che la Comune, dominata proprio da loro, proclamò la chiusura di tutti i luoghi di culto. Agli hèberisti si opposero gli indulgenti che facevano capo a Danton e che chiedevano che si ponesse fine al terrore e si riportasse la Francia in un clima di pace. Il 24 marzo 1794 sia Hebert e i suoi seguaci, sia Danton, furono arrestati e giustiziati. Questa duplice esecuzione rafforzò la posizione di Robespierre. Intanto la politica del terrore continuava ad andare avanti: in un mese e mezzo furono giustiziate più di 1300 persone. Questo fece diminuire il consenso popolare di Robespierre che sembrava stesse mirando ad una dittatura personale. Tra il 26-27 luglio, i suoi avversari presero iniziativa, lo fecero arrestare e il 28 luglio lo fecero ghigliottinare insieme a Saint-Just.
La maggioranza degli uomini della convenzione era favorevole ad un alleanza per arrivare ad un periodo di stabilità. I Girondini furono riammessi e i sanculotti e i Giacobini furono a loro volta vittime di una persecuzione (il contro terrore o terrore bianco). Intanto ci si avvicinava verso una pacificazione religiosa ( i preti ripresero le loro mansioni) e in campo economico fu ripristinata la libertà dei commerci. Prima di sciogliersi, la Convenzione redasse una nuova Costituzione il 22 agosto 1795. Il potere esecutivo fu affidato al Consiglio dei Cinquecento e al consiglio degli Anziani. Le due camere concorrevano alla nomina di un direttorio composto da 5 membri che svolgeva anch’esso funzioni esecutive. Fu anche elaborato un sistema elettorale a doppio grado. Quando si sciolse la Convenzione terminò anche la guerra contro la prima coalizione. LE nuove camere si riunirono alla fine del 1795: si decise il ritorno alla moneta metallica, e si attuarono numerose importazioni.
Nella notte fra il 3-4 settembre Parigi fu occupata militarmente per via di un accordo tra Bonaparte, Hoche e tre esponenti del Direttorio. Riprese anche la guerra contro l’Austria e l’Inghilterra. LA campagna d’Italia, attuata come diversivo, incominciò ad assumere importanza in quanto condotta da Bonaparte che riuscì ad annettere alla Francia la Savoia e Nizza. All’inizio del 1797 Napoleone riprese l’offensiva, sconfisse gli austriaci e costrinse Francesco 1° a firmare la pace rinunciando al Belgio e al Veneto. Successivamente Napoleone firmo la pace di Campoformio, con la quale restituì il veneto all’Austria, ma fondò anche la repubblica Cisalpina. Dopo aver occupato Malta e aver sconfitto i Mamelucchi, subì con la sua flotta una sconfitta da parte degli Inglesi. Dopo le elezioni Napoleone Attuo un colpo di stato: caccio i deputati e li costrinse a votare lui, Sieyes e Ducos come consoli e affidatari del potere esecutivo.

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