Francia e Inghilterra del XVII secolo

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Testo

Francia: il governo di Richelieu

Dopo la morte di Enrico IV (ucciso nel 1610 da Francesco di Ravaillac) in Francia ci fu un periodo di crisi. Il figlio di Enrico IV, Luigi XIII, aveva 9 anni e la reggente divenne la 2ª moglie di Enrico IV, Maria de Medici. Data l’instabilità della corona tornò all’attacco la nobiltà. Maria de Medici si fece “aiutare” da Concino Concini (1° ministro italiano favorito dalla regina). Concino cercò di tutelare gli interessi della nobiltà contro la borghesia. Maria de Medici cambiò la politica estera: si accostò alla Spagna perché era cattolica. Non piacque agli ugonotti perché poteva imporre il ritorno del Cattolicesimo. Concini riconvocò gli stati generali nel 1614 (erano stati sciolti da Enrico IV) per l’ultima volta prima della rivoluzione francese. Emerse la volontà dei nobili di tornare al potere ma fu annullata dalla borghesia. La borghesia, per non perdere i privilegi che gli aveva conferito Enrico IV appoggiò l’assolutismo. Nel 1617 Luigi XIII si accostò alla borghesia e assassinò Concino Concini; poteva contare sull’appoggio della borghesia.
Nel 1624 divenne primo ministro Richelieu e la situazione divenne stabile. Diventò il protagonista dell’assolutismo francese: appoggiò il re e la borghesia contro la nobiltà. Richelieu oscurò il re ma tutto quello che fece lo fece negli interessi del sovrano. La nobiltà cospirò contro il re attentando anche a Richelieu. I nobili erano appoggiati dalla regina, da Gastone d’Orleans (fratello del re) e dai Vendome (figli naturali di Enrico IV che erano contro il re). Richelieu riuscì a “restare in piedi” grazie anche all’aiuto dei moschettieri che dovevano proteggere lui e il re. Luigi XIII fece esiliare la madre perché cospirava contro di lui. Dopo aver risolto la questione dei nobili non furono + convocati gli stati generali. Richelieu si appoggiò alla “nobiltà di toga” : ceto sociale composto da giuristi, notai eccetera sul quale Richelieu poteva contare. Istituì gli “intendenti di finanza” che presero il posto dei nobili nei feudi. Andò contro gli Ugonotti combattendo contro gli “stati nello stato”: abbatté tutte le piazzeforti fino a sconfiggere nel 1628 La Rochelle. Nel 1629 promulgò l’editto di Nimes che consentiva agli ugonotti la libertà di culto ma non il controllo militare delle piazzeforti.
La Francia poté partecipare direttamente alla guerra dei 30 anni solo dopo il 1635 perché prima era impegnata a risolvere le questioni interne ma aveva finanziato Svezia e Danimarca.

Giacomo I Stuart

Elisabetta I aveva fatto diventare l’Inghilterra forte politicamente (assolutismo poggiato sulla nobiltà ma accostato anche agli interessi della borghesia), aveva garantito la pace religiosa (tolleranza verso i cattolici), ed aveva garantito anche la stabilità economica. La rivoluzione industriale era nata sotto il suo regno. Questa realtà è rappresentata culturalmente da Francesco Bacone che nel “Novum Organum” si fa portavoce di un metodo scientifico induttivo e nella “Nuova Atlantide” esalta la grandezza economica e tecnica dell’Inghilterra.
Nel 1603 (alla morte di Elisabetta I) divenne re Giacomo I Stuart, figlio di Maria Stuarda. Era un sovrano rozzo e non colto, che pensava di dover rispondere del suo operato a Dio e non agli uomini in quanto considerava la monarchia un’istituzione divina. Creò i presupposti per la Rivoluzione Cruenta. Non era facile governare perché doveva mantenere unite 3 realtà differenti: Inghilterra, Scozia e Irlanda. Era stato educato dalla madre (era scozzese) ad accettare il protestantesimo presbiteriano ma diventato re d’Inghilterra si convertì al protestantesimo episcopale (non democratico).
IRLANDA → c’erano i celtici che venivano considerati barbari dagli inglesi e disprezzati. Era fedele al cattolicesimo. Gli irlandesi erano incivili e arretrati anche dal punto di vista economico: vivevano di un’agricoltura arretrata e di pastorizia. SCOZIA → anche loro erano arretrati, barbari e incivili rispetto agli inglesi. Anche loro vivevano di pastorizia e agricoltura arretrata. Avevano una forma di protestantesimo presbiteriano (popolare).
Giacomo fu impopolare anche perché deluse le aspettative della minoranza cattolica (credevano che essendo figlio di una cattolica li “supportasse”). 1605 → Congiura delle polveri: la minoranza cattolica tentò di far saltare il parlamento quando c’era il re ma lui si salvò. Non fu aiutato nemmeno dagli inglesi perché nel 1604 stipulò il Patto di Londra con la Spagna che pose fine alla guerra iniziata nel 1587 tra Filippo II e Elisabetta I. Gli inglesi lo videro come un fatto negativo perché gli sembrò un accostamento politico-diplomatico con la Spagna cattolica. Inoltre l’interruzione della guerra non contribuì all’ascesa economica inglese perché non poterono + saccheggiare le navi spagnole di ritorno dall’America.
Giacomo voleva realizzare l’assolutismo ma la borghesia non accettò di essere controllata dal re anche economicamente → volevano il libero scambio. In Francia la situazione era diversa perché lì il re Sole nel 1661 realizza l’assolutismo perché la Francia era costantemente minacciata dagli Asburgo e alla borghesia serviva un sovrano ( e soprattutto un esercito) solido che potesse difendere i loro interessi. La Gran Bretagna al contrario è un’isola e non ha quindi nemici confinanti → non aveva bisogno di un esercito per difendersi ma di una flotta che veniva fornita appunto dalla borghesia.
Tra il 1614 e il 1621 Giacomo I entra in contrasto con la borghesia in parlamento e per governare deve smettere di convocare il parlamento. È x questo che l’Inghilterra non partecipa alla guerra dei 30 anni → era il parlamento che legalizzava i decreti del re per chiedere le tasse che gli servivano per pagare l’esercito. Non potè intervenire perché se avesse convocato il parlamento la borghesia avrebbe voluto interferire nella vita politica. Riconvoca il parlamento nel 1621 ma questo chiede di poter LEGIFERARE e controllare il re in tutti i campi oltre a registrare i decreti. Il re dice di no e non convoca + il parlamento. Giacomo muore nel 1625 e verrà sostituito da suo figlio Carlo I.

Francia: il governo di Mazarino

Giulio Mazarino, ambasciatore del Papa in Francia, impressionò così tanto Richelieu che lo presentò a Luigi XIII come suo successore. Richelieu morì nel 1642 e divenne 1° ministro Mazarino. I francesi non lo apprezzarono. Nel 1643 muore anche Luigi XIII lasciando un figlio (Luigi XIV) di soli 5 anni → regnò la madre Anna d’Austria che si fidò cecamente di Mazarino (si dice che si siano anche spostai segretamente e che per questo lei si negò al Lord di Buckingam).
Mazarino portò avanti la politica di Richelieu: terminò la guerra dei 30 anni con la pace di Westfalia ma continuò la guerra contro la Spagna che si concluse con la pace dei Pirenei del 1659. Mazarino convocò il parlamento di Parigi (organo istituito da Richelieu, che era composto dalla borghesia e che registrava i decreti del sovrano) e aumentò le tasse per combattere contro la Spagna → non fu amato. Divenne impopolare perché voleva attuare una politica prestigiosa e perché fu sempre appoggiato da Anna d’Austria. Nel 1649 la Francia si rivoltò a Mazarino → Fronda Parlamentale (borghesia + popolo minuto). Si chiamò fronda perché la fionda era il gioco dei ragazzi e questa guerra rispetto alle altre combattute dalla Francia era appunto solo un gioco da ragazzi. La rivolta nacque nel 1649 perché il Parlamento di Parigi prese spunto da quello che succedeva in Inghilterra: non vollero firmare un ulteriore aumento delle tasse. Mazarino allora fece arrestare 3 parlamentari che sobillavano alla riforma. Questo episodio spinse la fronda parlamentare alla guerra civile di piazza. Mazarino insieme alla regina madre e al re lasciò Parigi per un anno (andarono a San Germano) e tornarono, solo quando tutto si era calmato, con l’aiuto del Grande Maresciallo di Francia Principe di Condè. Costui per paura delle forze democratiche appoggiò momentaneamente Mazarino.

Nel 1650 – 1651 ebbe luogo la Fronda Principesca: il principe di Condè era geloso dell’autorità di Mazarino e voleva prendere il suo posto. Mazarino fu costretto a combattere contro i nobili guidati dal principe di Condè (che li favoriva) che faceva parte del consiglio di reggenza. Mazarino arrestò Condè (era aiutato da Anna d’Austria) → episodio che scatenò la Fronda Principesca. Mazarino abbandonò x la 2ª volta Parigi insieme alla Regina e al Re e si rifugiò a San Germano. La Francia continuava a essere in guerra con la Spagna → Condè si alleò con la Spagna: errore gravissimo perché il popolo smise di appoggiarlo. Il maresciallo di Francia principe di Touren aiutò la corte a tornare a Parigi.
La guerra contro la Spagna entrò nell’ultima fase (1652-1659) nella quale Mazarino si appoggiò all’Inghilterra di Oliver Cronwell. 1659: disfatta della Spagna nella “Battaglia delle Dune”. Con la Pace dei Pirenei del 1659, la Spagna deve cedere alla Francia il Rossiglione, l’Artois e alcune piazzaforti del Belgio. All’Inghilterra invece l’isola di Giamaica e il porto di Duncherche. Mazarino vuole, e riesce, a depotenziare la Spagna. Questo trattato sancì una lunga pace tra Francia e Spagna perché vedeva il matrimonio tra il Re Sole e Maria Teresa l’infanta Spagnola. Mazarino stabilì una dote altissima e la clausola che se non veniva pagata entro la morte di Filippo IV il Re di Francia avrebbe potuto avanzare dei diritti sulla corona spagnola.

Luigi XIV: il Re Sole

Nel 1661 morì Mazarino e Luigi XIV ha ormai raggiunto la maturità per governare da solo la Francia. Si dice che al capezzale di Mazarino morente abbia affermato «io sarò il mio primo ministro». Fino al 1715 la Francia sarà caratterizzata da una politica egemonica che sarà definita “preponderanza francese”.
Il re Sole realizzò il sogno di Enrico IV e di Luigi XIII: tutti i poteri erano incentrati nella sue mani (oltre ad avere il potere legislativo e giuridico voleva controllare anche l’esercito, l’economia e la chiesa gallicana). Si parla di centralismo politico amministrativo: «l’état c’est moi». Nacque il mito della divinizzazione del Re: il re era tale x diritto divino → aveva potere di vita e di morte su tutti i suoi sudditi e tutto doveva passare dalle sue mani. Tutta la vita del re era pubblica.
Il Re Sole (continuando la politica di Enrico IV) dette vita ai “Consigli ristretti del re” affidati alla nobiltà di Toga (giuristi) che avevano solo un potere consultivo e non deliberativo: decideva tutto il re. Luigi XIV era contrario al decentramento → x controllare le provincie intensificò gli Intendenti di Finanza (che non erano + ispettori ma funzionari del sovrano che potevano esercitare le regalie) ed erano fedeli esecutori della volontà del sovrano. I nobili persero interesse x le province e si trasferirono prima a Parigi e poi a Versailles: una volta inseriti nella sfarzosa vita di corte restarono senza poteri. Presiedevano a tutte le funzioni della vita del sovrano e venivano ricompensati x questi servizi futili → il re li teneva sotto controllo x allontanarli dalla politica. La stessa cosa l’aveva fatta Costantino (editto di Milano nel 312) che invece che combattere il cristianesimo lo aveva “legalizzato”.
Il Re Sole volle rendere sicura l’economia: era suo compito perché era parte integrante dello statalismo. Poiché non si riteneva competente affidò l’incarico al Colbert (dal 1669 al 1683) che fu l’unico ministro al quale il Re Sole concesse pieni poteri. Si ha il fenomeno del Colbertismo (Mercantilismo), infatti il Colbert potenziò la politica del Sully che era già volta al protezionismo. Il mercantilismo parte del fatto che il Colbert era convinto che la ricchezza di un paese fosse data dal denaro che circolava nel paese e dall’oro contenuto all’interno delle casse dello stato. Evidenziò il protezionismo: aumentò l’uscita dei prodotti francesi e diminuì l’importazione non solo dei prodotti finiti ma anche delle materie prime. I prodotti venivano soprattutto dall’Inghilterra e dall’Olanda: impose un dazio molto alto. A differenza del Sully, il Colbert non dette spazio all’agricoltura ma preferì privilegiare la manifattura.
Colbert dette molto spazio alla manifattura: l’artigianato che precede l’industria fatto da una cooperazione totalmente a mano. La corporazione semplice era quella in cui il padrone forniva la materia prima a degli operai (della stessa famiglia) che la lavoravano e poi la davano a dei mercanti che la vendevano. Colbert ideò le corporazioni complesse cioè le manifatture di stato: era lo stato che forniva il luogo per lavorare e pagava gli operai. Ad ognuno veniva affidato un particolare compito → gli operai erano via via più specializzati (inizio dell’alienazione industriale). Per eliminare la concorrenza nei vari settori con i prodotti inglesi e olandesi doveva vedere i prodotti a prezzi più bassi; per poter mantenere basso il prezzo dovette:
1. aumentare il numero di ore lavorative dell’operaio (14-16 ore al giorno);
2. tenere basso il salario degli operai → 3
3. tenere basso il costo dei generi alimentari → l’agricoltura si depotenziò perché non era più conveniente coltivare la terra.
Colbert volle anche controllare l’eccellenza del mercato francese: invitò in Francia gli operai che lavoravano nelle fonderie in Germania così che i francesi potessero imparare a lavorare il ferro e gli artigiani italiani (soprattutto veneziani) che lavoravano la ceramica e il vetro per ottenere artigianato qualificato. La manifattura statale prese il sopravvento su quella privata: lo stato fissava il prezzo della materia grezza, finita e il salario degli operai. Colbert volle controllare tutti gli Opifici statali direttamente: mandò degli ispettori a controllare il lavoro degli operai e se sbagliavano qualcosa erano previste punizioni corporali (in caso di grave mancanza di rispetto verso il direttore era prevista anche la pena di morte). L’operaio veniva trattato come una merce: veniva controllato per tutto l’arco della sua vita. Il clima divenne simile a quello monastico: gli operai la mattina dovevano assistere alla messa, nell’intervallo leggevano le Sacre Scritture, la sera non potevano frequentare le bettole…
Il Colbert cercò anche di incrementare i settori agricoli che potevano essere d’aiuto alla manifattura: la canapa, il gelso, il cotone. La seta divenne pregiata [anche in Piemonte con Cavour]. Colbert importò dall’Inghilterra e dalla Spagna alcune razze di ovini per incrementare la produzione della lana (voleva sfidare la potenza inglese). Migliorò la viabilità sfruttando i canali → costruì il Canale del Mezzogiorno che collegava Mediterraneo e Atlantico. Per quanto riguarda il commercio con l’estero, rese statali le compagnie private: grazie alla Compagnia delle Indie Orientali incrementò il commercio con l’India, grazie alla Compagnia delle Indie Occidentali nel 1683 Monsignor Robert De La Salle colonizzò in nome del Re Sole il primo stato francese negli Stati Uniti, la Louisiana; a questo poi si aggiunse la Georgia. Sempre in questo periodo i francesi arrivarono in Canada.
Per quanto riguarda la religione, l’assolutismo comportava il mantenimento di un solo culto e il Re Sole scelse il Cristianesimo. Questa politica non è una novità per la Francia, il cui sovrano ha sempre cercato di mantenere l’unità religiosa. Sulla scia di Filippo IV e di Enrico IV appoggiò lo sviluppo della chiesa gallicana. Per fare questo occorreva:
1. rafforzare la chiesa nazionale gallicana: sfidò Innocenzo XI e XII formulando nel 1673 i “decreti delle regalie” che prevedevano che i vescovadi nell’intervallo di tempo tra la morte di un vescovo e la nomina del successivo dovessero essere controllati dal re.
2. combattere ogni forma di particolarismo (ugonotti e giansenisti);
1. Nello scontro tra Filippo IV e Bonifacio VIII vinse il re di Francia e in questo modo non fu più vassallo del Papa e potè tassare i chierici in determinate circostanze. Questo decreto fu accettato anche da Enrico IV ma non fu usato né da Richelieu né da Mazarino. Fu ripreso dal Re Sole perché aveva sempre bisogno di soldi: nel 1673 emanò il diritto di regalie → impose che le sedi vacanti dei vescovadi dovevano essere controllate a livello economico dal sovrano. Questo decreto esisteva già ma valeva soltanto per alcune zone e quando la Francia era in crisi finanziaria; adesso il re lo allargò a tutta la Francia e non solo in situazione critica. La cosa non piacque al Papa ma nel 1682 i vescovi francesi (per volontà del portavoce del diritto divino del sovrano, Bossuet) firmarono la dichiarazione gallicana con la quale appoggiavano il re. Vi si affermava la superiorità dei concili dei vescovi sul papa e si ribadiva la dipendenza della chiesa nazionale francese dal sovrano in ogni materia che non fosse di natura strettamente spirituale. Anche loro ritenevano opportuno staccarsi in parte dal Papa di Roma come era già successo nel 1302. Davanti a questo decreto Papa Innocenzo XI entrò in urto non più solo con il Re Sole ma anche con i chierici: invalidò la dichiarazione e non volle riconoscere i vescovi che l'avevano firmata. Il contrasto fu breve perché dopo il 1683 il Re Sole volle far vedere che rispettava il culto cattolico e dichiarò decaduta la dichiarazione. Poté permettersi di farlo perché tutta la Francia era già cattolica.
2. dopo l'83 (anno della morte del Colbert) il re sole volle eliminare ogni sorta di particolarismo religioso dalla Francia e combatté Ugonotti e Giansenisti. La lotta contro gli ugonotti si sviluppò progressivamente dal 1661 e sfociò nel 1685 nell'Editto di Fontainbleau. Questo editto vanificava quelli precedenti di Nimes e di Nantes → il Re Sole non tollera i calvinisti in Francia perché considera la loro presenza uno "stato nello stato" dato che ritenevano la chiesa superiore allo stato ed erano contrari all'assolutismo. Fino al 1683 Luigi XIV li combatté in modo non violento: aumentò loro le tasse (erano la classe produttiva e dinamica), limitò la loro funzione politico-amministrativa con dei decreti (non potevano avere nessun pubblico incarico) e iniziò a limitare la costruzione delle loro chiese. Fino all'83 il Re Sole si comportò così perché il Colbert aveva difeso questa classe perché aveva capito che erano loro a sostenere l'economia francese. Con la morte del Colbert il Re Sole iniziò ad usare un sistema violento → istituì "les dragonardes" che erano sodati che mandava nelle case degli ugonotti e che facevano di tutto per portarli al cristianesimo: battezzavano i bambini, davano l'estrema unzione ai vecchi… Nel 1685 i suoi ministri fecero credere al Re Sole che non ci fossero più Ugonotti in Francia → lui pubblicò l'editto di Fontainbleau e i 200.000 ugonotti che erano ancora in Francia andarono in Olanda, in Inghilterra e nel Brandeburgo trasportati dalle navi olandesi. Fino al 1710 un gruppo di Ugonotti rimase sulle montagne al confine della Francia (i "camisard" = briganti) e continuarono a combattere contro i francesi. Risolta la questione degli Ugonotti il Re Sole poté dedicarsi ai Giansenisti. [Nel 1638 muore Cornelius Jansenius e nel 1640 venne pubblicata l'opera "Agostinus" che si diffuse soprattutto in Olanda e in Francia. L'opera era una riflessione sul pensiero filosofico di Agostino e in particolare del problema della grazia → Jansenius dice che l'ha data solo a pochi eletti. Il Giansenismo accetta la predestinazione e raffigura il Cristo con le braccia verso l'alto perché accoglie solo pochi eletti.] In Francia nacque una scuola Giansenista (a Port Royal) nella quale aveva studiato anche Pascal. Ci fu una disputa tra Giansenisti e Gesuiti e questi ultimi chiesero l'intervento del Re Sole che nel 1710 abbatté il convento di Port Royal. Non disperse però del tutto i Giansenisti che rimasero in Francia fino alla fine dell'800.
- - - - - La politica estera del Re Sole - - - - -
È una politica che rispecchia quelle dei sovrani francesi: politica egemonica sull'Europa, aggressiva e imperialistica. Il Re Sole si ispira a Enrico IV, Richelieu e Mazarino. L'Inghilterra al contrario non avrà mai nessun interesse verso l'Europa perché è protetta dal mare e tende alla colonizzazione → splendido isolamento e imperialismo coloniale.
Il Re Sole però vuole prima organizzare la Francia per la difesa e l'offesa: non essendo competente affidò il compito a TURENN e VOBAN (era ingegnere e maresciallo, famoso perché scrisse il "Trattato sull'attacco e la difesa delle piazzeforti francesi". Un motto dell'epoca era "città fortificata dal Voban, città imprendibile; città attaccata dal Voban, città conquistata".
1667 → guerra di DEVOLUZIONE, condotta direttamente dal Re Sole contro la Spagna e che ebbe un esito parzialmente positivo. In Spagna nel 1665 muore Filippo II → Luigi XIV ambisce ad ereditare i possedimenti spagnoli, non la corona che passò al figlio di 2° letto di Enrico IV, Carlo II. Nel 1667 il Re Sole dichiarò guerra alla Spagna riferendosi alla Legge di Devoluzioneche vigeva nel Bromante (Fiandre Spagnole cioè Belgio). Diceva che solo il figlio di 1° letto poteva ereditare alcuni possedimenti della Spagna. La guerra mirava togliere alla Spagna il Belgio e la Franca Contea per completare i confini della Francia, non voleva detronizzare Carlo II. Per cultura e religione il Belgio e la Franca contea erano molto simili alla Francia. Il Re Sole occupò con facilità la Franca Contea e parte del Belgio; ciò allarmò l'Olanda che si alleò con Svezia e Inghilterra. Il Re Sole, preoccupato, nel 68 è costretto alla Pace di Aquisgrana con la quale rinuncia a tutta la Franca Contea e ottiene solo alcune piazzaforti del Belgio (Lille e Charle Roi). Il Re Sole è sbalordito e mortificato e nasce in lui un sentimento di vendetta nei confronti dell'Olanda. La guerra era inevitabile e anche il Colbert se n'era reso conto perché contro l'Olanda era già in atto una guerra finanziaria (i prodotti olandesi ostacolavano quelli Francesi). La guerra ha qindi un carattere economico più che politico. L'assolutismo del Re Sole era prettamente borghese, quindi la sua politica egemonica era volta a tutelare gli interessi di questa classe. Nel 1672 venne dichiarata guerra all'Olanda, il re Sole si allea con la Svezia e chiede l'appoggio dell'Inghilterra che rimane neutrale. Nel 1660 il parlamento inglese aveva chiesto il ritorno di Carlo II Stuart che era amico del Re Sole. Rimane però neutrale perché aveva promesso al suo popolo un periodo di pace e tranquillità. Il Re Sole insieme alla Svezia dichiara guerra all'Olanda guidata da Joan de Witt che era il presidente della Repubblica. Era un pacifista contrario allo scontro militare → dette vita al partito pacifista e a questo si oppose quello bellicista guidato da Guglielmo III d'Orange che divenne il nemico numero 1 del Re Sole. Sposò Maria Stuart, figlia di Giacomo II Stuart (Re d'Inghilterra nel 1685). In questo modo nell'88 Guglielmo d'Orange divenne Re d'Inghilterra. Il suo partito, dopo l'accettazione del popolo, fece uccidere Joan de Witt e Guglielmo divenne presidente della Repubblica.
Guglielmo d'Orange contiene l'avanzata dell'esercito francese aprendo le dighe → il terreno divenne parzialmente acquitrinoso e i soldati non poterono continuare. L'Olanda, insieme alle potenze rivali della Francia (impero Asburgico, Spagna, Olanda e il Brandeburgo di Federico Hoenzoller che poi prenderà ilò nome di Prussia) creò la lega antifrancese. La Francia vince diverse battaglie anche sul mare mentre la Svezia (sua alleata) viene sconfitta dal Brandeburgo. Durante la guerra la Francia occupa Messina che si era ribellata alla Spagna ma solo momentaneamente. Nel 1678, nonostante stesse vincendo la guerra, la Francia dovette firmare la pace perché era in difficoltà economiche e poi perché non voleva combattere contro l'Inghilterra, cosa che sarebbe successa se Guglielmo diventava Re. Con la PACE di NIMEGA la Francia ottenne la Franca Contea e alcune piazzaforti nel Belgio date dalla Spagna in cambio di Messina. L'Olanda non perse nessun territorio e mantenne il diritto di commerciare insieme alla Francia.
Dal 1678 al 1688 il Re Sole si sentì in diritto di agire con una politica aggressiva senza essere disturbato da nessuno. Senza dichiarazione di guerra, analizzando il trattato di Westfalia e di Nimega, occupò tutte le antiche dipendenze dei vescovadi di Metz, Toul e Verdun che non gli appartenevano già più al momento della pace di Westfalia. Nell'81 occupò Strasburgo. Il Re Sole entrò in conflitto con l'Italia (Vittorio Amedeo II di Savoia) occupando Casale e bombardando Genova (che interessava molto al Re Sole). Non dichiarò guerra ma nonostante questo nessuno gli disse niente perché l'Inghilterra aveva garantito la neutralità [Carlo II Stuart rimase neutrale perché era stato alla corte del Re Sole e nel 1672 promulgò addirittura un atto di tolleranza verso i cattolici con il quale li integrava nella vita politica. Nell'85 diventò Re d'Inghilterra Giacomo II che portò il cattolicesimo in Inghilterra perseguitando i non cattolici. Gli inglesi nell'88 lo cacciarono ed elessero re Guglielmo d'Orange che era protestante e aveva sposato una figlia di Giacomo II. A questo punto Giacomo II tornò in Francia.] e l'impero asburgico era occupato a bloccare l'avanzata dei Turchi Ottomani. La situazione cambiò nell'88 perché l'Impero Asburgico si libera dei Turchi e in Inghilterra c'è la 2ª rivoluzione inglese nella quale diventò Re Guglielmo d'Orange. Il Re Sole non ha più la garanzia della neutralità inglese. Dall'88 per 9 anni esistette la LEGA d'AUGUSTA antifrancese formata da Guglielmo + Olanda + Impero Asburgico + Spagna + alcuni principi tedeschi (del Brandeburgo) + Italia (Vittorio Amedeo II di Savoia) → volevano bloccare la politica espansionistica che il Re Sole tenne dal '78 all'88. Nella guerra la Francia vince le battaglie sulla terra mentre le flotte Inglese e olandese. La guerra non fu ritenuta risolutiva perché c'era equilibrio di forze. Si chiuse nel 97 con la Pace di Ryswick che spinse la Francia a rinunciare ai territori occupato dal 78 all'88 ad eccezione di Strasburgo che rimase a lei. Si arrivò alla pace perché sia la Francia che le altre forze in questione erano in difficoltà economiche. Con questa pace terminò la politica aggressiva del Re Sole.
La Francia però, anche se era in crisi economica, politica e sociale continuò a combattere (dal 1702 al 1714) per la Successione Spagnola. Il Vescovo di Cambrai, François Fenelon, scrisse una lettera al Re Sole, suo zio, per evidenziare il disagio della Francia e farlo desistere dal dichiarare guerre. «il popolo muore di fame, i campi non sono coltivati, i lavori non servono, i commerci non ci sono…hai distrutto metà delle forze della Francia per le conquiste…non si possono esigere soldi dai sudditi ma dargliene, il popolo prima vi amava ma ora perde la fiducia e il rispetto verso di voi, ovunque c'è amarezza e disperazione, perché pensano che voi vi occupiate solo della vostra gloria e non di loro…»
GUERRA PER LA SUCCESSIONE SPAGNOLA → nel 1665 era diventato re Carlo II (lo fu fino al 1700). Nel 1668 si ammalò e non aveva figli → i sovrani europei fecero leva perché lui lasciasse ad uno di loro tutti i suoi territori (erano particolarmente interessati all'America Latina). Il Re di Francia aveva un legame di sangue con la Spagna e anche l'impero Asburgico. Il 2 Ottobre 1700 Carlo II scrisse il suo testamento, lasciando la corona ad un nipote del Re Sole (Filippo di Borbone) a condizione che questi restasse nel suo regno e non unificasse le due corone. Un mese dopo Carlo II morì e il Re Sole dichiarò, con una cerimonia tenuta a Versalilles, Filippo V re di Spagna. Questo non piacque alle potenze d'Europa, soprattutto Guglielmo d'Orange → fondò la LEGA dell'AIA (perché non riconosce Filippo V re di Spagna) alla quale aderiscono anche: Olanda, Brandeburgo, Portogallo (era sotto il protettorato dell'Inghilterra), impero Asburgico e Italia (Vittorio Amerdeo II di Savoia). Nel Febbraio 1701 Filippo V è riconosciuto Re si Spagna dal parlamento Spagnolo (di Madrid). Nel 1702 iniziò la guerra per la successione spagnola → la lega dell'Aia contrappone a Filippo V il secondogenito di Leopoldo I: Carlo d'Asburgo. La situazione della Francia si fece presto critica perché nonostante avesse l'esercito migliore la sua flotta era battuta da quella inglese e da quella olandese. Dal 1702 al 1710 i Calvinisti francesi che si erano rifugiati in Inghilterra e in Olanda dettero vita ad una guerriglia sulle montagne contro la Francia. Nel 1709, a seguito di un inverno molto freddo, ci fu una terribile carestia e il popolo chiese al Re Sole di smettere di combattere questa guerra inutile. La Lega dell'Aia era disposta alla pace a condizione che il Re Sole dichiarasse guerra al proprio nipote. Il Re Sole fu quindi costretto a continuare la guerra e mandò una lettera al popolo per spiegargli le motivazioni. La guerra venne ripresa e la Francia registrò alcuni successi perché il popolo sosteneva il re (era convinto che facesse anche i suoi interessi). La guerra finì nel 1711 perché morì Giuseppe I d'Asburgo (imperatore dal 1705) e Carlo diventò imperatore con il nome di Carlo VI. La guerra non ha più ragione di esistere perché se Carlo VI avesse preso anche la Spagna avrebbe ripristinato l'intero impero e anche l'Inghilterra avrebbe potuto trovarsi in difficoltà. Ci furono 2 importanti paci. 1713: Trattato di Utrech → (tra Inghilterra e Franica&Spagna); l'Inghilterra riconosce Filippo VI erede al trono di Spagna se le due corone di Francia e Spagna continuano a restare divise. La Spagna doveva poi cedere all'Inghilterra Minorca, Gibilterra e l'ASIENTO (monopolio della tratta degli schiavi neri dall'Africa verso l'America). La Francia fece delle concessioni sulle colonie all'Inghilterra: l'isola di Terranova in Canada + i territori bagnati dal fiume San Lorenzo. 1714: Trattato di Rastag → (tra Spagna&Francia e Impero); per rinunciare alla Spagna l'impero vuole il Belgio + tutti i possedimenti che aveva in Italia (Milano, Stato dei Presidi (costa toscana), Regno di Napoli, Sardegna…non la Sicilia che venne data ad Amedeo II di Savoia). Questo passaggio fu positivo soprattutto per Milano che sotto la Spagna aveva "fermato" il suo sviluppo.
Filippo V re di Spagna era sostenuto da Giulio Alberoni e insieme a lui cercò di rendere prestigio alla Spagna sul piano politico, economico e culturale:
1. cercò di eliminare la burocrazia parassitaria licenziando i ministri incapaci;
2. aumentò la paga dei giudici per eliminare la corruzione;
3. migliorò la viabilità (strade);
4. dette spazio all'immigrazione di competenti inglesi, italiani e olandesi per rendere la Spagna autosufficiente;
5. intensificò la produzione della lana.
Per mantenere questo doveva mantenere la pace ma non lo fece perché voleva primeggiare. Nel 1717 tentò di riprendere la Sardegna e nel 1718 la Sicilia perché voleva continuare a sfruttarle come aveva già fatto la Spagna in passato. Si costituì una seconda Lega dell'Aia che vedeva coinvolti l'Inghilterra, l'Olanda, l'Impero e la Francia (dal 1715 c'era Luigi XV). Nel 1720 ci fu la Pace dell'Aia → la Spagna sconfitta dovette rinunciare all'Italia e la Sicilia fu consegnata all'Austria dalla Savoia che in cambio ebbe la Sardegna. Vittorio Amedeo II di Savoia divenne re di Sardegna nel 1720; i Savoia lo saranno fino al 1861 (unità d'Italia).

Rivoluzione inglese

Nel 1648-1649 ebbe luogo la rivoluzione cruenta che porta alla decapitazione di Carlo I Stuart per volere del parlamento guidato da Cronwell. Per la prima volta abbiamo in Inghilterra una repubblica (commonwealth) guidata da Cronwell. Le 2 protagoniste di questa rivolta sono la nobiltà (vuole la monarchia assoluta) e la borghesia (vuole che l'economia inglese sia autonoma e non sottoposta al sovrano, la chiesa presbiteriana e un sistema giuridico liberale → il re prima poteva arrestare e confiscare i beni a qualsiasi suddito senza processo). Soltanto una piccola parte della borghesia voleva abbattere la monarchia (i puritani), gli altri volevano sostituire la monarchia assoluta con quella liberale, limitando con una costituzione i poteri del re. Anche questa rivoluzione (come tutte) fu guidata dalla borghesia.
La rivoluzione cruenta è giustificata dal conflitto fra classi e fu fatta per realizzare un tipo di politica legislativa: vogliono togliere potere al re e dare il potere esecutivo al parlamento. In un primo momento la rivoluzione consistette nella lotta di classe tra nobiltà e borghesia. La nobiltà era legata all'economia latifondista e alla monarchia assoluta perché le conveniva e perché come sempre era conservatrice. Carlo I che nel 1625 subentrò a Giacomo I credeva di essere il rappresentante di Dio sulla Terra. La nobiltà appoggiava l'assolutismo perché in quel modo avrebbe conservato tutti i suoi poteri (regalie ecc) e perché era contro la borghesia che voleva rendere l'economia mobile mentre quella nobiliare era immobile (feudi). Dopo la sconfitta della Spagna e dell'Invincibile Armada la borghesia si era sempre più potenziata fino a diventare quella più potente d'Europa. Questo grazie agli incentivi che Elisabetta I aveva dato alla scienza e alla tecnica. L'Inghilterra infatti eccelleva per le cartiere, i tessuti, i cannoni, la costruzione delle navi, la produzione del carbon fossile (quella che porterà alla rivoluzione industriale 50 anni prima rispetto agli altri paesi europei). Aveva incrementato la produzione di ovini e bovini perché esportava molto. La borghesia volle così prendere il sopravvento anche politico. Le rendite dei nobili non erano aumentate mentre i borghesi guadagnavano molto di più.
Il conflitto tra classi si attuò a seguito della politica di Carlo I Stuart (dal 1625 al 1649) che prese ad esempio la Francia di Richelieu. All'inizio Carlo I era favorito dal Lord di Buckingam (si dice fosse il suo amante). Carlo I si oppose alla borghesia e alla sua "petizione dei diritti" nella quale venivano chieste: l'economia liberistica, la religione presbiteriana e di poter partecipare alla politica. La borghesia spinse il sovrano a non convocare più il parlamento dal 1625 al 1628 (convocava solo la camera dei lord e non quella dei comuni). Nel 1628 il sovrano fu costretto a convocare il parlamento perché tra lui e la camera dei comuni c'erano molte tensioni (molti componenti erano puritani); fece una richiesta per aumentare le tasse per finanziare una spedizione di aiuto militare agli Ugonotti Francesi. Pensava di risolvere il problema ma prima di rispondere alla richiesta il parlamento mise per iscritto la petizione dei diritti e chiese al re di firmarla. Chiesero i processi (rifacendosi all'habeas corpus), la chiese protestante nella forma presbiteriana e il potere di legiferare. Il sovrano accettò verbalmente e chiese i soldi per la missione promettendo che dopo avrebbe firmato la petizione. L'insuccesso militare aumentò le tensioni tra il re e la camera dei comuni: il re dal 1629 al 1640 non convocò più il parlamento per non firmare la petizione dei diritti. Continuò a regnare in modo assolutistico e per farlo ricorse agli ARTIFICI FISCALI: per mantenere la corte il re aveva bisogno di soldi ed era il parlamento che registrava i decreti del re (aveva diritto di veto solo per una volta). Con gli artifici fiscali impose le imposte indirette sul vino e su tutti i prodotti importati ed esportati e la SHIP MONEY (tassa che veniva chiesta alle città portuali in caso di guerra) a tutto il Regno Unito ed in tempo di pace (alcuni parlamentari non la vollero pagare). Istituì dei tribunali speciali da lui controllati: la Camera del Nord e la Camera Stellata. Erano consigli ristretti, creati imitando la Francia. I due maggiori artefici furono il conte di Strafford e un importante esponente religioso: William Laud, l'arcivescovo di Canterbury che impose il culto anglicano episcopale a tutte le minoranze religiose, compresa la scozia che si ribellò marciando contro l'Inghilterra nel 1638-1639.
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