Esplorazioni geografiche, rivoluzione dei prezzi e prorocapitalismo

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Testo

Date esplorazioni
Gli uomini ritengono troppo chiuso il mondo quindi decidono di esplorare oltre le colonne d’Ercole (1492, scoperta dell’America che dà inizio all’età moderna, quindi è di vitale importanza). L’esplorazione cambia il volto del mondo. Fino al 1400 è stata la periferia di un sistema economico il cui centro era in oriente. Il mar Atlantico non “esiste” perché non si va oltre perché non vi sono i mezzi. Il mondo è costituito da Europa, Asia, Africa settentrionale e orientale. Le scoperte geografiche allargano la visione del mondo. L’atlantico così diventa il cuore di ciò che accade, i paesi dell’Atlantico sono le vere potenze (Progressivo spostamento del centro economico). Altre date che vengono fissate come inizio dell’età moderna sono il 1453 (caduta di Costantinopoli), 1454 (anno in cui Guttemberg diede alle stampe la prima opera), 1517 (anno in cui Lutero dà inizio alla sua riforma che porta anche al cambiamento dl concetto di europeo), 1420 (data di inizio delle esplorazioni). Il 1492 è preceduto da un periodo di viaggi ed esplorazioni.

Esplorazioni geografiche
Il miglioramento dei mezzi tecnici quali bussola e astrolabio,la scoperta dei portolani (mappe dei porti e delle correnti), le nuove tecniche di costruzione navale (più grandi e robuste con stive capienti),la nascita di una nuova nave chiamata caravella (vele quadrate che prendono più vento quindi più veloci), una diversa mentalità dell’uomo che è più fiducioso nelle sue capacità furono le condizioni tali da permettere l’inizio delle esplorazioni. Le cause che sollecitarono le popolazione europee a moltiplicare i viaggi alla scoperta di nuove vie di comunicazione furono principalmente tre:- aumento della popolazione europea e quindi maggiore richiesta di prodotti (provenienti dall’Oriente);- il desiderio di togliere ai Veneziani il Monopolio del commercio delle spezie provenienti dall’Oriente (nel 1300 i Veneziani prendevano i prodotti orientali da Costantinopoli che li riceveva dai commercianti arabi. Ma poiché vi sono problemi a Costantinopoli, non arrivano più prodotti e allora alcuni stati decidono di cominciare l’attività commerciale);-la caduta di Costantinopoli nelle mani dei Turchi e il successivo ampliamento delle loro conquiste. Così prima Ugolino e Guido Vivaldi e successivamente altre popolazioni decidono di esplorare (i fratelli Vivaldi nel 1291 oltrepassarono senza buon esito lo stretto di Gibilterra, considerato insuperabile). I portoghesi invece riuscirono a circumnavigare l’Africa (doppiare Il capo di Buona Speranza). Il primo ad arrivare a questo capo è Bartolomeo Diaz, successivamente Vasco de Gama riesce ad arrivare nei paesi produttori di spezie(Calicut). Si creano in questo modo insediamenti fortificati anche lungo le coste dell’Africa Orientale. L’esplorazione spagnola fu diversa. Colombo era intento a cercare una via per raggiungere l’Asia, quindi le Indie e basandosi sulla teoria della sfericità della terra e grazie anche all’appoggio di Isabella di Castiglia (moglie del re Ferdinando D’Aragona) cominciò questa impresa (3 agosto 1492) con un equipaggio di 90 uomini e 3 caravelle (la Pinta, la Nina e la Santa Maria), donategli dal re. Il 12 ottobre 1492 Colombo sbarcò in un arcipelago (Bahamas) ignaro di aver scoperto un nuovo continente che successivamente sarà chiamato America in onore di Amerigo Vespucci (esploratore per conto del re di Portogallo). La conferma che si trattava di un nuovo continente venne nel 1513 grazie allo spagnolo Vasco Nunez de Balboa, il quale superò l’istmo di Panama e scoprì un ancora ignoto e sterminato oceano. Pochi anni prima (1504) Colombo aveva fatto ritorno in Spagna dove però non ricevette una degna accoglienza, infatti morì nel 1506 in una povera casa di Valladolid in solitudine. Così Spagna e Portogallo entrarono in Conflitto e ad un certo punto si ritenne necessario procedere alla spartizione delle rispettive zone di influenza e di navigazione. Infatti nel 1494 con il trattato firmato a Tordesillas, Spagnoli e Portoghesi, sulla base di una bolla emanata dal papa Alessandro VI, stabilirono di fissare lungo l’Atlantico una linea immaginaria (raya): alla destra di essa, la colonizzazione portoghese;alla sinistra quella spagnola. Ebbero origine così i primi due imperi coloniali della storia. Sorse allora un altro problema: quello di trovare un passaggio marittimo tra l’Atlantico e il nuovo mare e di arrivare così alle Indie orientali. Questo problema fu risolto da Ferdinando Magellano, che costeggiò l’America meridionale, superò lo stretto e si avventurò sul nuovo oceano, Pacifico (chiamato così per la tranquillità delle acque). Attraverso infinite difficoltà raggiunse le isole chiamate poi Filippine. I suoi compagni ripresero la navigazione attraverso gli Oceani Indiani e Atlantico, fra pochi superstiti c’era anche Atonia Pigafetta. Vi furono inoltre l’esplorazioni compiute da Terrazzano e da Jacques Cartier (scoperta del Canada).

L’Africa subsahariana
Nella parte centrale e orientale dall’Africa tra l’XI e il XVI secolo si erano formate forti entità statali (imperi del Ghana, del Mali, di Songhay e d’Etiopia e i regni di Monomotapa e del Congo) che raggiunsero un notevole splendore, grazie anche alle loro immense risorse naturali. Sulla costa orientale si erano aperte agli scambi con l’India e gli altri Paesi Arabi. Nonostante la presenza di grande civiltà, l’Africa restò una terra di sfruttamento.

La civiltà indiana
La diffusione della civiltà musulmana, creò una vasta unità culturale e commerciale tra il Medio e l’estremo Oriente, che divenne un immenso serbatoio di ricchezze per i mercanti arabi. La penetrazione mercantile dell’Europa in Asia e in Africa dovette quindi fare i conti con il predominio commerciale islamico, che venne però scalzato dagli agguerriti Portoghesi, ben decisi ad affermare la propria supremazia attraverso i porti fortificati creati sulle coste dell’Oceano indiano e della Cina.

La civiltà cinese e il feudalesimo giapponese
Le tre maggiori entità statali asiatiche, India, Cina e Giappone. Mentre in Cina e in Giappone si era affermata una struttura imperiale accentrata, in India prevaleva la frammentazione tra vari stati. Ciò indebolì il paese e lo espose alla penetrazione degli Arabi e dei Turchi, e in seguito dei Mongoli. Una successiva ondata turco-mongola dette vita all’impero Moghul, che garantì una certa unità politica a buona parte del subcontinente, che restò comunque diviso sul piano religioso tra induisti e musulmani. Anche gli imperi della Cina e del Giappone hanno fatto i conti con l’anarchia. Il potere centrale è riuscito, però, sempre a ricostruirsi e a dare dimensione unitaria allo Stato.

La colonizzazione.
Nel 1517 Cortès, con circa 300 compagni, sbarca in America. In America si sono sviluppate delle civiltà: Aztechi, Maya e Incas. Come fanno pochi uomini a conquistare un intero continente?La civiltà Maya quando arrivano gli europei è già in decadenza a causa di un lungo periodo di lotte interne. Fondavano l’agricoltura sulla distruzione della foresta. I Maya conoscevano l’astronomia, la matematica e l’architettura. Cortès arriva in Messico e gli Aztechi, che da poco tempo hanno conquistato altri popoli e costruito un impero, vivono un periodo anch’essi di decadenza. I popoli conquistati dagli Aztechi si alleano con Cortès per liberarsi. Nella mitologia Azteca alcuni dèi avevano creato la terra e due di essi si erano sacrificati per dare origine al sole e alla luna, altri dei, sacrificandosi, avevano generato le stelle. Per questo gli Aztechi svolgevano sacrifici. Prima che arrivasse Cortès vi erano stati terremoti, alluvioni, etc.. interpretati come l’arrivo della fine del mondo. Quando arrivano gli Spagnoli vengono scambiati per dèi e vengono portati nella capitale e riveriti. Presto però gli Aztechi, a causa dell’avidità degli Spagnoli, capirono che non erano dèi e scoppiò una rivolta. Cortès scappò e, alleatosi con altri popoli, annientò gli Aztechi.
Gli Incas sono abilissimi costruttori, ma non conoscono la scrittura e altre forme d’arte. Pizarro approfittò delle rivalità dinastiche e, con la sua ferocia, riuscì ad uccidere l’imperatore. Gli spagnoli riuscirono a vincere grazie alle armi da fuoco, ai cavalli e, soprattutto, ala loro ferocia. D’altra parte gli indigeni pensavano che stesse arrivando la fine del mondo e che altri dèi cioè gli Spagnoli stavano sconfiggendo i loro dèi. Altra causa del genocidio furono le malattie portate dagli europei, come una banale influenza. Gli indigeni sopravvissuti vennero resi schiavi e sottoposti a ritmi massacranti di lavoro. Qual è il sistema giuridico dello sfruttamento, si accese una discussione per vedere se queste popolazioni fossero uomini o animali (omuncoli). Molti teologi affermarono che non avevano animo perché nelle sacre scritture non venivano nominate. Altri invece denunciarono la gravità dello sfruttamento. I territori conquistati venivano amministrati come “encomienda”, secondo un sistema feudale.

La rivoluzione dei prezzi
La rivoluzione dei prezzi è data da una crescita demografica (la popolazione tocca il centinaio di milioni). Crescita che avviene per il miglioramento delle condizioni: si ha una presenza di maggiori risorse, si allargano le famiglie, diminuiscono le epidemie perché migliorano le condizioni di vita delle popolazioni, diminuzione della mortalità infantile e aumento delle nascite dovuto ad un abbassamento dell’età per sposarsi e quindi crearsi una famiglia, ciò è possibile perché si ha una prospettiva (un capitale a disposizione). La crescita demografica è sostenuta da un’estensione delle terre coltivate, dovuta ad una ripresa della coltivazione di terre e al disboscamento o alla bonifica, l’agricoltura diventa di tipo cereale a discapito dell’allevamento e dei pascoli quindi diminuiscono gli animali e aumentano i prezzi della carne in quanto scarseggia. Le classi popolari perciò si nutrono di cereali e di cibi prodotti in quantità. Poiché si ha un aumento del numero dei poveri e della drasticità delle loro condizioni si ha un fenomeno di pauperizzazione. La coltivazione estensiva (non migliora la qualità dei raccolti), l’aumento della popolazione e la diminuzione delle risorse alimentari portano ad un drastico aumento dei prezzi (i prodotti aumentano di 5/6 volte) che prende il nome di rivoluzione dei prezzi. Come spiegazione si ha l’inflazione, mettere sempre meno metallo prezioso sul denaro cosicché i mercanti se ne facciano dare di più, ma ciò è contestato perché si avrebbe avuto un sostanziale equilibrio. Altri sostenevano invece che l’importazione di argento e oro avrebbe fatto abbassare il valore del denaro preesistente ma è impossibile perché date di importazione dei metalli e aumento dei prezzi non corrispondono e comunque i prezzi non aumentano tutti alla stessa maniera. L’importazione dei metalli è quindi una concausa della rivoluzione dei prezzi perché fa diminuire il valore del denaro. I mercanti sono coloro che guadagnano da questa rivoluzione in quanto non sono a reddito fisso per lo stesso motivo sono invece svantaggiati proprietari terrieri quindi nobiltà e lavoratori salariati. Conseguentemente alla rivoluzione dei prezzi Spagna e Portogallo si trovarono in difficoltà perché avevano utilizzato tutto il metallo importato per acquistare prodotti senza però riuscire ad esportarne altri. Così, comprando tutto senza vendere nulla, essi finirono per ritrovarsi poveri di tutto quel denaro che prima possedevano in abbondanza.

Capitale e capitalismo
Il capitalismo ha inizio con la rivoluzione industriale. Per capitale (dal latino caput, testa) si intende un mezzo di produzione. Del capitalismo sono state date 2 fondamentali interpretazioni: “Per parlare di capitalismo bisogna che si trovino di fronte 2 diversi possessori di merce, da una parte il proprietario di denaro e dall’altra i venditori della propria forza lavoro” (Marx); Tipica del capitalismo, al di là delle diverse forme concrete nelle quali esse si attua, la volontà di profitto visto come lo scopo ultimo e naturale della produzione (Weber).A partire dalla seconda metà del 500 non si può parlare quindi di capitalismo bensì di protocapitalismo che ha le stesse caratteristiche del capitalismo. Con il protocapitalismo ha inizio l’accumulo di beni. Le attività sviluppate sono: l’agricoltura con recinzioni, commercio marittimo, finanza, allevamento e domestic system.
L’agricoltura con recinzioni consiste nella privatizzazione delle terre. Avviene in Inghilterra e in Olanda. Si applica un’agricoltura intensiva volta verso il mercato cioè viene prodotto di più del necessario per poterlo mettere in commercio. Si sviluppano anche le attività manifatturiere attraverso il domestic system: un imprenditore commerciante compra la materia prima che cede alle famiglie le quali gli rendono il prodotto finito. Le famiglie vengono pagate poco così l’imprenditore
realizza un maggiore guadagno. L’aumento dei prezzi spinge i proprietari terrieri a cambiare il tipo di produzione (agricoltura intensiva), gli agricoltori diventano braccianti a reddito fisso e il guadagno è così esclusivamente del proprietario terriero. Il commercio marittimo consiste nell’unione di piccoli commercianti che mettendo una somma ciascuno intraprendono il commercio oltre oceano o per importare merce o per utilizzare la tecnica del domestic system quindi rivendere i prodotti finiti. La finanza è una delle attività più importanti di questo periodo. I banchieri prestano del denaro per poi riceverlo con interessi che variano a secondo del tempo, ciò è possibile perché cambia la concezione di usura che precedentemente era vista dalla chiesa come qualcosa di sbagliato perché abusava del tempo che invece non si deve sfruttare in quanto appartiene a Dio. Importanti banchieri furono i Medici e i Fugger. Questi ultimi riuscirono ad arricchirsi spropositamente occupandosi di numerose attività e crearono un impero multinazionale. Con i prestiti per la campagna elettorale riuscirono e fare eleggere Carlo imperatore, in cambio si fecero donare le miniere d’oro della Boemia. Con il protocapitalismo cambia anche la gerarchia sociale. Infatti l’aristocrazia non ha più la funzione che aveva precedentemente cioè di difesa e amministrazione. Si occupa invece di queste funzioni il sovrano. L’aristocrazia che gode ancora dei suoi antichi privilegi con l’avvento della borghesia si chiude in se stessa (nasce per questo motivo la concezione di sangue blu): la nobiltà si considera migliore di sangue, nascono così gli statuti nobiliari. Si instaurano anche delle leggi tra nobili (si diventa nobili esclusivamente per cooptazione cioè solo chi è già nobile può nobilitare chi non lo è). Questo riguarda la vecchia nobiltà detta di spada, diversa dalla nuova detta di toga in quanto si viene nobilitati se si ha una carica pubblica.

Testi di Vespucci e Gucciardini
Vespucci nella sua lettera parla degli indigeni che vengono descritti come primitivi privi di regole che vivono secondo natura. Ciò può essere interpretato in due differenti modi: uno secondo cui gli indigeni vivono di ciò che la natura offre e un altro (dal punto di vista considerativi) secondo cui vivono sì senza civiltà ma anche senza cupidigia avarizia. In definitiva Vespucci ha un giudizio negativo degli indigeni. Gucciardini contrariamente a Vespucci che era stato a contatto con gli indigeni, raccolse delle testimonianze. Gucciardini nel suo racconto individua le cause delle esplorazioni: cupidigia di denaro di Spagnoli e Portoghesi. Gucciardini dice che gli uomini e che sono come degli animali mansueti (per un verso infelici dall’altra parte contenti). Vi sarà quindi un ambiguità: da un lato il sentirsi superiori dall’altro il mito del selvaggio. Alla fine del suo testo afferma che questa scoperta ha messo in crisi le sacre scritture poiché in esse si dice che la parola di Dio è arrivata a tutto il mondo invece queste popolazioni non ne avevano mai sentito parlare. Queste scoperte hanno un risvolto che contribuisce alla radicale trasformazione del modo di pensare che porterà all’età moderna.

Testi di Las Casas e di Sepulveda
I testi si riferiscono allo sfruttamento degli indigeni. Gli autori dei due testi hanno opinioni divergenti. Las Casas contesta gli Spagnoli e i Portoghesi perché trattano in maniera brutale gli americani (“i medesimi cristiani si facevano portare dagli indiani in hamacas, che sono come reti perché sempre si servivano di loro come di bestie da soma”). Las Casas quindi è a favore degli indigeni e per questo invita il re ad emanare leggi in difesa delle popolazioni indigene. Sepulveda parla degli indigeni come omuncoli ignari della scrittura, onnivori aventi istituzioni e costumi barbari. Quindi Sepulveda è a favore della tratta degli indigeni.

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