Egitto contemporaneo

Materie:Appunti
Categoria:Storia

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Testo

L’Egitto, più precisamente, la repubblica Araba d’Egitto è una repubblica presidenziale. Il Presidente, che è anche comandante delle Forze Armate e presiede il Consiglio Nazionale della Difesa, gode di vastissimi poteri d’intervento a tutti i livelli. In primo luogo a lui spetta nominare il Primo Ministro e i ministri del governo
Il potere legislativo è attribuito all’Assemblea del Popolo composta da 392 deputati dei quali 30 devono essere donne e 10 rappresentanti della comunità copta. Un altro potere dell’Assemblea è quello di controllare il governo ed eventualmente sollevare i ministri dall’incarico, ma il potere presidenziale è talmente forte che capita raramente. Amministrativamente il Paese è diviso in 26 distretti retti da “Governatori” di nomina presidenziale. Il governo locale è assicurato a tre livelli decrescenti fino a quello del villaggio. Per ciascun livello sono previsti un Consiglio del Popolo, elettivo, e un Consiglio Esecutivo nominato dal governo centrale.
Poiché i consigli del Popolo non dispongono di capacità proprie di spesa finiscono con l’avere soltanto carattere consultivo, mentre il potere resta nelle mani dei funzionari di nomina governativa. Il sistema giudiziario si basa su un miscuglio di norme islamiche , principi del codice napoleonico e concessioni ai principi del diritto occidentale: questi ultimi soprattutto destinati ai residenti di nazionalità estera.
La giustizia è amministrata attraverso l’ufficio del Procuratore Generale, nominato dal Ministro della Giustizia, che si avvale di diversi pubblici ministeri ai vari livelli. Massimo organo giudiziario è la Suprema Corte Costituzionale.
L’Egitto conta attualmente quasi 65 milioni di abitanti con un incremento annuo dell’1,9%, un tasso di crescita fra i più alti del mondo. La superficie coltivabile costituisce il 3% della superficie totale che comprende anche il deserto del Sahara.
La densità di abitanti per km quadrato raggiunge i 2166 abitanti. La popolazione è giovane, più della metà degli abitanti non supera i 20 anni. Il divario tra campagna e città è netto: la campagna sembra ferma al periodo faraonico, gli strumenti sono antichi anche se le condizioni climatiche sono favorevoli, ma soprattutto il fiume Nilo è favorevole. L’Egitto è un paese multietnico, la popolazione è divisa in “Egiziani”, le persone più comuni che conservano ancora la purezza etnica paragonabile alle sculture faraoniche, dalla razza bianca mediterranea, in “Copti”, che risiedono nelle città lavorando come artigiani, commercianti e impiegati in virtù dell’isolamento al quale li ha costretti la loro religione ed in “Nubiani”, popolazione di razza nera stanziatasi verso il 4° millennio a.C. nei territori a sud.
Ormai sono quasi del tutto scomparse la religione politeista e le leggende faraoniche, la lingua parlata è l’arabo e la principale religione è l’Islamismo.

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