Dalle Guerre puniche a Nerone

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

Cartagine si era ambientata nel luogo nord africano nel 813 a.c., aveva sviluppato relazioni con altre potenze mediterranee come la Grecia anche Roma, però poi i Mamertini, mercenari stanziatisi nel luogo messinese chiesero aiuto primo ai cartaginesi, per riuscire a difendersi dall’attacco da Siracusa, poi chiesero aiuto ai romani per liberarsi dai cartaginesi. Nel 264 a.c. i romani scesero in campo, ma siccome i cartaginesi avevano una potente flotta marittima, i romani se fecero subito una inventando i corvi, che erano delle tavole che posavano nell’altra nave per poi combattere a corpo a corpo. Combatterono prima a Milazzo, che ottenne una gran vittoria, poi Roma cercò di attaccare il cuore di Cartagine ovvero la città, ma a causa a delle tempeste i romani ebbero numerosi sacrifici umani, però con uno sforzo finanziario riuscì a vincere la guerra alle isole Egadi nel 241 a.c.. Le conseguenze furono che, Cartagine doveva lasciare la Sicilia, pagare un risarcimento finanziario a Roma e fecero un trattato di pace, il trattato dell’ebro, che Cartagine non poteva conquistare terre dopo il fiume Ebro. Anche i cartaginesi hanno avuto un gran problema finanziario, così decisero di espandersi, conquistarono la Spagna, e il resto del nord-ovest africano, arrivarono alla città di Sagunto che era un’alleata di Roma, così nel 219 a.c. nasce la due guerra punica, i romani mandano un esercito a Sagunto, mentre Annibale inizia il suo viaggio verso la penisola italica. Annibale fece un viaggio veloce, infatti, in due settimane valico le alpi arrivo in Piemonte e i galli si unirono a lui, entro l’anno sconfisse i romani a Ticino e Trebbia, poi presso il lago Trasimeno, cosi i due consoli Lucio Emilio Paolo e Marrone, mandarono un esercito a Canne, che ebbero una totale disfatta, morirono circa 50.000 legionari. Però a Siracusa e a Capua, vinsero i romani riconquistandoli.
Nel mentre Asdrubale, fratello di Annibale, cerco di fare lo stesso viaggio ma fu sconfitto a Motauro. Poi i romani mandarono Scipione nella loro terra, che li sconfisse nel 202 a.c. grazie anche all’aiuto di Massinissa re di Numidia. Le conseguenze furono il raddoppiamento del risarcimento, la riduzione della flotta cartaginese, il divieto di fare guerre senza il permesso di Roma e Roma conquistò l’intero mediterraneo. Nel 149 a.c. Roma dichiara battaglia a Cartagine con lo scopo di distruggerla, dopo tre anni di resistenza Cartagine fu rasa al suolo dal generale Scipione l’emiliano e il suo esercito, e Cartagine divenne colonia romana. L’espansione imperialistica ebbe notevoli conseguenze, infatti, fecero emergere nuove classi di ricchi, poi la lex Claudia (218 a.c.) impedì all’aristocrazia senatoria di fare attività commerciali. La nuova classe dei ricchi era quella dei cavalieri, non erano né proprietari terrieri né politici. I piccoli proprietari terrieri, siccome erano impegnati a fare servizio militare abbandonarono la campagna, e la vendettero ai ricchi, che crearono latifondi, che poi vennero organizzati nel sistema della villa: fin dal 200 a.c. l’aristocrazia investe le sue ricchezze nelle zone agricole più fertili, sorgono delle ville che sono aziende agricole di successo e ricche residenze, è divisa in due parti la pars urbana e la pars rustica, la pars urbana è destinata al dominus, cioè il padrone, la pars rustica ai servi e agli operai dell’azienda. La parte urbana è fornita di tutte le comodità quotidiane del padrone, facendo cioè “l’otium” studio, lettura, passeggiate incontri conviviali… La pars rustica serve come abitazione per gli operai e come ricovero degli animali e al deposito degli attrezzi. Era anche presente la cosiddetta pars fructuaria, cioè la conservazione dei frutti e la parte riservata alla lavorazione. I romani ebbero culturalmente “assorbito” le tradizioni, la cultura dalla grecia, come per esempio i dei, cambiano soltanto i nomi, nelle scuole insegnavano solo greci. Dopo le conquiste dei romani, venne abolita ogni tassa, e i piccoli proprietari terrieri per il fatto del servizio militare scomparivano sempre più. Così nel 133 a.c. Tiberio Sempronio Gracco, venne eletto tribuno della plebe e propose una riforma frumentaria, cioè di limitare ogni territorio in 125 ettari, cosicché ogni persona aveva almeno 30 ettari di territorio, ricostruendo così il ceto di piccoli proprietari. Tiberio fu ucciso lo stesso anno, ma la legge venne comunque approvata, ma riguardava solo i cittadini. Dieci anni dopo venne eletto il fratello, Caio Sempronio Gracco, che intando fece la legge che il grano doveva essere venduto a basso prezzo ai proletari, e voleva estendere la cittadinanza romana a tutti, due anni dopo Caio morì. Negli anni seguenti le leggi dei gracchi vennero vanificate, e il potere ritornò al senato. C’erano due partiti, optimates ed i populares che erano in conflitto, per la prima volta al centro della scena politica c’erano i comandanti militari. Nella Numidia, scoppiò una guerra, la causa era che alla morte del re Micipsa nel 118 a.c. gli eredi erano tre, Giugurta, Iempsale e Aderbale. Giugurta uccise Iempsale, e costrinse alla fuga Adertale che cercò aiuto da Roma, mentre giugurta massacrava la popolazione, il senato nel111 a.c. decise di mandare Caio Mario, console e comandante che fini la guerra in tre anni con Giugurta in catene. Caio Mario era detto homo novus, perché era il primo ad avere una magistratura, Mario restò console per cinque anni, che era la prima volta, appena tornato dalla Numidia, Mario dovette affrontare una difficoltà. Nella Gallia Narbonense, i Cimbri e i Teutoni, che marciavano verso l’Italia. Mario sconfisse i Teutoni ad Aque sextiae nel 112 a.c. e l’anno dopo i Cimbri presso Vercelli. Ma la cosa di più rilievo che fece, era che diede uno “stipendio” ai soldati chiamato soldo. L’esercito venne dunque volontario, e così si passo ad un esercito di professionisti. Nel 91 a.c., Marco Livio Druso cerco di ripristinare la legge dei Gracchi, cioè quella di estendere la cittadinanza a tutti i romani. Ma fu ucciso nello stesso anno. Per questo motivo gli alleati scatenarono una guerra contro Roma, che dopo la fine di essa la cittadinanza si estese fino al Po. Durante la guerra sociale, Mitridate IV, re del Ponto, incitò una sollevazione antiromana, facendo uccidere molti mercanti romani. Terminata l’emergenza in Italia, Lucio Cornelio Silla venne eletto console, in assenza di Mario e gli venne affidato il comando contro l’Asia. Ma quando ritornò Mario gli espugnò il potere. Mario morì nel 86 a.c., ma tre anni dopo ritornò Silla uccidendo tutti i sostenitori di Mario e ripristinò il senato e si fece nominare dittatore a tempo indeterminato. Mirò a rafforzare il senato, infatti rese più difficoltoso il cursus honorum per diventare consoli, infatti per diventare questori bisognava avere almeno 30 anni, per diventare pretori bisognava avere quarant’anni, e per diventare consoli bisognava aver fatto già entrambi le cariche. Silla si preoccupò così di separare anche le cariche politiche con quelle militari. Dopo la morte sua, però il governo cadde in crisi. Silla non aveva ucciso tutti i sostenitori di Mario, ma Quinto Sertorio, si nascose in Spagna e stava costituendo un nuovo stato autonomo. A questa crisi, ascese Pompeo Magno, che poi giunse nel 76 a.c. in Spagna e combatte una guerra molto dura, contro Sertorio, che però dopo quattro anni vinse lui. Intanto gli schiavi aumentavano, e molti si ribellavano. La rivolta degli schiavi più famosa fu quella in cui il protagonista era Spartaco. Che era destinato alla scuola dei gladiatori, in quella scuola quasi tutti erano destinati alla morte. Spartaco fuggì nel 73 a.c., con pochi compagni, si rifugio sul Vesuvio e cominciò a saccheggiare i territori limitrofi, poi gli schiavi crescevano sempre più, fino a diventare un vero e proprio esercito, sconfiggendo in molti casi gli eserciti romani. Però nel 71 a.c. furono affidate 8 a Marco Licinio Crasso mandate a sconfiggere l’esercito di Spartaco, che nello stesso anno fu sconfitto. Crasso anch’egli ex luogotenente di Silla, si era arricchito con i beni confiscati dalle liste sillane. Pompeo , tornava a Roma carico di gloria, ed entrambi erano decisi di diventare consoli, anche se non avevano il cursus honorum apposto. Nel 70 a.C. divennero consoli cancellando le più importanti leggi sillane, anche se erano suoi fidi. Pompeo fece leggi a favore dei cavalieri, e retribuì ai tribuni della plebe il diritto di voto, e anche di entrare in altre magistrature. Pompeo fini il periodo di carica, così si fece dare pieni poteri per sconfiggere i pirati che davano problemi di economia, nel 67 a.C. vinse la battaglia. Nel 66 a.c. Mitridate VI volle nuovamente sfidare roma, così attacco la Bitinia e la Cappadocia, pompeo in breve tempo conquistò la bitinia, la cilicia, il ponto, Mitridate si suicidò nel 63 a.c. Pompeo continuava la sua conquista, infatti conquistò la Siria. Nell’assenza di Pompeo, a Roma venne eletto console Marco Tullio Cicerone (63 a.C.), nello stesso anno il patrizio Caio Giulio Cesare, venne eletto pontefice massimo. Lucio Sergio Catilina, patrizio economicamente decaduto, si candido numerose volte al consolato, e non venne mai eletto, così decise di prendersi il ruolo con la forza. Ma Cicerono vigilava su di lui, e denunciò la congiura pur non avere prove certe, Catilina si rifugiò in Etruria, ma fu sconfitto a Pistoia nel 62 a.c. Nello stesso anno Pompeo torno dalla guerra, e nonostante tanto potente, obbedì alle leggi, chiese solo di fare le condizioni da lui stabilite, ma lo stato lo osteggiò, così Pompeo si avvicino a Cesare e a Crasso, che strinsero un accordo chiamato primo Triumvirato. Cesare l’anno dopo divenne console, e si fece eleggere proconsole, per conquistare la Gallia Cisalpina la Gallia Narbonense e l’Illiria, elesse una tribuno della plebe Publio Clodio, che la prima cosa che fece fu quella di esiliare cicerone. Cesare intanto era arrivato in Gallia, nel 58 a.c. sconfisse gli Elvezi, tribù gallica della Gallia Narbonense, po conquisto la gallia centrale. Nel 57 a.c. quasi tutta la gallia era conquistata. Quando cesare tornò in Italia s’incontro con Pompeo e Crasso e decisero che cesare doveva ritornare in gallia e Pompeo e Crasso sarebbero diventati consoli nel 55 a.c. La repubblica almeno formalmente era finita. Crasso morì in una battaglia contro i parti nel 53 a.c., il senato decise di nominare Pompeo console senza collega, gli conferirono in pratica il potere assoluto. Cesare tra il 54 e il 51 a.c., era impegnato in Gallia, che c’erano varie rivolte, che dopo si unirono, sotto un comandante, Vercingetorige, che fu imprigionato in Alesia, e nel 51 a.c. vercingetorige si arrese e la Gallia divenne provincia romana. Tornato a Roma, voleva sapere se veniva eletto nuovamente console, ma non è stato accontentato così passo il rubiconde, cosa che significava guerra a Roma, Pompeo e altri si rifugiarono in Macedonia, Cesare andò in Spagna a sconfiggere tutti i seguaci di Pompeo, che si trasferì in Egitto, e fu ucciso da Tolomeo XIII che pensava in una ricompensa, cesare invece lo fece uccidere, e fece salire al trono la sorella Cleopatra. Nel 47 a.c. Cesare passò dall’asia minore,dove c’era Fornace figlio di Mitridate, e lo sconfisse. Tornato a Roma Cesare si fece dare la dittatura a vita, no fece rivoluzioni legali, e neanche fece uccidere nessuni, anzi perdonò tutti, ma nonostante queste buone azioni, gli ottimati gli erano contro, perché dicevano che voleva instaurare una monarchia assoluta. Nel 15 marzo del 49 a.c., alcuni senatori, tra cui Caio Cassio e Marco Giunio Bruto, pugnalarono a morte Cesare. Dopo la morte di Cesare, Marco Antonio stava lavorando per prendere il posto di Cesare, ma lui ereditò su testamento al suo unico nipote “adottivo”, Caio Giulio Cesare Ottaviano, così Marco Antonio, si fece dare la Gallia Cisalpina, dove c’era Decimo Bruto, che non voleva dare il suo governo così, lo affronta con un esercito, il senato manda Ottaviano in soccorso di Bruto e sconfigge Antonio nel 43 a.c., che viene mandato nella Gallia Transalpina, dove incontra Lepido e si alleano. Ottaviano gli fu ordinato di deporre le armi, ma lui non volendo deporle, affronto Roma, chiedendo aiuto a Lepido e ad Antonio, fondando così il 2° triumvirato, ottennero così il potere assoluto, e furono uccisi 300 senatori e 2000 cavalieri, tra i senatori vi era Cicerone, perché era odiato da Antonio. Sconfissero Bruto e Cassio a Filippa nel 42 a.C. Divisero il regno in 3 parti: ad Ottaviano toccò l’Occidente, ad Antonio toccò l’Oriente, e a Lepido venne dato l’Africa. Per risolvere i problemi economici, Ottaviano esproprio a tutti i terreni, e quindi ci fu una rivolta (41 a.c.) che fu placata nel 40 a.c. Antonio e Ottaviano s’incontrarono a Brindisi e scesero a patti con Sesto Pompeo, loro nemico, ma nel 38 a.c. entrarono in conflitto, e Sesto Pompeo, nel 36 a.c. Lepido si ritirò definitivamente, Antonio andò in Egitto e s’incontro con Cleopatra che divennero amanti ed ebbero 2 figli, e comandava l’Oriente indipendentemente da quel che diceva Roma. Nel 31 a.c. Antonio ripudiò Ottavia sorella di Ottaviano, e Ottaviano gli dichiarò guerra, con una flotta capeggiata da Agrippa, e vinse, Antonio si suicidò a causa della falsa notizia della morte di Cleopatra. Ottaviano divenne padrone assoluto di Roma. Si attribuì vari titoli, princeps (capo del senato), Augustus (degno di venerazione) infatti gli restò per nome, e imperator che gli dava onore, ma non potere, nel 12 a.c. divenne pontefice massimo. Inoltre divise le province in province imperiali (province non pacificate), e province senatoriali (province pacificate). Druso, figliastro di augusto portò i confini fino al fiume Elba, ma i confini si stabilizzarono sul Reno e il Danubio. Augusto morì nel 14 d.c., suo successore fu Tiberio, che iniziò la dinastia Giulio – Claudia, fece entrare nel governo suo nipote, Germanico, che lo mandò contro i Germani, e siccome pensava che stava complottando contro di lui, lo mando a conquistare i Parti, che morì, da quel momento vide traditori dappertutto, dopo si ritiro a Capri, e elesse suo sostituto, Seiano, che uccise tutti quelli che potevano toglierli il trono. Tiberio lo condannò a morte. L’unico successore fu Caligola, governatore incapace, infatti si dice che abbia fatto eleggere senatore il suo cavallo preferito, e siccome stava portando l’impero ad una crisi finanziaria, fu ucciso. Suo successore fu Claudio, governatore apparentemente incapace anche se fu tutt’altro, infatti, riordinò le finanze, la burocrazia in una serie di uffici. Conquistò la fascia meridionale della Britannia, ma non altrettanto buona fu la vita privata, si sposò con Messalina, ma la fece uccidere perché sospettava di tradimento, si risposò con Agrippina, sua nipote, che ebbe un figlio naturale (Britannico) e un figlio adottivo (Nerone) che fu eletto imperatore dopo la usa morte. Nerone (54 d.c.) era un imperatore crudele, infatti fece uccidere il suo fratellastro britannico, perché poteva insediargli nel trono, sua madre Agrippina, sua moglie Ottavia. Nel 64 d.c., ci fu un incendio a Roma, si pensa che lo stesso Nerone abbia dato l’ordine di farlo, ma l’imperatore accusò i cristiani, e li fece uccidere tutti tra cui Pietro e Paolo. Nel 65 Pisone lo contraddì, e ci fu un bagno di sangue. Nel 68 in Spagna si ribellarono le legioni, a Roma abbandonarono Nerone che si suicidò vedendosi perduto.

Esempio



  


  1. MORENO

    QUESTIONARIO DI VERIFICA SU MARIO SILLA E POMPEO