Contestazione dei lavoratori nel '68

Materie:Appunti
Categoria:Storia

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Testo

CONTESTAZIONE DEI LAVORATORI

Dalla contestazione studentesca che fu inizialmente sottovalutata dai politici a dalla stampa, si passa appunto repentinamente alla contestazione dei lavoratori. Prendono origine le agitazioni per il rinnovo di molti contratti di lavoro; per i salari, per lo Statuto, per le pensioni, la casa, la salute i servizi, ecc.
Per la prima volta il mondo dei lavoratori e il mondo studentesco unito fin dalla prime agitazioni su molte questioni del mondo del lavoro, provocando delle tensioni nel Paese sempre più inquietanti e a carattere fortemente e decisamente rivoluzionarie, sfiorando l’insurrezione, visti i proclami, i giornali e i fatti che accadono in Italia.
La Fiat di Torino, dopo alcuni incidenti in Settembre, causati da atti di sabotaggio alle catene di montaggio, dove vengono persino distrutte miglioria di auto, reagisce e sospende 25.000 operai, dopo cinque giorni di inutili mediazioni, si sfiora il dramma. Al grido di “Potere Operaio” c’è mobilitazione generale e il tentativo di occupazione dell’azienda. Ai primi di Novembre si processa il padronato dell’azienda. Tre giorni di agitazione mettono in crisi la città, con tre mesi senza salario vengono paralizzate tutte le attività produttive e commerciali. Nei primi giorni di dicembre la città è vicino al Natale più nero. Nemmeno la guerra aveva angosciato tanto: spente le luci, chiusi i negozi.
Il 21 dicembre con una mediazione vengono accolte quasi tutte le richieste dei sindacati e ritorna una calma apparente. Ma inizia un’altra epoca, generando nuovi movimenti sfociando nel terrorismo. Ma gli operai otterranno alla fine dell’anno molti risultati; l’unione dei sindacati fece miracoli: aumenti salariali, interventi nel sociale, pensioni, minori ore lavorative, diritti di assemblea, consigli di fabbrica. E otterranno finalmente anche la promessa dello Statuto dei Lavoratori ( siglato poi nel ’70). Sono stati previsti nuovi tipi di contratto, quello a tempo parziale per i giovani, in un’epoca di forte disoccupazione, il contratto di formazione e lavoro.

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