Città di Roma

Materie:Appunti
Categoria:Storia

Voto:

1 (2)
Download:176
Data:16.09.2005
Numero di pagine:9
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
citta-roma_2.zip (Dimensione: 11.62 Kb)
trucheck.it_citt+     49.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

città (comune di 1507,60 km2 con 2.775.000 ab.), capitale della Repubblica Italiana e capoluogo del Lazio e della provincia omonima. È situata a 20 m sul livello del mare, a una ventina di km dalla costa tirrenica, su entrambe le rive del Tevere e in una zona lievemente ondulata (monte Mario, 139 m). È la sede del presidente della Repubblica, del Parlamento, del governo, dei massimi organi giudiziari, di organismi internazionali e di molti enti artistici e culturali. Il territorio comunale ospita lo Stato sovrano della Città del Vaticano. La vita economica è particolarmente sviluppata nel settore terziario e alimenta un imponente flusso turistico. Particolarmente attive le industrie dell'abbigliamento, meccaniche, aeronautiche, grafica, editoriale, edilizia, del tabacco, delle materie plastiche. A Roma fanno capo le principali linee ferroviarie della penisola (stazione Termini), una fitta rete di strade statali (che ripetono nel nome e nel tracciato le antiche vie consolari) e di autostade; le linee aeree fanno scalo all'aeroporto Leonardo da Vinci, a Fiumicino; un aeroporto ausiliario si trova a Ciampino. Nel territorio comunale sono le località balneari di Lido di Ostia e Fregene.

SVILUPPO URBANISTICO-ARCHITETTONICO
Il sito originario di Roma furono i colli dai quali si domina una strettoia nella valle del Tevere ove più facile era il guado per la presenza di un'isola (isola Tiberina). Il nucleo urbano si sviluppò dapprima sul Palatino, sorgente sulle modeste paludi del fondovalle, poi si estese sul Campidoglio occupando anche la valle interna, che, risanata, ospitò i mercati (Foro Romano). La città in seguito occupò le vette, larghe e spianate, degli altri colli (Quirinale, Viminale, Esquilino, Celio, Aventino), prima disordinatamente, poi, sotto Augusto, secondo un piano regolatore, il quale subì profonde modifiche dopo l'incendio del 64, sotto Nerone: la città venne ricostruita con strade più larghe, edifici più solidi, in muratura, e con profusione di fontane. Dopo la caduta dell'impero, Roma, saccheggiata più volte dai barbari, ebbe un lungo periodo di crisi, continuata per tutto il Medioevo e fino al Rinascimento, quando il papa Martino V (1417-1431) e i suoi successori ne iniziarono la ricostruzione con grande magnificenza architettonica. Il piano regolatore di Sisto V (1585), che contemplava una serie di arterie rettilinee irradiantisi dalla basilica di S. Maria Maggiore, anche se non fu pienamente realizzato, è ancora la base della rete stradale centrale. Dal 1700, con la crisi del potere temporale, iniziò un lungo periodo di stasi edilizia, ma nel 1870, divenuta Roma capitale del Regno d'Italia, l'incremento urbanistico riprese nuova vita. La crisi edilizia tra il 1885 e il 1895 fu seguita da un periodo di disordine urbanistico che nemmeno il piano del 1908 riuscì a frenare. Col piano del 1931 si cercò di eliminare la concentrazione del traffico nel nucleo centrale e di valorizzare, a prezzo di vasti e gravissimi sventramenti, gli aspetti archeologici e artistici della città, inserendoli nell'edilizia moderna. Attualmente l'agglomerato urbano tende a espandersi a macchia d'olio, specialmente verso nord e verso il mare, saldando i quartieri periferici al centro: il complesso dell'EUR (progettato per ospitare l'esposizione universale del 1942) e quello olimpico (1960)

█ Distrutta la città primitiva durante l'incendio gallico del 390 a.C. ca., subito si restaurarono gli edifici superstiti e si attese a nuove, imponenti costruzioni: il tempio della Concordia nel Foro, le cosiddette Mura Serviane, la via Appia e il primo acquedotto extraurbano. Tra il III e il II sec. a.C. si moltiplicarono i templi, tra cui quelli che circondano il Circo Flaminio costruito nel 220 a.C., quelli di Giove Statore e di Giunone Regina nel portico di Metello e quello della Magna Mater sul Palatino (192 a.C.); sorgono nel Foro le basiliche Porcia (184), Flavia-Aemilia (179) e Sempronia (170); si pavimentano le principali strade urbane e si gettano sul Tevere i ponti Emilio (143) e Milvio (109). Nel secolo successivo la città si arricchisce di nuovi edifici, assumendo un assetto urbanistico grandioso e solenne per opera di Augusto, che costruì il tempio di Apollo sul Palatino, il Foro dedicato a Marte Ultore (42-2 a.C.), l'Ara Pacis (13-3) e il Pantheon. L'opera di abbellimento della città fu proseguita dagli imperatori della famiglia Giulio-Claudia, con la Domus Tiberiana sul Palatino, l'acquedotto Claudio e quello dell'Aniene e la Domus Aurea di Nerone, e poi, nel periodo flavio-traianeo (69-117 d.C.), con l'ampliamento dei Fori, il Colosseo, il tempio della Pace, le Terme e l'Arco di Tito, il tempio di Vespasiano, la ricostruzione del tempio di Giove Capitolino (82 d.C.), il palazzo di Domiziano sul Palatino, il Foro di Traiano con la celebre colonna (111-114) e i Mercati Traianei. Ad Adriano si devono la ricostruzione del Pantheon (115-127), la costruzione dei templi di Venere e Roma e di Castore e Polluce (135) e l'erezione del Mausoleo, oggi Castel S. Angelo (132-139). Ricordiamo ancora la Colonna aureliana, le mura aureliane lunghe 19 km, le Terme antoniniane, il Settizonio e l'Arco di Settimio Severo, le Terme di Diocleziano, la Basilica di Massenzio (306-312) e l'Arco di Costantino (313); altri edifici pubblici e privati sempre più grandiosi e ricchi sorsero sotto Valentiniano, Arcadio, Onorio e Teodosio

█ I primi secoli del Medioevo sono caratterizzati dal graduale decadere della Roma imperiale e dal parallelo svilupparsi della Roma cristiana; si scavano le catacombe di S. Callisto, di S. Sebastiano, di Priscilla e di Domitilla; numerosi edifici pagani vengono adattati al culto cristiano (successivamente rimaneggiati nei secoli seguenti), come le basiliche di S. Pudenziana, S. Clemente, S. Sabina, S. Cecilia, S. Maria Antiqua, SS. Cosma e Damiano; mausoleo di S. Costanza, S. Maria ad Martyres ecc.; altri ne sorgono dalle fondamenta, come le basiliche di S. Pietro (ca. 330), S. Paolo fuori le Mura (380), S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore, S. Lorenzo fuori le Mura, S. Stefano Rotondo e il Battistero lateranense, spesso decorate con mosaici, dapprima d'ispirazione tardo-antica (S. Pudenziana) o ellenistica (S. Costanza, S. Maria Maggiore), poi aperti a influssi provenienti dall'Oriente cristiano e da Bisanzio (SS. Cosma e Damiano), influssi che si fanno sempre più determinanti tra il VII e l'VIII sec., tanto nell'architettura (S. Agnese, S. Maria in Cosmedin) quanto nella pittura (affreschi di S. Maria Antiqua, mosaico absidale di S. Agnese), fino all'affermarsi di una scuola propriamente romana in concomitanza con la rinascenza carolingia del IX sec. (basiliche e mosaici di S. Maria in Domnica, S. Prassede, S. Cecilia, S. Marco). Dopo il periodo per la lotta delle investiture e fino al trasferimento della sede papale ad Avignone, la città si arricchisce di nuovi capolavori: S. Clemente (ricostruito nel 1130 ca.), S. Maria in Trastevere (ricostruita nel 1130-1143), S. Maria sopra Minerva (1280), i campanili di SS. Giovanni e Paolo, di S. Lorenzo fuori le Mura e di S. Maria in Cosmedin, i chiostri di S. Giovanni in Laterano e di S. Paolo, i mosaici di J. Torriti in S. Giovanni in Laterano (1291) e in S. Maria Maggiore (1295), quelli di P. Cavallini in S. Maria in Trastevere e gli affreschi dello stesso autore in S. Cecilia, i cibori di Arnolfo da Cambio in S. Paolo (1285) e in S. Cecilia (1293)

█ Tutti i monumenti e le opere d'arte del Rinascimento furono creati per lo splendido mecenatismo dei pontefici, della corte papale e delle famiglie nobili di Roma. Ricordiamo, tra l'altro: gli affreschi di Masolino in S. Clemente (1428), il palazzo e la biblioteca Vaticana, il palazzo Venezia (1455), S. Maria del Popolo, la Cappella Sistina con gli affreschi del Ghirlandaio, di Botticelli, del Perugino, di Luca Signorelli e quelli, più tardi, di Michelangelo, gli affreschi dell'appartamento Borgia in Vaticano (1494), le stupende architetture del Bramante (tra cui S. Pietro in Montorio, i cortili del Belvedere e di S. Damaso), la tomba di Giulio II in S. Pietro in Vincoli, gli affreschi di Raffaello e della sua scuola nelle Stanze e nelle Logge vaticane, altre opere di Michelangelo - come la sistemazione della piazza del Campidoglio, la cupola di S. Pietro e gli affreschi della cappella Paolina, la Pietà in S. Pietro, il Mosè -, la chiesa del Gesù, il palazzo Laterano, gli affreschi dei Carracci in palazzo Farnese e le tele di Caravaggio in S. Luigi dei Francesi e in S. Maria del Popolo. Tra le più importanti testimonianze artistiche del Sei e del Settecento sono le opere del Bernini (baldacchino, cattedra e colonnato di S. Pietro, S. Andrea al Quirinale, palazzo Barberini) e del Borromini (palazzo di Propaganda Fide, S. Ivo alla Sapienza, S. Carlo alle Quattro Fontane); le chiese di S. Agnese, S. Maria della Pace, S. Maria in Campitelli; i palazzi Madama, Montecitorio, del Quirinale, Pamphili, Corsini, della Consulta, Doria; le fontane di Trevi e di Piazza Navona; la scalinata di Trinità dei Monti. Dal gusto neoclassico nascono a Roma le architetture di G. Valadier (piazza del Popolo), L. Canina (propilei di Villa Borghese), L. Poletti e V. Vespignani e le sculture di A. Canova, A. Thorwaldsen e P. Tenerani. Il piano regolatore del 1873, nell'intento di fare di Roma una città adatta alle esigenze della vita moderna, portò a innumerevoli manomissioni, distruzioni e rifacimenti arbitrari dei monumenti antichi, e compì anche grandiosi lavori, quali la sistemazione dei Lungoteveri e la costruzione dell'Altare della Patria (A. Zanelli) con il monumento a Vittorio Emanuele II (G. Sacconi), del palazzi di Giustizia (G. Calderini), della Banca d'Italia (G. Koch), della Galleria d'Arte moderna (C. Bazzani). Le architetture di epoca fascista sono legate ai nomi di M. Piacentini (Città Universitaria, chiesa di Cristo Re, palazzo dell'EUR), A. Calzabini, V. Ballio Morpurgo, G. Pagano e G. Rapisardi.

█ La provincia di Roma (5352 km2, 3.761.000 ab., 703 ab./ km2, 120 comuni) si estende su una zona pianeggiante (Campagna di Roma) attraversata dal Tevere e cinta da una cerchia di rilievi (monti della Tolfa e Sabatini a nord-ovest, monti Sabini e Prenestini a est, Colli Albani a sud-est). Numerosi i bacini lacustri (lago di Bracciano, di Albano, di Nemi) che occupano antichi crateri vulcanici. A ovest si estende la bassa linea costiera (porti di Civitavecchia, Anzio, Nettuno). Un tempo occupata da acquitrini, la pianura è stata bonificata e acquisita all'agricoltura (cereali, ortaggi, foraggi). Sui pendii collinari prosperano la vite, l'olivo e gli alberi da frutto. L'allevamento bovino e ovino alimenta l'industria casearia. Le maggiori attività manifatturiere sono concentrate nel capoluogo e a Pomezia. Industrie enologiche e alimentari ad Albano Laziale e Frascati. Fra gli altri centri: Castel Gandolfo, residenza estiva dei pontefici, Anzio, Lido di Ostia, Genzano, Marino, Velletri, Ostia, Rocca di Papa, Tivoli e Civitavecchia (costruzioni navali, porto peschereccio e capolinea delle comunicazioni con la Sardegna). Intenso il movimento turistico, sia per i richiami storico-archeologici, sia per le bellezze naturali.

STORIA
La metropoli decadde rapidamente dopo il crollo dell'impero. Nell'ambito dell'Esarcato bizantino di Ravenna, la città, ridotta a poco più di trentamila abitanti, godette nel V sec. di una certa autonomia di cui a partire dal sec. VII (Gregorio Magno, 590-604) approfittò il vescovo di Roma, il papa, per farne il centro spirituale della cristianità e nucleo di un nuovo Stato temporale sulla base delle donazioni dei territori di Ninfa e Norma ricevute da Costantino V nel 743. Il papa, grazie all'appoggio dei Franchi, riuscì a mantenere il proprio potere contro l'aristocrazia cittadina fino al X sec., quando emersero alcune grandi famiglie. Ma l'autonomia della città era sempre insidiata dall'imperatore. La lotta delle investiture provocò l'intervento di Enrico IV, che occupò la città nel 1083. Rafforzatasi la posizione del papa, grazie al successo della I crociata, quale unico capo della cristianità latina, Roma conobbe un periodo di relativa prosperità dovuta ai primi Concili Lateranensi del XII sec. e ai pellegrinaggi. Il trasferimento della corte papale ad Avignone (1309) diede una chiara dimostrazione dello stretto legame che univa Roma alla sede pontificia, con l'incapacità dei Colonna e degli Orsini di dominare la città e con il fallimento del tentativo di Cola di Rienzo (1347) di fondare un governo popolare. Nel 1377 Gregorio XI riportò a Roma la sede papale, ma la città fu di nuovo sconvolta dallo scisma d'Occidente. Nel 1420, papa Martino V fece della città la capitale dello Stato pontificio, chiudendo un lungo e agitato periodo della storia di Roma. Con la proclamazione della Repubblica romana del 1798 si aprì per Roma un nuovo periodo. Avviate e sospinte dall'influenza napoleonica, le nuove idee liberali e patriottiche penetrarono anche a Roma e si concretizzarono in un grande fermento popolare, che trovò sbocco nella costituzione della Repubblica romana del 1849, travolta dalle truppe francesi. Proclamata simbolicamente capitale del nuovo regno d'Italia nel 1861, la questione romana venne risolta con l'entrata delle truppe italiane il 20 settembre 1870.

█ Presa e sacco di Roma del 1527. Nel corso delle guerre tra Francia e Impero, Roma fu conquistata e messa a sacco dai lanzichenecchi al seguito del duca di Borbone (5-6 maggio). Clemente VII riuscì a mettersi in salvo a Castel S. Angelo grazie all'eroismo delle guardie svizzere, quasi tutte perite nel tentativo di difenderlo.

█ La presa di Roma nel 1870. Nel settembre 1870, dopo infruttuose trattative diplomatiche con Pio IX, il generale Cadorna marciò su Roma alla testa di cinque divisioni. Alle 11 del 20 settembre, poche ore dopo l'inizio delle operazioni, i bersaglieri entravano in Roma per la breccia di Porta Pia. Il generale Kanzler, capo delle truppe pontificie, consegnò Roma a Cadorna, a eccezione del Vaticano.

█ Marcia su Roma Organizzata da B. Mussolini, consistette nel concentramento di squadre fasciste armate (28 ottobre 1922) a Santa Marinella, Monterotondo e Tivoli, agli ordini dei quadrumviri (I. Balbo, E. De Bono, C. M. De Vecchi, M. Bianchi). Vittorio Emanuele III, rifiutandosi di firmare l'ordine che proclamava lo stato d'assedio, offrì a Mussolini (31 ottobre) la carica di capo del governo.

█ Trattato di Roma Trattato istitutivo della CEE, firmato a Roma il 25 marzo 1957 da Belgio, Francia, Repubblica Federale di Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi

Esempio