Atene e dintorni

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Testo

ATENE
Il secondo legislatore fu CLISTENE il quale divise il territorio in tre zone (area urbana- zona costiera- entroterra) e divise queste tre zone in villaggi o demi. Creò 10 tribù formate ciascuna dagli abitanti di un numero pari di demi per ogni zona. Quindi ogni tribù comprende un numero più o meno pari di contadini \ artigiani \ marinai. Altre novità si può solo aggiungere che le elezioni per le cariche non eranano più elezioni ma bensì estrazioni solo gli strateghi dovevano essere eletti.
CAMPAGNE DI CIRO
Conquista Anatolia sconfiggendo il potente re di Lidia,sottomise le poleis greche della costa Anatolica. La terza campagna comprende la Mesopotamia e le regioni costiere mediterranee. Più tardi Ciro entrò a Babilonia presentandosi come legittimo successore dei sovrani babilonesi, autorizzò gli ebrei a tornare in patria e a ricostruire il tempio di Gerusalemme. Le flotte fenicie si misero a servizio dei persiani poiché furono trattate molto bene. Ciro morì durante una campagna contro i nomadi d’oriente, lasciò al figlio Cambise il compito di conquistare l’Egitto, ma morì in circostanze misteriose dopo pochi anni di regno. A Cambise successe Dario il quale divise l’impero in 20 province dette satrapie che furono affidate a dei governatori chiamati satrapi, ed erano affiancati dai comandanti. Poi per unificare e controllare l’impero venne creata una rete di strade. I persiani hanno una propria scrittura alfabetica invece per i documenti ufficiali adottarono l’aramaico che è una lingua semitica. Dario proseguì le conquiste militari dei suoi predecessori. Nel 499/494 a.c. si sviluppo tra le poleis ioniche una violenta rivolta anti-persiana la quale ottenne che furono cacciati tutti i governatori persiani e fu conquistata Sardi. Da Dario inevce venne distrutta Mileto e la popolazione deportata in massa in Mesopotamia mentre gli abitanti di Chio, con gli abitanti di Lesbo e altre poleis furono venduti come schiavi.
LA PRIMA GUERRA PERSIANA
Atene era appena uscita dalle riforme di Clistene ed era un corpo estraneo nel mondo delle poleis.Dario decise di attaccare direttamente la Grecia presentando la sua azione come una punizione nei confronti delle poleis che avevano aiutato l’insurrezzione ionica cioè Atene ed Eretria. In tal modo egli ottenne senza combattere la sottomissione di varie poleis della Grecia settentrionale. Dopo un primo tentativo di attacco fallito nel 492 a.c. per il naufragio della flotta ci fu un’altra spedizione 2 anni dopo, dopo aver distrutto la piccola Eretria, sbarcò nel nord dell’Attica (maratona). Era un esercito di circa 20.000 uomini non sono molti ma in confronto ad Atene che ne poteva mettere in campo solo 7.000 erano tantissimi. Gli ateniesi erano guidati dall’aristocratico Milziade, e accettarono lo scontro in campo aperto. Nonostante tutto vinse Atene quindi i persiani cercarono di anticipare gli ateniesi che rientravano in città per via mare allo scopo di cogliere Atene indifesa ma fallì anche in questa manovra. Dario morì e i preparativi della rivincita ritardarono. Alcuni anni dopo vennero scoperti nuovi filoni d’argento nelle miniere del monte Lauro e al posto di distribuire questo argento ai cittadini Temistocle propose di costruire una grande flotta militare di cui Atene era ancora sprovvista.
LA SECONDA GUERRA PERSIANA
Il successore di Dario fu Serse. Serse mostrò di concepire l’impero in modo diverso dai suoi predecessori cioè non più come un insieme di popoli che potevano convivere sotto l’autorità del Gran Re, ma come il dominio dei Persiani su tutte le altre persone. Le forze impiegate da Serse dimostrarono che il suo obbiettivo non era più quello di impadronirsi solo di Atene ma bensì di tutto il mondo Greco. Temistocle come stratego fece costruire il porto del Pireo. Temistocle nel 480 attirò nello strettissimo braccio di mare di Salamina la flotta nemica in questo modo le navi fenicio-persiano subirono gravissime perdite. Serse se ne torno subito in Persia ma le truppe persiane di terra erano più o meno intatte e passarono l’inverno in tessaglia poi nel Giugno del 479 l’Attica fu nuovamente invasa e Atene fu evacuata per la seconda volta. A Platea gli opliti greci sconfissero l’esercito persiano.
L’ETA’ DI PERICLE
Pericle tenne la legislazione di Clistene però aggiunse alcune riforme democratiche, indebolì l’areopago che perse i suoi poteri politici. Le cariche pubbliche diventarono tutte accessibili anche ai più poveri. Diede un’indennità giornaliera in denaro per chi veniva sorteggiato alle cariche. Le decisioni più importanti erano prese dall’ecclesia su proposta della bulè che era pubblica ed era composta non più da 400 membri ma da 500, 50 da ogni tribù. L’ecclesia si riuniva almeno una volta al mese, partecipavano tutti gli ateniesi che potevano intervenire e votare per alzata di mano. Per dare lavoro ai soldati non più impegnati nella guerra, Pericle favorì grandi progetti di edilizia pubblica e di urbanistica. Le liturgie sono delle tasse sui ricchi cioè i più benestanti dovevano dare soldi per navi da guerra e rappresentazioni teatrali. Con Pericle si passa dall’isonomia cioè l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, alla democrazia cioè quando il potere è in mano al popolo.
GUERRE DEL PELOPONNESO
In Grecia si creano due grandi leghe. La lega di Atene è la lega Delio-Attica mentre la lega di Sparta è la lega peloponnesiaca. Nel 431 a.c. Atene va contro Corinto e Megara che erano due alleate di Sparta. Iniziò così la guerra del peloponneso tra le due leghe. Nel 429 a.c. Pericle muore e la politica di Atene è guidata da NICIA capo dei conservatori cioè degli oligarchici e CLEONE capo dei democratici. Nel 422 a.c. Cleone muore in battaglia ad Anfipoli. Nel 421 a.c. Nicia stipula la pace che doveva durare 50 anni invece ne durò solo 5 questa pace consisteva nel fatto che doveva tornare tutto come prima. Nel 416 a.c. Atene infrange la pace e occupa l’isola di Melo (isola neutrale ma di stirpe dorica come Sparta) così ricominciò la guerra. Tra i democratici si afferma ad Atene il nipote di Pericle, Alcibiade che decide di attaccare Siracusa che era un’alleata di Sparta, però c’era bisogno di un pretesto; difendere Segesta (alleata di Atene) che era in guerra con Selinunte (alleata di Siracusa). Ci fu questa spedizione in Sicilia, ma Alcibiade fu richiamato in patria per difendersi dalle accuse di empietà (mutilò delle statue di Ermes). Alcibiade così passa al servizio degli spartani. Nel 413 a.c. Sparta e Siracusa sconfiggono gli ateniesi comandati da Nicia. Nel 411 a.c. ci fu un colpo di stato quindi tornò il governo oligarchico ma durò poco poiché i democratici entrano in crisi. Il bilancio dal 431 a.c. al 411 a.c. è che praticamente Atene è risultata più forte per mare che per terra e gli alleati di Atene cominciano a ribellarsi. Entrano così in gioco i persiani fornendo appoggio diplomatico e aiuti in denaro a Sparta per indebolire ulteriormente Atene. Il generale di Sparta è Lisandro.Sparta allestì una grande flotta per contrastare Atene la quale era molto forte per mare dopo anche Atene costruì una flotta usando come rematori anche gli schiavi.…3 anni dopo……nel 406 a.c. ad Atene Conone ottenne una grande vittoria presso le isole Arginuse, ma gli errori politici conpromisero il successo militare cioè gli strateghi a capo della flotta furono accusati di non aver soccorso i dispersi in mare durante una tempesta dopo la battaglia, per questo furono condannati a morte. Il successore di Lisandro sconfisse la flotta ateniese, poiché non aveva più comandanti abili, persa la potenza per mare, Atene, fu assediata e presa per fame, dopo un anno di resistenza si arrese, così si sciolse la lega Delio- Attica, Atene fu inglobata nel sistema spartano, cioè doveva avere gli stessi amici e nemici di Sparta, non poteva avere una politica indipendente e fu privata di tutti i suoi possedimenti esterni, dovette consegnare la flotta da guerra e abbattere le lunghe mura. La conclusione della guerra è che praticamente la pace non tornò.
MACEDONIA
Si trova a nord penisola greca e lontana dal mare, era rimasta per secoli arretrata ed estranea al mondo delle poleis, la città più importante è Pella che è la capitale. I poteri della monarchia erano limitati dall’assemblea dei nobili cioè dai grandi proprietari terrieri. Nel 358 a.c. salì al trono Filippo secondo, il quale cercò di approfittare della crisi delle poleis per imporre, l’egemonia macedone, quindi rafforzò l’esercito avendo già una potente cavalleria formata dai nobili macedoni, riorganizzò la fanteria simile a quella tebana, cioè che i soldati erano dotati di lunghissime lance, marciavano compatti ed era impenetrabile sia dalla cavalleria che dalla fanteria opplitica, questa era la falange macedone, in questo modo cominciò una lunga serie di guerre d’espansione.

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