RIASSUNTI DI STORIA DELL'ARTE

Materie:Riassunto
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

SCHEMI RIASSUNTIVI DI STORIA DELL’ARTE
CIVILTA’ CRETESE: si sviluppò sull’isola di Creta e influenzò molto la civiltà achea
Divisa in 4 periodi:
1) PREPALAZIALE (2.500 – 2.000 a.C.): Cretesi: costruivano già edifici in mattoni crudi e dipingevano gli intonaci dei vari interni. Davano
importanza a riti di sepoltura e lavoravano già la ceramica.
2) PROTOPALAZIALE (2.000 – 1.700 a.C.): Vengono edificati primi palazzi a Cnosso e Festo (organizzati intorno a spazio centrale
scoperto e con ambienti disposti a vari livelli). Esiste lavorazione raffinata ceramica in stile Kamares (con pochi colori impiegati)
3) NEOPALAZIALE (1.700 – 1.400 a.C.): Scomparvero primi palazzi (forse x terremoto) e ne sorsero dei nuovi: palazzi-città (accoglievano
regnanti e popolo; non ci son mura difensive); la difesa avviene sulla costa con potente flotta. Tutte le attività comunitarie si svolgevano
all’interno del palazzo. Vennero realizzate anche molte statuette in ceramica smaltata e la produzione di vasi in ceramica assume forme
più libere rispetto a passato e decorazioni: + fantasiose e complesse.
4) POSTPALAZIALE (1.400 – 1.100 a.C.): periodo in cui avvenne tremenda eruzione vulcanica di Cantorino, seguenti terremoti e
conquista achea con distruzione totale palazzi. Civiltà Cretese si sviluppò anche dopo espansione achei ma produzione artistica: non +
creativa ma ripetitiva. L’arte si trasformò in artigianato x commercio con popolazioni continentali.
CIVILTA’ MICENEA: divisa in 3 periodi:
1) MICENEO ANTICO (1.600-1500 a.C.): periodo caratterizzato da numerose costruzioni di tombe soprattutto reali con all’interno altrettanti
reperti funerari spesso in oro (es. Maschera di Agamennone).
2) MICENEO MEDIO (1.500-1.400 a.C.): caratterizzato da numero notevole di tombe a tholos (sala circolare con pseudocupola).
3) MICENEO TARDO (1.400-1.100 a.C.): periodo caratterizzato da distruzione di numerosi edifici da parte dei Dori (popolazione che si stabilì nel Peloponneso). Oltre a ciò sono da ricordare le mura costruite attorno alle acropoli (parte più alta della città).
CIVILTA’ GRECA:
- origini remote e incerte (II millennio a.C.).
- è nata dopo continui spostamenti di intere popolazioni insediatosi sulle coste dell’Egeo e scontri lunghi e sanguinosi fra tali popolazioni nomadi,
stanziali e urbanizzate.
- arrivano DORI (popolazione seminomade di stirpe indoeuropea) in penisola balcanica e conquistano Peloponneso. Periodo seguente è di crisi profonda
e generalizzata (economia e vita sociale peggiorano a livelli quasi primitivi, sparisce ogni forma d’arte e viene dimenticato l’uso della scrittura). Essi si
mischiarono con i superstiti delle precedenti stirpi micenee→ nascon ELLENI.
- civiltà greca (ellenica): ottenne subito successo con un periodo di fioritura che giungerà a un tale livello di raffinatezza e complessità.
- dalla civiltà ellenica nacque la scienza (ricerca di spiegazioni razionali ai fenomeni della natura), filosofia (ricerca di spiegazioni razionali ai grandi
problemi dello spirito e dell’esistenza), politica (capacità di governare la città organizzando democraticamente la civile convivenza dei cittadini).
- l’arte: assume importanza e sua storia viene divisa in 4 grandi periodi.
1) PERIODO DI FORMAZIONE (o geometrico): XII→VIII secolo a.C.: coincide con la calata dei Dori.
2) PERIODO ARCAICO: VII→VI secolo a.C.: comprende arco di tempo dove la civiltà greca inizia a svilupparsi.
3) PERIODO CLASSICO (o età dell’oro): 490→388 a.C.: comprende intervallo di tempo tra inizio guerre persiane (490 a.C.) e conquista della Grecia da parte di Filippo di Macedonia (→388 a.C.).
4) PERIODO ELLENISTICO: 323 a.C. (morte Alessandro Magno)→31 a.C. (battaglia di Azio contro Romani). Greci: persero indipendenza nel II sec. Dopo distruzione di Corinto (146 a.C.) città ellenistiche e loro territori entrarono a far parte della provincia romana di Macedonia.
PERIODO DI FORMAZIONE (XII-VIII secolo a.C.)
- caratterizzato da invasione dorica del Peloponneso e dalle sue conseguenze negative.
- chiamato periodo di “formazione” xkè fa riferimento a 1 serie di cambiamenti che apron la via dell’autonomo sviluppo di civiltà greca.
- si afferma nuova organizzazione del territorio e del potere (non + città-fortezze governate da re):
- XI a.C.: nascono prime POLEIS (modelli urbanistici di organizzazione sociale della convivenza civile). La polis è costituita da acropoli
(centro ideale della città, punto di difesa e luogo sacro x eccellenza, di solito si trova su un colle). Al centro di essa si trova l’agorà (piazza
principale dove si svolge mercato) mentre attorno si sviluppa la città vera e propria e la chòra (campagna circostante). Le polis divenne un
bene comune a tutti i cittadini che si impegnarono a mantenerla e ingrandirla. Abitazioni: tornano ad essere povere capanne quadrangolari di
fango, mattoni crudi, legno e paglia.
- Scultura: venivano riprodotte soprattutto piccole statuette in avorio o terracotta di varia forma, testimonianze giunte fino a noi, ma non
progettavano costruzioni monumentali.
- Arte pittorica: non abbiamo testimonianze dirette tranne oggetti di artigianato in terracotta (vasi, anfore dipinti con motivi geometrici di molta
fantasia e con prevalenza di nero su sfondo color bruno-rossiccio della ceramica naturale che contribuisce a comprendere l’irrealtà).
- periodo chiamato anche geometrico (xchè su oggetti di artigianato venivano riprodotte figure geometriche perfette, senza riferirsi a modelli
realmente esistenti in natura. Alcune sono semplici: triangoli, rombi, cerchi, quadrati…, altri + complessi: scacchi, svastiche, greche,…)
- VIII secolo: decorazione di sculture si espande su quasi tutta la superficie dei vasi (prima solo in parte lavorata).
- defunti: venivano cremati e loro ceneri raccolte in urne fittili che venivano interrate a circa 1 metro di profondità e protette da un lastrone di
pietra sul quale appoggia un’anfora o cratere parzialmente interrati e caratterizzate da elementi figurativi, facendone sporgere solo le
bocche x mettere offerte in onore dei defunti (funzione rituale).
PERIODO ARCAICO (VII-VI secolo a.C.)
- periodo caratterizzato da ripresa dei commerci, svilupparsi di poleis autonome e incremento demografico (aumento richiesta beni di
consumo) → poleis: acquistarono importanza e fondarono colonie (dipendenti da 1 città-madre e aventi stesse caratteristiche di autonomia
della stessa). L’espansione della civiltà avvenne verso vicine coste mediterranee (penisola italiana, Asia Minore: MAGNA GRECIA) viste le
condizioni del paesaggio greco caratterizzato da catene montuose.
- Arte: ricevette nuovo e fiorente sviluppo: sorsero prime costruzioni architettoniche (templi, santuari) dove l’estetica acquistò maggiore
importanza rispetto alla grandiosità e monumentalità.
- Scultura: si evolve anch’essa e pittura vascolare inizia a focalizzare attenzione allo studio e riproduzione della figura umana (non +
figure geometriche). Scultura architettonica + importante (riassume spirito greco) è il TEMPIO
TEMPIO E SUE FORME:
- è la dimora terrena degli dei (+ di 1 perché la religione dei Greci era politeista) a cui i Greci dedicarono cura e ingegno.
Divinità: loro caratteristiche fisiche e sentimenti: uguali a quelli umani. Erano soggette al destino. Erano quindi simili all’uomo ed è difficile distinguere soggetto in una statua [c’era un rapporto diretto e intimo fra uomo e divinità].
- disposizione spazi all’interno può variare in relazione al periodo, alle dimensioni e al luogo di costruzione. Vi sono 2 elementi caratteristici: 1)
naòs: cella a pianta rettangolare accessibile da un’unica porta; è il luogo dove viene custodita la statua del dio a cui il tempio è dedicato.
Celebrazioni e riti: eseguite all’aperto su are (altari). 2) pronao: spazio porticato di fronte alla cella che ha funzione di filtro simbolico tra esterno
(realtà umana) e cella (realtà divina).
- assume diverse dominazioni in base al numero e disposizione di colonne che costituiscono pronao:
1) NUMERO COLONNE: tetrastilo (4), esastilo (6), eptastilo (7), octastilo (8), ennastilo (9), decastilo (10).
2) DISPOSIZIONE COLONNE:
1) in antis: presenta 2 pilastri quadrangolari (ante) costruiti al termine del prolungamento del muro dei 2 lati maggiori del naos. Tra le ante
ci sono 2 colonne.
2) doppiamente in antis: presenta 2 pronai. Il 2° (opistodomo) è sul retro della cella ed è identico x forma e dimensioni al 1°.
3) pròstilo: simile a tempio antis ma differenziato x presenza di 4 o + colonne (in base a importanza tempio) davanti alle ante e al naos che
formano un porticato amplificando funzione di filtro tra esterno (realtà umana) e cella (realtà divina).
4) antiprostilo: è il doppio di quello prostilo: vi sono 2 colonnati (uno davanti di fronte a pronao e uno sul retro di fronte all’opistodomo
5) perìptero: circondato da colonne lungo tutto il perimetro. Può essere circolare (tempio di tholos: naos assume forma cilindrica e pronao
diventa 1 porticato circolare). Pseudoperiptero: falso-periptero: colonnato circonda cella alle cui pareti vengono applicate mezze colonne.
6) dittero: presenta 1 doppio colonnato che circonda intero perimetro (ogni colonna è esattamente allineata a corrispondente colonna
esterna).
7) monoptero: tra gli unici ad avere pianta non rettangolare: forma circolare e circondato da una sola circonferenza di colonne. Non ha il
naos e l’ara con la statua del Dio è posta all’aperto, al centro del pronao colonnato.
ORDINI ARCHITETTONICI (Pag. 62):
- consistono in una serie di regole geometriche-matematiche dove le dimensioni degli elementi dell’edificio sono in rapporto fra loro.
- i templi dovevano essere simmetrici e in proporzione.
- esistono 3 ordini: dorico, ionico e corinzio distinti fra loro da proprie e ben precise caratteristiche formali. Sono accomunati da presenza di
rapporti proporzionali e regole geometriche-matematiche.

ORDINE DORICO (VII secolo a.C.):
- è il + antico e grandioso dei 3.
- veniva impiegato solo x costruzione di templi
- si diffuse nel Peloponneso e in Magna Grecia
TEMPIO: è sopraelevato da 3 gradini (crepidoma: basamento rialzato x ricordare che il tempio è dedicato agli Dei. Parte superiore: stilobate)
- COLONNA: composta da 2 elementi distinti: fusto (elemento verticale cilindrico) e capitello (elemento di perfezionamento) tenuti uniti da 1
collarino (elemento circolare di raccordo).
- inizialmente colonna era in legno e fusti venivano ricavati da 1 tronco di quercia. Poi sostituite da colonne in pietra o marmo.
- Costruzione: non + monolitica ma composta da + pezzi uniti (rocchi) impiegando un modo + pratico e economico.
1) Fusto: è rastremato verso l’alto (diametro di base maggiore di quello del collarino) ma in modo non uniforme x il rigonfiamento (entasi) a 1/3
dell’altezza x correggere percezione ottica della colonna che apparirebbe sottile. Oltre a ciò il fusto è scanalato (superficie: percorsa da
scanalature uguali, a spigolo vivo e accostate l’una all’altra assumendo una forma semicilindrica). Le colonne non sono perfettamente
verticali: sono inclinate verso interno x controbilanciare il modo in cui si vede la colonna.
2) Capitello: Caratterizzato dalla trabeazione (insieme elementi decorativi e strutturali che costituiscono il capitello): formata da 2 elementi
sovrapposti: echino (sotto; ha forma di un catino circolare) e abaco (sopra; ha forma di 1 dado schiacciato) e da:
1) architrave: elemento strutturale x eccellenza poiché collega orizzontalmente colonne fra loro e serve da appoggio x travi del tetto;
2) fregio: sopra architrave, è alternato da metope (lastre poste a chiusura di spazi quadrangolari [bassorilievi] che venivano a crearsi tra le
travi di legno. Erano lisce xchè verranno decorate in epoca classica) e triglifi (sostituiscono tavolette di terracotta e sono costituiti da 3
scanalature che li percorrono verticalmente dove ci sono rappresentazioni geometriche);
3) cornice (serve a proteggere bassorilievi dalla pioggia). Tale struttura architettonica è detta architravata.
-Tutti questi elementi sono in proporzione come misura fra loro.
-Tetti templi: sorretti da capriate in legno con un’inclinazione delle falde di circa 15 gradi. Manto di copertura: realizzato in tegole piane di
terracotta fermate da antefisse (consistenti in elementi in terracotta o pietra). Le 2 falde del tetto a capanne formano 2 spazi a forma di
triangolo isoscele di altezza pari a circa 1/ 8 della base: i timpani che presentano rappresentazioni scultoree]. Timpani + cornice formano il
frontone. Ai suoi 2 vertici si trovano spesso bassi supporti in pietra con funzione di sorreggere elementi decorativi (statue in terracotta di vari
colori o marmo rappresentanti personaggi o animali mitologici). Tali supporti e le statue prendono il nome di acroteri .
-In quell’epoca le colonne erano vivacemente colorate mentre al giorno d’oggi ci appaiono unicolore sbiadito.
Esempi di templi dorici:
1) Heraion di Olimpia (VII secolo a.C.): tempio periptero e esastilo (con 6 colonne) dell’età arcaica eretto in onore di Hera (moglie di
Zeus). E’ un tempio imponente con un lungo naos, un pronao all’ingresso di esso e un opistodomo sul lato opposto e simmetrico. Le
colonne erano inizialmente in legno poi sostituite di volta in volta con pietre calcaree. Il cambio delle colonne ci aiuta a capire
l’evoluzione dell’ordine dorico: colonne + antiche: + grosse e con capitelli con abachi e echini molto aggettanti. Colonne + nuove:
sono + sottili e presentano capitelli di dimensioni + proporzionate.
2) Basilica di Paestum (VI secolo a.C.): basilica ben conservata e situata sulla costa di Salerno (allora Magna Grecia). Allora basilica
significava luogo coperto destinato a sede di tribunale e riunioni pubbliche dei cittadini. In realtà è un tempo imponente periptero
ennastilo (con 9 colonne) dedicato forse alla dea Hera.
ORDINE IONICO (poco dopo VII secolo a.C.):
- ha 1 origine orientale: è dovuta agli Ioni che, migrati in Asia Minore mentre avvenivano invasioni doriche, fondarono grandi colonie
(come Efeso o Mileto) e grazie ai contatti commerciali si differenziarono molto dai Dori.
- nel VI secolo l’ordine ionico si diffonde anche nelle principali isole egee, nell’Attica (zona di Atene) e in alcune aree della Magna
Grecia (es: Basilica di Paestum in Italia).
- COLONNA: composta di 3 elementi: base, fusto e capitello.
- a differenza dell’ordine ionico il fusto non appoggia sullo stilobate ma sulla base (ciò rende colonna imponente e + bella esteticamente)
1) Base: varia di luogo in luogo: la base + importante è la base attica: composta da 3 elementi sovrapposti:
- 2 tori: profilo sagomato convesso a forma di grosso disco a profilo semicircolare)
- 1 trochilo (o scozia): profilo sagomato concavo a forma di canale (molto in ombra) che si trova tra 2 tori e serve a raccordarli.
2) Fusto: meno rastremato del fusto dorico, non ha entasi ed è solcato da minimo 24 scanalature smussate (non a spigoli vivi)
3) Capitello: composto da un piccolo echino decorato con ovoli, 2 volute e da un abaco sovrastante (di piccole dimensioni, a pianta quadrata
e con spessore limitato; suo profilo è curvo x meglio raccordarsi con la trabeazione sovrastante e composta da:
1) architrave: si sviluppa orizzontalmente e è composto da 3 lastroni monolitici sovrapposti in modo da risultare ben uniti l’uno all’altro.
2) fregio: non possiede metope e triglifi ma percorre intero perimetro dell’edificio ed è inizialmente costituito da lastre lisce, poi viene
decorato con bassorilievi.
3) cornice: meno sporgente ma comunque simile a quella dorica.
Esempi di tempi ionici:
1) Artemision di Efeso (VII secolo a.C., in Turchia): dedicato ad Artemide (dea caccia), è un tempio diptero octasilo circondato da +
di 100 colonne disposte sui lati in modo particolare (disposte in duplice filare, solcate da 40 scanalature). 36 colonne si appoggiavano
su tamburi di marmo scolpiti con decorazioni a rilievo.
2) Heraion di Samo (VI secolo a.C., nell’isola egea di Samo): dedicato alla dea Hera, è un tempio diptero octasilo (8 colonne) con
colonne semplici e sottili. Le basi presentavano dei tori decorati e con leggere e raffinate scanalature orizzontali.
ORDINE CORINZIO (V secolo a.C.):
- si sviluppò 1 secolo dopo dell’ordine dorico e ionico e raggiunse massima diffusione in età ellenistica nel (IV secolo)
- è definito corinzio xchè indica la città di Corinzio, la località nella quale tale ordine architettonico nacque e si sviluppò.
- è il + raffinato e snello ordine architettonico e la colonna misura 10 moduli: appare scarsamente resistente e molto sottile.
- è l’ordine meno usato dai greci perché considerato fuori del comune.
COLONNA:
1) Base: simile a quella ionica-attila ma spesso è anche rialzata mediante un plinto (parallelepipedo di pietra schiacciato).
2) Fusto: percorso da 24 scanalature a spigolo smussato identiche per numero e per forma a quelle della ionica.
3) Capitello: è molto scolpito e presenta una doppia serie di foglie stilizzate. L’abaco ha una forma simile ad un quadrato con 4 archi di cerchio uguali. La trabeazione, cornice e timpani sono simili a quelli ionici.

KOUROI E KORAI (periodo arcaico: VII-VI secolo):
- Nel VII e VI si diffondono nel Peloponneso 3 correnti scultoree: dorica, attica e ionica.
DORICA: caratterizzata dalla preferenza x la figura umana maschile, creazione di forme semplici e squadrate e dall’adozione di proporzioni considerevoli. In essa prevale la violenta contrapposizione delle masse (capo, torace, arti)
ATTICA: si sviluppa soprattutto a Atene e dintorni. Presenta una maggior raffinatezza nella rappresentazione e nel proporzionamento dei vari particolari anatomici. In essa si tenta di legare meglio tra loro le varie parti del corpo.
IONICA: caratterizzata da una maggiore eleganza e dall’uso di proporzioni + dolci e slanciate (+ proporzionata e meno schematica).
- Kouros e Kore sono 2 tipologie principali a cui si riconducono soggetti rappresentati nelle sculture arcaiche. Possono rappresentare divinità, personaggi eroici o esseri umani.
KOUROS: è un uomo giovane e nudo, eretto con braccia stese sui fianchi, pugni serrati e gamba destra avanzata. Vuole rappresentare lo
splendore del suo sviluppo fisico.
KORE: donna giovane e vestita con chitone (tunica) e himation (mantello) e eretta con piedi uniti, 1 braccio a riposo e altro ripiegato su petto.
-Es scultura dorica: coppia di Kouroi attribuiti a Polimede. Essi rappresentano 2 fratelli e figli di una sacerdotessa della dea Hera. Sono 2
statue tozze che rivelano la massiccia espressività della scultura dorica. Le dimensioni anatomiche del corpo non sono reali poichè alcune
parti come la faccia sono sovradimensionate e squadrate. Inoltre le labbra presentano il sorriso arcaico. Le ginocchia e l’addome sono
completamente irreali e sono presenti particolari incisioni geometriche e circolari x indicare le rotule o campaneiformi x evidenziare il torace.
Sono realizzate x essere osservate frontalmente xchè lateralmente perderebbero loro importanza.
-Es scultura attica: il Moschophoros (570 a.C.): è un kouros che porta un vitello sulle spalle reggendolo x le zampe. Si differenzia da + arcaici
xchè uomo non è tutto nudo: indossa la chlaina (mantello che greci portavano sopra chitone (tunica corta: principale capo d’abbigliamento; è
aderente e mette in risalto la muscolatura). La testa ovoidale presenta capelli ondulati raccolti in trecce lunghe e una barba liscia e particolare,
senza baffi. E’ realizzata in marmo e presenta + colori.
-Es scultura ionica: 1) Kouros di Milo (VI secolo a.C.): statua proveniente da Milo (isola ionica) e ancor ben conservata. Il corpo è nudo ed
eretto. Il capo è + molto + piccolo e + naturale. Volto: non presenta barba, e capelli sono corti davanti e raccolti in lunghe trecce dietro. Le
labbra sono allargate nel classico sorriso. 2) Hera di Samo (VI secolo a.C.): kore che rappresenta dea Hera. E’ cilindrica e rappresenta un
soggetto femminile eretto. Essa richiama alla mente la variazione dolce di luci e ombre nelle scanalature a spigolo arrotondato delle colonne
ioniche.
PITTURA VASCOLARE (VI-V secolo):
- di resti d’arte pittorica abbiamo pochissimo ma testimonianze della presenza in quell’epoca ci sono date da fonti scritte dove abbiamo potuto
conoscere i + famosi pittori (Polignoto, Zeusi, Parrasio) e le descrizioni di alcune opere.
- x meglio interpretarla ci si basa su manufatti in terracotta dipinta (anfore, vasi, coppe, piatti, crateri: prodotti in grande quantità da ceramisti
e decorati da artigiani).
- nel periodo di formazione è solo geometrica mentre nel VII secolo a.C. inizia a essere caratterizzata da figure reali (figure umane).
- esistono 2 stili principali di pittura: a figure nere e a figure rosse:
PITTURA A FIGURE NERE (VI secolo a.C.): realizzata usando una vernice nera cotta applicata sulla superficie rossa-brunastra (colore
naturale terracotta). Artista + importante: vasaio Exechias: ha riprodotto un anfora con:
ACHILLE E AIACE: 2 eroi omerici rappresentati seduti 1 di fronte all’altro a giocare a dadi e muovere pedine. Sono in abbigliamento da
guerra x concedersi momento di svago tra 1 battaglia e l’altra. Sono concentrati solo nel gioco. La tecnica realizzativa è raffinata e le 2 figure
sono ben adattate alla forma panciuta dell’anfora.
PITTURA A FIGURE ROSSE (V secolo a.C.): consiste nel dipingere di nero l’intero sfondo del vaso ad eccezione delle figure e delle
decorazioni lasciate color rosso-bruno. Artista + importanti: Euphromios: ha realiazzato cratere con lotta tra Eracle e Anteo:
ERACLE E ANTEO: vi è presente una contrapposizione tra uomo sicuro di sé (Eracle) e mostro (gigante Anteo). Eracle viene rappresentato
con barba e capelli scuri. Sconfisse Anteo una volta trovato il modo x ucciderlo: sollevandolo da terra. Anteo è rappresentato in modo
scomposto x sottolineare la sua violenza. È una composizione molto equilibrata grazie alla precisione del disegno e al bilanciamento degli
spazi rossi e neri.
ETA’ DI PERICLE E DI FIDIA: INIZIO PERIODO CLASSICO (pag: 80):
PRIMATO DI ATENE:
490-479 a.C.: periodo in cui Grecia si difende da ATTACCHI PERSIANI (con obiettivo di espandere propri domini soprattutto in Grecia).
490 a.C.: prima spedizione persiana con Dario: fermata da esercito ateniese a Maratona (su coste Attica).
480 a.C.: seconda spedizione persiana con Serse (figlio Dario): sconfissero inizialmente i Greci alle Termopili ma subirono poi sconfitta nella
“battaglia di Salamina”, da Greci riunitisi in una lega dopo aver risolto i conflitti interni tra poleis.
- Atene: x cacciare i Persiani costruì una flotta navale e ottenne una successo politico e militare che nel giro di pochi anni favorirà la nascita di
un impero marittimo comprendente isole del Mar Egeo. Diventerà quindi la principale città della Grecia.
- Atene: ottenne massimo sviluppo con Pericle (495-429): potente uomo politico ateniese, protagonista dello sviluppo politico, economico e
culturale della città. Egli instaurò la democrazia a Atene e permise quindi a cittadini di partecipare a vita politica e quindi alle assemblee
(tribunali popolari). Ottenne quindi molto successo e consenso dei cittadini e diventando la guida politica della città democratica.
- 447 a.C.: periodo di rifioritura di Atene: vennero ricostruite città e acropoli.
- V secolo a.C.: PERIODO CLASSICO (Età dell’oro): Atene: domina altre città Grecia. In essa inoltre vivevano poeti, scrittori, orafi e filosofi
molto famosi. Periodo associato alla fioritura dell’arte greca che termina nel 338 a.C. con la perdita definitiva della propria libertà.
STATUARIA PRIMA DEL DORIFORO (Pag. 82):
- Statuaria caratterizzata da una posa molto meno statica, in quanto si passa alla creazione di soggetti più complessi x dare vivacità alla
statua. In queste statue nasce il problema dell’equilibrio e della gravitazione. Si pensa a dare alla statua un senso di movimento o di
riposo e si mette in risalto il modo in cui suo peso viene scaricato a terra. Statue: realizzate in bronzo (migliore che marmo): consentiva
maggiore fantasia realizzativa, resistenza e non necessitava uso di sostegni esterni. Es:
- Efebo (creato da Kritios nel 480 a.C.): giovane caratterizzato da 1 leggera rotazione della testa, dall’appoggio su una sola gamba (sinistra) +
arretrata rispetto all’altra, e da un bacino ruotato e sollevato da una parte. A quell’epoca era una statua innovativa in contrasto con appoggio
su entrambe le gambe dei massicci arcaici (kouroi).
- 2 statue dei Guerrieri rinvenute a Riace (rinvenuto a Reggio Calabria nel 1972): rappresentano immobilità con entrambi i piedi ben saldi a
terra: statue probabilmente antecedenti agli stili di Policleto.
- Zeus (Poseidon) di Capo Artemisio (460 a.C.): Dio sembra pronto a lanciare un fulmine. Gambe: divaricate ma ben bilanciate (piede sx: ben
piantato a terra; piede dx: appoggiato solo con la punta). Braccia: sollevate quasi a croce ma il Dio sembra immobile a causa dell’
atteggiamento del volto e la muscolatura.
- Auriga di Delfi (creato da Sotade nel 475 a.C.): statua con busto incurvato all’indietro x riprodurre gesto di governare cavalli con le redini e
quindi rappresentante una fase dinamica. Presenta una testa con capelli curati e avvolta da una benda (premio di 1 gara sportiva).
- Discobolo (creato da Mirone nel 460 a.C.): è un lanciatore del disco concentrato nella fase che precede il lancio. Statua caratterizzata da un
busto frontale e dalla presenza di un arco che sottolinea l’effetto di tensione formato dal braccio destro sollevato e lanciato in dietro, dalle
spalle, dal braccio sinistro e dalla gamba sinistra arretrata. Presenza di un “effetto molla”: prodotto dalle sporgenze e rientranze della parte
sinistra della statua. È una statua in equilibrio sospeso. La vista impiegata x la giusta osservazione della statua è frontale.
- Atena e Marsia: (create in marmo da Mirone nel 450 a.C.): dea Atena: inventrice del flauto a 2 canne, lo getta nell’acqua e maledisce
chiunque l’avrebbe raccolto: pagherà con la vita la superbia di aver osato sfidare a una gara musicale il dio delle arti Febo. Atena:
rappresentata con testa coperta da 1 elmo e con indosso vesti particolari e addobbate (e con viso rivolto verso sileno). Presenta forma
composta. Marsia: nudo, cammina con passo di danza. Busto: inclinato e assumente la stessa direzione della gamba destra distesa. Gamba
sinistra: è la gamba portante ed è ruotata e curvata. La testa è rivolta verso il basso. Corpo: è colto nel momento che precede l’azione.
POLICLETO DI ARGO (V secolo): DORIFERO E DIADUMENO
POLICLETO: grande bronzista di Argo che propose la statua che desse un senso di movimento ma allo stesso tempo di fermezza→ inizia
era classica. Scrisse il Canone policleteo (opera scritta con regole sulle perfette proporzioni del corpo) giunto però a noi solo con 3 pezzi
che riguardano l’armonia delle varie parti del corpo, i rapporti modulari dell’insieme, la simmetria necessaria fra tutte le parti. Secondo tale
opera cioè ogni elemento del corpo umano doveva essere rappresentato proporzionalmente a tutti gli altri. La testa doveva essere 1/8
dell’intero corpo, il busto corrispondeva a 3 teste, le gambe a 4,… . Le sue sculture + importanti sono:
- Dorifero (450 a.C.): dimensioni: rispettano una regola precisa e le parti del corpo si corrispondono con un ritmo preciso. Il soggetto (atleta,
eroe o divinità) è rappresentato con una gamba portante e una non portante (piegata e tirata all’indietro), un bacino sollevato dalla parte della
gamba portante e un po' inclinato lateralmente grazie alla spalla destra abbassata. Il braccio destro è rilassato lungo il fianco mentre quello
sinistro è flesso x reggere la lancia. Il capo è ruotato verso destra e leggermente inclinato. È presente una corrispondenza incrociata:
CHIASMO (gamba destra corrisponde a braccio sinistro xchè sono entrambi parti in tensione; gamba sinistra corrisponde a braccio destro
xchè sono parti in riposo).
Tale statua è stata definita da molti (tra cui Varrone) quadrata e tozza. In realtà si tratta di perfette proporzioni e una forma che evidenzia la
forza e la potenza in contrasto con ritmo compositivo dolce.
- Diadumeno (400 a.C.): definito anche giovane molle d’aspetto: il soggetto è colto nel momento in cui si copre il capo con una benda della
vittoria. Le sue braccia sono sollevate, la posa è identica a quella del Dorifero ma varia per una aspetto + dolce a causa delle parti del corpo
+ rilassate. Il torace è + corto ma + ampio di quello del Dorifero. Ha quindi una composizione caratteristica per suoi ritmi morbidi.
- Amazzone: (copia: Capitolina - 440 a.C.): è la statua femminile corrispondente al Dorifero che fece di Policleto il vincitore della statua + bella
da dedicare a dei Artemide e Efeso in lotta con Fidia, Cresila, Cidone e Fradmone. Caratterizzata da presenza della meditazione e dalla
presenza della corrispondenza incrociata (chiasmo) di tipo policleteo.
FIDIA (circa 490 - 430 a.C.):
- cittadino ateniese maggiore rappresentante dell’arte classica greca. Era amico di Pericle e venne accusato di aver sottratto parte
dell’oro appartenente a statua di Atena e di aver raffigurato se stesso sullo scudo della parthenos (accenno a antireligiosità). Fu chiuso
in carcere e morì.
- Svolgeva un’attività legata alla costruzione e alla decorazione del Partenone e alla realizzazione di opere particolari (andavano contro
alla tradizione della statuaria del periodo preclassico e caratterizzate da una libertà espressiva). Le sue opere + importanti sono:
- Statue di Zeus sul trono (nel tempio di Olimpia; costruite in oro, avorio e legno)
- Athena Parthenos nel tempio sull’acropoli di Atene.
- Amazzone ferita: equilibrio raggiunto x l’appoggio sulla gamba destra tesa e x l’aiuto dato dall’asta che viene sorretta da entrambi le mani→
peso della gamba sinistra è scaricato e la gamba è flessa e tirata in avanti x mostrare ferita su coscia sinistra scoperta.
- 447 a.C.: architetti Ictino e Callicrate: iniziarono costruzione del Partenone con l’incarico di Fidia (responsabile dell’intera costruzione
terminata nel 432 a.C.).
PARTENONE: (447-432 a.C.):
- tempio + importante di Atene dedicato ad Atena Vergine (parthenon: stanza delle vergini)
- di ordine dorico, octasilo e periptero.
- STRUTTURA TEMPIO: cella: divisa in 3 scomparti da 2 file di colonne, conteneva la statua dell’Atena di Fidia e era caratterizzata da un
fregio ionico e esterno. L’edificio era coperto da un soffitto retto da 4 colonne ioniche e accessibile dall’opistodomo. All’interno c’erano
vergini ateniesi che tessevano il peplo (abito femminile greco). Esso fu rovinato da Ottomani, danneggiato con l’attacco di Venezia che stava
assediando la città e con la mano di Lord Elgin (ambasciatore inglese) che portò via molte sculture.
2 frontoni e 92 metope: decorati con composizioni statuarie. Metope: raffiguravano giganti, centauri, amazzoni (guerriere)… per
ricordare la vittoria della Grecia sulle civiltà barbariche (e della ragione sull’irrazionale):
- 92 Metope: es: Lotta tra un centauro e un Lapita: composizione basata su uno scheletro triangolare e un lato riproduce il corpo nudo e
obliquo del Lapita (possiede una gamba piantata a terra e una piegata e schiacciata contro il corpo di cavallo del centauro).
- Fregio: di ordine ionico, esterno e lungo circa 160 m e alto circa 1 m (rappresenta la processione solenne delle Panatenee che si tenevano
ogni 4 anni il giorno del compleanno di Atena in suo onore e le gare con i cavalli che si aprivano nei giorni seguenti. I 2 corpi sono
quasi fusi e le pieghe del mantello evidenziano un effetto di contrasto chiaroscurale a quello della testa piena di capelli disordinati.
- 2 Frontoni: evidenziano la grandezza della concezione artistica di Fidia.
1) Verso Occidente: rappresentava la gara tra Poseidone (donò a Ateniesi una sorgente d’acqua salina) e Atena (consegnò in dono
un ulivo) per decidersi il territorio dell’Attica (regione di Atene). Atena è trainata da cavalli. La tecnica scultorea è molto raffinata e le
statue son molto diverse fra loro e finite anche sul retro. Figure: sono disposte a partire da statue iniziali + grandi fino alle divinità fluviali
distese agli angoli del triangolo frontonale.
2) Verso Oriente: riproduceva la nascita di Atena dalla testa di Zeus. È un momento solenne e particolare dove tutti sono in attesa di
vedere la dea. Questo frontone è caratterizzato da un effetto definito “stoffa bagnata” (per l’evidenza degli abiti velati e aderenti ai corpi
robusti e armoniosi delle dee. Tale caratteristica è presente anche nell’iris del frontone occidentale

FINE DEL PERIODO CLASSICO: ARTE NELLA CRISI DELLA POLIS:
FINE DELL’INDIPENDENZA DELLE CITTA’ GRECHE:
- Nel V secolo Atene raggiunse un periodo di fioritura legato alla superiorità culturale sulle altre città greche→ Sparta: si oppose con la
“guerra del Peloponneso” che ebbe conseguenze molto negative per Atene e dei suoi abitanti a causa anche della diffusione della peste.
La battaglia fu vinta da Sparta che però non riuscì a conquistare completamente i territori ateniesi. Uomini si sentivano incerti e a causa della
crisi delle poleis avvenne la sconfitta di Atene da parte dei Macedoni con Filippo (338 a.C.).
- Dopo morte di Filippo nel tentativo di conquistare la Persia salì al trono il figlio Alessandro Magno che terminò l’operazione persiana e
fondò un impero comprendente le zone dall’Indo alla Grecia.
RIPIEGAMENTO INTIMISTA IN PRASSITELE E SKOPAS:
- artisti: ammiravano la propria vita pensando alle piccole cose quotidiane → divinità vennero considerate meno importanti di quelle olimpiche.
PRASSITELE (400-326 a.C.):
Scultore ateniese che si dedicò alla rappresentazione dei modi di sentire il tempo. Es:
- l’Afrodite Cnidia: è una dea nuda dopo un bagno con in mano un panno appoggiato ad un anfora. Il corpo mostra tutti gli attributi della
femminilità ed è ondulato a S (non simmetrico) grazie alla presenza del panno e dell’anfora: basi di appoggio. Inoltre il panno presenta delle
pieghe che attribuiscono alla figura ombre contrastanti la morbida, ondeggiante e liscia nudità della dea.
- Apollo sauroctonos o Febo: Dio fanciullo dalle membra molli e simile ad una femmina. È raffigurato mentre si appoggia dolcemente ad un
tronco (elemento portante della statua) con uno sguardo distratto e mentre gioca con una lucertola.
- Ermes: rappresenta la nascita di Dionisio nelle braccia di Hermes appunto (col compito di difenderlo e aiutarlo a crescere insieme alle sue
Muse), figlio di Zeus e Sèmele (riesce a uccidere Hera). Hermes è raffigurato mentre si riposa e fa divertire Dionisio. I 2 soggetti sono
entrambi rappresentati con un atteggiamento dolce e confidenziale. La scelta di raffigurare queste divinità sottolinea l’ intenzione solita di
Prassitele di avvicinare gli dei alla realtà. Il marmo è ben levigato e le parti del corpo sono ben curate nei particolari (si parla di “effetto
pittorico”: ogni particolare del corpo è colpito dalla luce che provoca ombre forti e lievi facendo sembrare la statua un dipinto caratterizzato
dagli addensamenti di ombre e luci.
SKOPAS (417-340 a.C.):
Scultore che si dedicò alla rappresentazione dei sentimenti amorosi degli dei. Le sue opere + importanti sono:
- il Pathos: divinità visibilmente inclinata lateralmente con gambe incrociate e braccia sollevate. La statua è in equilibrio grazie a tali braccia
appoggiate ad un mantello facente da sostegno).
- la Menade: danzante avente un corpo in movimento e quindi vivace. Il capo è voltato indietro con sguardo rivolto verso l’alto e la veste si
apre scoprendo un intero lato del corpo. Possedeva quindi un’elevata carica erotica: caratteristica importante nei riti in onore di Dionisio. In
quest’opera è quindi presente la pathos (forti e profondi sentimenti).
CONQUISTA ASSOLUTA DELLO SPAZIO:
Lisippo (365-305 a.C.): scultore ritrattista della corte di Alessandro Magno. A suo parere l’oggetto della rappresentazione scultorea doveva essere solo ciò che si vede (appare). Modificò le proporzioni della statua: sembrava + alta a causa della testa + piccola e corpo + snello. A suo parere gli artisti a lui antecedenti rappresentavano gli uomini come sono, mentre lui li rappresentò come appaiono. Fondò inoltre un nuovo canone compositivo che si andò a sostituire a quello di Policleto. Sua opera + famosa: Apoxyòmenos (costruito nel 320 a.C.): statua con atteggiamento originale: atleta non sta effettuando alcuna gara ma si sta levando l’olio e il sudore di dosso con lo strigile. L’opera presenta delle caratteristiche compositive: gamba destra flessa (non tesa), bacino ruotato, fianchi stretti, torace allungato e curvilineo, spalle allineate, braccia sollevate, piccola testa rialzata e con capelli mossi.
La caratteristica + importante di questa statua sono le braccia sollevate che conferiscono la conquista totale dello spazio e la fine della vista privilegiata (solitamente frontale).
ETA’ ELLENISTICA dalla morte di Alessandro Magno:
- età che va dalla morte di Alessandro Magno (323 a.C.) alla battaglia di Azio (31 a.C.) che determina l’inizio dell’ascesa di Augusto alla dignità
imperiale e la fine della civiltà greca. L’impero creato da Alessandro si sgretolò in tanti regni ellenistici (retti dai suoi generali).
- per ellenismo si intende l’ellenizzazione dei territori conquistati che porta all’integrazione di culture diverse e a un linguaggio artistico comune.
Questo periodo si distinguerà dagli altri per la celebrazione del singolo: prima: monumento: rappresentava intera città (insieme di tutti i
cittadini). In età ellenistica: gli artisti delle grandi opere furono i regnanti o i ricchi.
PERGAMO E RODI:
- 166 a.C.: A Pergamo (nelle coste egee Asia Minore; capitale di uno dei regni ellenistici) venne edificato l’altare dedicato a Zeus Soter
(salvatore) e Athena Nikephoros (portatrice di vittoria) dopo le vittorie sui Galati. L’altare fu costruito sui terrazzamenti dell’acropoli ed era alto
330 m. Esso dominava la valle circostante e aveva forma quadrangolare. La parte superiore presenta un porticato con colonne ioniche e con
all’interno 1 fregio continuo rappresentante le storie di Telefo (figlio di Eracle). Oltre a questo si trovano complessi scultorei con giganti
dominati da figure di Zeus e Atena. FIROMACO (220 a.C.): uno dei 7 scultori greci + noti (Mirone, Policleto, Fidia, Prassitele, Skopas e
Lisippo) probabilmente autore delle sculture di Pergamo. Le sculture ad alto rilievo sono naturali con riproduzione di sentimenti (es:
dolore,…). L’altare di Pergamo rappresenta esseri divini e semidivini xkè occupano anche spazio riservato a esseri umani. Sono presenti
personaggi mitologici e serpentiformi che si appoggiano alle scalinate (coinvolgono gli uomini nella lotta divina).
La statua è complessa e la diversità nell’atteggiamento dei corpi, le teste con capelli raccolti, la presenza della barba e di effetti chiaroscurali
fanno di Firomaco il creatore dello stile Barocco antico.
- Da Rodi proviene il gruppo del LAOCOONTE che illustra alcuni episodi della guerra di Troia.
Laocoonte: sacerdote troiano di Apollo che cercò di impedire l’ingresso del cavallo di Troia nella città e morì strangolato da 2 serpenti inviati
dalla dea Atena insieme ai suoi 2 figli. In questa opera viene messo in risalto l’elemento formale che unifica il gruppo delle 3 statue.
- PITTURA:
V secolo: Agatàrco di Samo dipinse scenografie prospettiche e scrisse un trattato sulla prospettiva. La prospettiva è un metodo grafico che da l’impressione della profondità (tridimensionalità: 3 dimensioni: lunghezza, altezza e larghezza) su piano con 2 dimensioni (lunghezza e altezza).
- prospettiva: scienza che ha delle regole proprie e leggi fondate sulla geometria. Prima del periodo ellenistico i Greci e Romani non
conoscevano queste regole e le prospettive erano soltanto ottimi tentativi di resa illusionistica della 3° dimensione.
- Periodo ellenistico: si svilupparono temi pittorici caratterizzati dalla pittura prospettica. Es:
1) Ratto di Persefone (risale all’epoca di Alessandro Magno: 320 a.C.; rinvenuto nel 1977 in Macedonia): raffigura una fanciulla (figlia di
Zeus e Demetra) appena catturata da Ade che la porta attraverso il suo cocchio dorato del regno dei morti. La fanciulla mostra la sua
disperazione sollevando le braccia, mentre il Dio, che presenta un busto piegato e capelli disordinati, la tiene con un braccio perché altro è
impiegato per sorreggere le redini. Sono stati impiegati pochi colori e poche parti chiaroscure xchè sufficienti a riprodurre il volto di Ade.
Parti in ombra: sono ben evidenziate e visibili soprattutto nelle pieghe dei vestiti. Elemento che da profondità alla scena: ruota del cocchio.
2) La battaglia di Isso (III secolo a.C.): è riprodotta su un mosaico pavimentale pompeiano e rappresenta in primo piano Alessandro
Magno e il re persiano Dario III (personaggi principali della scena della battaglia di Isso del 333 a.C.). Per costruire lo spazio nelle sue 3
dimensioni l’artista ha riprodotto 1 elemento paesaggistico (tronco), delle ombre sulla terra, armi abbandonate e lance dei guerrieri inclinate.
Alessandro ha volto di profilo e trafigge un nemico intento a salvarsi. Dario è su un carro da guerra preoccupato e protetto dal suo cocchiere
che governa il carro. L’artista è padrone dello spazio e il cavallo contribuisce a dare la misura della distanza + corretta all’osservatore dal
dipinto x meglio osservarlo.

Esempio



  


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