Post-Impressionismo

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Post Impressionismo
Il Post Impressionismo si è sviluppato nell’ultimo quarto dell’800, in Francia, e racchiude diverse tendenze.
Si formano due opposte tendenze:
1. Neoimpressionismo → Artisti che tengono presente l’Impressionismo
2. Simbolismo → Artisti per i quali la realtà oggettiva deve essere rimpiazzata da una realtà interiore.
Neoimpressionismo o Impressionismo scientifico → l’Impressionismo è stata una grande rivoluzione, un movimento esplosivo, che ha cambiato la pittura, ma anche gli impressionisti stessi cominciano a cercare strade diverse. Il Post Impressionismo parte proprio dall’Impressionismo, ma vuole superarlo.
➢ George Seurat
Artista che fa parte dell’esperienza impressionista, ma tenta di approfondirla → esponente del Neoimpressionismo. Estremo tentativo di applicare la scienza all’arte, tutto può essere letto alla luce della ragione, anche se nell’Impressionismo più che dalla ragione si era guidati dalla percezione. Il Neoimpressionismo elimina ciò che è spontaneo , immediato, per favorire la visuale dello scienziato.
Seurat muore a 32 anni, lascia poche opere, anche perché i suoi quadri durarono anni. Era un artista francese, fin da molto giovane si appassionò all’Impressionismo, e proprio la sua giovane età gli ha permesso di comprendere i limiti della corrente, e ricerca perciò un sistema per approfondirla. Studia il colore da scienziato giovandosi delle ricerche scientifiche, in particolare Chevrel, identifica il motivo per cui due colori complementari si intensificano, e Seurat parte da questo e capisce che un colore tanto è più intenso e puro, quanto è meno mischiato, e decide di isolare ogni singola pennellata → Pointillisme = tanti puntini staccati tra loro di un colore, e a distanza la retina compone il colore, avviene una sorta di fusione. Esempio: per creare alcune zone arancio usa rosso e giallo. La pittura diventa così scientifica.
“Una domenica pomeriggio all’isola della Grande Jatte”
Esposto nell’ultima mostra impressionista (Seurat era mal visto da Monet perché arriva a conclusioni diverse).
Il soggetto è impressionista: figure in un paesaggio, parco nel quale una folla di borghesi si va a divertire, ci sono tanti personaggi, scena allegra, sono tutti impegnati a fare qualcosa: una donna pesca, un uomo suona la tromba, e un’altra donna porta a passeggio la sua scimmietta. È una scena piena di vita, ma non c’è movimento, è tutto immobilizzato, l’unica figura in movimento è il cagnolino. Le persone sono manichini geometrizzati, è tutto calcolato, attento studio anche degli alberi. È una quadro d’atelier, all’aria aperta ha realizzato solo alcuni schizzi, sembra un teatrino meccanico. La luminosità è molto intensa, lascia la tela bianca, utilizza colori puri = luce intensa → il bianco del vestito della bambina. La bambina non è al centro, ma costituisce l’asse della sezione aurea (= scoperta dai greci e utilizzata dai rinascimentali, ci da la proporzione perfetta A:B=B:C, è stata introdotta per la costruzione degli edifici). Alcuni critici hanno ipotizzato che Seurat abbia voluto ridicolizzare e criticare attraverso una visione ironica la società del suo tempo, tempo in cui la tecnica dominava anche l’uomo → alienazione. Dopo la pubblicazione nel 1904 dell’Interpretazione dei sogni di Freud, alcuni sociologi vedono nell’alienazione di massa l’estraneità dell’uomo. Questi critici si basavano su tutto: aspetto delle donne, sagome, donna in primo piano è accentrata. La geometrizzazione indica il mondo che va alienandosi.
Post Impressionismo :
* Naturalismo (Neoimpressionismo)
→ Sono due condizioni opposte.
* Evasione dalla realtà (Simbolismo)
Crisi del Decadentismo.
Simbolismo → Rappresenta l’evasione dalla realtà, sconfitta della ragione, della scienza e perciò dell’epoca del Positivismo. Il Simbolismo pittorico nasce in Francia con G. Moreau e Redon. La pittura del Simbolismo, come la letteratura, si propone di trovare una realtà che va oltre ciò che è percettivo, si rifiuta la pittura retinica, la pittura diretta non ha più alcun senso. I simbolisti mescolavano dettagli naturalistici inserendoli in uno sfondo simbolico, fantastico. Un tratto che li distingue è che riscoprono le regole accademiche: personaggi dipinti con proporzioni classiche, pennellate sottili, come la figura di Galatea (lo sfondo è simbolico).
I simbolisti cambiano i soggetti, il mito della storia e il racconto biblico, perché possono essere reinterpretati.
Moreau era una grande acquarellista (trasparente, impercettibile, macchie indefinite), e come acquarellista raggiunge vertici incredibili: accosta tinte violente creando una trasfigurazione poetica, ci trasportano in una dimensione poetica, fantastica, non c’è più uno studio scientifico, ma vuole raggiungere effetti di suggestione nello spettatore. Se i quadri sono indefiniti è perché vogliono stimolare l’immaginazione di chi guarda.
Il Simbolismo è il predecessore del Surrealismo, l’effetto sarà lo stesso, cioè stimolare la fantasia, ma a differenza dei surrealisti, i simbolisti vengono prima della psicoanalisi.
➢ Paul Gauguin
La sua famiglia proveniva dal Perù, però nasce a Parigi, dove rimane fino alla morte del padre, quando ritornano in Sud America. Prima dei 20 anni ritorna a Parigi, si fa una famiglia, diventa un funzionario della dogana, la moglie è danese, e quando viene licenziato si trasferiscono, ma poi lui ritorna in Francia per dipingere (dopo gli anni 80). Espone con gli impressionisti, ma non è proprio un impressionista. Entra in contatto con i “Nabis” (gruppo di artisti). Non è felice di vivere a Parigi e alterna soggiorni tra la Bretagna (società contadina) e Parigi (società industrializzata e corrotta). A Parigi fa amicizia con Van Gogh e pensano di aprire una scuola insieme, prendono casa, ma poi litigano. Torna in Bretagna e alterna soggiorni a Tahiti, Polinesia, Isole Marchesi ecc. Era in disaccordo con i missionari che volevano cristianizzare le popolazioni locali per conto del governo francese, va contro il governo e viene sbattuto in carcere dove muore.
Si considera al di fuori della società, prende coscienza che la figura dell’artista è inutile e cerca di reagire attivamente, dando la colpa alla società moderna occidentale (società corrotta). Pensa che la società deve riconquistare il “primitivismo”. Mentre i colonizzatori dicevano di dover portare la civiltà, Gauguin diceva che bisognava ricercare la vera civiltà proprio in quelle zone.
Verso la fine del 1800 tutti gli impressionisti prendono posizione, e lui si che non aveva mai aderito completamente, si avvicina maggiormente allo stile di Van Gogh.
“Il Cristo giallo”
Soggetto: paesaggio della campagna bretone, con un crocifisso di legno, intorno al quale un gruppo di donne bretoni si è raccolto in preghiera (non è un soggetto impressionista in quanto c’è interesse nella figura umana). Per quanto riguarda i colori sono utilizzati in modo arbitrario e soggettivo , secondo Gauguin bisogna dipingere ciò che si sente e non ciò che si vede. Le proporzioni sono alterate: le donne si sono riunite per pregare, e la forza della loro preghiera ha fatto si che nella loro mente il Cristo prendesse quasi vita. Ciò che vediamo noi è la proiezione di ciò che le donne vedono nella loro mente. Quanto Gauguin si allontana dalla realtà non ce lo dice solo il colore, ma lo si capisce anche dalle linee, dai contorni precisi (= allontanamento dall’impressionismo). Forme bidimensionali, manca il rilievo plastico perché non c’è chiaro-scuro. Arte quasi elementare. Sintetismo → sintesi tra ciò che si vede e ciò che viene immaginato.
Ricordi dell’arte medievale: crocifissione con più donne intorno (Masaccio), iconografia dei ceti medievali.
Si era accorto che le linee esercitavano un effetto psicologico sullo spettatore.
“La visione dopo il sermone”
Le donne escono dalla Chiesa e si vede ciò che loro pensano, quello che è stato detto nel sermone. Gauguin non era cristiano, probabilmente credeva nelle forze della natura (animismo), influenzato anche dalle popolazioni con cui era entrato in contatto. Gli interessava l’effetto che la religione aveva sulla gente.
➢ Vincent Van Gogh
Nasce nel 1853 in Olanda, figlio di un pastore protestante. Non si interessa all’arte da giovanissimo, i suoi primi quadri risalgono al 1885 (muore nel 1890 per suicidio), in questi 5 anni realizza circa 800 opere (era velocissimo riusciva a terminare un quadro anche in poche ore). In vita non ebbe successo, lo conquistò solo ai giorni nostri.
Quando era giovane lavorò in una casa d’arte, ma solo come venditore. La sua prima esperienza è religiosa, vuole diventare pastore, ma percorre questa strada a modo suo (Van Gogh vuole cambiare il mondo). Va in una regione mineraria (minatori = una classe tra le più disagiate) vuole fare una vita come i minatori, e sostenne anche uno sciopero dei minatori che gli costò la scomunica da parte della Chiesa. La religione era un modo per cambiare il mondo → decide allora di cambiarlo attraverso l’arte. Torna a casa sua in Olanda e realizza le prime opere (1885/86), si trasferisce a Parigi, dove rimarrà per pochissimo tempo, perché la trova una città frivola, tranne per il fatto che trova l’impressionismo e il post-impressionismo. Lascia Parigi per andare in Provenza, dove cerca una sorta di “primitivismo” (fuga = Decadentismo). Van Gogh cerca di fuggire restando nella società occidentale; pensava che le campagne erano comunque “indipendenti”. A Parigi nasce l’interesse per le stampe giapponesi, per i colori accesi. Andando in Provenza trova colori ancora più caldi di quelli dell’Olanda: “Ho trovato il mio Giappone in Provenza”. In Provenza lo raggiunge Gauguin, con il quale aveva fatto amicizia a Parigi, vivono insieme e credono di poter aprire una specie di scuola. Iniziano i primi conflitti, anche perché Van Gogh soffriva anche di una malattia mentale, forse schizofrenia, e dopo l’ultima litigata Gauguin se ne va, e quando Van Gogh capisce che non sarebbe più tornato si taglia l’orecchio (il lobo), lo mette in una bustina e la consegna ad una prostituta, dicendole di conservarlo con cura. Fa molti ricoveri per la sua malattia, a volte per forza a volte spontaneamente, va da un suo amico medico Dr. Caché, che lo fa ricoverare in una clinica più accettabile, dove Van Gogh poteva anche allontanarsi. Un giorno si allontana con una pistola, e in un cortile vicino si spara alla testa, ma non muore subito e viene riportato in clinica dove muore dopo 3 giorni. L’unica persona che gli è stata vicina fu il fratello Theo, al quale scriveva svariate lettere, parlandogli del suo lavoro, dei suoi obiettivi ecc.
Perché verso la fine dell’800 la figura dell’artista diventa inutile?
Perché nascono nuovi gusti, e nasce l’industria basata sul profitto e sul consumo, e l’arte non è un bene di consumo, quindi non permette un profitto.
“I mangiatori di patate”
È un quadro di contadini, secondo Van Gogh erano le prime vittime dell’industrializzazione.
Soggetto: i contadini mangiano solo le patate e bevono caffè nero. Mangiano con le mani ciò che le loro mani hanno prodotto.
È una scena buia e monocroma, ha fatto questa scelta per riallacciarsi alla tradizione olandese del 600. I corpi sono un po’ deformi, un po’ alterati, e ha detto a Theo di averlo fatto volontariamente per farli assomigliare alle patate.
Corrente della deformazione → espressionismo (Van Gogh l’ha anticipata di circa 20 anni).
Ex - premere vs Im - primere.

Proiezione all’esterno delle proprie paure, angosce, fantasmi, ma anche gioie.
Dopo il soggiorno in Francia abbandona temi sociali e si dedica alla proiezione delle sue paure → processo opposto: è il pittore che tira fuori qualcosa da se.
Ha modo di vedere l’ultima mostra impressionista (Seurat → tecnica dei puntini). Van Gogh accetta la divisione del colore, ma trasforma il puntino in una linguetta di colore (= qualcosa di più emotivo rispetto al puntino), e non ha una visione scientifica del colore, ma bensì è solo la trasposizione di un sentimento. La velocità di Van Gogh nel realizzare i suoi quadri è data dal fatto che doveva dipingere finire il quadro in quello stato d’animo. Dipinge dal vero. Un esempio è l’autoritratto del 1887.
Ha una visione allucinata, ossessiva della realtà: accosta i colori secondo ciò che sente, in modo arbitrario, i colori non rispecchiano necessariamente la realtà. Prospettiva deformante, un esempio è Notte Stellata. Spesso in Van Gogh scompare la linea verticale, la linea retta non c’è più.
Nel 1890 si fa rinchiudere liberamente nella casa di cura.
“Campo di grano con volo di corvi”
È stato dipinto circa una settimana prima di morire.
Soggetto: un campo di grano in fioritura.
Sceglie il formato rettangolare, la base è 3 volte l’altezza.
Dedica poco spazio al cielo, e in questo modo lascia trasparire un senso di oppressione. I cieli di Van Gogh sono molto spessi: blu di fondo, poi bianco sopra, e infine sopra ancora il nero, il tutto prima che i colori sottostanti si asciugassero.
In basso c’è tutto il giallo del campo e i 3 sentieri realizzati con il rosso e il verde (rosso secondario -verde complementare), li accosta in modo che si respingano. Questi 3 sentieri portano verso il nulla. La prospettiva è stata capovolta: le linee parallele invece di convergere in un punto, divergono. Il punto di vista è sotto-elevato, e i corvi sono un simbolo di morte.

Esempio