Madonna del parto di Piero della Francesca

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

ANALISI MADONNA DEL PARTO

AUTORE:: Piero della Francesca
TITOLO: Madonna del Parto
TECNICA: Affresco
SOGGETTO: la vergine gravida
DATA/EPOCA: 1455 circaQuattrocento
UBICAZIONE: Monterchi (Arezzo) cappella del cimitero

LETTURA ICONOGRAFICA:
Nell’opera vediamo la vergine gravida al centro del dipinto che indossa il tipico abito delle partorienti del tempo, di colore azzurro con una camicia bianca che mostra il ventre rigonfio. Il suo viso è modellato come un ovale perfetto, ha una espressione di estrema dolcezza e guarda lo spettatore. Si presenta in modo solenne e regale, è quasi superba nell’atteggiamento. Con un gesto elegante poggia una mano sul fianco e l’altra sul grembo. Accanto alla Vergine ci sono due angeli che sorreggono la cartina del padiglione sotto il quale è rappresentata la vergine. Sono tende in damasco foderate di ermellino . gli angeli hanno lo sguardo rivolto verso lo spettatore e indossano gli stessi abiti con i colori invertiti in modo simmetrico.

LETTURA FORMALE E COMPOSITIVA:
Per quanto riguarda i colori Piero non ne utilizza una vasta gamma, ma tende a utilizzarne pochi che usa,come per gli angeli, per accentuare la simmetria veste verde con ali e calze rosse per la figura a sinistra,veste rossa con ali e calze verde per quella a destra. Lo spazio è perfettamente costruito ma senza un impianto prospettico in quanto tutte le figure sono su di un unico piano e non c’è una sottolineatura della profondità. La luce è abbastanza uniforme su tutto il dipinto, l’unica parte in ombra è quella superiore. La sua provenienza è da sinistra come sottolinea il chiaro-scuro dell’abito dell’angelo. Il dipinto presenta una forte simmetria il cui asse è la Madonna. Nell’affresco è presente una proporzione gerarchica tra la Vergine,, dipinta in modo più grande, e gli angeli a sottolineare l’importanza di Maria e del figlio che porta in grembo. Il dipinto nel suo complesso esprime un’idea di staticità e solennità

INQUADRAMENTO STORICO E LETTURA ICONOLOGICA:
Quest’opera appartiene al periodo rinascimentale compreso fra il XV e il XVI secolo, interessò gli ambiti della pittura, della scultura e dell’architettura. I principi base di questa rinascita furono il ritorno alle forme classiche dell’arte romana antica, l’adozione di un metodo sperimentale nello studio della natura e la concezione dell’individuo come misura e centro dell’Universo. La più rilevante novità consistette nella rielaborazione della prospettiva matematica. Piero della Francesca nasce a Borgo san Sepolcro vicino ad Arezzo nel 1412 e vi morirà nel 1492. egli fu uno dei massimi ingegneri che nel 400 operarono in Italia il rinascimento della cultura e delle scienze e degno rappresentante dell’Umanesimo. Dopo un periodo di formazione a Firenze lavora in molte città al nord e al centro Italia come Roma, Umbria, Pescara, Rimini e Arezzo. Le sue opere giovanili mostrano l’influenza si Masaccio per la solidità delle figure e di Veneziano per il gusto dei colori delicati e per la luce fredda e limpida. Egli fu un matematico, fu anche autore di trattati di pittura sulla prospettiva e sulla nascosta struttura geometrica del reale. Piero è sommo maestro della luce e del colore, impresse sui suoi dipinti una bellezza. La “Madonna del Parto” è una delle opere della maturità che ne attesta la felicità creativa e la perfetta sintesi prospettica di forma e colore. L’opera ha subito molte vicissitudini in quanto fu staccata nel 1910 a causa di un forte deterioramento della parte su cui si trovava e che stava compromettendo l’integrità e la conservazione del dipinto, venne riportato su un altro supporto. Nonostante il tempestivo intervento la parte superiore dell’affresco raffigurante la calotta del padiglione andò perduta. Il dipinto ha avuto varie e complesse interpretazioni ma la più comune è quella teologica, secondo la quale il padiglione rappresenta la Chiesa, e la Vergine, sel suo particolare stato di gravidanza simboleggerebbe il tabernacolo eucaristico poiché contenente il corpo di Cristo.

RIFLESSIONI PERSONALI:
L’opera affronta un tema insolito per la pittura italiana, più diffuso nell’iconografia francese e spagnola. Comunque l’affresco colpisce per il suo rigore formale per la severa bellezza comunicata dalla vergine che, pur avendo un volto fermo, impassibile pieno di sentimento, con la sua grazia e dignità riesce a comunicare nello spettatore un illusione dignitosa al suo stato e all’evento misterioso che è nell’imminenza del compimento.

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