La "Deposizione" di Antelami

Materie:Tesina
Categoria:Storia Dell'arte

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Data:17.12.2008
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Testo

Claudia Santori – 14.11.2008

ANALISI DELL’OPERA “La Deposizone”

DATI ANAGRAFICI
AUTORE: Benedetto Antelami
CONTESTO:
DATAZIONE: 1178
COLLOCAZIONE: Transetto del Duomo di Parma
MATERIALE, TECNICA: Calcare veronese con intarsio metallico a niello sul fondo
DIMENSONI, FORMATO: cm110 x 230
STATO DI CONSERVAZIONE: Integra
GENERE: Arte sacra
TIPOLOGIA: Basso rilievo
FUNZIONE: Religiosa, didascalica, decorativa

DESCRIZIONE ICONOGRAFICA
La tipologia della composizione è figurativa. L’opera raffigura la deposizione di Gesù Cristo dalla croce, ormai deceduto. La figura di Cristo appare molto espressiva e umana, con le braccia aperte come a concedere il perdono, una protesa verso la Vergine Maria. Subito sotto di lui si scorge Giuseppe di Arimatea, che lo sta abbracciando affettuosamente aiutandolo a scendere dalla croce, mentre alla sua destra più prossima troviamo Nicodemo, salito su una scala per togliergli il chiodo dalla mano. La croce divide la composizione a metà: sulla sinistra si notano sei figure addolorate dalla morte di Cristo, ossia le tre Pie, simbolo della Trinità e della Risurrezione, e successivamente la Vergine e Giuseppe; sulla destra spicca innanzitutto una figura interpretata come la personificazione del mondo Ebraico, a cui l’Arcangelo Gabriele fa chinare il capo in segno di sconfitta, mentre ancora più a destra si nota un irregolare insieme di soldati che, noncuranti della tragedia, si stanno spartendo le vesti del defunto. Questi ultimi simbolicamente rimandano al pericolo del peccato di eresia. Si notano in volo i due arcangeli, uno da una parte e uno dall’altra, che volano in direzione della croce sovrastando tutte le altre figure. Infine nell’estrema sinistra l’artista ha raffigurato il Sole, che illumina con i suoi raggi le persone che piangono la scomparsa di Cristo, mentre all’estrema destra la Luna che splende sopra coloro che lo scherniscono. Il tutto è racchiuso in una cornice decorata.

DESCRIZIONE FORMALE
L’immagine a bassorilievo si sviluppa in orizzontale in più piani tra loro paralleli, costituiti dalla massa delle figure, dai tondi, gli angelo e Gesù e infine la cornice che racchiude tutta la scena. Le figure appaiono dinamiche, ordinate a destra e a sinistra dell’elemento protagonista che funge anche da asse di simmetria, e la loro tridimensionalità è data dalla tipologia della composizione oltre che al loro stesso interagire che le sovrappone le une le altre. Nell’opera sono presenti più linee: una orizzontale data dall’insieme delle persone, dagli angeli e dal braccio orizzontale della croce tagliata da quella obliqua definita dall’apertura delle braccia di Cristo, contrastata a sua volta da quella definita dalla scala di Nicodemo. La composizione è regolare solo in parte, infatti si nota come la parte sinistra sia molto più ordinata, con una linearità quasi bizantineggiante e senza sovrapposizioni spaziali o relazioni reciproche, mentre la parte destra si scopre molto più vivace e sorprendentemente varia, innovativa. Il chiaroscuro è dato dal drappeggio delle vesti e dalla tridimensionalità della scena, mentre per quanto riguarda l’illuminazione, essa si concentra nel mezzo dell’opera, quasi partisse proprio da Cristo per diffondersi intorno, ma non ci sono differenze di chiarore fra i personaggi di entrambi i lati. Il colore dell’opera, ocra, è dato dal materiale scolpito dall’autore, ossia il calcare veronese.

Esempio