Gilbert_Dedalo e Icaro

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

Alfred Gilbert
Anche questa volta una frase dello scultore ci guiderà alla comprensione dell’opera in esame.
Gilbert dichiarò di aver scelto questo soggetto perché “Mi apparve lampante di essere molto ambizioso nel periodo nel quale poi mi dedicai a quest’opera, e chi c’era di più ambizioso di Icaro?”. La realizzazione di questo piccolo bronzo si mischia dunque alla sfera dei sentimenti più profondi di Gilbert.
La superficie quasi vibrante di luce e i temi della morte connessa alla noncuranza della giovinezza, portano il nudo di Gilbert a una dimensione di eroticismo provocante.

Nato a Londra nel 1854, dal 1872 al 1874 divise il duo tempo tra la facoltà di medicina e la sua vera passione: la scuola d’arte.
Abbandonò gli studi per trasferirsi nel 1875 a Parigi dove studiò alla “École des Beaux Arts” per tre anni prima di trasferirsi a Roma.
Lì lavorò fino al 1884 e dall’Italia spedì alla Royal Academy alcune sue opere, tra le quali appunto “Icaro”.
Seguendo il consiglio di Leighton, nel 1884 tornò in patria dove fu riconosciuto come un grande artista e gli furono affidate varie commissioni, l’una dopo l’altra
Nel 1887 completò il “Fawcett Memorial”, poi il “Queen Victoria Memorial” a Winchester, ed anche la fontana “Shaftesbury Memorial” a Piccadilly Circus, nel cuore di Londra
La serie di commissioni, alcune minori alter di notevole importanza, gli valse la nomina a professore di scultura alla Royal Academy nel 1900. Dichiarò fallimento nel 1901 e quindi si trasferì a Bruges, dimettendosi dalla Royal Academy.
Fu un capostipite artistico che ebbe vasta influenza, genio ribelle fu scialacquatore dei soldi che guadagnava e in continuo contrasto coi suoi committenti.
Morì nel 1934 riaccolto a braccia aperte dalla Royal Academy e da tutta l’Inghilterra.

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