Cubismo e Piccasso

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte
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Testo

Cubismo: (1907-13)
I pittori prendono questo nome perché analizzano l’oggetto in tutte le sue facce. Infatti essi vogliono che ogni cosa venga vista in tutti i suoi punti di vista. Essi inoltre si staccano dalla rappresentazione e dall’imitazione della realtà, in quanto per essi bisognava entrare all’interno dell’oggetto. Il cubismo nasce dall’unione di Bracque e Picasso dopo che questi videro una mostra di Cezanne. Quest'ultimo aveva ribadito che non solo il colore ma anche la sua forma, il disegno il modo di costruire lo spazio in un quadro andavano rinnovati rispetto l’arte dei secoli precedenti. Nella sua stessa pittura Cezanne aveva cercato di ridurre il visibile alle sue componenti geometriche semplici, ovvero il cono, il cilindro e la sfera. Le premesse di ciò risiedevano in Platone il quale aveva suggerito come tutta la natura fosse costituita di strutture geometriche semplici destinate a comporsi tra loro. Ma nessuno dei pittori successivi prese alla lettera Cezanne, in quanto i cubisti non dipinsero mai sfere e cilindri, ma privilegiavano forme che appunto vennero definite “cubi”. Ma Cezanne aveva anche cercato di costruire un nuovo tipo di prospettiva in cui lo spazio veniva creato da pennellate che correvano dalle cose più vicine a quelle più lontane. Inoltre egli aveva anche abbassato il tono del colore e aveva ridotto la sua tavolozza ai soli blu, ocra e verde. La sua riduzione del colore è tipico di colui che cerca i riprodurre qualcosa di razionale. Dunque era giunto il momento di ripensare al disegno, alla linea, alla costruzione dello spazio; occorreva addirittura ripensare cosa fossero un quadro o una scultura: non soltanto espressioni delle emozioni ma anche e soprattutto espressioni del pensiero. I cubisti vogliono ricreare un l’oggetto e quindi rispetto alle tradizionali dimensioni ne aggiungono una quarta: il tempo, definita da Apollinaire. Essi partono da qualcosa di concreto come un paesaggio o una natura morta. Il pittore fa una superficie piatta. nel 1909 nacque così il cubismo analitico in cui l’oggetto veniva sminuzzato in una quantità eccessiva di parti. Con il Cubismo Analitico si fa un passo avanti rispetto alla ricerca cèzanniana.Le forme del cubismo analitico non sono più completamente estratte dalla percezione diretta degli oggetti.Gli spigoli ,i piani e i volumi si moltiplicano.La componente materica si fa più evidente con il recupero di una tecnica divisionista in modo da rappresentare i volumi, la luce e le ombre in completa autonomia. Nella fase sintetica del cubismo appaiono superfici piatte,scritte in trompe-l'oeil (fedele simulazione pittorica di qualcosa,in questo caso tessuti decorativi) il collage ed anche l'aggiunta di sabbia.Le opere di questo periodo sono decisamente piatte,svuotate ma di grande essenzialità e purezza. Successivamente subentra la fase del cosiddetto Cubismo Lineare e quindi il Cubismo Curvilineo caratterizzato da tinte piatte e vivaci,racchiuse nel primo caso da linee rette,nel secondo da una prevalenza di linee curve, che rappresentano figure ed oggetti posti in assoluta frontalità.Ogni simulazione spaziale,inoltre, è negata,ma la resa è evidente: si tratta di un 'indicazione puramente schematica che ricorda le proiezioni ortogonali.Durante l'intero periodo ,che si protrae fino al 1924,si susseguono variazioni di stile influenzato dai vari soggiorni dell'artista e dei suoi contatti con l'ambiente teatrale.
Nel 19012-13 vi è poi il cubismo sintetico, nei cui quadri sono presenti zone più larghe di colori. Ci sono poi lettere che rendono a noi l’oggetto più familiare. Ad esempio di una sedia se ne faceva vedere l’impagliatura tagliata che veniva posta sul quadro.
Pablo Picasso
Picasso nacque a Malaga, ma più che andaluso si sentiva catalano. Barcellona, infatti, è stata sempre una città all’avanguardia.
Il 1900-05 è il periodo in cui Picasso dipinge i cosi detti quadri blu in seguito alla morte dell’amico e per aver intrapreso una relazione con sua moglie. Infatti il colore blu rappresenta la tristezza.
nel 1905-06 è il periodo rosa. A Parigi scopre la cultura polinesiana e africana, la quale è una cultura che non vuole produrre imitando.
In un suo quadro raffigurante maschere sostiene che quest’ultime davano forma alla nostra paura.
Il quadro con cui nasce il cubismo è “Le signorine di Avignone” del 1907. La gestazione di questo quadro fu molto lunga. Una metà del quadro è dipinta in modo normale, mentre l’altra è cambiata con l’uso delle maschere africane e con l’inserimento della dimensione temporale. Il quadro rappresenta 5 prostitute. Infatti Avignone è una strada di Barcellona in cui ci sono prostitute. Le figure sono tagliate per piano. Le zone azzurre sono piani che si incastrano fra i corpi. Le prime tre donne si ispirano a Michelangelo e le altre sono africane e lo si può notare dal loro profilo e dai loro occhi storti. La luce è interna al quadro. Le maschere san in funzione apotropaica (antisfiga) ed è un modo per coprire l’aspetto erotico di queste donne che portano la maschera, per nascondere le loro malattie.
Il cubismo analitico vi è “Il ritratto di Vallard”. Il volto ritratto è quello di Ambroise Voillard, collezionista e mercante d’arte, amico di Picasso. L’autore del libro si era divertito a tagliare i piani. Si nota in esso una battaglia la poltrona la testa delle persone il libro. Questo collezionista e mercante d'arte amico di Picasso, si prestò per questo ritratto cubista, dove appare evidente l'intento di Picasso di evidenziare la dimensione concettuale rispetto alla verosimiglianza fotografica. La composizione è resa attraverso il frazionamento del personaggio e dello sfondo che risultano quindi sullo stesso piano. Perciò qui il cubismo si profila come una ricerca, attraverso un espediente grafico (il frazionamento), della realtà delle cose. Ciò non significa però uscire dalla realtà, ma solo darle un volto diverso. Picasso infatti inserisce elementi riconoscibili quali una bottiglia poggiata sul tavolo (in alto a sinistra), un libro (in alto a destra), un giornale aperto (al centro), un bottone e un fazzoletto dal taschino. Non è quindi un mondo fantastico quello che si osserva, ma una sua frastagliata composizione, la quale non vuole rifiutare il concetto di ritratto.

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