Cezanne: padre dell'arte moderna

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Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

CEZANNE
(Aix-en-Provence 1839-1906), pittore francese. Spesso definito il padre dell'arte moderna, si propose di raggiungere la sintesi ideale di naturalismo, espressione personale e ordine pittorico astratto. Tra gli artisti del suo tempo, Cézanne fu forse quello che esercitò l'influenza più profonda sull'arte del XX secolo e su celebri pittori moderni, quali Henri Matisse, che ne ammirava l'uso del colore, e Pablo Picasso che, partendo dalla sua struttura compositiva piatta, elaborò lo stile cubista. Era però quasi ignorato dai contemporanei e visse isolato: aveva pochi amici, diffidava dei critici e, fino al 1895, espose solo occasionalmente. Era incompreso persino dalla sua famiglia, che trovava bizzarro il suo comportamento e non capiva quanto fosse rivoluzionaria la sua arte.
L’atelier dei lauves
“Ecco il mio studio.
Nessuno vi entra tranne me
Ma visto che siete un amico
Ci entreremo insieme”
LA VITA
Paul Cezanne ad Aix-en-Provence 1839 cresce negli agi di un ambiente borghese, in seno a una famiglia la cui situazione economica avrebbe permesso al futuro artista di non nutrire preoccupazioni per l'avvenire, consentendogli inoltre di non dover dipendere sul piano economico dalla vendita dei quadri. Paul fece i primi studi nella città natale e nel '52 entrò in collegio dove si diplomò brillantemente nel '58. Là conobbe Emile Zola, che curiosamente aveva in disegno voti migliori dei suoi.
Nel 1858 Zola partì per Parigi lasciando l'amico solo e proprio da quel momento Cezanne si dedicherà completamente all'arte. Alla fine del '61 la svolta decisiva: il padre, Louis Auguste Cezanne, da sempre contrario alla carriera artistica del figlio, cedette, accordando a Paul il permesso di trasferirsi a Parigi e assegnandogli perfino un modesto mensile.
A Parigi Cezanne visitò il Louvre e la mostra del Salon; Zola, che gli faceva da guida, lo fece iscrivere all'Academie Suisse, frequentata dai giovani pittori in cerca di compagni e di modelli. Là Paul incontrò Manet, Monet e Pissarro che lo incoraggiarono a perseverare nella sua vocazione. Ma Cezanne non era contento del proprio lavoro, dovette così ammettere al padre il proprio insuccesso: tornò ad Aix e accettò di impiegarsi nella banca paterna. Ma ben presto tornò a Parigi dove al Salon des Refusés del '63 fu tra i pochi ad apprezzare Colazione sull'erba di Manet. In quel periodo, partecipò alle riunioni del Cafè Guerbois, dove i giovani pittori si ritrovavano attorno alla figura carismatica di Manet.
Nel 1869 incontrò Hortense Fiquet, rilegatrice di libri e modella, soggetto preferito in diverse opere, che che gli darà un figlio e solo nel 1886 diverrà sua moglie.
Rifiutato diverse volte al Salon, nel 1874 espose nella prima mostra del gruppo impressionista tenutasi a Parigi nello studio del fotografo Nadar.
Molte delle sue opere giovanili sono impacciate ma di grande efficacia, presentano tonalità scure e soggetti di notevole forza emotiva, secondo lo spirito del romanticismo. Ma gradualmente anche Cézanne, come Zola, che era approdato al romanzo di tipo realista, sentì di dover rappresentare il mondo contemporaneo senza idealizzazioni e affettazioni stilistiche. L'influenza più significativa sulle opere della prima maturità è da attribuire a Camille Pissarro, che lo introdusse nella cerchia degli impressionisti. Accanto a Claude Monet, Auguste Renoir e altri pittori, nel breve periodo che trascorse con Pissarro a Pontoise Cézanne passò rapidamente dai toni cupi alle tinte luminose, e cominciò a concentrarsi su temi agresti. Una delle sue prime opere impressioniste è La casa dell'impiccato a Auvers (1873, Museo d'Orsay, Parigi).
Esporrà ancora alla Terza Mostra degli impressionisti nel 1877 e questa sarà l'ultima volta che lo vediamo insieme al gruppo impressionista. Infatti l'artista non fu mai pienamente convinto del modo in cui la realtà era rappresentata nei dipinti impressionisti. Sentiva il bisogno di isolarsi per poter condurre in maniera autonoma la sua ricerca, quel lungo e faticoso cammino lo avrebbe condotto a risultati rivoluzionari.
C'era qualcosa nell'impressionismo che lo allarmava profondamente. I quadri di Manet e Renoir gli sembravano troppo sfumati e compositivamente troppo poco precisi. Cominciò a criticare l'Impressionismo. Il suo temperamento classicista reagiva per istinto a quello che sembrava costituire il vero pericolo dell'impressionismo: la vanificazione della forma. Cezanne, interessato essenzialmente alla struttura, non alle sensazioni soggettive che riteneva confuse, non poteva che voltare le spalle all'Impressionismo. Sentiva di non poter cogliere la realtà delle cose senza una disposizione organica di linee che conferissero stabilità alle immagini. Cezanne si differenzia dagli impressionisti anche per l'uso del colore: essi utilizzano solo i sette colori dell'iride, egli invece ne usa molti di più ricavati da mescolanze personali, per rendere meglio quella modulazione colorata che conferisce all'oggetto forza plastica e luce. Gli impressionisti vogliono cogliere l'attimo, l'impressione di un momento. Cezanne non vuole limitarsi all'apparenza delle cose, ma conoscerle, comprendere la natura, secondo l'etimo della parola, cioè prenderla dentro di sè, seconda la logica del colore e metterla sulla tela.
Nel 1882 un suo ritratto viene accolto al Salon ufficiale.
I suoi fondamentali soggetti sono le Nature Morte, i Ritratti, Le Bagnanti che rappresentano la fusione tra elemento naturale e umano, e la Montagna S. Victoire che domina la campagna di Aix in Provence.
Nel 1886 avvenne la rottura con Zola a causa del "pittore fallito" descritto nel romanzo "L'oeuvre" nel quale Cezanne ritrovava molte affinità con se stesso.
Nel 1895 Vollard gli organizzò la prima grande personale nella Galleria Rue Lafitte a Parigi.
Nel 1906, mentre stava dipingendo all'aperto presso Aix, fu sorpreso da un forte temporale che gli causò un malore e di lì a qualche giorno morirà, il 22 ottobre 1906 a 67 anni.
L’USO DEL COLORE
Negli anni Ottanta e Novanta il suo stile subì una profonda evoluzione: pur continuando a dipingere studi di natura nelle brillanti tonalità impressioniste, semplificò gradualmente l'applicazione del colore, tanto da riuscire a rendere il senso del volume con pennellate giustapposte di colore puro. Apparentemente Cézanne aveva reintrodotto una struttura formale abbandonata dagli impressionisti, senza però sacrificare la luminosità. Egli stesso parlava di "modulare" con il colore piuttosto che "modellare" con il chiaroscuro, il che significava sostituire una convenzione figurativa artificiale ("modellare") con un sistema più espressivo ("modulare"), ancora più vicino, o meglio "parallelo", alla natura. Per Cézanne la risposta a tutte le questioni tecniche sollevate dagli impressionisti consisteva in un uso più rigoroso, e allo stesso tempo più espressivo, del colore. Gli esempi più noti di questo suo originale linguaggio sono le varie versioni dei Giocatori di carte (1890-92), delle Nature morte con frutta e oggetti (1888-1906) e della Montagna Sainte-Victoire (1904-1906).
Cézanne, che fu sempre una personalità introversa e tormentata, si rimproverava di non aver raggiunto pienamente il suo obiettivo. Lasciò molte opere incompiute e ne distrusse molte altre; ci rimane tuttavia una ricca produzione che comprende dipinti a olio, acquerelli e disegni. Si rimproverava anche di non aver saputo rendere la figura umana, ma in realtà le notevoli opere degli ultimi anni, quali Le grandi bagnanti (1899-1906 ca., Museum of Art, Philadelphia), rivelano strane distorsioni che sembrano dettate dal suo rigoroso sistema di modulazione del colore. I pittori della generazione successiva accolsero la sua pittura, convinti che gli obiettivi naturalistici dell'impressionismo si fossero ridotti a pure formule, e che l'arte moderna per tornare a essere impegnata e sincera avesse bisogno di uno stile nuovo e originale.
Per molti anni l'opera di Cézanne rimase sconosciuta, se si escludono gli impressionisti e alcuni postimpressionisti più giovani e radicali, tra cui Vincent van Gogh e Paul Gauguin. Tuttavia nel 1895 Ambroise Vollard, un importante mercante d'arte parigino, organizzò una mostra dei suoi quadri, destinata nel giro di pochi anni a renderlo leggendario, tanto che molti giovani artisti si recavano a Aix per osservarlo al lavoro. Nonostante Cézanne disperasse spesso di raggiungere il suo obiettivo, l'intensità del colore e l'evidente rigore nell'economia compositiva testimoniano la sua originalissima sintesi dei fondamentali elementi espressivi e figurativi della pittura.
LE OPERE
la montagna Sainte-Victoire

Questo soggetto è stato trattato più volte da Cezanne. Un'estrema semplificazione prospettica e lineare caratterizza il dipinto, che dimostra come l'artista francese cercasse di andare oltre la tecnica impressionista mediante un ritorno alla "solidità" dei volumi e delle forme. L'immagine, che dai maestri dell'impressionismo veniva scomposta in vibrazioni luminose, è riportata da Cézanne alla sua concretezza, con nuove soluzioni espressive.
Le bagnanti

Le nature morte

PAUL CEZANNE
Autoritratto 1879-1882 olio su tela, 25 5/8 x 20 5/8" Tate Gallery, Londra
INDICE
1. Introduzione p. 1
2. La vita p. 2
3. l’uso del colore p. 4
4. le opere p. 5
- la montagna Saint-Victoire p. 5
- le bagnanti p. 6
- le nature morte p. 7
Bibliografia
www.encarta.msn.com
www.kidslink.bo.cnr.it
www.atelier-cezanne.com

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