Arte paleocristiana

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

ARTE PALEOCRISTIANA

Il Cristianesimo ebbe una tale diffusione da diventare in seguito al Concilio di Nicea(325) religione ufficiale dell’impero, e nel 380 addirittura unica religione ammessa nello Stato. Ma i pagani non cessarono di esistere. Il cristianesimo pian piano accettò la concezione romana dello Stato tanto che a partire dal IV secolo i due modi di pensare si unirono.
Gli artisti e gli artigiani che lavoravano per i cristiani erano gli stessi che lavoravano per i pagani. È per questo che non esiste discontinuità fra arte romana e arte cristiana. L’unica differenza va colta nel diverso valore simbolico che i cristiani attribuivano a certe raffigurazioni.
Catacombe: luoghi sotterranei usati dai cristiani per le sepolture, erano dei cimiteri veri e propri. Si pensa che qui i romani vi trovassero rifugio, ma non era così. Gli ingressi, infatti, sono tanti, ben visibili e conosciuti. Per un po’ vennero perfino dimenticate, poi le riportarono alla luce.
Basiliche:si trovavano fuori dalla città ed erano luogo di riunioni religiose
• Quadriportico: spazio di forma rettangolare che precedeva la basilica.
• Nartece: porzione di porticato che corrisponde alla facciata della basilica
• Navate: l’interno della basilica è diviso in navate divise tra loro da serie di colonne
• Abside: è la volta con cui termina la navata centrale
• Catino absidale: un quarto di sfera innestato nella parete di fondo
• Transetto: navata che taglia trasversalmente il corpo longitudinale
Nella maggior parte delle basiliche si può scendere sottoterra e trovare i resti dei templi romani, infatti i cristiani distruggevano e vi ricostruivano sopra. Una delle più importanti è la Basilica di San Pietro in quanto è stata costruita sopra la tomba di San Pietro. Dall’esterno di riesce a leggere la forma interna, cioè dove sono le varie parti della basilica. La luce ha una grande importanza, infatti vi sono enormi finestre. Le mura esterne sono fatte di semplici laterizi e hanno un aspetto completamente spoglio. Questo perché speravano di non attirare l’attenzione dei barbari e di non essere quindi saccheggiate. All’interno, invece, tutto è decorato con a tecnica del mosaico.
La tecnica del mosaico è d’origine mediorientale ed è passata successivamente ai romani e poi ai greci. In tutti questi passaggi non è mai cambiata. Ve ne sono di due tipi:
Mosaico parietale: le tessere erano spesso pietre preziose(lamine d’oro, lapislazzuli,…). Non venivano mai dipinte, ma i vari colori erano dati dall’inclinazione delle tessere. Spesso si sovrapponeva a un dipinto già fatto. Il più importante era quello sul catino absidale.
Mosaico pavimentale: nel pavimento l’elemento decorativo divenne simbolo di purificazione e di riconoscenza. Era fatto di 5 strati: strato di ciottoli, battuto di pietra(impasto di frammenti di pietra), nucleo (strato di malto), letto di posa (collante) e infine le tessere. Queste erano di terracotta e venivano immerse nell’intonaco fresco.

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