analisi di La Danza di Matisse

Materie:Altro
Categoria:Storia Dell'arte
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Testo

Analisi dell’opera

1. Carta d’identità

TITOLO: La Danza
AUTORE: Henri Matisse
PERIODO ARTISTICO: fauves, 1909
MATERIALE E DIMENSIONI: olio su tela 260 x 191 cm
LUOGO: Museum of Modern Art, New York

2. Analisi iconografica

In questo dipinto vengono rappresentate cinque persone danzanti.
Le loro braccia sono tese nello slancio di tenere chiuso un cerchio che sta per aprirsi tra le due figure poste in basso a sinistra. Una delle figure è infatti tutta protesa in avanti per afferrare la mano dell’uomo, mentre quest’ultimo ha una torsione del busto per allungare la propria mano alla donna.
Il verde che occupa la parte inferiore del quadro simboleggia la terra. Segue la curvatura del nostro mondo e sembra fatto di materiale elastico: il piede di uno dei danzatori imprime alla curvatura una deformazione dovuta al suo peso. Il blu nella parte superiore è ovviamente il cielo. Ma si tratta di un blu così denso e carico che non rappresenta la nostra atmosfera terrestre bensì uno spazio siderale più ampio e vasto da contenere tutto l’universo. E sul confine tra terra e cielo, o tra mondo ed universo, stanno compiendo la loro danza le cinque figure.

3. Analisi iconologica

Il quadro trasmette una suggestione immediata. Il senso della danza, che unisce in girotondo cinque persone, è qui sintetizzato con pochi tratti e con appena tre colori. Ne risulta un immagine quasi simbolica che può essere suscettibile di più letture ed interpretazioni.
La loro danza può essere vista come allegoria della vita umana, fatta di un movimento continuo in cui la tensione è sempre all’unione con gli altri. E tutto ciò avviene sul confine del mondo, in quello spazio precario tra l’essere e il non essere.
Il vortice circolare in cui sono trascinati ha sia i caratteri gioiosi della vita in movimento, sia il senso angoscioso della necessità di dovere per forza danzare senza sosta.

4. Analisi formale-compositiva

I quadri di Matisse sono tutti ricolti sul piano della bidimensionalità, sacrificando al colore sia la tridimensionalità sia la definizione di dettagli.
Egli usa colori primari stesi con forza e senza alcuna stemperatura tonale. Ad essi accosta colori complementari con l’evidente intendo si rafforzarne il contrasto timbrico.

5. Analisi critica

In questo quadro Matisse giunge ad una sintesi totale tra contenuto e forma, riuscendo ad esprimere alcune delle profonde verità che regolano, non solo la vita dell’uomo, ma dell’intero universo.
Matisse appartiene al movimento dei Fauves, che in francese significa “belve”, per il modo di accostare sulla tela colori puri forti e contrastanti.
I Fauves ritraggono immagini molto lontane dalla realtà e usano il colore in modo antinaturalistico perché pensano che l’arte non debba essere una semplice imitazione del reale, ma abbia una propria funzione creatrice.
Matisse dichiara che bisogna esaltare tutti i colori insieme, senza sacrificarne nessuno e che ogni dipinto deve dare la sensazione di riportare sulla superficie della tela lo spettro solare.

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