La sociologia

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Testo

Sociologia
La sociologia è quella disciplina che studia la società, intesa come un organizzazione che tende ad auto conservarsi attraverso vari processi.
Infatti noi intendiamo la società come un insieme di strutture (le sue parti fisiche) e funzioni (i ruoli che le varie strutture svolgono).
L’auto conservazione di questo sistema è possibile anche attraverso i processi sociali: l’individuo tende ad assumere comportamenti più o meno funzionali alla società, che in questo caso funziona da rinforzo. Quando un comportamento favorisce il sistema esso viene mantenuto, mentre invece se lo sfavorisce tende ad essere emarginato.
Questo meccanismo permette agli scambi tra individui di diventare stabili nel tempo, creando così le istituzioni(scuola, famiglia), che hanno un valore indipendente da chi le compie.
Le istituzione possono assumere anche un significato puramente simbolico, come ad esempio il matrimonio.
Diciamo inoltre che l’individuo non può essere escluso dalla società poiché essa non è solo un fattore esterno al soggetto, ma entra a far parte della persona come “struttura interna”. È per questo che volendo o meno rispettare le “regole sociali” il soggetto si trova a fare sempre riferimento alla collettività.
La società, appunto per i motivi sopra citati, rappresenta la sovrastruttura che governa l’individuo e diventa una sorta di “dispenser” di valori guida: il sistema infatti, oltre a determinate regole, il sistema di trasmette valori culturali, amministrazione della cosa pubblica e la rigenerazione economica.
Altro aspetto della società è l’inclusione dei suoi membri sia sul versante normativo che sul versante affettivo(tramite l’integrazione).
L’integrazione è un processo che, come già detto, riguarda la sfera affettiva dell’inserimento nella società tramite per cui gli individui vivono la stessa come qualcosa che li riguarda profondamente.
Quando viene a mancare l’integrazione si ha nel soggetto una sorta di “menefreghismo” delle regole: le stesse continuano ad esistere ma per l’individuo non hanno più alcun valore. Da qui si evincono alcuni fenomeni quali suicidio, barbonismo e criminalità.
Quando però l’integrazione è presente si ha una situazione tale per cui il soggetto è in grado di organizzare il proprio privato pur rimanendo “sottomesso” alla società, seguendo le linee guida che ci vengono fornite dal sistema.
La società ha subito profondi cambiamenti nel tempo: siamo passati da una società premoderna, in cui i rapporti erano più diretti e formali e in cui il controllo era esercitato dal potere politico-militare, ad una società moderna, caratterizzata da rapporti formali e indiretti e dall’esercizio del controllo da parte di tutte le sfere che compongono la società stessa.
Nella società moderna la dimensione comunitaria viene inglobata dalla dimensione sociale: le difficoltà comunicative aumentano mentre l’integrazione diminuisce.
Questo passaggio è stato un “salto irreversibile” dato che per poterlo attuare sono state introdotte nel sistema dinamiche sempre più complesse da risolvere tramite processi sempre più sofisticati che hanno la caratteristica di essere circolari e ricorsivi.
Circolari perché si ripetono alternativamente e ricorsivi perché, quando si ripetono, non danno mai esiti ugali ai precedenti.
Uno degli strumenti principali attraverso cui la società costruisce il suo tessuto connettivo sono i gruppi, intesi come un insieme di persone che interagiscono in maniera strutturata.
Ci sono due tipi di gruppo:
• Primario che solitamente ha pochi membri con rapporti informali e interazioni dirette. Sono basati su legami affettivi;
• Secondario, più rigido e formale con interazioni mediate e basato su legami strumentali. All’interno di questa tipologia di gruppo si creano le organizzazioni, che hanno un modello di funzionamento istituzionale cioè tramite burocrazia, che riduce la spontaneità e l’immediatezza delle interazioni.
In generale, all’interno dei gruppi, si creano delle posizioni sociali che sono:
• Ruoli: diverse funzioni all’interno del gruppo che non implicano un ordine di importanza(piano orizzontale);
• Status: funzioni che implicano un ordine di importanza(piano verticale);
• Leader: figura che dirige i membri del gruppo sia psicologicamente che materialmente ed ha più diritti e più responsabilità. Il leader occupa lo status più elevato e il processo di leadership richiede un consenso da parte degli altri membri del gruppo.
Il gruppo, oltre ad essere una valvola di sfogo, in particolare per gli adolescenti, è anche un’agenzia socializzante insieme a scuola, famiglia e media.
Le agenzie socializzanti sono istituzioni che favoriscono il processo di socializzazione, attraverso il quale viene trasmesso l’insieme di valori e il patrimonio culturale che la società ha via via “generato”.
Queste agenzie entrano però spesso in conflitto sui modelli da trasmettere e allora si hanno i –conflitti di socializzazione-.
Ovviamente la società nel tempo muta, e così la parte obsoleta della cultura viene in un certo senso eliminata per lasciare spazio all’innovazione.
Possiamo distinguere due tipi di socializzazione: quella primaria che inizia con la nascita e termina circa con l’inizio della scuola elementare e fornisce le competenze sociali di base; la socializzazione secondaria invece dà al soggetto le competenze sociali specifiche e dura, con l’inizio della scuola, per tutta la vita.
La socializzazione è complementare all’integrazione di cui abbiamo parlato in precedenza.
Un altro elemento interconnesso alla realtà sociale sono i valori, ovvero concezioni di ciò che è desiderabile che influenzano l’azione selezionando i modi, i mezzi e i fini. Sul piano psicologico i valori hanno una dimensione cognitiva, emotiva, affettiva e comportamentale.
I valori fungono anche da guida nella valutazione della realtà secondo i seguenti criteri:
• Universalismo/particolarismo→il soggetto valuta secondo criteri generali o particolari;
• Prestazione/qualità→l’individuo valuta l’altro per quello che fa o per quello che è;
• Neutralità affettiva/affettività→partecipazione del soggetto a relazioni che comportano o meno un coinvolgimento emotivo;
• Specificità/diffusione→vengono valutati solo alcuni aspetti di una persona oppure la persona nella sua totalità.
Detto questo, passiamo alle specifiche frange della sociologia.
Sociologia della famiglia
Studia l’identità familiare e le sue trasformazioni, le strutture di cui è composta e quali funzioni adotta all’interno del contesto storico-culturale in cui ci troviamo.
La famiglia è qui intesa come l’istituzione con cui la società riproduce se stessa biologicamente e socialmente all’interno della quale si creano diversi tipi di legame:
• Coniugale, che si sviluppa sul piano orizzontale e consiste nell’avere cura dell’altro all’interno di un rapporto tra uomo e donna;
• Fraterno, sempre sviluppato sul piano orizzontale esprime la capacità della famiglia di creare un legame diverso con ogni figlio;
• Intergenerazionale, che si sviluppa invece sul piano verticale tra genitori e figli e tra le stirpi di appartenenza;
• Famiglia/comunità è la capacità di relazionarsi sia con l’interno che con l’esterno alla famiglia e si crea attraverso gli scambi continui col tessuto sociale.
La famiglia si è modificata con il modificarsi delle condizioni sociali: infatti siamo passati dalla famiglia premoderna, caratterizzata dal modello allargato e da un’inesistenza della privacy(le famiglie premoderne erano molto più aperte verso la comunità), alla famiglia moderna, più chiusa verso la società e con un modello tendenzialmente nucleare.
Sociologia del lavoro
Lavoro inteso come insieme di attività che forniscono risorse per la sopravvivenza dell’uomo e della società. Il lavoro produce beni condivisibili ed è quella dimensione della società che si è maggiormente differenziata e specializzata.
La sociologia del lavoro è interessata al fatto che tante mansioni diverse possano in qualche modo interdipendere tra loro.
Il lavoro è parte integrante della costruzione dell’identità dell’individuo all’interno della società. Si è evoluto parallelamente alla trasformazione dei mezzi di produzione e possiamo inviare tre tappe:
→meccanizzazione dell’agricoltura
→nascita delle industrie, della catena di montaggio, della lotta all’alienazione(=processo di estraniazione da sé e dal prodotto del proprio lavoro) e dei sindacati, cioè organizzazioni atte a salvaguardare i lavoratore da condizioni che possono nuocere alla sua vita
→nascita del terzo settore, recente interessa della sociologia. Questo settore non fornisce beni materiali, ma servizi di uso pubblico gestiti però da organizzazioni private. È un settore che si colloca tra Stato e mercato ma non può essere ricondotto a nessuno dei due.
Altro oggetto di studio della sociologia del lavoro è il rapporto tra occupazione e disoccupazione, dove per occupazione intendiamo quella condizione che riguarda soggetti in età lavorativa che svolgono a tutti gli effetti un’attività remunerata; mentre per disoccupazione intendiamo lo status riguardante soggetti in età da lavoro che però, per una svariata serie di motivi, sono impossibilitati a svolgere una qualsiasi attività.
Sociologia industriale
Si fonde con la sociologia del lavoro ma in particolare studia le modalità di adattamento dei lavoratori alla grande industria. Nella nostra società il concetto di sociologia del lavoro dovrebbe ricondursi a quello più esteso della sociologia generale poiché gli studi di questa disciplina acquistano un senso solo se collegati agli avvenimenti della rivoluzione industriale.
Le prime riflessioni sul tema risalgono a Marx, ma solo alla fine del ‘900 si creò un’attenzione specifica sui problemi dell’industria e dell’azienda: i temi affrontati furono il ruolo dell’imprenditore, la funzione e la posizione sociale dei lavoratori e i problemi della divisione del lavoro sociale.
La svolta decisiva per la sociologia industriale fu determinata dagli studi condotti da Mayo che misero in crisi le teorie per le quali l’uomo, all’interno dell’azienda, poteva essere valutato solo con motivazioni economiche e sulla sua produttività.
Sociologia del tempo libero
Essa studia le modalità con cui la popolazione impiega, appunto, il tempo libero,cioè quel tempo non dedicato al lavoro. Questo studio si focalizza su due punti: il rapporto tra qualità e quantità del tempo libero e la soddisfazione dei soggetti .
Questi due punti sono correlati dal paradosso “del tempo libero”: la settimana lavorativa è diminuita, ma la necessità di tempo libero è aumentata. Sembra che le persone durante il tempo libero non si dedichino solo al relax bensì ad altre attività in un certo senso lavorative che possono essere gli interessi personali, occuparsi della famiglia o comunque una qualsiasi attività organizzata che resti una valida alternativa al lavoro. Questo porta a un’insoddisfazione generale perché se si svolgono attività durante il tempo libero non si riposa e quindi non si è soddisfatti in un modo, se invece ci si dedica completamente al relax, in una società come quella odierna(frenetica e capitalista), si ha l’impressione di sprecare il tempo e l’insoddisfazione giunge in un altro modo.
Ragionando su questi argomenti ci si può domandare se la persona sia davvero in grado, durante il tempo libero, di sospendere ogni attività oppure se questa è solo una convinzione che la definizione “libero” ci impone.
Sociologia urbana
Studia l’interazione umana nelle aree metropolitane e i principali processi sociali, analizzando il rapporto tra uomo e città. Si occupa anche di ricerche riguardo strutture, processi , cambiamenti e problemi di un’area urbana e questa ricerca permetteva di costruire modelli per la pianificazione urbanistica e costruzioni politiche.
Questa branca della sociologia è interessata anche al fenomeno dell’urbanizzazione, cioè alla migrazione dei contadini dalle campagne alle città. Ciò comportava l’assunzione di uno stile di vita urbano. I processi di urbanizzazione esistono sin dalla fine del periodo neolitico, ma si trattava di spostamenti modesti e solitamente seguiti da una deurbanizzazione a causa di carestie o epidemie.
Oggi invece, essendo migliorate le condizioni igienico-sanitarie, il processo di urbanizzazione è diventato irreversibile.
La sociologia si interessa molto alla città perché essa diventa la forma con cui si delinea il funzionamento della società moderna: i cambiamenti urbanistici influenzano il benessere o meno di tutta la collettività.
La sociologia, infine, si occupa anche dello studio della personalità urbana e dei comportamenti che avvengono sia all’interno che all’esterno della società.
Si crede infatti che le città seguano in preciso ciclo di vita che si divide in quattro parti.
• Urbanizzazione: la città cresce, e particolarmente il centro più della periferia;
• Suburbanizzazione: continua crescita della città nel suo complesso con una dispersione sul territorio circostante. La popolazione della periferia cresce di più di quella del centro;
• Deurbanizzazione: cessazione della crescita della città e calo degli abitanti del centro;
• Riurbanizzazione: il centro registra una ripresa di insediamenti.
Sociologia rurale
È una branca recente della sociologia e si occupa delle problematiche della vita quotidiana delle popolazioni rurali. Esse vivono in condizioni particolari poiché, dato che l’agricoltura moderna fa ampio utilizzo di macchine, gli addetti per ettaro sono scarsamente utilizzati e quindi essi vivono, in alcune zone, in condizioni di isolamento.
Laddove invece l’agricoltura è in crisi le problematiche sono altre, che vengono comunque sottoposte a studio da parte della sociologia.
Per migliorare l’approccio produttivo alla pianificazione dello sviluppo e della ripresa economica delle zone agricole, bisognerebbe concentrarsi non solo sui fenomeni ambientali o economici, ma anche sulle problematiche sociali di chi abita in queste zone.
Questo potrebbe influire positivamente sulla permanenza della popolazione nelle campagne.
Pezzoli Federica MAT DC 24-03-2010

Esempio



  


  1. francesca cinque

    appunti o scritti sulla sociologia della famiglia e sulla famiglia nella societa' moderna