Un'esplosione nucleare

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Testo

Un’esplosione nucleare.
L'esplosione di una bomba atomica avviene con formazione di una sfera luminosa e caldissima di gas compressi, visibile a centinaia di chilometri di distanza, cui fa seguito una nube a forma di fungo per questo viene chiamato anche "fungo atomico". In seguito, viene prodotta un'onda d'urto collegata ad una fortissima ondata di calore, seguita da un'onda radioattiva.
L'estremo calore sviluppato dalle reazioni nucleari, in una bomba simile a quella di Hiroshima, causano, dall'epicentro dell'esplosione, la distruzione completa di una zona di 1000 metri di diametro, distruzioni gravi per 1400 metri e leggere fino a 2800 metri.
I prodotti di fissione vengono dispersi violentemente, ma perdono presto la loro energia cinetica negli urti con le molecole atmosferiche, trasformandola in energia termica. Questo determina un grande innalzamento della temperatura che supera spesso i 10 milioni di gradi Celsius nel punto di esplosione.
L'onda radioattiva è costituita prevalentemente da raggi r prodotti in concomitanza alle reazioni nucleari e si esaurisce in circa 90 secondi, ma il suo effetto è letale per ogni essere vivente presente nel raggio di 800 metri dall'epicentro. Oltre a quest'effetto immediato si genera una radioattività dovuta alla formazione di isotopi radioattivi più o meno stabili che ricadono dalle nubi prodotte durante l'esplosione. Questi radionuclidi provocano immensi danni alla popolazione (cancro, leucemia, ecc.) e costituiscono un ostacolo all'occupazione militare delle zone colpite (come in Giappone). I più comuni residui radioattivi sono il cesio-137 e lo stronzio-90, che hanno periodi di dimezzamento di 29,4 e 28,5 anni. Questi isotopi, inoltre, possono comporre il pulviscolo radioattivo che, dopo un certo tempo, giungere a contaminare anche vaste zone del pianeta.

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