L'attrito

Materie:Riassunto
Categoria:Scienze

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Testo

L’attrito è il termine usato per indicare la forza che ostacola il movimento tra due superfici a contatto. A seconda della natura dei corpi coinvolti è possibile distinguere tre forme principali di attrito:
- attrito radente
- attrito volvente
- attrito interno o viscoso
Trattandosi di una forza, l’attrito, nel Sistema internazionale, si misura in newton (N).
La forza d’attrito che si manifesta è dovuta alla struttura microscopica delle superfici a contatto: gli atomi più superficiali tendono a legarsi gli uni agli altri, opponendosi al movimento.
Però affinché ci sia attrito si devono verificare contemporaneamente 3 condizioni.
- ci siano due solidi ( fra nave e mare non c’è)
- siano a contatto
- siano in movimento.
A volte l’attrito è un vantaggio (es. l’attrito tra la gomma delle ruote di un veicolo e la superficie della strada; se non ci fosse il veicolo andrebbe a una velocità altissima) o uno svantaggio (es. la poca scorrevolezza degli ingranaggi in un motore si usa cosi un lubrificante che crea uno strato sottile che evita il contatto diretto, facilitando lo scorrimento).
Le conseguenze principali dell’attrito sono:
- il rallentamento del corpo in movimento
- il calore , l’attrito sposta il suo punto di applicazione con il movimento del solido e quindi, essendo presenti forza e spostamento, si ha lavoro e di conseguenza di calore
- la diminuzione della massa del corpo ,la consumazione delle gomme ad esempio
- la diminuzione della rugosità, ad esempio la carta vetrata.

Leggi dell’attrito
1. La forza di attrito è proporzionale al carico applicato
2. La forza di attrito non dipende dall’area di contatto (apparente)
3. La forza di attrito non dipende dalla velocità.
2 ATTRITO RADENTE
L'attrito radente si oppone al moto tra due superfici che scivolano l’una sull’altra. È l’effetto che si sperimenta, ad esempio, quando si trascina una cassa sul pavimento. Si deve al fatto che le superfici dei corpi, per quanto apparentemente lisce, presentano sempre microscopiche irregolarità; tali irregolarità, dell’ordine del micrometro (un milionesimo di metro), favoriscono l’interazione elettrica tra gli atomi delle due superfici, e quindi il rallentamento del moto relativo.
La forza di attrito radente si oppone al moto di un corpo che procede su una superficie ruvida. La sua intensità dipende dalla natura delle superfici a contatto e dal peso del corpo, come dimostrato nell'esempio A: se è necessaria una forza applicata di 10 newton per spingere un blocco del peso di 50 newton, sarà necessaria una forza di 20 newton per spingerne uno del peso di 100 newton (il newton è l'unità di misura della forza). Come è dimostrato nell'esempio B, invece, l'intensità della forza di attrito non dipende dall'area di contatto.
3 ATTRITO VOLVENTE
L'attrito volvente si manifesta quando un corpo cilindrico solido o una
ruota rotola senza strisciare su una superficie, ad esempio quando
una biglia rotola sul piano di un tavolo.
Il rotolamento è reso possibile dalla presenza di attrito radente tra la
ruota e il terreno; se questo attrito non ci fosse, o fosse minimo (come
nel caso di un terreno ghiacciato), la ruota striscerebbe senza riuscire a rotolare.
4 ATTRITO INTERNO
L'attrito interno è un effetto che si produce a livello molecolare, all’interno di un corpo sottoposto a una sollecitazione: ad esempio, è la causa che determina l'arresto delle oscillazioni di un corpo solido dotato di proprietà elastiche, come una corda di pianoforte o un diapason.
Nei corpi fluidi – liquidi o gassosi – l’attrito interno prende più propriamente il nome di viscosità; si manifesta nel moto del fluido stesso, o di un corpo al suo interno.

Esempio