Stratificazione sociale e struttura di classe

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Categoria:Scienze Sociali

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Testo

STRATIFICAZIONE SOCIALE E STRUTTURA DI CLASSE
SISTEMI DI STRATIFICAZIONE SOCIALE
Per descrivere le disuguaglianze, che sono state sempre presenti nella società, i sociologi parlano dell’esistenza della stratificazione sociale.
Essa può essere definita come un sistema di disuguaglianze strutturate tra raggruppamenti differenti di persone.
Possiamo distinguere 4 sistemi fondamentali di stratificazione:
- schiavitù
- ceto
- classe
SCHIAVITù
È una forma estrema di disuguaglianza, dove alcuni individui sono letteralmente posseduti da altri come loro proprietà. Le condizioni legali del possesso di schiavi variano da una società all’altra.
Nell’antica Roma alcuni schiavi ricchi diventavano essi stessi proprietari di schiavi. La schiavitù ha spesso provocato la resistenza e la lotta da parte dei soggetti.
I sistemi schiavistici vennero meno, in parte a cause delle lotte che suscitavano e, in parte poiché incentivi economici e di altra natura si rivelarono più efficaci. La schiavitù è poco efficiente.
Da quando è stata concessa la libertà agli schiavi dell’America del Nord e del Sud, un secolo fa, l’’istituzione della schiavitù è stata sradicata.
CASTA
La casta è associata alle culture dell’India. Il termine “casta” deriva dal portoghese che significa razza. Il sistema delle caste è piuttosto complesso. Alcuni principi sono comuni. Per Esempio coloro che si trovano nella casta superiore rappresentano la condizione di massima purezza.
Esso è strettamente legato alla credenza indù della reincarnazione.
Esso non è mai stato sempre statico, sebbene agli individui non sia consentito muoversi da una casta all’altra, i gruppi nel loro insieme possono cambiare la gerarchia delle caste.
CETI
Hanno caratterizzato il feudalesimo europeo . in Europa il ceto superiore era composto dall’aristocrazia e dalla nobiltà. Il clero formava un altro ceto. Gli appartenenti a quello che finì per essere chiamato terzo stato erano i cittadini comuni: servi, contadini, mercanti, artigiani. A differenza delle caste, nei ceti è presente una maggiore mobilità individuale e la possibilità di di contrarre matrimoni tra membri di ceti diversi.
Un residuo di questo sistema resiste in Gran Bretagna, dove i titoli ereditari sono ancora riconosciuti.
CLASSE
I sistemi di classe presentano 4 differenze da quelli cetrati sulla schiavitù, caste e ceti:
1. le classi non dipendono da ordinamenti legali o religiosi; l’appartenenza ad esse non si basa sull’ereditarietà della posizione secondo una definizione legale o legata alla tradizione. Questi sistemi sono di solito più fluidi degli altri tipi di stratificazione e i confini tra le classi non sono mai netti.
2. la classe di un individuo è almeno in parte acquisita. La mobilità sociale è molto più diffusa.
3. le classi si fondano su differenze economiche tra raggruppamenti di individui, differenze nel possesso e controllo di risorse materiali.
4. negli altri sistemi le disuguaglianze si esprimono soprattutto nelle relazioni personali do obbligo, dovere. I sistemi di classe si fondano su legami di natura impersonale. Ad esempio, fondamento importante delle differenze di classe sono le disuguaglianze di trattamento salariale e di condizioni di lavoro.
Le classi principali esistenti in occidente sono:
- classe superiore (dirigenti, imprenditori…)
- classe media (impiegati e professionisti)
- classe lavoratrice (lavoratori dell’industria, manuali)
LE TEORIE DELLA STRATIFICAZIONE
Gli approcci teorici opiù influenti sono quelli sviluppati da Marx e Webern.
MARX
Per Marx una classe è costituita da un gruppo di individui che condivide un determinato rapporto con i mezzi di produzione(con i quali ci si guadagna da vivere).
Prima dell’industria i mezzi di produzione erano rappresentati essenzialmente dalla terra.
Nelle società pre-industriali, le due classi principali erano quelle dei proprietari terrieri e quella dei lavoratori della terra.
Nelle società industriali assunsero rilievo le fabbriche: le due classi principali sono, quella che detiene i mezzi di produzione (capitalisti) e coloro che si guadagnano da vivere con la loro forza-lavoro (il proletariato).
Il rapporto tra queste due classi era per MARX di SFRUTTAMENTO.
Nelle società capitalistiche moderne, la proprietà dello sfruttamento è meno scontata e Marx comincia a dedicargli molta attenzione.
Secondo il ragionamento di M. in un agiornata lavorativa i lavoratori producono di più di quello che ricevono come retribuzione. Questo PLUSVALORE sta all’origine del profitto di cui si appropriano i capitalisti.
Egli è molto impressionato dalle disuguaglianze che sussistono ancora in questa società anche se la ricchezza sta diventando sempre più, ma i proletari rimangono sempre nella stessa posizione di povertà.
La complessità dei sistemi di classe
Anche se la teoria prospetta nella società una presenza di due grandi classi, M. riconosce che in realtà i sistemi di classe sono molto più complessi. Oltre a queste due classi, secondo M. esistono altre classi chiamate: di transizione (gruppi di classe sopravvissuti ai precedenti sistemi di produzione, come per esempio i contadini che in Francia continuano a lavorare secondo il sistema feudale).
Il concetto marxiano di classe indirizza l’attenzione verso l’esistenza di disuguaglianze economiche strutturate oggettivamente nella società.

MARX WEBER
L’approccio di W. Si basa sulla analisi di Marx, ma la modifica e la rielabora.
Due sono le differenze:
- accettando la concezione di marx secondo cui la classe si fonda su condizioni economiche oggettive, W. Individua una più ampia varietà di fattori economici. Secondo W. La differenze di classe non si basano solo sul fattore produttivo, ma anche da altre differenze economiche. Per esempio, coloro che svolgono mansioni manageriali godono migliori condizioni lavorative rispetto agli occupati di attività manuali.
- Sottolinea due altri aspetti: CETO (riprese la concezione dei ceti medioevali che hanno carattere di status) E PARTITO.
STAUS O CETO
Le divisioni di status risultano molto spesso diverse da quelle di classe. Ad esempio la società inglese conferisce un alto prestigi ai medici e agli avvocati.
In G.B. i membri delle famiglie aristocratiche continuano a godere di considerevole stima sociale anche quando le loro fortune sono andate perdute.
PARTITO
Il termine partito definisce un gruppo di individui che operano insieme in virtù di origini, obbiettivi o interessi comuni.
Essi si possono costruire introno a questioni che tagliano in modo trasversale le differenze di classe; possono trovare affidamento nella affiliazione religiosa e in ideali nazionalistici.
TEORIA DELLA CLASSE DI WRIGHT
Egli ha sviluppato una concezione che deve molto a Marx. Secondo lui nel sistema di produzione capitalistico vi sono tre dimensioni del controllo sulle risorse economiche:
- controllo degli investimenti e del capitale monetario
- controllo dei mezzi fisici di produzione 8terra, fabbriche)
- controllo della forza-lavoro.
I capitalisti detengono il controllo di ognuno di questi aspetti. E i membri della classe lavoratrice sono privi di tutti questi controlli. Tra queste due classi si collocano posizioni più ambigue, quelli che Wright chiama: COLLOCAIZONI DI CLASSI CONTRADDITTORIE. (riescono ad influire sul controllo di alcuni aspetti).
PARKIN un sociologo ha proposto un approccio simile a quello di Webern. Secondo lui la proprietà è una forma di chiusura sociale. La chiusura sociale può essere definita come un processo sociale con il quale i gruppi cercano di conservare un controllo esclusivo delle risorse.
Nella chiusura sociale sono distinguibili due processi:
1_ L’esclusione
2_ l’usurpazione
In alcuni casI LE STRATEGIE SONO utilizzate contemporaneamente, si parla così di doppia chiusura.
LE CLASSI NELLE SOCIETà OCCIDENTALI CONTEMPORANEE
Alcuni autori hanno sostenuto che la classe ha assunto un’importanza secondaria nelle moderne società occidentali.
Si è sostenuto che nei paesi industrializzati le disuguaglianze materiali sono fortemente diminuite. Le imposizioni fiscali dei ricchi combinate con forme di assistenza sociale per coloro che non hanno mezzi di sussistenza.
Grazie all’estensione dell’istruzione pubblica, chi possiede talento necessario può raggiungere i livelli superiori del sistema sociale ed economico.
DIFFERENZE DI RICCHEZZA E DI REDDITO
Marx pensava che lo sviluppo del capitalismo industriale avrebbe accresciuto il dislivello tra la ricchezza di una minoranza e la povertà della massa della popolazione. La ricchezza si sarebbe accumulata in mano ai capitalisti.
Marx aveva ragione riguardo alla persistenza della povertà nei paesi industrializzati, ma era un ERRORE supporre che:
- il reddito dela popolazione sarebbe stato sempre basso
- nel pensare che una quota di ricchezza assorbita dalla minoranza sarebbe aumentata rispetto a quella della popolazione.
Ricchezza = insieme dei beni posseduti dagli individui.
REDDITO = si riferisce a salari o stipendi provenienti da occupazioni retribuite (non dagli investimenti, come fanno i ricchi!)
RICCHEZZA
LA RICCHEZZA è NELLE MANI DI UNA MINORANZA.
Il G.B. il 18% della ricchezza personale è di proprietà dell’1% della popolazione. Il 10% ne possiede la metà della ricchezza nazionale.
Uno dei cambiamenti più importanti verificatosi nei paesi occidentali è stato l’aumento del reddito reale della maggioranza della popolazione lavoratrice.
Una delle ragioni è l’aumento della produttività.
Però la distribuzione del reddito è sempre diseguale.
LE CLASSI SOCIALI IN ITALIA
LABINI ha ripreso l’idea dei classici, secondo cui, per la divisione delle classi sociali, ciò che conta non è il reddito, ma il moo in cui lo si ottiene.
Vi sono tre gradi categorie di reddito:
- la rendita (proprietari fondiari)
- profitto (capitalisti)
- salario (operai)
ma visono altre categorie:
- redditi misti, tipici dei lavoratori autonomi
- stipendi per gli impegati.
Sulla abse di queste categorie di reddito di possono distinguere 6 grandi classi sociali:
1. BORGHESIA (proprietari di fondi, dirigenti, professionisti)
2. PICCOLA BORGHESIA IMPIEGATIZIA (IMPIEGATI PUBBLICI E PRIVATI)
3. PICCOLA BORGHGESIA RELATIVAMENTE AUTONOMA(coltivatori diretti, artigiani, commercianti)
4. PICCOLA BORGHESIA CATEGORIE PARTICOLARE (militari religiosi)
5. CLASSE OPRAIA
6. SOTTOPLORETARIATO
Con l’esclusione dell’ultimo è possibile individuare le principali trasformazioni che vi sono state in Italia nell’ultimo secolo. Inizialmente sembrava stabile anche se successivamente ci si è accorti della diminuzione dei proprietari terrieri, la crescita dei dirigenti delle aziende.
Ma soprattutto l’aumento degli impiegati pubblici.
CAMBIAMENTI DELLA STRUTTURA DI CLASSE
Decomposizione della classe superiore?
La classe superiore ha sempre rappresentato divisioni al suo interno. Qualche autore ha sostenuto che al classe superiore si è scomposta.
Oggi la proprietà terriera non è più una fonte significativa di potere, l’economia è dominata da grandi società per azioni (spa).
Il controllo delle grandi società è nelle mani di grandi dirigenti che non hanno la porprietà di ciò che dirigono.: sono semplicemente impiegati di alto grado o professionisti.
PROFESSIONISTI, DIRIGENTI AMMINISTRATORI
Il crescente numero di professionisti, dirigenti e amministratori è in relazione all’importanza delle organizzazioni su larga scala nelle società moderne e all’esteso numero di persone che lavorano nei settori dell’economia dove lo stato ha un ruolo maggiore.
Professionisti, dirigenti e amministratori di alto livello acquistano la loro posizione in gran misura grazie al possesso di lauree, diplomi e altri requisiti.
COLLETTI BIANCHI, COLLETTI BLU.
Oggi molte più persone hanno un lavoro non manuale. Due sono i problemi.
1. Molti dei posti di lavoro non manuale sono occupati da donne. Ha preso piede un processo che è stato chiamato FEMMINIZZAZIONE del lavoro impiegatizio.
2. le condizioni di lavoro sono degradate o DEQUALIFICATE , le specializzazioni richiese sono diventate obsolete appena sono state introdotte macchine per sostituire il lavoro umano.
Braverman nel suo “lavoro e capitale monopolistico” dove sostiene che la maggior parte di posti di lavoro impiegatizi e di rutine si è dequalificate arrivando a somigliare al lavoro manuale.
Questi gruppi di lavoro sono spinti verso il basso all’interno di una classe operaia che si estende, e che sta incorporando anche molti più lavori non-manuali.
I CAMBIAMENTI DELLA CLASSE OPERAIA
Come si diceva precedentemente, il salario degli operai è cresciuto in maniera considerevole. Questo cambiamento del tenore di vita è espresso dalla crescita dei beni di consumo.
Divenendo più benestanti forse gli operai diventeranno più classe media? Questa idea viene chiamata come IMBORGHESIMENTO cioè diventare più borghese.
Alcuni studi smentiscono la tesi dell’imborghesimento.
GENERE E STRATIFICAZIONE
In tutte le società gli uomini, in alcuni settori di vita sociale hanno una ricchezza, status e influenza maggiori delle donne.
DIVISIONI DI CLASSE E GENERE
Fino a che punto possiamo capire le disuguaglianze di genere nelle società di oggi in termini di divisioni di classe?
Le disuguaglianze di genere sono molto più radicate delle divisioni di classe, gli uomini avevano una posizione superiore rispetto alle donne.
Parkin ha espresso questo pensiero:
se si confronta lo status maschile con quello femminile il secondo comporta molti più svantaggi nei settori della vita sociale.
Non è però scientificamente utile utilizzare queste disuguaglianze come componenti della stratificazione. Soltanto se le inferiorità connesse allo status femminile apparissero talmente grandi da annullare le differenze delle classi, sarebbe realistico considerare il sesso come divisione di classe.
Le donne tendono ad essere confinate in una sfera privata, gli uomini vivono in una sfera pubblica; il loro mondo è fatto di lavoro retribuito, industria e politica.
Alcune ricerche pervengono alla conclusione che non è corretto dedurre la posizione economica della donan da quella dle marito. Uno studio condotto in Svezia ha mostrato come le famiglie a DOPPIA APPARTENENZA DI CLASSE siano un fenomeno diffuso, in questo modo all’interno della famiglia si introducono aspetti di queste due classi. Nella maggior parte dei case l’UOMO ha un’occupazione di livello superiore, anche se non mancano esempi in cui si verifica il contrario.
IL DIBATTITO CONTINUA
Golthorpe e altri hanno aggiunto alcune osservazioni.
L’appartenenza a una classe sociale potrebbe essere valutata indipendentemente per ogni individuo, senza specifici riferimenti alle condizioni familiari.
MOBILITà SOCIALE
Mobilità sociale = movimenti di individui e gruppi tra le varie posizioni socio-economiche. Ci sono due tipi di mobilità:
- verticale, si intende il movimento verso l’altro o basso nella scala socio-economica. Chi guadagna in ricchezza è definito MOBILE VERSO L’ALTO, chi si muove in direzione opposta viene definito MOBILE VERSO ILBASSO.
- ORIZZONTALE, LA QUALE SI RIFERISCE AL MOVIEMNTO GEOGRAFICO ATTRAVERSO QUARTIERI CITTA O REGIONI.
Le due sono spesso combinate. Ci sono due modi per studiare la mobilità sociale:
- considerando la carriera degli individui, MOBILITà INTRAGERNERAZIONALE
- considerando quanti bambini, da adulti adotteranno il medesimo tipo di occupazione dei genitori o dei nonni. MOBILITà INTERGENERAZIONALE.
STUDI COMPARATIVI SULLA MOBILITà
L quantità di mobilità verticale in una società rappresenta l’indice del grado della sua APERTURA.
Sorokin arrivò alla conclusione che le opportunità di rapida ascesa sociale negli USA erano molto più limitate di quanto suggerisce il senso comune americano.
La riceRca di BLAU e ORTIS DUNCAN è molto più completa: arrivarono alla conlusione che negli USA c’è molta mobilità verticale, la quale però concerne quasi esclusivamente spostamenti tra occupazioni vicine.
La mobilità ascendente è quella più comune, poiché (una causa) sono aumentate le professioni impiegatizie, quindi i figli di lavoratori manuali possono accedere a queste mansioni.
LIPSET E BENDIX contrariamente alle loro aspettative non trovarono prova negli USA CHE VI FOSSE UNA MOBILITà SUPERIORE ALLE SOCIETà EUROPEE.
Essi conclusero che tutti i paesi industrializzati stavano attraversando una fase di simile cambiamento, caratterizzato dall’espansione delle mansioni impiegatizie.
Anche in Italia secondo i risultati di una ricerca c’è stata molta mobilità sociale.
MOBILITà VERSO IL BASSO
La mobilità verso il basso continua ad essere un fenomeno diffuso.
Una fonte di questa mobilità è la sovrabbondanza di manodopera, o a problemi psicologici del lavoratore.
Sino ad ora sono stati fatte poche ricerche in GB ma è probabile che questo fenomeno in termini intra e inter generazionali stia aumentando.
La ristrutturazione industriale e il ridimensionamento delle aziende sono le principali cause di trasformazioni. Strette dalla crescente competizione globale, molte compagnie hanno dovuto tagliare posti di lavoro, facendo scomparire molte posizioni impiegatizie. E operaie a tempo pieno, sostituite da occupazioni remunerate e a tempo parziale.
MOBILITà SOCIALE E SUCCESSO
Nelle società moderne sono molti a credere che chiunque possa raggiungere il vertice dlela scala sociale. In realtà le statistiche indicano che ce ne sono ben pochi.
Perché?
L’ordine socioeconomico nelle alte sfere seccume sembianze di una piramide con un numero relativamente limitato di posizioni di potere, prestigio ricchezza.
Essi possono assicurare ai loro figli la migliore istruzione possibile e lasciare molti beni ai discendenti.
Quindi la magg parte della gente che raggiunge il vertice della scala sociale partono già da una buona posizione.
La maggioranza della gente che ha fatto soldi, non ha cominciato dal nulla, ma li ha fatti ereditandoli o ricevendone inizialmente almeno una piccola quantità.
Il numero totale dei posti di lavoro sta diminuendo, se confrontato con il numero di persona che cerca lavoro.
Una ragione è data dal crescente numero di donne che entrano in competizione con gli uomini per ottenere posti in cui numero e definito. Un’altra regione sta nel ricorso alla tecnologia informatica nei processi produttivi. I sistemi informatici sono ormai in grado di svolgere i compiti.

Esempio