Concetti principali delle Scienze Sociali

Materie:Riassunto
Categoria:Scienze Sociali
Download:411
Data:13.02.2009
Numero di pagine:7
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
concetti-principali-scienze-sociali_1.zip (Dimensione: 12.46 Kb)
trucheck.it_concetti-principali-delle-scienze-sociali.doc     63 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

CONCETTI FONDAMENTALI
1. Etnocentrismo: corrente di pensiero che ritiene una cultura al centro di tutto considerando le altre inferiori ad essa, rifiutandole
( es. colonizzazione e persecuzione ebraica ).
Relativismo culturale: corrente di pensiero per cui tutte le culture sono uguali e devono integrarsi tra di loro, cioè confrontarsi.
Integrazione: scambio tra individui e culture che si influenzano nel rapporto tra di loro ma nessuno prevale sugli altri.
Socializzazione: processo che inizia fin dalla nascita o nel grembo della madre, dove si entra in relazione con gli altri, si sviluppa l’identità, si risponde ai bisogni primari e si imparano i comportamenti quotidiani e non, valori, regole, leggi, che caratterizzano la società in cui si vive.
Identità: percezione di sé stesso come individuo accettato e riconosciuto dagli altri , come soggetto e come oggetto , consapevole dei propri scopi e della propria unicità e capace di riflettere su sé stesso.
Natura e cultura: contrapposizione tra tutto ciò di biologico che ereditiamo geneticamente (natura) e ciò che apprendiamo dall’ambiente in cui viviamo (cultura).
Famiglia: secondo l’Istat insieme di persone legate da vincoli di parentela, matrimonio, affetto, affinità ( legami acquisiti), adozione e tutela, coabitanti o aventi dimora nello stesso comune; nel linguaggio comune, marito e moglie con figli o meno che hanno un patrimonio comune o rapporti diversi di parentela; nelle scienze sociali persone legate da vincoli di affetto, parentela, servizio (badante) e ospitalità (famiglie aperte per bambini africani).
Eterocronia: diversità nei tempi di sviluppo delle diverse facoltà pratiche
Integrismo: tendenza ad attuare in modo intollerante i principi della propria dottrina.
Poligamia: matrimonio con più individui.
Poliginia: matrimonio di un uomo con più donne.
Poliandria: matrimonio di una donna con più uomini.
Vulnerabilità: fragilità, nell’immigrazione è la reazione a fattori nocivi causati dal viaggio e dalla condizione di migrazione che rende più difficile affrontare le situazioni.
Bullismo: fenomeno per cui un individuo (bullo) ha intenti violenti e persecutori verso altre persone più fragili (vittime).
2. Gli strumenti di lavoro formativo sono strumenti e tecniche elaborati dalla pedagogia istituzionale per intervenire sull’istruzione e l’educazione delle persone e del gruppo in maniera tale che l’ apprendimento sia una costruzione comune tra alunni e insegnanti che comunicano e si relazionano in maniera più libera e approfondita.
- Brainstorming (tempesta di idee nel cervello): strumento che coinvolge tutti, stimola la creatività, permette di mantenere la concentrazione, organizza l’attività e produce materiale.
- Parole sporgenti (strumento inventato da un gruppo di insegnanti del M.C.E (Movimento Cooperazione Educativa) che ha tre scopi: dare uno spazio di espressività, facilitare gli apprendimenti, scegliere ciò che è significativo).
- Immaginazione guidata (strumento che permette di rilassarsi, affinare l’attenzione, accrescere la concentrazione, imparare ad ascoltare, stimolare la creatività, formare una buona immagine di sé stessi, migliorare le proprie prestazioni, coltivare la pace interiore e l’armonia di gruppo).
- Consiglio di cooperazione (riunione su un argomento a scelta degli studenti composta da un presidente, che dirige e modera la discussione e un segretario, che si appunta le informazioni principali; l’insegnante partecipa come gli alunni, ma svolge un ruolo diverso dal solito (presenza-assenza).
- L’approccio al testo (strumento che consiste nel:
• leggere il titolo del documento
• fare delle ipotesi sul significato del titolo e verificarle
• leggere il testo
• sottolineare le parole sconosciute
• fare un ipotesi sul significato dei termini in base al contesto e verificarle
• dividere in paragrafi
• individuare le parole-chiave
• fare uno schema
• preparare un’esposizione orale
3. Identità soggettiva: percezione che un individuo ha di sé stesso (autostima).
Identità oggettiva: percezione che gli altri individui hanno dell’individuo(come ti vedono ti valutano).
Identità fisica: data soprattutto dalle caratteristiche del viso.
Identità psicologia: data dalla personalità nei suoi aspetti cognitivi e affettivi, lo stile del comportamento, l’idea di te stesso.
Identità sociale: data da un insieme di caratteristiche (es. età,sesso,stato civile, professione,livello culturale,appartenenza ad una fascia di reddito)che identificano la persona nella società.
Ci sono due processi attraverso cui si sviluppa l’identità:
individuazione: processo in cui ci si riconosce unici e diversi dagli altri
identificazione: processo in cui ci si identifica in alcune figure di riferimento (es. madre).
4. La socializzazione primaria inizia non appena si nasce. Riguarda lo sviluppo cognitivo, affettivo, morale del bambino, che non ha ancora acquistato la sua autonomia, e che avviene tramite relazioni prevalentemente maggiormente affettive. Il luogo tipico dove si svolge è la famiglia.
La socializzazione secondaria inizia nell’infanzia, durante l’adolescenza acquista intensità e nell’età adulta è particolarmente rilevante in particolari momenti ( es. nascita di un figlio, morte di un genitore.). Opera in modo maggiormente superficiale rispetto alla socializzazione primaria, poiché inizia in un’età in cui la personalità dell’individuo è già plasmata e riguarda il rapporto tra l’individuo ed un ambiente specifico, separato da altri ambienti. Essa studia i ruoli e le competenze relazionali che l’individuo è spinto ad apprendere ed utilizzare in particolari ambiti e il modo in cui si diventa membri di gruppi sociali. In questo periodo si diventa autonomi. Il luogo tipico della socializzazione secondaria è la scuola o l’ambiente dove si lavora.
5. Gruppo: insieme di persone che si trovano in luoghi e tempi precisi, che interagiscono tra loro, secondo norme condivise e ruoli più o meno formalizzati, che formano la struttura del gruppo, hanno obiettivi e fini più o meno comuni, sentono di appartenere al gruppo, sono considerati dagli altri componenti membri di lui.
Ci sono vari tipi di gruppo:
• primario ( formato da un piccolo numero di individui che interagiscono tra loro in modo diretto e immediato, creando legami stretti e forti vincoli affettivi).
• secondario (formato da individui che interagiscono in vista di obiettivi specifici e sono legati da relazioni affettivamente neutre).
• espressivo ( hanno carattere prevalentemente emotivo, cioè, come dice la parola stessa, i membri del gruppo si sentono a loro agio e liberi di esprimersi).
• strumentale ( orientate al conseguimento di uno scopo).
• formale ( formalizzati a livello organizzativo, vi è una struttura predefinita di ruoli specializzati, presente maggiormente nella società moderna).
• informale ( non formalizzati, ruoli solitamente diffusi, maggiormente nella società tradizionale).
*il ruolo è il comportamento atteso da un soggetto che ha un certo status (posizione di un individuo all’interno della società). Possono essere a contenuto specifico ( se i comportamenti sono ben definiti e circoscritti es. impiegata) o diffuso ( comportamenti meno definiti e più ampi es. mamma).
Inoltre, il leader, colui che coordina il gruppo e controlla la trasmissione delle informazioni all’interno di un gruppo, può essere strumentale ( propone e realizza delle iniziative, orientando il gruppo verso una risoluzione), espressivo ( ha il giudizio maggiormente positivo e tende a creare solidarietà all’interno del gruppo), carismatico ( tipo di leader cui è riconosciuto il carisma, cioè qualità e doti eccezionali da lui possedute).
La leadership, condizione di chi ha il ruolo di leader, può essere:
• autoritario, che adotta uno stile di comportamento basato sul comando e sull’accentramento delle decisioni.
• democratico, che coinvolge gli altri membri del gruppo ottenendo consenso e partecipazione
• permissivo, che tende a lasciar molto spazio all’iniziativa spontanea del gruppo non svolgendo alcun ruolo di coordinamento
6. Peter Laslett individuò diverse tipologie di famiglie:
• famiglia dei solitari : composta da una sola persona
• famiglia nucleare: composta da una sola unità che può essere coniugale ( può essere completa: marito + moglie + eventuali figli o incompleta: un solo coniuge più i figli , detta anche monoparentale o monogenitoriale ) o di fatto
• famiglie senza struttura coniugale: legati da altri rapporti di parentela o di affetto ma non da matrimonio o vincolo similare
• estesa: individui di più generazioni che vivono insieme o vicini , comprendono uno o più parenti ed un’ unità coniugale ( può essere verticale o orizzontale a seconda della relazione che si sviluppa al suo interno: verticale = relazione non paritaria , orizzontale = relazione paritaria)
• multipla: comprende due o più unità coniugali ( può essere anch’essa verticale o orizzontale ) . Un tipo di famiglia multipla è quella patriarcale in cui i figli sposati convivono con i genitori e sottostanno all’autorità del padre.

7. Vi sono diverse differenze tra famiglia nucleare e patriarcale:
FAMIGLIA NUCLEARE FAMIGLIA PATRIARCALE
Tipica di un’economia industriale
Tipica di un’economia agricola.
È un’unità di consumo , affettiva.
È un’ unità di produzione ( tutto il nucleo famigliare è impegnato a lavorare nell’ambito dell’agricoltura o dell’artigianato)
Composta da un nucleo famigliare che vive generalmente da solo
Composta da più nuclei famigliari che vivono nello stesso luogo
È possibile una maggiore parità all’interno
Il patriarca è l’autorità
Vi sono pochi figli
Ci sono molti figli
I figli vanno a scuola
I figli non vanno a scuola
Generalmente i figli non lavorano
I figli lavorano fin da piccoli
La donna generalmente ha maggiori diritti
La donna è sottomessa e considerata inferiore
L’amore è romantico , cioè in esso la dimensione affettiva e l’intimità emotiva e sessuale nella coppia hanno un ruolo di primo piano , perciò il matrimonio è una libera scelta dei coniugi.
Raramente la scelta del coniuge è dettata dall’amore ed decisa dal patriarca spesso per motivi economici
8. Deficit/menomazione: mancanza fisica, mentale, sensoriale a cui non si può porre rimedio.
Handicap/disabilita : intreccio tra la difficoltà che ha l’individuo con il deficit e l’ambiente in cui è inserito. ( chiamati anche diversamente abile o diversabilità da alcuni studiosi che utilizzano questi termini per indicare però uguale significato)
Integrazione: scambio che rappresenta un vantaggio sia per l’individuo che si deve integrare, sia per gli altri.
Inserimento: fenomeno per cui l’individuo si adatta all’ambiente in cui è inserito.
9. I quattro possibili approcci di un immigrato alla società che lo accoglie sono:
• resistenza culturale, approccio caratterizzato da rifiuto nei confronti della società d’arrivo, in cui l’immigrato fa riferimento alla cultura d’origine e si sente straniero
• assimilazione, approccio caratterizzato da adesione alla nuova cultura e rifiuto di quella originaria, in cui l’immigrato si sente maggiormente inserito.
• marginalità, approccio in cui l’immigrato si sente ai margini sia della cultura d’origine, che di quella di arrivo, egli si sente doppiamente straniero
• doppia etnicità, approccio caratterizzato da confronto e integrazione tra le due culture di riferimento.
1

Esempio