la struttura della spesa poubblica

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Categoria:Scienze Delle Finanze

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Testo

La struttura della spesa pubblica

La spesa pubblica è costituita dall’insieme dei mezzi finanziari impiegati dallo Stato e dagli altri enti pubblici per raggiungere gli scopi collettivi.
L’ammontare della spesa pubblica costituisce il fabbisogno finanziario ossia la quantità di moneta che si rende necessaria alla Pubblica amministrazione in un determinato periodo di tempo per la realizzazione degli obiettivi prefissati. Il rapporto fra il fabbisogno finanziario e il prodotto interno lordo (PIL) rappresenta la pressione della spesa pubblica indicando quanta parte del reddito nazionale è gestita in un anno dalla Pubblica amministrazione ai fini dell’interesse pubblico.
La spesa pubblica aumenta nel tempo infatti già alla fine dell’800 dove secondo l’economista Wagner questa aumenta molto più della popolazione assorbendo una quota sempre più alta del prodotto interno lordo, ma negli ultimi anni si sono avviate delle politiche per frenare questa crescita. In effetti però una parte di questa crescita è solo apparente poiché se diminuisce il potere d’acquisto della moneta, rispettivamente aumentano i prezzi, i costi di tutti i servizi e quindi anche l’ammontare della spesa pubblica anche se le attività dello stato sono rimaste immutate, quindi per calcolare l’aumento reale ci dobbiamo basare sul tasso d’inflazione annuo, sul quale lo Stato deve estendere la propria attività. Tale attività è rivolta a conservare l’integralità dell’ordinamento collettivo cioè la buona convivenza dei cittadini, come la difesa militare chiamata attività istituzionale e migliorare le condizioni di vita sul piano sociale ed economico chiamate rispettivamente politica sociale ed economica. La politica sociale vuole uno sviluppo intellettuale e materiale della società e il benessere degli individui. La politica economica vuole favorire l’incremento e l’impiego delle risorse correggendo gli eventuali squilibri di mercato. Entrambe queste politiche inizialmente non erano conferite allo Stato ma ai singoli individui che dovevano provvedere da sé, quindi nel corso degli anni si è avuto un aumento intensivo dell’attività istituzionale e un aumento estensivo dell’attività sociale ed economica.
I fattori che influiscono il crescere della spesa pubblica sono:
• La necessità dell’adempimento delle funzioni istituzionali dello stato;
• Gli elevati investimenti pubblici per le infrastrutture necessarie, assicurando la crescita economica;
• Il sorgere di nuovi bisogni collettivi derivanti dall’industrializzazione e dall’urbanizzazione del territorio;
• L’esigenza di servizi pubblici tecnologicamente avanzati;
• La richiesta di servizi sociali (asili nidi, assistenza agli anziani);
• L’affermazione dei principi di uguaglianza e solidarietà a difesa delle categorie più deboli;
• L’azione dei partiti e dei sindacati per ottenere migliori condizioni di benessere;
• La diffusione di teorie keynesiane che vedono nella spesa pubblica il mezzo per combattere la disoccupazione.
Sotto il profilo economico la spesa pubblica si divide in spese per beni e servizi o spese di produzione e le spese per i trasferimenti. Le spese di produzione sono le somme pagate dalla Pubblica Amministrazione per l’acquisto di risorse da impiegare nel settore pubblico (fattori produttivi), presupponendo che vi siano delle controprestazioni dette spese-prezzo, sostenute per produrre beni e servizi pubblici a disposizione della collettività come la costruzione di opere pubbliche. Le spese per i trasferimenti che la Pubblica Amministrazione eroga a favore di determinate categorie di individui senza avere in cambio nessuna controprestazione, dette anche spese-sussidio. A seconda dei destinatari vi sono trasferimenti a favore delle famiglie, delle imprese, degli enti pubblici.
Un ulteriore suddivisione di spesa pubblica è quella tra spese correnti e spese in conto capitale. Le spese correnti esauriscono la loro funzione nel corso di un esercizio, e sono sostenute per assicurare il normale funzionamento dei servizi pubblici, divisi poi in spese di produzione correnti e trasferimenti correnti, in cui rientrano gli stipendi, le pensioni. Le spese in conto capitale svolgono la loro funzione in periodi medio-lunghi come la costruzione di infrastrutture, sono esempi le spese per l’acquisto di immobili.
Poi vi sono:
• Spese di governo destinati ai fini pubblici;
• Spese d’esercizio sostenute per ottenere le entrate;
• Spese obbligatorie;
• Spese discrezionali;
• Spese ordinarie che ricorrono con una certa regolarità;
• Spese straordinarie che si verificano una volta ogni tanto.
La gestione della pubblica amministrazione deve essere svolta nel rispetto delle norme a seconda di ciascuna spesa, poiché l’erogazione delle spese ha luogo mediante un procedimento amministrativo (serie di atti previsti dalla legge fra loro collegati mediante il quale la spesa pubblica raggiunge il risultato di interesse pubblico) che si divide in quattro fasi:
• L’impegno, cioè dalla somma di denaro che emette la pubblica amministrazione, tale somma rimarrà vincolata fino a quando non vi sarà la liquidazione e non potrà essere destinata a operazioni diverse da quelle per le quali è stata emessa;
• La liquidazione, l’attività mediante la quale viene determinato il preciso ammontare della somma da pagare;
• L’ordine di pagamento con il quale la pubblica amministrazione ordina l’esecuzione del pagamento;
• Il pagamento che consiste nel pagamento materiale della somma.

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