Relazione arpav

Materie:Tema
Categoria:Scienze Della Terra

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Data:04.05.2005
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Testo

di Giovanni Gava
- Ambientazione dell’esperienza
Martedì 25 gennaio il dr. Ferrario è venuto a parlarci dell’Arpav in generale, dell’inquinamento in Vento e a Padova, dei metodi di rilevazione e interpretazione dei dati tratti e delle soluzioni ipotizzate e sui provvedimenti per arginare l’inquinamento stesso.
- Descrizione esperienza
L’A.R.P.A.V. è una sigla il cui significato è Agenzia Regionale per la Prevenzione e protezione Ambientale del Veneto. È nata dall’abrogazione (1993) delle competenze del Servizio Sanitario Nazionale e delle Usll nel campo del controllo e delle prevenzione ambientale e dall’emanazione di una legge (1994) che affida tali compiti alle Agenzie Regionali. Nel caso specifico del Veneto, l’Arpav viene istituito nel 1996 e diventa operativo un anno dopo. È un’agenzia che ha principalmente due obiettivi:
- la protezione a livello ambientale della popolazione e la sicurezza del territorio
- la prevenzione, la formazione, l’informazione e l’educazione ambientale.
Il dr. Ferrario lavora nel Centro Meteorologico di Teolo, ma nel Veneto ci sono altri centri come l’osservatorio Aria di Mestre, il centro valanghe ad Arabba ed altri ancora. Spesso questi centri forniscono anche aiuto alla Pubblica Amministrazione, ma l’ultimo anno per esempio non è stato così.
Dopo una panoramica sull’Arpav in generale, il relatore ci ha parlato dell’inquinamento nel Veneto e a Padova. Nel Veneto dopo il crollo del muro di Berlino (1989), le città venete hanno subito un notevole sviluppo sia sotto il profilo economico che di espansione geografica. Questo sviluppo è dato dallo spostamento dell’asse commerciale da Milano e Genova, alle città venete. Questo ha comportato un notevole aumento di inquinamento in quanto è aumentato il numero di auto e di camion in circolazione e perché si sono formati in certe città dei poli specifici come ad esempio i cementifici, le concerie, i distretti del mobile e così via.

I principali inquinanti atmosferici sono:
- l’Ozono (O3)
- Polveri fini (PM10)
- Monossido di Carbonio (CO)
- Benzene (C6H6)
- Ammoniaca (NH3)
- Anidride Carbonica (CO2)
Attraverso vari studi si è visto che molti inquinanti variano dalla concentrazione per esempio di auto, come il PM10 che varia a seconda della percentuale di traffico della zona. Questo vale anche per il benzene, che però si diffonde lungo le strade con grosse concentrazioni di traffico ed è molto pericoloso in quanto provoca molte leucemie nei bambini piccoli.
Ci sono vari fattori che aiutano la diminuzioni del livello di inquinamento della zona. Si dividono in principali e secondari. I principali sono il vento, la pioggia e l’altezza di rimescolamento (zona in cui c’è un ricambio d’aria atmosferica), mentre i secondari sono la neve e la nebbia. Per quanto riguarda il Veneto si è visto che nella zona nord ovest piove di più che nel resto della regione, questo porterà ad una diminuzione dell’inquinamento e quindi l’uomo dovrà attuare meno riforme per ridurre l’inquinamento.
Se consideriamo l’altezza di rimescolamento, il Veneto è una regione molto limitata sotto questo aspetto, in quanto a nord, sud e ovest è circondata da catene montuose.
Per informare i politici e le persone sulla qualità dell’aria, gli esperti dell’Arpav stampano annualmente un libretto in cui raccolgono tutte le tabelle e i dati raccolti sulle condizioni dell’aria della regione.
Ci sono numerosi strumenti metereologici come ad esempio la capannina meteo, le stazioni meteo, i radar meteo, i satelliti meteo, le boe e le navi e gli aerei di linea, i sensori da micro-meteorologia e le stazioni meteo ambientali.
La capannina meteo contiene strumenti come i termometri, i barometri, i psicometri e i pluviometri. Le stazioni OMM invece sono circa 15000 in tutto il mondo e 163 in Veneto, devono essere poste ad una certa altezza e devono seguire certe norme internazionali. Nelle stazioni standard comunque si effettuano misure con termometri, barometri, igrometri, pluviometri, anemometri e radiometri. Il radar è uno degli strumenti più sofisticati, rileva la presenza di precipitazione in un’area molto vasta e permette di seguire lo spostamento e l’evoluzione della perturbazione. Ha una portata di 120-240 km e ce ne sono circa 20 in tutta Italia. Viene anche usato il radiometro, che è sensibile alle frequenze a ossigeno e a vapore d’acqua. ha alcuni pregi e difetti, per esempio va calibrato con l’azoto liquido, copre tutto il cielo, funziona in qualsiasi condizione, “sente” la presenza delle persone etc. Misura la temperatura di brillanza. Ha una risoluzione di 50-100-250m e un range di 1000-10000m.
L’ultimo argomento trattato, riguardava le soluzioni ipotizzate e i provvedimenti per arginare l’inquinamento. Ci sono vari metodi come:
- la “Carta di Padova”, ma presenta molte incongruenze, come le numerose eccezioni (ben 19),
- il PRTRA (Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera), che comprende i settori di intervento (trasporti, energetico e rifiuti), le zone soggette a particolare attenzione e i piani di azione, risanamento e mantenimento.
- un sito in cui vengono segnalate le previsioni atmosferiche, le percentuali di inquinamento e le ore della giornata in cui è preferibile uscire o no.
Le soluzioni migliori sarebbero introdurre veicoli a zero o quasi emissioni, incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici e riorganizzare gli spostamenti. Ma sappiamo che il rapporto qualità dell’aria e mezzi di spostamento è difficile.
La cosa migliore, come ci ha proposto il relatore, è che ognuno di noi facesse qualcosa nel suo piccolo per diminuire l’inquinamento e si vedrà che col tempo le cose cambieranno.
- Competenze Richieste
Le competenza richieste le conoscevamo in parte in quanto la professoressa ce le aveva spiegate in classe, ma altre conoscenze ci erano sconosciute.

- Valutazione delle proprie Attitudini
Quest’esperienza è stata molto fruttuosa sul piano delle conoscenze, in quanto ha arricchito molto il mio bagaglio culturale. È stato sicuramente produttivo in quanto siamo venuti a conoscenza dei valori reali dell’inquinamento atmosferico e di quanto esso sia pericoloso. È certamente un’esperienza da ripetere in futuro in quanto è molto utile a tutti.

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